Pizzo Olone, Cime di Bares e Monte Campo

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Loc. Rusio - Castione della Presolana (BG)
Quota partenza 920 Mt. Quota di arrivo 1983 Mt. il Pizzo Olone
1974 Mt. le Cime di Bares
1951 Mt. il Monte Campo
Dislivello totale 1300 Mt. con i saliscendi
Sentieri utilizzati n. 318, 320, 317
Ore di salita

2 h. 30' per il Pizzo Olone
altre 3 h. per il Monte Campo

Ore di discesa 2 h. 15'
Data di uscita 12/11/2022 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE, alcuni passi di I alle Cime di Bares
Condizioni climatiche e dei sentieri

Nuvoloso e velato per l'intera giornata, con rari sprazzi di sereno, ma l'assenza di umidità nell'atmosfera ha regalato comunque ampi panorami. Sentieri ben segnalati fino al Passo degli Agnelli. Da qui, per raggiungere il Pizzo Olone si percorre una ripida traccia su sottile cresta erbosa. Il proseguo della camminata per le Cime di Bares si svolge su traccia non sempre evidente ma comunque segnata, tranne nei brevi tratti non segnalati che deviano dal tracciato principale per raggiungere le rocciose sommità delle Cime di Bares. Dal Monte Campo si torna a camminare su sentiero evidente e segnalato.

Eventuali pericoli
Attenzione ad alcuni tratti rocciosi esposti, necessari per raggiunge le varie sommità delle Cime di Bares.
Presenza di acqua
Lungo la valle dei Mulini, dopo meno di 15 minuti dalla partenza, sotto alle alte pareti, si trova una fontanella con una piccola scolture in legno (Funtanì de San Peder). Troverete acqua anche presso il rifugio Olmo (se aperto), raggiungibile con una breve deviazione in discesa dal Passo di Olone.
Punti di appoggio
Malga Bares, poco più di un rudere cadente, ma che può offrire riparo. Questa è preceduta da una lunga stalla aperta. Dopo Malga Bares, arrivamo alla ben più accogliente Malga Presolana (1538 metri di quota) con piccolo portico sotto il quale c'è una comoda panca. Una volta arrivati al Passo degli Agnelli, possiamo scendere al rifugio Olmo. Anche dal successivo Passo di Olone, dopo la salita del pizzo omonimo, si può facilmente calare al rifugio. Sotto la cima del Monte Campo vediamo la piccola Baita Alpe Zò. Al termine della discesa dal Monte Campo, arrivati sul sentiero n. 317, ci imbattiamo in Malga Campo (a 1518 metri di altezza) e successivamente Malga Pozzetto (1397 metri).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Ad ovest della Presolana, si sviluppa una interessante e lunga dorsale che dal Passo degli Agnelli, arriva fino al Monte Simer sopra l'abitato di Rovetta. La prima parte di questo crinale, partendo dalla Presolana, è rappresentato dal Pizzo di Olone e dalle Cime di Bares a cui segue il Monte Campo, per poi proseguire con il Monte Valsacco, il Monte Parè e la Cima di Blum. Se il Pizzo di Olone si presenta erboso e di facile e breve accesso, il tratto di dorsale interessato dalle Cime di Bares, diviene improvvisamente roccioso, caratterizzato da numerosi ed affascinanti torrioni, pinnacoli, continui salisscendi a volte molto esposti e a tratti impraticabili. Per raggiungere le principali vette che costituiscono il gruppetto delle Cime di Bares esiste un sentierino segnato che transita prevalentemente alla base di questi pinnacoli e torrioni: solo in alcuni casi è possibile, con limitate difficoltà tecniche, deviare da questo e toccare tre ometti di vetta. Per altre sommità più ardite, dobbiamo accontentarci di osservarle da sotto o da vicino.
Dal paese di Castione della Presolana, in valle Seriana, si prosegue fino alla frazione Rusio. Giunti ad un evidente e ampio parcheggio sulla destra, si abbandona l'auto e ci si incammina in leggera discesa lungo la strada asfaltata, oppure si sale sopra la strada a prendere un comodo e pianeggiante sentierino parallelo alla strada stessa. Se si rimane sulla asfaltata, poco prima di una curva verso destra, sulla sinistra si stacca una stradina sterrata in salita (strada agro-silvopastorale Rusio-Malga Presolana). La si prende e dopo pochi minuti, ad un successivo bivio (dove arriva anche il sentierino parallelo alla strada) si prosegue verso destra addentrandosi nella Valle dei Mulini. Si attraversa un torrente su un ponte di pietra e si cammina al cospetto di alte pareti rocciose. Il sentiero serpeggia da un lato all'altro della strettissima valle (quasi un canyon) e con scarsa pendenza si inoltra verso l'interno. Numerosi sono gli attraversamenti del torrente sul fondovalle, recentemente agevolati da alcuni ponticelli di legno. Al termine della parte più stretta della valle, ci troviamo ad un bivio, verso destra si prosegue verso Malga Presolana, mentre verso sinistra si procede per Malga Bares e Malga Campo. Noi andiamo a sinistra, attraversiamo il torrente una ultima volta e restiamo così sul versante sinistro orografico della valle (nella relazione del 24-03-2007, siamo andati a destra, ma in entrambi i casi si giunge a Malga Presolana). Saliamo con alcuni tornatini immersi nel bosco fno a prendere un comodo sentiero rettilineo a mezzacosta sulla valle. Superiamo un acquedotto. Più avanti il sentiero srpeggia tra tronchi e arbusti. Arrivati ad una radura tra le piante, saliamo decisamente verso destra, per rientrare poco dopo nel bosco. In breve uscimo dal bosco per arrivare ad una lunga stalla sulla cui parete è appesa una freccia che ci indica Malga Presolana vrso destra, raggiungibile in 20 minuti. Bellissima la vista sulle Cime di Bares sopra di noi e la Presolana davanti a noi. Superiamo Malga Bares. Costeggiamo una macchia di larici e sbuchiamo su ampio sentiero pieneggiante che ci conduce a Malga Presolana in pochi minuti. Da qui saliamo nell'evdente vallone alle spalle della baita. Superiamo una pozza di abbeverata. Proseguiamo su terreno aperto. Ad un abbeveratoio in cemento vediamo le indicazioni verso sinistra del sentiero n. 318. Lasciamo così l'abbeveratio alla nostra destra e saliamo più ripidamente tra prati e poi pietraie. Giunti ad una palina, pieghiamo decisamente verso sinistra per il rifugio Olmo. Prendiamo una bella traccia in falsopiano che taglia i pendii erbosi sopra di noi. Senza sforzo e con bel panorama arriviamo al Passo degli Agnelli (1950 metri di altezza). Da qui seguiamo la facile dorsale alla nostra sinistra fino alla base della ripida crestina che sale al Pizzo di Olone. Questa inizia ripida e pietrosa, con un facile saltello roccioso, ma poi diviene erbosa, pur restando ripida e un poco esposta. Dalla cima del Pizzo Olone, proseguiamo lungo la sua dorsale in direzione opposta a quella di salita. Quando la crestina diviene rocciosa, in coincidenza di una fessura rocciosa, la abbandoniamo per scendere lungo ripidissimi prati per aggirare una torre rocciosa. Costeggiamo la base di questa torre e risaliamo poi in cresta, ormai senza difficoltà. Arriviamo così al Passo di Olone, una bella sella erbosa dalla quale continuiamo la nostra camminata verso le ormai vicine Cime di Bares. In basso sotto di noi a destra appare il rifugo Olmo (palina presente anche al passo). saliamo quindi per prati verso le bele guglie rocciose delle Cime di Bares. Passiamo quella che pare una trincea naturale alla nostra sinistra, per poi arrivare ad una vera e propria trincea rocciosa in cui avanziamo tra paretine rocciose e placche inclinate. Il sentiero serpeghia senza difficoltà tra roccia ed erba. Saliamo poi una rampa pietrosa verso sinistra che risale ripida e scivolosa passando ai piedi di un bel torrione roccioso. Segue poi un facile tratto erboso in mezzacosta che ci conduce alla base di un valloncello ripido e faticoso. Al termine di questo, abbandoniamo il versante Sud del gruppetto montuoso per portarci in quello settentrionale (attenzione, in caso di neve, alla presenza di ghiuaccio). Il sentierino da seguire è esile ma facile e costeggia alcune paretine alla nostra sinistra. Arrivati ad una selletta, ci troviamo nuovamente in cresta e andando verso sinsitra, arriviamo sulla prima delle vette delle Cime di Bares. Qui si trova uno striminzito ometto di sassi ed una vista emozionante sulla Presolana e parte del percorso seguito e da seguire successivamente. Ora proseguiamo verso la successiva vetta stando fedeli al filo di cresta. Ci muoviamo con attenzione vista l'esposizione e le difficoltà attorno al I grado, con passaggi anche un poco più difficili, alternati a tratti erbosi. Giungiamo così ad un secondo ometto ben più grosso del primo, preceduto da un simpatico e divertente spigoletto roccioso. La discesa successiva è decisamente più impegnativa (più si avanza più le difficoltà aumentano) e possiamo evitare la cresta restando sui ripidi prati alla nostra sinistra. Dopo aver aggirato l discesa su roccia, costeggiamo l'ennesimo torrione roccioso, aggirato il quale saliamo un ripido valloncello (quasi un canalino erboso) al cui termine, per raggiungere la terza cima, andiamo a destra prima per balze erbose, poi su gradini rocciosi esposti ma non difficili. Su questa ultima vetta troviamo un ometto di sassi. Ridiscesi al sentierino ci troviamo ad una selletta. Scendiamo con attenzione lungo il lato opposto, sempre per ripidi prati. Saliamo poi ad un altra selletta preceduta da un traverso delicato. Proseguiamo transitando sopra un bel vallone che potrebbe essere usato come via di discesa al sottostante sentiero che conduce a Malga Campo. Noi continuiamo invece su sentierino che passa poco sotto la cresta e con alcuni mezzacosta continua in direzione del Monte Campo. Superiamo un secondo vallone comodo e poco ripido lungo il quale sarebbe possibile scendere. Passiamo accanto ad un abete solitario sul filo di cresta; poco oltre ecco alcune rocce rosse, segno di una recente frana sul versante settentrionale. Il percorso, tornato in cresta è agevole, ma i continui saliscendi si fanno ora sentiere nelle gambe. Eccoci finalmente al termine della lunga cavalcata tra creste e prati. Davanti a noi abbiamo il Monte Campo. Camminiamo ora sul versante settentrionale, su comodo sentiero erboso che i conduce alla base della salitella finale per il Monte Campo che raggiungiamo in pochi minuti stando nei pressi della dorsale erbosa che verso destra cade verticale in Valzurio. Una bell croce ci attende sull'ultima cima della giornata.

Discesa
Dalla croce del Monte Campo, scendiamo velocemente alla sottostante ed evidente Baita Alpe Zò. Da qui andiamo a sinistra. Poco dopo eccoci scendere in un evidente vallone seguendo un chiaro e sassoso sentierino. L'ambiente è molto bello. Scendiamo comodamente tra pinnacoli rocciosi e paretine verticali. Giunti ad un poco evidente bivio, teniamo la destra (andando a sinistra si andrebbe verso il Passo di Olone e rifugio Olmo, come da freccia scritta su un masso) scendendo un poco più ripidamente. Il fondo sconnesso ci infastidisce un poco, ma in breve sbucheremo sull'ampia sterrata che collega Malga Campo con Malga Presolana. Qui scendiamo verso Mlga Campo, poco distante. Dalla malga seguiamo la strada agro pastorale che scende verso Rusio. Senza mai abbandonarne il percorso, perdiamo ripidamente quota; superiamo una zona picnic, poi Malga Pozzetto. Più in basso abbiamo la possibilità di tagliare i tornanti della sterrata, scendendo direttamente dal bosco. In un modo o nell'altro giungeremo nuovamente all'inizio della Valle dei Mulini e da qui velocemente a Rusio.

Note
Per altre foto della zona, confronta la relazione del 24/03/2007. Dalla Cima del Monte Campo, prosegue la lunga dorsale che ci condurrebbe al lontano Monte Blum (vedi relazione del 29/01/2022 e del 27/12/2016, fatte al contrario) Al ritorno dalla camminata dedicate 15 minuti alla visita del borgo di Rusio, romantico esempio di architettura contadina con una struttura che ricorda le contrade dei secoli scorsi; al centro delle vie troviamo la chiesa di San Giacomo con un piacevole altare ligneo.
Commenti vari
In alcune relazione e cartine, le Cime di Bares sono indicate come singola cima quotata 1974 metri, secondo il mio modesto parere non esiste una vetta principale di questo affascinante gruppo roccioso, bensì più sommità unite tra loro da una cresta a tratti percorribile e a tratti impraticabile (per il comune escursionista, anche se esperto...), di queste cime, tre hanno un ometto di pietre e proprio queste sono quelle salite durante questa escursione; ovviamente chi ha le capacità può andare a salire anche i numerosi torrioni più o meno evidenti lungo la cresta ed in questo caso non si troverà certo d'accordo con il sottoscritto nel nominare solo tre vette principali.
   

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Lungo il ghiaione che sale al Passo degli Agnelli

La facile vetta del Pizzo Olone

   

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Il gruppo delle Cime di Bares

In avvicinamento alle prima guglie e torrette

   

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Tra pinnacoli, erba e paretine

Dalla prima vetta sguardo verso Ovest con la crestina da percorrere

   

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Omar sulla seconda cima

Dalla seconda cima verso il proseguo della cresta

   

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L'ometto della terza cima con la Presolana sulla destra La facile salita al Monte Campo