Descrizione generale
La
lunga costiera di Bares inizia alla Cima di Blum e termina al Passo di
Olone e divide la valle Seriana all'altezza di Clusone, dalla Valzurio.
Lungo la cresta si incontrano nell'ordine le seguenti cime: Monte Simer (con grande croce di ferro), Cima
Blum (1297 Mt., poco più di un dosso arrotondato), Monte Blum (non una
vera cima, ma una località panoramica con tanto di chiesetta), Monte
Parè (1642 Mt., con croce la Croce di GER-Gruppo escursionistico di
Rovetta, Monte Valsacco (1765 Mt., con ometto di pietre), Monte Campo
(1952 Mt.,
con bella croce di legno, dove termina l'escursione qui descritta) e
Cima di Bares (1974 Mt.), dalla quale si scende poi al Passo di Olone e
al rifugio Olmo. Percorrerla tutta gratifica enormemente
l'escursionista grazie a bellissimi panorami, divertenti passaggi e
rilassanti tratti. Ma anche limitarsi ad una parte di essa può, come
nel nostro caso, dare belle soddisfazioni. Il percorso non è mai
difficile, anzi, consente di godere appieno dell'ambiente che ci
circonda, salvo la parte già ricordata tra i Monti Valsacco e Campo,
dove si richiede passo sicuro e una certa cura nel procedere.
Descrizione percorso
Risaliamo
la Valle Seriana fino all'altezza di Clusone. Qui entriamo in paese e
cerchiamo la ben evidente e grande chiesa parrocchiale. Una volta
giunti nelle sue vicinanze, cerchiamo un parcheggio per l'auto e
risaliamo a piedi la via Narno che passa proprio alle spalle della
chiesa
stessa. Proseguiamo su asfalto, tra viette e vicoli fino ad uscire dal
borgo di casette addossate. Proseguiamo su strada cementata fino ad un
incrocio. Qui troviamo un indicazione per il Fontanino di Mamma;
seguiamo tale indicazione continuando dritti. Superiamo una santella
sulla destra. Bella vista alla nostra sinistra sul Pizzo Formico. Su
asfalto proseguiamo tra ville e
villette che dominano l'abitato di Clusone. Eccoci ora al termine
dell'asfalto. Iniziamo ora a camminare su una ripida cementata al cui
ingresso troviamo un cartello di divieto di transito ai veicoli a
motore. Poco oltre la pendenza diminuisce fino a divenire una sterrata
pianeggiante che serpeggia tra baite isolate. Eccoci ora ad un antico
ponte di pietre (Antico Put Filipì) a circa 750 metri di altezza. Poco
oltre incontriamo una fontanella, chiamata il Fontanino del Papà, a 765
metri di quota. Subito dopo lasciamo sulla sinistra una cascina con il
dipinto su un muro di San Francesco. Entriamo ora nel bosco e poco dopo
ci imbattiamo in una palina che ci invita a proseguire verso destra per
la Cima Blum, lungo il sentiero n. 317. Saliamo su stretto e ripido
sentierino tra noccioli, betulle ed eriche. Superiamo un piccolo
capanno nel bosco con un paio di tettoie in legno. Lungo la salita ecco
apparire sopra le nostre teste la grande croce del Monte Simer. Per
arrivarci occorre però ancora qualche minuto di cammino tra prati e
betulle. Giunti ad una ampia sella troviamo delle frecce: seguiamo
quella di destra per il Monte Simer che dista poche decine di metri su
comodo sentiero lungo la facile dorsale erbosa. Ultimi metri più ripidi
su terreno sassoso ed eccoci al cospetto della croce di ferro dalla
quale possiamo ammirare un bel panorama sull'altopiano di Clusone.
Torniamo alla sella con le indicazioni e proseguiamo dritti verso la
Cima Blum. Saliamo per ripido e faticoso sentierino caratterizzato da
tornantini e secchi strappi. Giunti sulla dorsale, la seguiamo verso
destra. Subito ci imbattiamo in una piccola croce di metallo, dalla
quale possiamo ammirare il panorama verso Nord, con la Valzurio ai
nostri piedi e le cime della zona del Timogno davanti a noi. Ben
evidente anche la dosale che dovremo seguire per il Monte Parè. Vediamo
bene anche una cascina al centro di una radura erbosa che raggiungeremo
presto. Continuiamo allora lungo la panoramica dorsale, tra cespugli,
betulle ed arbusti di pini. Perdiamo poi leggermente quota passando in
un boschetto di betulle. Ignoriamo la deviazione verso destra che ci
porta verso il seminario di Clusone. Risaliamo poi verso la cascina
suddetta, presso la quale possiamo riposare un poco sotto il suo
portico. Siamo a 1200 metri di altezza. Lasciamo la cascina alla nostra
sinistra per rimontare il ripido prato alle sue spalle. Entriamo poi
per un breve tratto nel bosco spostandoci verso destra. Seguiamo ora un
comodo mezzacosta che in breve esce dalla vegetazione per lasciarci
ammirare il panorama che ci circonda, nonchè una parte del percorso
fatto finora. Il comodo sentierino passa poi per una zona di pini per
sbucare presso un'ampia sterrata che seguiamo verso sinistra in leggera
salita. Questa ci porta in breve presso alcune baite sotto ad imponenti
faggi. Verso sinistra si innlaza la bonaria e tondeggiante Cima di Blum
che saliremo al ritorno. Proseguiamo invece oltre verso la chiesetta
del Monte Blum, preceduta da una deviazione che ignoriamo verso
sinistra e che scenderebbe in Valzurio. Eccoci ora in località Monte
Blum (da non confondere con la suddetta Cima di Blum) a 1280 metri di
quota. Bel panorama sull'altopiano di Clusone. Una comoda ed ampia
strada sterrata corre lungo l'erbosa dorsale che divide Valzurio da
Valseriana. La seguiamo fino ad arrivare nei pressi di una bella baita
isolata (Baita Stabilini, 1318,107 metri di quota... per essere
precisissimi come lo sono stati i proprietari che hanno scritto
l'altezza sul muro della baita) poco sotto il sentiero. Scendiamo ad
una conca in una radura tra abeti e aceri e vediamo una palina.
Prendiamo il Sentiero delle Vipere che entra nella abetaia davanti a
noi, e ne esce poco dopo, per proseguire poi con un lunghissimo
mezzacosta che taglia i ripidissimi fianchi erbosi esposti verso Sud
del Monte Parè. Si cammina in falsopiano e con alcuni saliscendi su una timida traccia tra l'erba secca e scivolosa. Dopo circa 45 minuti di cammino in mezzacosta, eccoci sbucare di nuovo sulla linea della cresta. Una palina indica da dove siamo venuti e la quota di 1710 metri. Ripresa la cresta la seguiamo verso il vicino Monte Valsacco che raggiungiamo senza difficoltà su bella e comoda traccia sul filo della cresta (1 ora abbondante dall'inizio del Sentiero delle Vipere). Inizia ora il tratto più bello del percorso, quello tra il Valsacco e il Monte Campo. Bellissima la vista sul Ferrante eil Ferrantino. Non c'è alternativa al seguire il filo di cresta, non sono possibili deviazioni o tratti in mezzacosta. Circa 15' dopo aver lasciato l'ometto di vetta del Valsacco e dopo aver superato una prima lapide, eccoci di fronte al primo tratto esposto del percorso, adornato da tre croci in ferro a breve distanza l'una dall'altra, con tanto di targa che onora i caduti su queste creste. Dopo questo punto, si torna su terreno più agevole. Fatto un breve pezzo di percorso in discesa, eccoci di fronte ad uno decisamente ripido; qui serve usare maggior attenzione e qualche passaggio richiede anche l'uso delle mani (specialmente al ritorno in discesa). Proseguiamo poi fino ad una lapide bianca e più avanti una piccola croce in ferro. Questa piccola croce segna il termine delle difficoltà. Continuando lungo la linea di cresta, in circa 15' si arriva alla cima del Monte Campo. Panorama ampissimo in tutte le direzioni, con la Presolana in primo piano, il lago d'Iseo con Montisola e tutti i monti delle Orobie.
Discesa
Dalla croce in legno del Monte Campo si ripercorre il sentiero dell'andata fino ad incontrare il bivio per il Sentiero delle Vipere fatto in precedenza. Qui, anziché scendere in mezzacosta, proseguiamo dritti lungo la facile cresta erbosa. Saliamo così fino ad uno strano palo in legno. Da qui, sempre su terreno facile proseguiamo verso il Monte Parè che raggiungiamo in circa 20 minuti. Qui abbiamo una croce metallica ed una palina con indicate le numerose cime visibili. Senza abbandonare la cresta, iniziamo la ripida discesa verso la lontana Cappella degli Alpini. Alla nostra destra scende il ripido versante boscoso, mentre a sinistra vi sono solo prati puntinati da abeti isolati. Ad un certo punto sotto di noi è ben evidente uno spiazzo per atterraggio di elicotteri; abbandoniamo il sentiero 317 per scendere direttamente alla piazzola. Da qui, in pochi minuti si arriva alla cascina nei pressi dell'inizio del Sentiero delle Vipere, per poi risalire fino alla vicina sommità erbosa dove è posto un cartello con una cartina per voli in deltaplano. Scendiamo ora verso la Cappella degli Alpini del Monte Blum. Troviamo anche una bacheca che spiega le caratteristiche geologiche della zona. Proseguiamo verso le baite sotto ai grossi faggi. Scendiamo ancora un poco e giunti ad un bivio, andiamo a destra, abbandnando la sterrata che abbiamo seguito dalla chiesetta degli alpini. Saliamo così verso l'ultima sommità di oggi: la Cima Blum. Seguiamo il sentiero fino a che questo diviene nuovamente un'ampia sterrata. Poi lo abbandoniamo per deviare verso sinistra e salire il ripido ma breve prato che senza alcuna difficoltà ci deposita sulla tondeggiante ed ampia vetta della Cima di Blum. Il panorama non cambia di molto e il bosco davanti a noi ci preclude la vista verso il versante opposto. Entriamo ora nel bosco davanti a noi per discendere poi lungo il versante opposto della montagna. Sotto di noi vediamo la cascina con il portico incontrata durante la salita. Al termine della discesa della Cima di Blum, eccoci davanti ad una amoia sterrata che seguiamo andando dritti fino a trovarci sopra la cascian suddetta. Ora abbandoniamo la sterrata e scediamo liberamente nei prati sopra la cascina. La oltrepassiamo e proseguiamo verso Clusone lungo il percorso già fatto all'andata. |