Descrizione generale
Le Torri del Sella sono tra le zone più frequentate delle Dolomiti. Su queste pareti sono stati tracciati decine di itinerari per tutti i gusti e difficoltà.
La via Diletta è stata aperta da Mauro Bernardi e Genni Berardi l'8 settembre 2011; risale l'avancorpo posto a sinistra della Terza Torre del Sella. E' un
itinerario abbastanza semplice dal punto di vista tecnico, ma che richiede capacità nel trovare la linea giusta
poiché le protezioni presenti sono molto poche. Tra le linee su queste difficoltà è sicuramente meritevole; l'unica pecca, se dobbiamo trovare un difetto, è che non arriva in vetta alla torre ma termina sulla "cengia a spirale". E' ancora un itinerario poco frequentato sul quale, per adesso, non si fa coda.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere in macchina il Passo Sella e parcheggiare nei pressi
dell'hotel Maria Flora.
Dal passo imboccare il sentiero 649 che conduce alla ferrata delle Mesules (si trova sul versante verso la Val Gardena). Oltrepassare la Locomotiva
(una caratteristica struttura rocciosa che precede le torri), e le prime due torri. Identificare l'avancorpo alla sinistra della Terza Torre dalla quale è separato da un incassato canale/camino. Più a sinistra si può notare un altro canale. La via attacca alla base di quest'ultimo. Continuare a seguire il sentiero fino a portarsi sotto l'avancorpo, poi mediante tracce sul ghiaione, salire fino alla base del canale. Pochi metri sopra al suo imbocco, sulla parete di destra, si trova un spaccatura dalla quale parte una rampa inclinata verso sinistra. L'attacco è sulle rocce alla sua base.
1° tiro:
salire le roccette e piegare a sinistra raggiungendo la rampa/canale. Seguirla fino alla sosta (1 clessidra con cordone).
50 Mt., IV-, III, 1 clessidra con cordone.
2° tiro:
seguire ancora la rampa per una decina di metri.Poi non andare verso destra contro la parete ma a sinistra superando una facile placca uscendo su una terrazza detritica. Continuare fino alla sosta (1 clessidra con cordone).
50 Mt., III, III+, I, 2 clessidre con cordone.
3° tiro:
spostarsi a sinistra e salire il canalino una decina di metri. Obliquare ora a destra raggiungendo una pancia. Superarla e continuare in obliquo a sinistra fino alla sosta (1 clessidra con cordone).
35 Mt., IV-, IV, III, 1 clessidra senza cordone.
4° tiro:
traversare a destra oltrepassando una spaccatura. Ora su dritti per placca lavorata fino al terrazzino sul quale si sosta (1 clessidra con cordone). In realtà a metà placca la relazione del Bernardi fa entrare nel canalino sulla destra, ma continuando sulla placca è decisamente più bello su difficoltà analoghe (provate entrambe le possibilità). 25 Mt., IV, IV-, 1 clessidra con cordone, alcune clessidre senza cordone.
5° tiro:
superare le roccette sopra la sosta e poi spostarsi a sinistra. Salire ora la bella placca fino a raggiungere una fessura. Seguirla solo un paio di metri ed uscire a sinistra, superando uno spigoletto arrotondato, raggiungendo così la sosta (1 clessidra con cordone).
35 Mt., III+, II, IV, 3 clessidre con cordone.
6° tiro:
salire fino una nicchietta gialla dalla quale si esce verso sinistra con passo leggermente strapiombante. Si continua fino al diedro che si risale seguendo il ramo di destra. Al suo termine si sosta (2 clessidre di cui 1 con cordone) su aereo pulpito.
45 Mt., IV+, IV-, IV, 3 clessidre con cordone/fettuccia.
7° tiro:
risalire lo spigoletto a sinistra della sosta e poi obliquare a destra in placca fino a raggiungere un diedrino. Lo si risale e si sosta (1 chiodo integrabile con spuntone) al suo termine.
25 Mt., IV-, III+, IV, 1 clessidra con cordone.
8° tiro:
spostarsi a sinistra oltre un muro giallo e salire la fessura che poi si allarga a caminetto/canale.
Attenzione che da questo punto la roccia inizia a peggiorare.
Proseguire fino ad aggirare un torrioncino sulla destra raggiungendo un canale che sale verso sinistra. Sul torrioncino aggirato, e che forma il lato sinistro del canale, c'è un cordone per eventuale sosta. Salire il canalino e poi le roccette con erba fino a quando sulla destra si incrocia la traccia di discesa. Sosta da attrezzare (spuntoncini; dovrebbe esserci 1 chiodo ma non l'abbiamo trovato).
50 Mt., III, IV+, IV, III+, II, 1 chiodo, 1 spuntone con cordone, 1 clessidra senza cordone.
Discesa
Abbassarsi verso destra (traccia, alcuni ometti) fino a raggiungere la cengia che taglia a metà la Terza Torre. Da qui, seguendo la via Normale della Terza Torre, percorrere la cengia verso destra (inizialmente molto stretta ed esposta, ma non difficile). Oltrepassare la fessura del tiro chiave della via Vinatzer/Peristi, l'attacco della via Jahn e continuare fino al canale che divide la
Seconda dalla Terza Torre.
Da qui è possibile:
A - continuare a traversare lungo la cengia, superando alcuni passi esposti (III, 2 chiodi). Alla fine della cengia alzarsi pochi metri raggiungendo la prima di una serie di calate in corda doppia (5x25 Mt.) che depositano sulle ghiaie basali. Soluzione consigliata se il canale dovesse trovarsi ancora innevato in quanto, così, non si raggiunge mai il suo fondo;
B - scendere nel canale: in corrispondenza di un salto, sulla parete sinistra (viso a valle), vi sono dei cordini con anello per la calata (25 Mt.).
Portarsi sul bordo del salto finale dove, sul lato destro (viso a valle), si trova l'ancoraggio per la calata che deposita a terra (50 Mt.; ancoraggio intermedio per chi ha corde
più corte).
Da qui in breve si raggiunge il sentiero utilizzato per l'avvicinamento e quindi il parcheggio. |