Descrizione generale Ad
ovest della Presolana, si sviluppa una interessante e lunga dorsale che
dal Passo degli Agnelli, arriva fino al Monte Simer sopra l'abitato di
Rovetta. La prima parte di questo crinale, partendo dalla Presolana, è
rappresentato dal Pizzo di Olone e dalle Cime di Bares a cui segue il
Monte Campo, per poi proseguire con il Monte Valsacco, il Monte Parè e la Cima di Blum. Se il Pizzo
di Olone si presenta erboso e di facile e breve accesso, il tratto di
dorsale interessato dalle Cime di Bares, diviene improvvisamente
roccioso, caratterizzato da numerosi ed affascinanti torrioni,
pinnacoli, continui salisscendi a volte molto esposti e a tratti
impraticabili. Per raggiungere le principali vette che costituiscono il
gruppetto delle Cime di Bares esiste un sentierino segnato che transita
prevalentemente alla base di questi pinnacoli e torrioni: solo in
alcuni casi è possibile, con limitate difficoltà tecniche, deviare da
questo e toccare tre ometti di vetta. Per altre sommità più ardite,
dobbiamo accontentarci di osservarle da sotto o da vicino.
Dal
paese di Castione della Presolana, in valle Seriana, si prosegue fino
alla frazione Rusio. Giunti ad un evidente e ampio parcheggio sulla
destra, si abbandona l'auto e ci si incammina in leggera discesa lungo
la strada asfaltata, oppure si sale sopra la strada a prendere un
comodo e pianeggiante sentierino parallelo alla strada stessa. Se si
rimane sulla asfaltata, poco prima di una curva verso destra, sulla
sinistra si stacca una stradina sterrata in salita (strada
agro-silvopastorale Rusio-Malga Presolana). La si prende e dopo pochi
minuti, ad un successivo bivio (dove arriva anche il sentierino
parallelo alla strada) si prosegue verso destra addentrandosi nella
Valle dei Mulini. Si attraversa un torrente su un ponte di pietra e si
cammina al cospetto di alte pareti rocciose. Il sentiero serpeggia da
un lato all'altro della strettissima valle (quasi un canyon) e con
scarsa pendenza si inoltra verso l'interno. Numerosi sono gli
attraversamenti del torrente sul fondovalle, recentemente agevolati da
alcuni ponticelli di legno. Al termine della parte più stretta della
valle, ci troviamo ad un bivio, verso destra si prosegue verso Malga
Presolana, mentre verso sinistra si procede per Malga Bares e Malga
Campo. Noi andiamo a sinistra, attraversiamo il torrente una ultima
volta e restiamo così sul versante sinistro orografico della valle
(nella relazione del 24-03-2007, siamo andati a destra, ma in entrambi
i casi si giunge a Malga Presolana). Saliamo con alcuni tornatini
immersi nel bosco fno a prendere un comodo sentiero rettilineo a
mezzacosta sulla valle. Superiamo un acquedotto. Più avanti il sentiero
srpeggia tra tronchi e arbusti. Arrivati ad una radura tra le piante,
saliamo decisamente verso destra, per rientrare poco dopo nel bosco. In
breve uscimo dal bosco per arrivare ad una lunga stalla sulla cui
parete è appesa una freccia che ci indica Malga Presolana vrso destra,
raggiungibile in 20 minuti. Bellissima la vista sulle Cime di Bares
sopra di noi e la Presolana davanti a noi. Superiamo Malga Bares.
Costeggiamo una macchia di larici e sbuchiamo su ampio sentiero
pieneggiante che ci conduce a Malga Presolana in pochi minuti. Da qui
saliamo nell'evdente vallone alle spalle della baita. Superiamo una
pozza di abbeverata. Proseguiamo su terreno aperto. Ad un abbeveratoio
in cemento vediamo le indicazioni verso sinistra del sentiero n. 318.
Lasciamo così l'abbeveratio alla nostra destra e saliamo più
ripidamente tra prati e poi pietraie. Giunti ad una palina, pieghiamo
decisamente verso sinistra per il rifugio Olmo. Prendiamo una bella
traccia in falsopiano che taglia i pendii erbosi sopra di noi. Senza
sforzo e con bel panorama arriviamo al Passo degli Agnelli (1950 metri
di altezza). Da qui seguiamo la facile dorsale alla nostra sinistra
fino alla base della ripida crestina che sale al Pizzo di Olone. Questa
inizia ripida e pietrosa, con un facile saltello roccioso, ma poi
diviene erbosa, pur restando ripida e un poco esposta. Dalla cima del
Pizzo Olone, proseguiamo lungo la sua dorsale in direzione opposta a
quella di salita. Quando la crestina diviene rocciosa, in coincidenza
di una fessura rocciosa, la abbandoniamo per scendere lungo ripidissimi
prati per aggirare una torre rocciosa. Costeggiamo la base di questa
torre e risaliamo poi in cresta, ormai senza difficoltà. Arriviamo così
al Passo di Olone, una bella sella erbosa dalla quale continuiamo la
nostra camminata verso le ormai vicine Cime di Bares. In basso sotto di
noi a destra appare il rifugo Olmo (palina presente anche al passo).
saliamo quindi per prati verso le bele guglie rocciose delle Cime di
Bares. Passiamo quella che pare una trincea naturale alla nostra
sinistra, per poi arrivare ad una vera e propria trincea rocciosa in
cui avanziamo tra paretine rocciose e placche inclinate. Il sentiero
serpeghia senza difficoltà tra roccia ed erba. Saliamo poi una rampa
pietrosa verso sinistra che risale ripida e scivolosa passando ai piedi
di un bel torrione roccioso. Segue poi un facile tratto erboso in
mezzacosta che ci conduce alla base di un valloncello ripido e
faticoso. Al termine di questo, abbandoniamo il versante Sud del
gruppetto montuoso per portarci in quello settentrionale (attenzione,
in caso di neve, alla presenza di ghiuaccio). Il sentierino da seguire
è esile ma facile e costeggia alcune paretine alla nostra sinistra.
Arrivati ad una selletta, ci troviamo nuovamente in cresta e andando
verso sinsitra, arriviamo sulla prima delle vette delle Cime di Bares.
Qui si trova uno striminzito ometto di sassi ed una vista emozionante
sulla Presolana e parte del percorso seguito e da seguire
successivamente. Ora proseguiamo verso la successiva vetta stando
fedeli al filo di cresta. Ci muoviamo con attenzione vista
l'esposizione e le difficoltà attorno al I grado, con passaggi anche un
poco più difficili, alternati a tratti erbosi. Giungiamo così ad un
secondo ometto ben più grosso del primo, preceduto da un simpatico e
divertente spigoletto roccioso. La discesa successiva è decisamente più
impegnativa (più si avanza più le difficoltà aumentano) e possiamo
evitare la cresta restando sui ripidi prati alla nostra sinistra. Dopo
aver aggirato l discesa su roccia, costeggiamo l'ennesimo torrione
roccioso, aggirato il quale saliamo un ripido valloncello (quasi un
canalino erboso) al cui termine, per raggiungere la terza cima, andiamo
a destra prima per balze erbose, poi su gradini rocciosi esposti ma non
difficili. Su questa ultima vetta troviamo un ometto di sassi.
Ridiscesi al sentierino ci troviamo ad una selletta. Scendiamo con
attenzione lungo il lato opposto, sempre per ripidi prati. Saliamo poi
ad un altra selletta preceduta da un traverso delicato. Proseguiamo
transitando sopra un bel vallone che potrebbe essere usato come via di
discesa al sottostante sentiero che conduce a Malga Campo. Noi
continuiamo invece su sentierino che passa poco sotto la cresta e con
alcuni mezzacosta continua in direzione del Monte Campo. Superiamo un
secondo vallone comodo e poco ripido lungo il quale sarebbe possibile
scendere. Passiamo accanto ad un abete solitario sul filo di cresta;
poco oltre ecco alcune rocce rosse, segno di una recente frana sul
versante settentrionale. Il percorso, tornato in cresta è agevole, ma i
continui saliscendi si fanno ora sentiere nelle gambe. Eccoci
finalmente al termine della lunga cavalcata tra creste e prati. Davanti
a noi abbiamo il Monte Campo. Camminiamo ora sul versante
settentrionale, su comodo sentiero erboso che i conduce alla base della
salitella finale per il Monte Campo che raggiungiamo in pochi minuti
stando nei pressi della dorsale erbosa che verso destra cade verticale
in Valzurio. Una bell croce ci attende sull'ultima cima della giornata.
Discesa Dalla
croce del Monte Campo, scendiamo velocemente alla sottostante ed
evidente Baita Alpe Zò. Da qui andiamo a sinistra. Poco dopo eccoci
scendere in un evidente vallone seguendo un chiaro e sassoso
sentierino. L'ambiente è molto bello. Scendiamo comodamente tra
pinnacoli rocciosi e paretine verticali. Giunti ad un poco evidente
bivio, teniamo la destra (andando a sinistra si andrebbe verso il Passo
di Olone e rifugio Olmo, come da freccia scritta su un masso) scendendo
un poco più ripidamente. Il fondo sconnesso ci infastidisce un poco, ma
in breve sbucheremo sull'ampia sterrata che collega Malga Campo con
Malga Presolana. Qui scendiamo verso Mlga Campo, poco distante. Dalla
malga seguiamo la strada agro pastorale che scende verso Rusio. Senza
mai abbandonarne il percorso, perdiamo ripidamente quota; superiamo una
zona picnic, poi Malga Pozzetto. Più in basso abbiamo la possibilità di
tagliare i tornanti della sterrata, scendendo direttamente dal bosco.
In un modo o nell'altro giungeremo nuovamente all'inizio della Valle
dei Mulini e da qui velocemente a Rusio.
|