Vero Monte Ocone e Corna Camoscera

Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Località Forcella Alta - Valcava (BG)
Quota partenza 1200 Mt. circa Quota di arrivo 1452 Mt.
Dislivello totale

+500 Mt. circa

Data di uscita 02/06/2013
Ore di salita 2 h. 30' Ore di discesa 1 h. 30'
Sentieri utilizzati n. 801, 571, 588 DOL Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE, con passaggi di II esposti
Condizioni climatiche e dei sentieri
Bella giornata di fine primavera con temperature ottimali. Vista mozzafiato grazie alla limpidezza del cielo. Sentieri facili ed evidenti fino al falso Monte Ocone, da qui in poi prestare maggior attenzione ma comunque i bolli sono numerosi e ben distribuiti. Se decidete di fare le creste dell'Ocone e della Camoscera, preparatevi a pochissimi bolli, forte esposizione, tracciato non definito ma su ottima roccia.
Eventuali pericoli
L'inizio della cresta del vero Ocone è particolarmente esposta. Anche alcuni punti del sentiero 588, in caso di pioggia, sono molto scivolosi e ripidi.
Presenza di acqua
Alla partenza troverete un ristorante. Lungo il percorso non ho trovato acqua.
Punti di appoggio

Come riparo potrete sfruttare numerosi caselli e roccoli per la caccia, nonché uno strano edificio “chieseggiante” a metà dell'andata. Incontrerete anche un grande ex convento in via di ristrutturazione.

Materiale necessario oltre al tradizionale
Nessuno.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Impegnativa escursione lungo la dorsale orobica lecchese (DOL). Possiamo dividere la camminata in due parti: la prima facile ed adatta a tutti fin sulla vetta del falso monte Ocone dove si trova una croce; la seconda decisamente più impegnativa e adatta ad escursionisti esperti e con un minimo di capacità di procedere ed arrampicare in ambiente pochissimo battuto e poco segnalato. Le difficoltà su roccia sono basse (II° grado) ma a tratti l'esposizione è notevole e la mancanza di un vero e proprio itinerario segnato rendono il procedere a tratti incerto e difficoltoso. Esiste comunque la possibilità di raggiungere le due cime anche seguendo il più comodo sentiero 588.
Descrizione percorso
Da Villa d'Almè, salite fino a Roncola San Bernardo e da qui proseguite fino al paesino di Costa Imagna. Qui giunti, seguite le indicazioni per Valcava e poi prendete la deviazione per il laghetto del Pertus. Parcheggiate poco sopra il laghetto ed iniziate a camminare scendendo fino a quest'ultimo e proseguendo lungo una comoda e pianeggiante sterrata (sentiero 801/571). Arrivati alle soglie di un bellissimo bosco di faggi, proseguite in leggera discesa al suo interno su sentiero che in questa stagione è completamente coperto e nascosto alle foglie cadute. Numerosi bolli sono dipinti sui tronchi delle piante e tutto ciò crea confusione. Voi seguite i bolli bianchi e rossi del CAI, senza farvi ingannare da altri segni. Terminato il bosco troverete una palina, deviate a destra e poco dopo una seconda palina vi inviterà a proseguire verso sinistra (direzione Passo del Pertus e ex Convento del Pertus) rientrando in un boschetto su sentiero sempre in discesa ma più accidentato e sassoso. Camminate ora in mezzacosta passando accanto a una fascia di rocce affioranti sulla vostra sinistra. Terminato il tratto in mezzacosta il sentiero prosegue lungo la dorsale e passando sotto a piante particolarmente contorte ed affascinanti. Superate una costruzione semi ristrutturata, poi un alto casello per l'uccellagione ed in fine arrivate ad una grande ex convento recintato (1183 Mt.). Qui deviate bruscamente a sinistra su stradina cementata. Fate un tornante a destra e in corrispondenza del secondo tornante, seguite dritti fiancheggiando il muro di cinta del convento. Passate accanto ad un paio di bellissimi abeti e dopo poco arriverete alla Passata dove un cartello vi spiegherà l'utilizzo di questi luoghi per la caccia. Proseguite senza fatica sul sentiero 571 fino ad arrivare al caratteristico ponticello degli Spagnoli posto sopra la profonda spaccatura del Passo del Pertus (pertugio in italiano) 1193 Mt. sul cui fondo è incisa una strana croce del 1700 nella roccia. Attraversate il ponticello e nelle vicinanze di un casello da caccia deviate sul sentiero 588 che in circa 15 minuti di ripidi tornantini, e balzelli a tratti scivolosi vi condurrà alla curiosa croce del falso Monte Ocone. Da qui scendete lungo il sentierino di sinistra che dopo pochi metri nel prato, si immerge in un fitto e ripidissimo bosco (attenzione in caso di terreno bagnato). Giunti ad una prima sella, si risale leggermente superando un paio resti di piccoli ruderi. In seguito il sentiero procede in falsopiano sempre nel bosco, per poi fare alcuni saliscendi fino ad una seconda selletta dalla quale, voltandosi indietro si vede bene la croce appena abbandonata. Qui il 588 scende verso sinistra, mentre noi proseguiamo dritti lungo una lievissima traccia in cresta per una decina di metri fino ad un masso calcareo su cui vi è una sbiaditissima scritta rossa che dice “difficile”. Alzando lo sguardo vediamo bene la struttura rocciosa del'inizio della cresta che dobbiamo affrontare. Superiamo il masso e dopo un'altra decina di metri, sempre su cresta erbosa, arriviamo al cospetto di questa bella serie di salti e paretine rocciose che ci offrono subito un paio di passaggi di II grado piuttosto esposti. I bolli spariscono subito per cui occorre procedere scegliendo l'itinerario più logico e fattibile, considerando che nulla è obbligatorio ed il percorso è libero. Giunti in cima al primo “ torrioncino”, lo si discende dal lato opposto con una certa attenzione arrivando ad una selletta dove la cresta si spiana per pochi metri passando tra cespugli e piante. Il salto successivo è di fronte a noi e lo si affronta con minore esposizione e difficoltà del precedente. Scesi anche da questo secondo torrione (mi si passi il termine un poco esagerato) attraverso un paio di passaggi ripidi e scivolosi, ci troviamo ad una piccola selletta di fronte un verticale peretina poco invitante. Io qui sono sceso verso sinistra lungo una ripidissimo canalino erboso (2 bolli rossi sulle rocce alla mia destra) per aggirare l'ennesima asperità. A metà canale, terminata la base rocciosa aggirata, sono risalito verso la cresta dalla quale ho ripreso il percorso tornando su roccia meno esposta e più fattibile. Giunto in vetta al vero Monte Ocone, volgendomi ho visto il tratto aggirato e sinceramente non credo sarebbe stato facile scenderne. Dalla vetta dell' Ocone, la cresta divine camminabile e quasi pianeggiante per un bel pezzo. Poco dopo inizia un tratto in cui si cammina su cresta pianeggiante e rocciosa molto panoramica. Scesi ad una piccolo intaglio erboso, lo si risale e si arriva ad una profonda spaccatura rocciosa in cresta che viene scesa con una certa attenzione ma priva di difficoltà ed al cui termine troviamo una bellissima placca di 10 metri leggermente appoggiata e appigliatissima (che al ritorno risaliremo e ci riporterà direttamente in cresta e si rivelerà il passaggio più bello e divertente di tutta l'escursione: II grado). Qui terminano le difficoltà: d'ora in poi si cammina su terreno misto tra prati e piccole balze rocciose passando accanto a ripidi canaloni e alte pareti rocciose alla nostra sinistra, fin sulla cima della Corna Camoscera sulla quale non troveremo nel croci né ometti ad accoglierci, ma uno splendido panorama.
Discesa
Il ritorno ripercorre l'itinerario di salita a ritroso dalla Camoscera fino al vero Ocone, da qui si scende invece lungo il più agevole anche se a tratti ripidissimo, sentiero 588 che rimane appoggiato al versante della montagna che guarda verso Erve e Lecco (destra scendendo), aggirando tutte le difficoltà e rimanendo sotto la cresta, fino alla selletta dalla quale questa inizia. Da qui in poi si ripercorre il sentiero fatto all'andata.

Note
L'intero percorso fa parte di un più ampio giro che dal laghetto del Pertus conduce fino alla Passata del Resegone e da qui al Resegone stesso lungo la via delle creste oppure più brevemente al rifugio Alpinisti monzesi.
Commenti vari

Non avendo con me la mia fedele macchinetta fotografica (impegnata in lidi marinari... nelle mani di mia moglie), dovrete accontentarvi di guardare alcune foto fatte durante una precedente camminata in zona, ma che ovviamente non rendono giustizia all'ambiente in cui l'escursione si svolge.

   

Ingrandisci

Ingrandisci

La croce sul Falso Ocone

Vero Ocone a sinistra e Camoscera a destra

   

Ingrandisci

Ingrandisci

La cresta che sale all'Ocone

Da lontanissimo la cresta dal Falso Ocone alla Camoscera

   

Il contenuto di questo sito (testo, elementi grafici, immagini, ecc.) così come il modo in cui i contenuti sono presentati e formati è di esclusiva proprietà del gruppo SassBalòss ed è protetto dalle leggi italiane ed internazionali in particolare da quelle in materie di copyright. E' consentita la consultazione. Sarà concessa la duplicazione, anche parziale, solo dopo esplicita richiesta; in tal caso dovrà essere espressamente indicata, sulle copie realizzate, la provenienza della fonte ossia il sito internet www.sassbaloss.com. Ogni utilizzazione diversa da quelle sopra previste quindi (indicativamente: la distribuzione a terzi e/o la pubblicazione a scopo di lucro, la modificazione, l'elaborazione in qualunque forma e modo) deve considerarsi abusiva e sarà perseguita a norma delle vigenti leggi.