Descrizione generale
Il Monte Gallo (567 Mt.) non è una montagna con una cima unica,
ma bensì un grosso monte sul quale possiamo individuare alcune cime
principali. Da ovest a est sono: il Pizzo Vuletta 393 (Mt.), il
Monte Santa Margherita (494 Mt., dove corrono le vie Il Canto del Gallo, Palermo in love, ecc.), il Pizzo Vuturo o dell'Avvoltoio (512 Mt.), il Pizzo della
Sella (567 Mt., che è la cima più alta del Monte Gallo), la Quota
527 o Ex semaforo (dove corre la via Una fessura di lì, una fessura di là).
La Quota 280 è una cima minore posta a sinistra del Monte Santa Margherita. Fino alla fine del 2017 vi erano stati tracciati pochi itinerari poi da gennaio 2018, "presa di mira" da gruppo di Heinz Grill, Florian Kluckner e compagni, ha visto la nascita di numerose linee.
Il prigioniero è stata salita da Florian Klukner e Sandra Schieder il 9 febbraio 2018. Segue una linea molto logica di diedri e fessure con difficoltà abbastanza costanti. Tutte le lunghezze sono attrezzate con dei cordoni in clessidra (eventualmente da integrare) tranne il breve, ma impegnativo, diedro di L3 che è completamente da proteggere.
La via è stata dedicata dagli apritori ad un amico arrampicatore che, momentaneamente, non si può muovere liberamente.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere il paese di Sferracavallo e portarsi nella località
di Barcarello. I parcheggi a lato della strada sono tutti a
pagamento, conviene quindi arrivare al termine della strada nella
zona della Riserva Naturale Orientata Capo Gallo dove si può ancora
posteggiare gratuitamente. Tornare indietro fino al civico n.61 e imboccare la strada fra le case fino al suo termine. Qui per ripido pendio, seguendo una vaga traccia, si sale verso sinistra fino alla base dell'evidente cresta ovest (Cresta del Marco ruspante) della Quota 280.
Traversando ora verso sinistra si costeggia facilmente la parete. L'attacco de "Il prigioniero" è posto alla base di un diedro giallo che porta verso un pronunciato tetto fessurato. Poco dopo la parete piegha a sinistra verso il mare. Appena più a sinistra si trovano gli attacchi delle vie Troppi galli nel pollaio e Galline in fuga; più a destra Il Clandestino e Gli esclusi.
1° tiro:
risalire il diedro fessurato ed aggettante per alcuni metri. Non continuare in direzione del tetto ma
traversare a sinistra sulla grande lama fino alla base di un muretto che si supera in artificiale. Si esce verso sinistra raggiungendo la sosta (1 fix con anello).
25 Mt., VI, VI-, V, A1, VI, 1 chiodo, 4 clessidre con cordone, 1 sasso incastrato con cordone.
2° tiro:
seguire la spaccatura obliqua verso destra. Dopo una strozzatura, dove si allarga a canale, portarsi sullo spigolino di destra e proseguire facilmente fino alla sosta (1 fix con anello). 30 Mt., V, 5 clessidre con cordone.
3° tiro:
non puntare alla fessura gialla sulla destra ma raggiungere il diedrino leggermente a sinistra della sosta. Seguirlo fino al suo termine poi, con l'aiuto di una fessura, spostarsi a sinistra e sostare (1 fix con anello). 20 Mt., V+, VI.
4° tiro:
salire leggermente verso destra fino delle fessurine che si superano con difficoltà. Poi si prosegue per un bel diedro e delle lame che portano alla sosta (1 fix con anello) alla base di un camino. 30 Mt., V+, VI+, VI, VI-, 5-6 clessidre con cordone.
5° tiro:
portarsi nel camino salendo direttamente oppure aggirando i blocchi sulla sinistra (in tal caso attenzione a come si rinvia). Poi per rocce via via più semplici si sale fino alla cresta ovest. Appena sotto di essa traversare verso sinistra individuando l'ultima sosta di Troppi galli nel pollaio (2 fix+cordone+moschettone). 30 Mt., V, V+, IV+, III, 3 clessidre con cordone.
Discesa
Da qui è possibile raggiungere la cima seguendo l'ultima parte della Cresta del Marco ruspante e poi scendere nel canale verso destra oppure scendere direttamente in doppia. Con mezze corde da 60 è possibile saltare alcune soste:
1a. calata: 55 Mt. fino alla S3;
2a. calata:
15 Mt. fino alla S2;
3a. calata: 50 Mt. fino a terra.
A ritroso seguendo il sentiero di avvicinamento, si ritorna alla macchina. |