Monte Ocone - Sentiero attrezzato dello Sperone Nord-Est

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Località Valsecca - Sant'Omobono (BG)
Quota partenza 850 Mt. Quota di arrivo 1351 Mt.
Dislivello totale 500 Mt. Data di uscita 14/10/2017
Ore di salita 20' per l'avvicinamento
1 h. 30' il sentiero attrezzato
Ore di discesa 1 h.
Sentieri utilizzati n. 588, 574 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EEA
Condizioni climatiche, dei sentieri e della ferrata

Pomeriggio tiepido e piacevole con cieli limpidi. Avvicinamento tranquillo evidente e ben segnalato da bolli rossi e bianchi. Sentiero attrezzato munito di catena di grosse dimensioni e qualche staffa nella parte centrale e lungo il finale poco sotto la croce. Il percorso attrezzato è ben indicato da numerose placche che segnalano la direzione da seguire, per evitare di finire sulla ferrata che nella prima parte corre parallela al nostro itinerario.

Eventuali pericoli
Nessun pericolo particolare, ma attenzione in caso di terreno umido nei punti più ripidi ed esposti. Sono possibili anche distacchi di piccole pietre.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Durante la salita, se si esclude un piccolo casello appena partiti ed una cavità nella roccia a poca distanza dall'attacco della ferrata lungo il sentiero attrezzato dello Sperone Nord-est, non esistono posti in cui ripararsi. Durante la discesa, invece, ci imbatteremo in alcuni capanni, ruderi e in un grande edificio: l'ex convento del Pertus.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Set da ferrata munito di dissipatore e caschetto, anche se il loro effettivo utilizzo, per escursionisti avvezzi a muoversi su roccia, non risulta indispensabile.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Il Monte Ocone è una anonima cimetta che si erge tra il Monte Tesoro e il Resegone ed è poco conosciuta dalla maggior parte degli escursionisti. Sul suo selvaggio versante nord orientale si sono recentemente realizzati due itinerari di salita da parte del Gruppo GAMO (Guide alpine della scuola di alpinismo Lecco-Valsassina-Orobie) che hanno reso decisamente più attrattiva e frequentata questa vetta, compiendo un grosso lavoro di pulizia e disboscamento al fine di rendere fruibile una zona altrimenti poco agibile. Uno di questi è indicato come Sentiero attrezzato dello Sperone NE di modesta difficoltà e lunghezza, adatto anche per una uscita pomeridiana autunnale. Il percorso risale il vago sperone nord orientale della boscosa montagna, alternando tratti erbosi a brevi e facili salti rocciosi, spesso ripidi ma mai difficili. La parte più bella è sicuramente quella finale, dove il sentiero risale piacevoli crestine rocciose, facili placche ben appigliate ed un divertente diedrino verticale che rappresenta il passaggio migliore del tracciato.
Descrizione percorso
Giunti a Sant'Omobono Terme in Valle Imagna, si procede verso lo stabilimento termale e oltre seguendo le indicazioni per Valsecca e Costa Imagna. Giunti attorno al km 28 della strada provinciale n. 22, poco oltre un tornante sinistrorso, incontriamo una bacheca in legno che illustra le caratteristiche della zona e dei percorsi che da qui partono, ferrata e sentiero attrezzato compresi. Lasciamo l'auto nei pressi della bacheca oppure sul lato opposto della strada ed iniziamo a camminare su un ripido sentierino ai margini del bosco (evidente palina con le indicazioni per il Monte Ocone sperone nord-est). Poche decine di metri ed eccoci entrare in un bosco misto sempre piuttosto ripido. Lasciamo alla nostra sinistra un piccolo casello e proseguiamo seguendo gli evidenti bolli rossi e bianchi ed alcune piccole scritte nere su alcuni sassi. Ad un certo punto attraversiamo un valloncello pietroso che scende dalla nostra destra per poi passare sotto ad una fascia rocciosa strapiombante (bollo sulla paretina). Pochi passi ed eccoci al cospetto di una rampa (Rampa Adelaide) molto ripida, mista di roccia ed erba lungo la quale sale una catena di ferro utile in caso di discesa o terreno bagnato. Dopo la rampa si prosegue ancora nel bosco ripido, piegare leggermente a sinistra e giungere all'attacco del sentiero attrezzato (e della ferrata attigua). Da qui si segue verso destra. Superata una piccola grotta si inizia a risalire un primo tratto parzialmente erboso con catena. Ora si alternano numerosi tratti attrezzati con punti più camminabili. Arrivati ad una selletta, ignoriamo la direzione in discesa verso la Torre 4 della ferrata per andare verso sinistra. Poco dopo ignoriamo anche la direzione del Torrione del Monarca (variante della via ferrata) per continuare su facili tratti rocciosi e balze erbose. Giunti ai piedi della Torre 6 della via ferrata, la saliamo direttamente (tratto in comune con la ferrata) facendo attenzione ad alcuni passaggi più impegnativi dei precedenti, ma mai difficili. Sulla sommità di questo torrioncino godiamoci il bel panorama sulla valle boscosa sottostante. Un ultimo tratto su una facile crestina rocciosa ci conduce all'incrocio con un evidente sentiero. Lo seguiamo verso destra, passiamo sotto la bella e slancita Torre Dolci e proseguiamo verso una poco lontana sella erbosa (indicazioni alla base della torre). Qui il sentiero attrezzato si allontana verso destra rispetto alla via ferrata che risale direttamente la torre suddetta. In breve arriviamo alla selletta erbosa. Da qui saliamo un ripido canale erboso ed in parte franoso che nella parte alta piega a destra lungo alcuni saltini rocciosi di nessuna difficoltà. Dopo un breve tratto su facile cresta un poco ripida e poi più pianeggiante, eccoci di fronte ad alcuni passaggi più interessanti e meno banali: alcune placchette ben appigliate e poi un bel diedro verticale molto divertente. Usciti dal diedro proseguiamo su lame di roccia piuttosto divertenti che terminano davanti ad una scatola di metallo rossa che contiene il libro di vetta. Dopo aver firmato il libro, sulla destra si vedono alcune staffe di ferro che salgono un paio di salti rocciosi. Noi invece affrontiamo direttamente la placca più compatta sopra la scatola rossa con bei passaggi dove serve un poco di capacità. Al termine di questi pochi metri eccoci davanti alla croce della vetta da cui si ha un bel panorama verso il versante lecchese.
Discesa
Dalla croce, ignorando l'indicazione del sentiero n. 588 (che ci porterebbe verso la Corna Camoscera in direzione opposta), si scende nuovamente al punto di uscita della ferrata e, lasciando questa alla nostra sinistra, si prosegue lungo l'evidente sentierino (anche questo è il n. 588, ma con direzione corretta verso l'evidente convento sotto di noi, verso ovest) che poco sotto rientra nel fitto bosco. Lo seguiamo fedelmente tra ripidi e stretti tornantini fino ad un bel casello di caccia attorniato da imponenti faggi. Lasciamo il casello alla nostra sinistra e continuiamo la discesa. In breve eccoci ad un ponticello (Ponticello degli Spagnoli) che attraversa una profonda spaccatura rocciosa sul cui fondo si intravede una croce scolpita nella parete rocciosa. Dopo il ponte si prosegue dritti. Arrivati ad un bivio con una palina che indica a sinistra per "La Passata", lo ignoriamo per continuare sul sentiero che ci conduce ad una sella immersa nel bosco dove una bacheca ci illustra le tecniche di cattura degli uccelli praticata nel passato. Da qui si risale brevemente verso una rudere che aggiriamo verso destra per arrivare sotto le mura di un ex convento (Convento del Pertus, ben visibile anche dalla cima dell'Ocone). Al termine dell'edificio risaliamo a sinistra un muretto a secco per trovarci in uno spiazzo proprio davanti all'ingresso del convento. Qui una palina ci indica il sentiero n. 274 per la strada provinciale SP22. Scendiamo così nel bosco misto su sentiero piuttosto sconnesso e ripido. Arriviamo ad un rudere costruito sotto una parete di roccia. Proseguiamo la discesa sul sentiero che apparentemente ci allontana dalla direzione giusta nella quale si trova il parcheggio, fino ad incontrare una poco evidente deviazione verso sinistra per la SP22. Da qui torniamo ad avvicinarci all'auto con la direzione giusta. Scendiamo meno ripidamente fino ad una curiosa casetta a torre con un bel giardinetto decorato posta poco sopra la strada provinciale. Raggiunta la strada, la seguiamo per circa 500 metri verso sinistra fino allo spiazzo dove abbiamo lasciato l'auto.

Note
È possibile salire all'Ocone lungo la ben più difficile ed impegnativa ferrata, come da relazione del 21-10-2017. Nel sito troverete anche la salita all'Ocone lungo il sentiero che parte dal Laghetto del Pertus (data 17-11-2012 e 02-06-2013; in queste relazioni si mette in dubbio che la vetta del vero Ocone, in base ad alcune cartine ben dettagliate che avevo a disposizione, sia quella con la croce, ma a quanto pare mi sbagliavo). Vista la bassa quota, sconsiglio l'itinerario nel perodo estivo.
Commenti vari
Le mie intenzioni originali erano di percorrere la recente ferrata del Monte Ocone, ma giunto all'attacco di questa, mi sono accorto di aver dimenticato nell'auto il set da ferrata. Visto l'orario tardo ed il poco tempo a disposizione, ho preferito ripiegare verso il sentiero attrezzato che, quindi, ho percorso senza la dovuta attrezzatura completa, sperando, man mano salivo, che non ne avrei avuto bisogno... ottima tecnica per mettersi nei guai La settimana successiva, munito del necessario set, ho finalmente potuto affrontare la bella ferrata. Presso la bacheca all'inizio del sentiero viene indicato come via di discesa il sentiero n° 588; accanto alla croce si trova una freccia di legno con il n° 588; fate attenzione a non seguire questa freccia, poiché vi porterebbe verso la Corna Camozzera; attenetevi invece alle indicazioni sopra riportate.
   

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Panorama lungo il sentiero attrezzato

Omar sulla cima della Torre 6

   

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La base dello sperone finale

Lungo la seconda parte della salita

   

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Omar all'inizio del piccolo diedro verticale

Sulla cima dell'Ocone con Camozzera e Resegone sullo sfondo