Monte Ocone - Ferrata del Monte Ocone

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Località Valsecca - Sant'Omobono (BG)
Quota partenza 850 Mt. Quota di arrivo 1351 Mt.
Dislivello totale 500 Mt. Data di uscita 21/10/2017
Ore di salita 20' per l'attacco
3 h. la ferrata
Ore di discesa 1 h.
Sentieri utilizzati n. 588, 574 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EEA
Condizioni climatiche, dei sentieri e della ferrata

Pomeriggio stranamente tiepido per il periodo. Nebbie in pianura che hanno impedito di godere il panorama dalla cima. Sentieri ben segnalati fino all'attacco. Ferrata nuova e quindi perfettamente funzionale e a norma. Qualche tratto della ferrata risulta sporco di terra, ma si tratta sicuramente di una situazione momentanea, col passaggio degli escursionisti e qualche pioggia, il problema si risolverà. La via è attrezzata con una grossa catena (alla quale è spesso d'obbligo attaccarsi) ben tesa lungo tutto lo sviluppo del tracciato e varie staffe necessarie nei punti strapiombanti. La lunghezza di ogni sezione non supera mai i 3-4 metri e nei punti d'ancoraggio sono posizionati dei coni di materiale plastico atti ad assorbire l'urto l'energia di una eventuale caduta sul moschettone. La dimensione della catena crea qualche problema con lo scorrere dei moschettoni.

Eventuali pericoli
Oltre ai soliti pericoli di una ferrata, dobbiamo aggiungere anche l'oggettiva possibilità di caduta piccoli sassi e terra: la ferrata è di nuova realizzazione e il percorso non si è ancora assestato dopo i lavori di disboscamento, pulizia e attrezzatura.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Durante la salita, se si esclude un piccolo casello appena partiti ed una cavità nella roccia a poca distanza dall'attacco della ferrata lungo il sentiero attrezzato dello Sperone Nord-est, non esistono posti in cui ripararsi. Durante la discesa, invece, ci imbatteremo in alcuni capanni, ruderi e in un grande edificio: l'ex convento del Pertus.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Set da ferrata munito di dissipatore e caschetto, magari con una longe per riposare nei punti strapiombanti.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Il Monte Ocone è una anonima cimetta che si erge tra il Monte Tesoro ad ovest e il Resegone ad est ed è poco conosciuta dalla maggior parte degli escursionisti. Sul suo selvaggio versante nord orientale si sono recentemente realizzati due itinerari di salita da parte del Gruppo GAMO (Guide alpine della scuola di alpinismo Lecco-Valsassina-Orobie) che hanno reso decisamente più attrattiva e frequentata questa vetta. Uno di questi è rappresentato dalla Ferrata del Monte Ocone che si sviluppa, a volte in maniera poco logica e lineare, lungo undici torrioncini rocciosi intervallati da brevi tratti di collegamento. A questi si aggiunge anche un'altro torrione leggermente fuori via, per salire il quale occorre una breve deviazione per poi tornare sul percorso originale più in alto e proseguire la salita alla vetta. La ferrata, classificabile come MD (molto difficile) con alcuni singoli passaggi ED (estremamente difficile), è adatta ad escursionisti molto ben preparati ed avvezzi anche a muoversi su roccia, richiede una certa forza e capacità tecniche. I vari torrioni di roccia sono tutti piuttosto verticali ma brevi (dai 20 ai 50 metri di dislivello) e di difficoltà simile tra loro. La lunghezza e le difficoltà la rendono sconsigliabile ai neofiti. È comunque possibile riposarsi tra un torrione e il successivo grazie ai suddetti brevi tratti di collegamento che ci consentono anche di godere del piacevole panorama sulla valle ed i boschi sottostanti. Lungo tutta la prima parte della ferrata è possibile abbandonare il percorso e ripiegare sul più facile sentiero attrezzato, mentre durante la seconda parte (dalla Torre 7 in poi) non è più possibile cambiare percorso, ma è comunque possibile abbandonare la via grazie ad alcuni poco invitanti canali erbosi e sfasciumati.
Descrizione percorso
Giunti a Sant'Omobono Terme in Valle Imagna, si procede verso lo stabilimento termale e oltre seguendo le indicazioni per Valsecca e Costa Imagna. Giunti attorno al km 28 della strada provinciale n. 22, poco oltre un tornante sinistrorso, incontriamo una bacheca in legno che illustra le caratteristiche della zona e dei percorsi che da qui partono, ferrata e sentiero attrezzato compresi. Lasciamo l'auto nei pressi della bacheca oppure sul lato opposto della strada ed iniziamo a camminare su un ripido sentierino ai margini del bosco (evidente palina con le indicazioni per il Monte Ocone sperone nord-est). Poche decine di metri ed eccoci entrare in un bosco misto sempre piuttosto ripido. Lasciamo alla nostra sinistra un piccolo casello e proseguiamo seguendo gli evidenti bolli rossi e bianchi ed alcune piccole scritte nere su alcuni sassi. Ad un certo punto attraversiamo un valloncello pietroso che scende dalla nostra destra per poi passare sotto ad una fascia rocciosa strapiombante (bollo sulla paretina). Pochi passi ed eccoci al cospetto di una rampa (Rampa Adelaide) molto ripida, mista di roccia ed erba lungo la quale sale una catena di ferro utile in caso di discesa o terreno bagnato. Dopo la rampa si prosegue ancora nel bosco, pieghiamo leggermente a sinistra per giungere all'attacco del primo torrione roccioso. Calzato imbraco, casco e set da ferrata attacchiamo quella che è indicata come Torre 1 da una piccola scritta alla base della formazione rocciosa (anche tutti gli altri successivi torrioni saranno numerati ed alcuni avranno anche un nome). L'inizio è subito faticoso e piuttosto impegnativo con passaggi di forza e leggermente strapiombanti. Dopo i primi metri, che mettono alla prova le nostre braccia, il terreno diviene meno difficile, ma sempre con difficoltà da non sottovalutare. Al termine del primo torrione (20-30 metri di altezza) ecco un breve tratto di collegamento erboso che ci conduce alla base della Torre 2. Questa è meno difficile della precedente ma presenta comunque bei passaggi obbligati. Dopo i primi metri verticali, la via si abbatte un poco ed appigli e appoggi non mancano. Al termine ecco un altro tratto erboso con la solita deviazione per il sentiero attrezzato. La Torre 3 si sviluppa con alcuni salti verticali intervallati da brevi traversi. Per arrivare alla quarta torre occorre ora discendere un breve tratto di sentiero molto ripido e franoso che ci porta in un valloncello ombroso. Qui si sale la Torre 4 che non presenta particolari differenze con le precedenti. Eccoci ora davanti alla quinta torre al cui termine si trova il tratto di collegamento con la variante per il Torrione del Monarca verso sinistra. Ignoriamo la variante per andare verso destra e portarci alla base della Torre 6. La sesta torre risulta più facile delle precedenti (non ho capito bene, ma a me è sembrata in comune con il sentiero attrezzato). Al termine della torre un bel tratto su crestina pianeggiante e poi in leggera discesa ci porta ad incrociare il sentiero n. 571. Una scritta sulla roccia indica la fine della prima parte della via. Seguiamo il sentiero verso destra fino alla base della Torre 7 o Torre Dolci. Qui il sentiero attrezzato si allontana definitivamente dalla via ferrata e procede dritto verso lo sperone nord est dell'Ocone per risalirlo fino alla vetta tra facili passaggi rocciosi, facili crestine e canali erbosi. Saliamo quindi la Torre Dolci che si presenta subito piuttosto ostica, verticale e alta una trentina di metri. Numerose staffe di ferro ci facilitano nei punti privi di appoggi per i piedi ed appigli per le mani. Lo sforzo è notevole ma più si sale più le difficoltà diminuiscono. Segue la Torre Busti al cui termine si scende per un breve traverso verso destra che ci porta a salire la Torre 9 breve e su buone placche ben appigliate. Segue il Torrione Bruno Corti (numero 10), più appoggiato delle altre, con maggiori appigli ma molto sporco di terra e piccoli sassi che cadono dall'alto al passaggio di un eventuale escursionista sopra le nostre teste. Dopo un breve traverso camminabile tra erba, cespugli e rami abbattuti (cavetto di sicurezza ben presente), eccoci all'ultima difficoltà della salita: la Torre 11 che della torre non ha nulla; si tratta di un salto roccioso strapiombante da vincersi con la forza. Forse è il passaggio più difficile della via e tra l'altro è reso più impegnativo dal fatto che i moschettoni tendono ad incastrarsi nel passaggio tra il primo ed il secondo sezionamento (si può evitare il passaggio difficile andando verso sinistra). Fatto questo passo molto strapiombante le difficoltà crollano ed in breve eccoci fuori dalla ferrata. La cima dell'Ocone è alla nostra destra e la raggiungiamo con pochi metri di cammino.
Discesa
Dalla croce, ignorando l'indicazione del sentiero n. 588 (che ci porterebbe verso la Corna Camoscera in direzione opposta), si scende nuovamente al punto di uscita della ferrata e, lasciando questa alla nostra sinistra, si prosegue lungo l'evidente sentierino (si tratta sempre del n. 588, ma con direzione corretta verso il convento sotto di noi) che poco sotto rientra nel fitto bosco. Lo seguiamo fedelmente tra ripidi e stretti tornantini fino ad un bel casello di caccia attorniato da imponenti faggi. Lasciamo il casello alla nostra sinistra e continuiamo la discesa. In breve eccoci ad un ponticello (Ponticello degli Spagnoli) che attraversa una profonda spaccatura rocciosa sul cui fondo si intravede una croce scolpita nella parete rocciosa. Dopo il ponte si prosegue dritti. Arrivati ad un bivio con una palina che indica a sinistra per "La Passata", la ignoriamo per continuare sul sentiero che ci conduce ad una sella immersa nel bosco dove una bacheca ci illustra le tecniche di cattura degli uccelli praticata nel passato. Da qui si risale brevemente verso una rudere che aggiriamo verso destra per arrivare sotto le mura di un ex convento (Convento del Pertus, ben visibile anche dalla cima dell'Ocone). Al termine dell'edificio risaliamo a sinistra un muretto a secco per trovarci in uno spiazzo proprio davanti all'ingresso del convento. Qui una palina ci indica il sentiero n. 274 per la strada provinciale SP22. Scendiamo così nel bosco misto su sentiero piuttosto sconnesso e ripido. Arriviamo ad un rudere costruito sotto una parete di roccia. Proseguiamo la discesa sul sentiero che apparentemente ci allontana dalla direzione giusta nella quale si trova il parcheggio, fino ad incontrare una poco evidente deviazione verso sinistra per la SP22. Da qui torniamo ad avvicinarci all'auto con la direzione giusta. Scendiamo meno ripidamente fino ad una curiosa casetta a torre con un bel giardinetto decorato posta poco sopra la strada provinciale. Raggiunta la strada, la seguiamo per circa 500 metri verso sinistra fino allo spiazzo dove abbiamo lasciato l'auto.

Note
È possibile salire alla cima anche lungo il più volte citato sentiero attrezzato dello Sperone Nord-Est che presenta difficoltà modeste. Nel sito troverete anche la salita all'Ocone lungo il sentiero che parte dal Laghetto del Pertus (data 17-11-2012 e 02-06-2013; in queste relazioni si mette in dubbio che la vetta del vero Ocone, in base ad alcune cartine ben dettagliate che avevo a disposizione, sia quella con la croce, ma a quanto pare mi sbagliavo). Lungo la discesa ci imbatteremo in interessanti esempi di caselli per la caccia e strutture per la cattura dei volatili usati fino a pochi decenni fa, il tutto illustrato da esaurienti bacheche sparse nel bosco.
Commenti vari
Un caloroso saluto ai bravissimi e preparati ragazzi del Gruppo Ferrate e Arrampicate, Daniele, Federica e Daniela, che ho avuto il piacere e la fortuna di incontrare all'attacco della ferrata e con i quali ho condiviso l'intera salita tra risate, aneddoti ed imprecazioni... Probabilmente senza la loro compagnia mi sarei accontentato, per problemi di orario, di fermarmi a metà della salita, ma tra una battuta e l'altra è stato piacevole proseguire fino alla cima e poi correre in discesa nel misero ed inutile tentativo di non tornare a casa in eccessivo ritardo. Presso la bacheca all'inizio del sentiero viene indicato come via di discesa il sentiero n. 588; accanto alla croce si trova una freccia di legno con il n. 588; fate attenzione a non seguire questa freccia, poichè vi porterebbe verso la Corna Camozzera; attenetevi invece alle indicazioni sopra riportate.
   

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Teresa in azione sulla Torre 4

Daniele in posa sulla Torre 5

   

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Omar sulla Torre 6

Daniela, Teresa ed Omar alla base della Torre Dolci

   

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Daniele e Daniela all'inizio della Torre Dolci

Salendo la facile Torre 10

   

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Omar in uscita dal difficile tratto della Torre 11

Tutti insieme sulla cima dell'Ocone