Descrizione generale
La parete sud del Piz Ciavazes è percorsa da un elevato numero di itinerari di varia difficoltà. Da qualche decennio, però, la stragrande maggioranza delle cordate sfrutta solo la parte bassa della parete, ossia quella sotto alla Cengia dei Camosci.
Ci sono però molte linee anche sulla parte alta: alcune sono il proseguimento delle vie che iniziano alla base della parete, mentre altre sono linee indipendenti che partono dalla cengia. Quello che va sottolineato è che, nonostante ci si trovi sulla medesima parete, la parte alta è molto più selvaggia ed alpinistica di quella bassa.
Il concatenamento qui proposto segue nella parte bassa la facile e rinomata via della Rampa (conosciuta anche come via "Del Torso"); uno storico itinerario aperto da S. Del Torso e R. Lezuo il 14 agosto 1935. Oggi è quasi esclusivamente ripetuto
solo fino alla Cengia dei Camosci seppure
l'itinerario originale raggiunga la cima della parete. Fino alla
Cengia dei Camosci le soste
sono tutte attrezzate su un chiodo cementato con tre anelli
e, nei passaggi più delicati, ci sono dei chiodi. E' comunque
necessario integrare con protezioni veloci.
Dalla cengia ci si porta all'attacco della via 2000 ani ladins; itinerario più recente ma comunque datato, aperto il 7 settembre 1985 da Gregor Demetz e Karl Vinatzer. Linea decisamente alpinistica con pochi chiodi in parete e tanti tratti (non banali) sprotetti e difficilmente o per nulla proteggibili. Necessario non temere le protezioni lontane. Arrampicata varia su placchette, diedri e fessure dove non mancano dei passi strapiombanti. Dalla parte alta una ritirata fino alla Cengia dei Camosci è possibile ma bisogna mettere in contro che andrà abbandonato del materiale.
Attacco, descrizione della via
Percorrere la statale 48 che attraversa tutta la Val di Fassa.
Seguire le indicazioni per il Passo Sella. Ad un certo punto la
strada si divide. La statale 48 prosegue per il Passo Pordoi mentre
la strada di sinistra (statale 242) conduce al Sella. Salite i
vari tornanti fino a giungere al cospetto della parete del Piz
Ciavazes (l'altitudine è 2115 Mt. circa). Parcheggiare
sulle varie piazzole a bordo della strada.
Dalla strada partono diversi sentierini che in circa 15 minuti
conducono alla base della parete. La via attacca sul lato destro
della parete in corrispondenza di una spaccatura/rientranza (diversi
grossi massi alla base e una lapide un po' più a
destra).
Se invece si decide di andare direttamente all'attacco della via "2000 ani ladins"
conviene parcheggiare al Passo Sella. Successivamente portarsi all'inizio della via Normale per la Prima e Seconda Torre del Sella. Seguirla per il primo tratto e poi abbandonarla per imboccare a destra la Cengia dei Camosci che
taglia a metà tutta la parete sud del Piz Ciavazes (I, II, due muretti di III). Percorrerla lungamente oltrepassando due gole. Dopo la seconda si nota un evidente tetto giallo alla base della parete. Alla sua destra si trova un avancorpo. Risalirlo facilmente da sinistra verso destra fino a due clessidre con cordone distanti 2 o 3 metri l'una dall'altra. L'attacco di 2000 ani ladins è in corrispondenza di quella più a destra (circa 1 h., andare al 10° tiro di questa relazione)
1° tiro "Via Della Rampa":
in verticale lungo la fessura. All'inizio semplice (III),
poi via via più verticale (IV). 35 Mt., III, IV, 1 chiodo.
2° tiro:
continuare l'arrampicata in verticale. La difficoltà è sostenuta per tutto il tiro. 30 Mt., IV, 1 friend incastrato, 2 chiodi.
3° tiro:
proseguire verticalmente risalendo la fessura poi un diedro e un caminetto. Sosta un po'
scomoda sulla destra.
35 Mt., III, 1 chiodo.
4° tiro:
salire dritti alla base di tre larghe fessure. Oltrepassarle utilizzando quella di destra (alla base vi è
un chiodo). Sfruttare gli ottimi appigli per le mani facendo attenzione
alla roccia che non è sempre ottima (IV-). Al termine
della fessura proseguire in diagonale verso destra (III)
fino a raggiungere la sosta che è situata in una piccola
conca.
40 Mt., III, IV-, III, 1 chiodo.
5° tiro:
proseguire dritti verso la base di un camino-diedro. Oltrepassare
i due tratti in strapiombo aiutandosi con dei buoni appigli.
Nel primo tratto è presente un chiodo con un piccolo cordino
metallico. 35 Mt., IV+, 1 chiodo, 1 friend incastrato.
6° tiro:
il più impegnativo della via. Oltrepassare inizialmente
il salto di fronte alla sosta (IV) e proseguire
in direzione dello stretto camino con roccia giallastra.
Risalire il camino verticale (IV+), che al suo interno è molto umido (chiodo),
fino a quando si è costretti
ad uscire per un breve tratto sulla sinistra. Rientrare poi nel
camino che pian piano si allarga fino a quando è possibile
uscire a sinistra, per rocce più semplici ma più
esposte, fino ad arrivare in sosta.
40 Mt., IV, IV+, 1 chiodo.
7° tiro:
proseguire salendo le rocce soprastanti solcate da varie fessure
puntando all'uscita della parete. Arrivati sotto uno
strapiombo effettuare un breve traverso sulla destra molto appigliato.
La sosta è su uno spigoletto. 35 Mt., III.
8° tiro:
la parete adesso diviene decisamente meno verticale. Proseguire
per facili roccette fino alla sosta successiva. 30 Mt., II.
9° tiro:
continuare a salire per roccette semplici lungo la larga
rampa-canale fino a sbucare sulla Cengia dei Camosci.
30 Mt., II.
Segurie la cengia verso sinistra (viso a monte) fino due evidenti tetti appena sopra la cengia. Tra i due tetti si trova un avancorpo a destra del quale sale una evidentissima fessura (via Albina). Risalire facilmente l'avancorpo da sinistra verso destra fino a due clessidre con cordone distanti 2 o 3 metri l'una dall'altra. L'attacco di 2000 ani ladins è in corrispondenza di quella più a destra.
10° tiro "Via 2000 Ani Ladins":
spostarsi a destra e salire il muretto con
piccole prese sino una cornice. Traversare a destra raggiungendo una
placca che si risale. Dopo circa 4 o 5 metri si esce a destra e si
sale fino un terrazzino dove si sosta (2 clessidre). 30 Mt., IV+, V,
III, 2 chiodi.
11°
tiro:
spostarsi a destra e salire la rampa obliqua verso sinistra. Giunti
sotto delle lame salire ad un terrazzino e sostare (2
chiodi+cordone).
20 Mt., III, II.
12°
tiro:
traversare a sinistra passando sotto una lama gialla (chiodo).
Salire subito alla sua sinistra e poi per rocce più
facili obliquare a sinistra alla base di un grossa scaglia gialla
dove si sosta (2clessidre+cordone). 20 Mt., III, IV, III, 1 chiodo.
Anziché
obliquare a sinistra, per raggiungere la sosta alla base della
scaglia gialla, si può
obliquare a destra raggiungendo una clessidra con cordone dove
fermarsi. Con questa variante si evita lo scomodo traverso iniziale
del tiro successivo (utile in caso di un secondo non troppo
afferrato sui traversi).
13°
tiro:
salire la scaglia grigia obliqua verso destra (non quella gialla a
sinistra della sosta) fino al suo termine. Abbassarsi un metro e
traversare a destra (improteggibile). Alzarsi passando sotto uno
strapiombino e poi per esile fessura che finisce in placca che
necessita di alcuni passaggi di decisione. Si continua per il
diedrino soprastante fino un pulpito sulla destra dove si
sosta (1 chiodo+1 clessidra+cordino, altri 2 chiodi poco sotto). 45
Mt., IV-, IV, VI oppure V+ e A0, IV, 5 chiodi, 2 clessidre con
cordone.
14°
tiro:
spostarsi a destra e prendere la rampa che sale obliqua verso
sinistra. Poi per rocce più
verticali ma ben appigliate si giunge sotto un muretto giallo. Lo si
supera uscendo a sinistra e si continua fino alla sosta (2
chiodi+cordone) alla base di un diedro.
50 Mt., IV-, IV, 1 chiodo, 1 clessidra con cordino, 1 grossa clessidra con cordone sulla sinistra prima del muretto giallo (scomoda da raggiungere).
15°
tiro:
salire il breve diedrino, spostarsi leggermente a destra, e salire
ancora fino a delle rocce strapiombanti gialle. Spostarsi a destra 3
metri e salire il muretto giallo (occhio alla roccia. Questo
è il tratto che Bernardi segna come "variante friabile". Vedi note
fine relazione). Un breve
diedrino fessurato porta al largo pulpito di sosta (1 clessidra in
basso).
45 Mt., IV, 1 chiodo, 1 sosta intermedia (3 chiodi).
16° tiro:
alzarsi 2 metri e traversare destra e per circa 10 metri. Prendere una fessura/diedro che conduce direttamente al piccolo terrazzino sul quale si sosta (2 chiodi). 30 Mt., VI-, V, IV+, 3 chiodi.
17° tiro:
seguire il diedro fin sotto uno strapiombo. Qui traversare decisamente a sinistra per 4 o 5 metri e poi salire dritti superando un bel muretto appigliato fino
all'aereo pulpito di sosta (2 chiodi+cordini). 25 Mt., V, V+, IV, 2 chiodi.
18° tiro:
superare la scaglia, che si trova sulla sinistra, e la successiva placchetta grigia, tornado a destra, fino a raggiungere una stretta cornice alla base di un muretto giallo (chiodo nascosto sulla destra). Superarlo e raggiungere l'evidente fessura strapiombante che permette di prosegurie. Pochi metri prima del suo termine si esce più facilmente a destra sulla terrazza detritica. Alzarsi pochi metri su terreno instabile (attenzione ai sassi che
inevitabilmente si rischia di far cadere) raggiungendo la fascia
rocciosa dove si sosta (2 chiodi un po' nascosti quasi davanti
all'uscita, oppure altri 2 più visibili -di cui 1 con cordone- sulla destra).
40 Mt., V, V-, V+, IV+, I, 1 chiodo, 1 dado incastrato.
Discesa
Alzarsi sulla terrazza detritica (terreno instabile, eventualmente
restare legati ancora un po' di metri) fino a raggiungere la zona
dove la pietraia diventa bianca. Traversare lungamente verso
sinistra sotto la sommità del Piz Ciavazes (alcuni ometti). Giunti ad un ometto molto grande non scendere nel vallone verso destra (ferrata delle Mesules, possibile discesa, visibili altri ometti) ma dirigersi verso la Terza Torre del Sella ed abbassarsi leggermente fino a raggiunge il bordo della parete dove è presente il primo ancoraggio di calata (alcuni ometti). Gli ancoraggi sono tutti su 2
fix con anello e collegati da cordino.
Durante le calate si possono vedere i vecchi ancoraggi su chiodi.
1a. calata: 50 Mt. in verticale (presente sosta intermedia);
2a. calata: 45 Mt. in verticale (presente sosta intermedia);
3a. calata: 40 Mt. in verticale.
Si segue la crestina in direzione della Seconda Torre del Sella e poi per roccette (passi II) fino alla cengia erbosa alla base della parete.
Eventualmente possibile ulteriore calata di circa 25 Mt. (cordini+maglia
rapida su spuntone).
Spostandosi un poco verso la Prima e Seconda Torre del Sella ci si ricongiunge all'evidente via Normale di queste e la si segue in discesa. Poco prima di giungere alla base della parete è possibile attrezzare una calata in doppia (anello in loco) oppure scendere arrampicando (II). Ora, seguendo il sentiero verso sinistra (viso a valle), si torna al parcheggio sotto la parete sud del Piz Ciavazez. Andando invece verso destra si raggiunge il Passo Sella. |