Descrizione generale
Credo, con pochissimi dubbi, che il 90% degli escursionisti bergamaschi
ignori l'esistenza del Monte Castello di Blello (l'aggiunta "di Blello"
è una mia licenza... per distinguerlo da altri monti con il medesimo
nome, come per esempio quello di Valpiana di cui trovate la relazione
in data 29/10/2016). Esso si trova lungo la dorsale che dalla zona dei
Canti e dei Monte Valbona e Pralongone, scende verso sud-est fino
all'abitato di Blello, minuscolo paesello della Valle Imagna. Persino
il sentiero che dal paese conduce ai Tre Faggi (il frequentato 571),
passa poco discosto dalle sue pendici, ma non ne considera
assolutamente la salita. Il nome Castello deriva probabilmente dalla
forma delle sue pendici meridionale formate da una lunga balza rocciosa
che termina ad ovest con un bel salto roccioso (passi di III grado) su
cui passa la via di salita di questa relazione; a sud-est degrada più
dolcemente con una specie di dorsale parzialmente rocciosa ed erbosa
dalla quale è possibile scendere (ed anche salire...) con assoluta
facilità. Dalla vetta, dove si trova una croce di legno, è possibile
(salvo nebbie) avere una bella vista sulla dirimpettaia catena di monti
che vanno dal Castello della Regina (altro Castello...), ai Monti
Foldone e Sornadello. Il resto della camminata,
fino ai Tre Faggi non presenta nessuna difficoltà e si sviluppa per
prati aperti prima e boschi misti dopo.
Descrizione percorso
Giunti presso il piccolissimo comune di Blello, in Valle Imagna,
saliamo lungo la ripida e tortuosa strada che porta alla chiesa
parrocchiale (chiare indicazioni lungo la strada principale che da
Berbenno prosegue verso Dossena). Poco prima dello spiazzo della
chiesa, si trova una fila di posti auto sulla sinistra. Una zona
pic-nic indica la probabile forte presenza di turisti nei fine
settimana. Iniziamo a camminare lasciando la bella chiesa alla nostra
destra, su una piacevole strada sterrata che in falsopiano conduce al
cimitero, ben lontano dalle abitazioni, come si usava tempo fa. Il
posto è molto affascinante, ci troviamo tra ampi prati che scendono
dolcemente verso valle, punteggiati da maestosi alberi di ciliegio.
Poco dopo il cimitero saliamo a sinistra, seguendo i bolli del sentiero
n. 571. Sempre per prati, tagliamo in mezzacosta le pendici erbose fino
ad arrivare presso un bel gruppo di baite dalla classica struttura
valdimagnina. Saliamo oltre esse e superiamo una baita isolata a cui
segue alla nostra sinistra un piccolo bosco di abeti. Il sentiero ora
diviene più marcato e sale con alcuni tornanti su fondo sassoso. Al
termine dell'ampio sentiero, questo sale verso sinistra, noi invece
andiamo dritti ed attraversiamo una fitta macchia di conifere e
proseguiamo la salita su sentiero più stretto. Sempre per boschi e
piccole radure, arriviamo alla Bocchetta di Piazzacava dove è presente
una palina che indica varie direzioni, tra le quali anche quella per i
Tre Faggi. Qui fa bella mostra di sè un enorme roccolo che pare quasi
una rocca difensiva. Appena prima del roccolo della bocchetta, sulla
nostra sinistra si vede una fila di faggi che sale quasi parallela al
sentiero da cui siamo arrivati. Seguiamo questo viale di faggi salendo
senza un vero sentiero ma seguendo una vaghissima traccia di passaggio.
Questa sparisce poco dopo il termine del viale di faggi per perdersi
nel bosco. A noi non resta che salire senza un percorso obbligato
restando il più possibile sul costone boscoso. In realtà, osservando
bene il terreno, è possibile notare qualche rarissimo bollo sbiadito e
semi nascosto dalla vegetazione. Saliamo tra la fitta vegetazione, a
volte facendoci largo tra cespugli e piante fino a quando ci troviamo
ai piedi di un serie di balze erbose, sempre all'interno del bosco.
Risalite anche queste, ecco che ci appare il tratto finale verso la
cima del Castello: si tratta di tre o quattro gradoni; i primi due sono
più che altro la prosecuzione delle balze erbose frammiste a qualche
masso affiorante; a questi segue un salto roccioso più deciso e
roccioso con pietre non proprio stabili. L'ultimo salto è quello
decisamente più impegnativo e tecnicamente difficile; si tratta si una
specie di camino verticale alto circa 3 metri alla cui destra si
innalza una bella placca verticale. Possiamo scegliere se salire dal
camino (II-III grado, breve ma con sotto di noi almeno 7-8 metri di
terreno ripidissimo), oppure dalla placca (III grado o forse di più,
con un salto verticale di almeno 7-8 metri e rocce sotto di noi). Io ho
scelto il camino, ma sulla placca era presente una freccia rossa
indicante in alto. Usciti dal camino ci troviamo improvvisamente su
terreno erboso che in breve, dopo qualche metro ripido, diviene
appoggiato e tranquillo. Qui ho rinvenuto i residui di una grande e
sgangherata croce di legno abbattuta. Proseguiamo salendo ancora su
erba senza più nessun problema fino ad una seconda croce più piccola e
nuova posta sulla sommità del Monte Castello. Dalla croce seguiamo la
vaga dorsale boscosa, per poi abbandonarla pochi metri dopo e scendere
alla nostra sinistra su una timida ma sicura traccia che tra arbusti e
piante ci conduce in discesa lungo una dorsale fino ai piedi di
quest'ultima. Attenzione al lato destro della dorsale poiché qui il
terreno cade verticale e roccioso per una decina di metri fino alle
pendici boscose sottostanti. Al termine della dorsale, pieghiamo
decisamente a destra e, passando sotto alla balza rocciosa sopra la
quale abbiamo appena camminato, sempre restando sotto di essa, in pochi
minuti ci ritroviamo nel punto sotto al quale abbiamo risalito il
camino roccioso e da qui scendiamo lungo il bosco fino al viale di
faggi e poi alla bocchetta di Piazzacava. Ora, una palina ci indica di
andare verso sinistra, passare sotto al bellissimo roccolo qui presente
e costeggiare un lungo muro a secco molto alto alla nostra destra. Poco
dopo incrociamo una grande strada sterrata, la attraversiamo e
riprendiamo a salire nel bosco. Passiamo per una bella radura erbosa e
proseguiamo la salita, ignorando la deviazione verso sinistra che
condurrebbe a Fuipiano. Incrociamo più in alto una seconda strada
sterrata; attraversiamo anche questa, che verso sinistra porterebbe
ancora a Fuipiano, e saliamo dritti nel ripido bosco misto lungo un bel
sentierino ricco di tornantini. Seguendo questo in breve eccoci al
cospetto dei Tre Faggi e della piccola pozza d'abbeverata ai loro piedi.
Discesa
Ripercorriamo a ritroso il tracciato della salita, evitando ovviamente la deviazione per il Monte Castello. |