Zona montuosa |
Dolomiti - Gruppo di Sella
Sottogruppo delle Mésules |
Località
di partenza |
Strada per il
Passo Sella - Canazei (TN) |
Quota
partenza |
2115 Mt. circa |
Quota di
arrivo |
2405 Mt. |
Dislivello
totale |
+60 Mt.
per l'attacco
+230 Mt. la via (250 lo sviluppo) |
Sentieri utilizzati |
Non numerati |
Ore di
salita |
15' per
l'attacco
6 h. la via |
Ore di
discesa |
50' |
Esposizione |
Sud |
Giudizio
sull'ascensione |
Bella |
Data di uscita |
16/06/2012 (agg. rel 20/06/2021) |
Difficoltà |
V+, A2 (in libera 8a) |
Sass Balòss presenti |
Luca. |
Amici presenti |
Claudia. |
Condizioni
climatiche, dei sentieri e della roccia |
Giornata serena e abbastanza calda rinfrescata, nel pomeriggio, da un lieve venticello. Per raggiungere la
base della parete ci sono numerose tracce che partono un po'
ovunque.
Il sentiero di discesa è comodo ma richiede per due tratti
un'arrampicata in discesa di II (o in alternativa la calata in
doppia).
La roccia è ottima lungo tutta la via. |
Eventuali pericoli |
Soliti da arrampicata in ambiente. |
Presenza di acqua |
No. |
Punti di appoggio |
Nessuno. |
Materiale necessario oltre al tradizionale |
Normale materiale
per arrampicata su roccia. Necessarie 18-20 coppie. 2 staffe e fiffi per ogni componente della cordata.
Inutili friends e dadi. Al nostro passaggio tutti i chiodi necessari erano in loco.
Chiodi e pianta spit manuale potrebbero tornare utili nel caso si rompano alcuni dei chiodi a pressione presenti. |
Caratteristiche dell'arrampicata |
Descrizione generale
La via fu aperta da Bepi De Francesch, Cesare Franceschetti, Quinto Romanin ed Emiliano Wuerich dal 12 al 14 settembre del 1961.
Nelle prime due lunghezze ed in un tratto oltre la Cengia dei camosci gli apritori seguirono itinerari antecedenti ma, nella parte centrale, risolsero il problema del superamento diretto dei grandi strapiombi. Ovviamente venne fatto largo uso di mezzi artificiali con circa 50 chiodi a pressione (oltre a quelli normali) che sono tutt'ora presenti ed utilizzabili. Arrampicata molto aerea su placche compatte, strapiombi ed un tetto di 5 metri. La prima libera è stata effettuata da Mauro "Bubu" Bole nel luglio del 2004 assegnando difficoltà fino all'8a per il superamento del tetto. La prima libera femminile è di Angelika Rainer nel settembre 2008.
Attacco, descrizione della via
Percorrere la statale n. 48 che attraversa tutta la Val di Fassa.
Seguire le indicazioni per il Passo Sella. Ad un certo punto la
strada si divide. La statale n. 48 prosegue per il Passo Pordoi mentre
la strada di sinistra (statale n. 242) conduce al Sella. Salire i vari
tornanti fino a giungere al cospetto della parete del Piz Ciavazes
(l'altitudine è 2115 Mt. circa). Parcheggiare sulle varie piazzole a
bordo della strada da dove partono diversi sentierini che in circa 15 minuti
conducono alla base della parete.
Sul lato sinistro del massiccio è facile identificare una grossa
gola delimitata a sinistra da uno spigolo giallo strapiombante. Su questa serie di tetti corre la via Italia '61. L'attacco è
posto alla base dello spigolo. Più a destra attaccano le vie Rossi/Tomasi e Delle guide.
1° tiro:
salire lungo lo zoccolo erboso stando a sinistra dello spigolo sino alla sosta (2 chiodi+1 clessidra+cordoni). 45 Mt., II.
2° tiro:
salire la placchetta sopra la sosta e obliquare a destra verso lo spigolo aggirandolo. Salire per pochi metri sul lato destro dello spigolo, poi ritornare a sinistra e proseguire superando una fessurina strapiombante sino un buon punto di sosta (3 chiodi+cordone+maglia rapida) appena a sinistra del filo dello spigolo.
40 Mt., IV, V-, VI oppure A0, IV, 7 chiodi (di cui 2 vicini), 3 clessidre con cordino, 1 sosta intermedia (3 chiodi).
3° tiro:
traversare verso sinistra fin sotto una parete gialla strapiombante. Salirla seguendo i chiodi a pressione. Al suo termine, con un passo in libera, si esce sul piccolo terrazzino dove si sosta (4/5 chiodi+cordone+maglia rapida).
25 Mt., V+, A2, circa 12 tra chiodi normali ed a pressione, 1 sosta intermedia (2 chiodi a pressione+1 chiodo).
4° tiro:
in obliquo a sinistra fin sotto un marcato strapiombo che si supera. Si sosta (5 chiodi+cordini) appena oltre appesi sulle staffe.
20 Mt., V, A2, circa 12 tra chiodi normali ed a pressione,
1 sosta intermedia (2 chiodi+cordino).
5° tiro:
dritti per poi spostarsi leggermente a destra e di nuovo dritti su placca gialla compatta fino alla base del tetto dove si sosta (3 chiodi+1 spit+fettuccia+moschettone calata). 20 Mt., A1, circa 13 tra chiodi normali e a pressione, 1 sosta intermedia (2 chiodi a pressione+1 spit).
6° tiro:
superare il tetto di 5 metri e poi dritti per placche seguendo i chiodi a pressione. Quando finiscono si aggira una pancia a destra e poi si ritorna a sinistra per sostare (3 chiodi) sopra la pancia. E' possibile continuare in obliqua a sinistra raggiungendo una nicchia nella quale sostare (sosta indicata in altre relazioni). 35 Mt., A2, IV, 3 spit, circa 20 tra chiodi normali e a pressione, 1 sosta intermedia.
7° tiro:
alzarsi a sinistra della sosta fino a prendere una fessurina. Al suo termine si obliqua a destra fino a raggiungere il fino dello spigolo sul quale si sosta (3 chiodi a pressione+1 chiodo) su un esposto ballatoio. 30 Mt., IV+, VI oppure A0, IV+, 8 chiodi.
8°
tiro:
dritti per lo spigolo strapiombante e poi per placca verticale sino alle facili rocce che conducono alla Cengia dei camosci. Attrezzare una sosta sulle roccette oppure proseguire fino al sentiero che attraversa la cengia ove è presente un paletto cementato.
35 Mt., V, A1, A2, 1 spit, 17 tra chiodi normali ed a pressione.
Discesa
Seguire verso sinistra il sentiero che percorre la Cengia dei
Camosci. Ci sono due punti in
cui è richiesta un'arrampicata in discesa (II) oppure, in alternativa, la calata in doppia (cordini e anelli in loco). Tra questi due tratti il sentiero di discesa dal Piz Ciavazes si unisce con quello di discesa dalla Prima e Seconda Torre del Sella. Giunti alla base della parete si segue il sentiero verso sinistra (viso a valle) per tornare al parcheggio. Andando invece a destra si arriva al Passo Sella.. |
Note |
La via termina sulla cima del Piz Ciavazes ma le maggiori difficoltà sono concentrate sulla parete sottostante la Cengia dei camosci. L'intenzione era di ripeterla tutta ma non essendo potuti partire troppo presto la mattina abbiamo ritenuto opportuno fermarci sulla cengia. |
Commenti vari |
La quarta sosta è abbastanza scomoda. Si potrebbero percorrere i primi metri del quinto tiro per sostare, più comodamente, alla base della placca gialla sotto al tetto. |
Altre ripetizioni |
La via è stata ripetuta da Bertoldo con Lorenzo, Simone e Diego il 20 giugno 2021. |
Pubblicazioni |
Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Claudia sul filo dello spigolo nella seconda lunghezza |
Luca alla
S2 sempre più vicino agli strapiombi gialli |
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Simone sul terzo tiro |
Il traverso che porta all'inizio delle difficoltà in artificiale |
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Il primo grosso strapiombo che si supera col quarto tiro |
La quarta sosta da fare sulle staffe |
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La liscia placca di L5 che conduce sotto al tetto |
Quinta sosta |
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Superamento del tetto di 5 metri |
La placca del sesto tiro dopo aver superato il tetto |
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Settima lunghezza |
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L'aereo pulpito dove si trova la settima sosta |
L'ottavo tiro sempre in forte
strapiombo |
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Will, Simone, Diego e Lorenzo al termine della via |
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A sinistra la parete sud del Piz Ciavazes con i tracciati delle vie (foto di destra dettaglio della parete). Da sinistra:
Italia '61, Rossi/Tomasi, Delle guide, Micheluzzi, Diedro Buhl, Schubert, Piccola Micheluzzi, Irma, Della Rampa e Spigolo Abram.
Nella parte alta 2000 ani ladins |
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