Campanile Pradidali - Spigolo Del Vecchio

 
Zona montuosa Dolomiti Occidentali
Gruppo Pale di S. Martino
Località di partenza Rist. Cant Del Gal
Fiera Di Primiero (TN)
Quota partenza 1160 Mt. Quota di arrivo 2791 Mt.
Dislivello totale +1300 Mt. per l'attacco
+270 Mt. la via (330 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 709
Ore di salita 2 h. fino al rif. Pradidali
40' dal rifugio all'attacco
4 h. 30' la via
Ore di discesa 2 h. dalla vetta al rifugio
1 h. 40' dal rif. al parcheggio
Esposizione Nord-est Giudizio sull'arrampicata Discreta
Data di uscita 02/07/2005 Difficoltà IV, IV+, V- un passo
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia
Giornata splendida ma con un vento molto forte.
Il sentiero che sale fino al Passo di Ball è ben segnalato, comodo ed evidente. Dal passo all'attacco si seguono delle tracce comunque comode. Roccia ottima lungo tutta la via.
Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata.
Presenza di acqua
Al parcheggio, in corrispondenza del bar "La Ritonda" c'è una fontana.
Punti di appoggio
Rifugio Pradidali 2278 Mt. (chiuso per l'anno 2005), rif. Rosetta 2581 Mt.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Materiale solito da arrampicata con due mezze corde da 60 Mt., chiodi, martello, cordini per clessidre, friends. Eventualmente dadi
Descrizione dell'arrampicata
Descrizione generale
Via aperta da Guglielmo Del Vecchio e Adriano Gardellin il 5 luglio del 1947 che sale l'estetico spigolo Nord Est del Campanile Pradidali, una spettacolare guglia che sorge in corrispondenza del Passo di Ball. Si tratta di un itinerario classico, dalla linea elegante che vanta numerose ripetizioni.
Attacco, descrizione della via

Da Fiera Di Primiero seguire le indicazioni per la Val Canali fino a giungere al ristorante Cant del Gal. Parcheggiare poco oltre negli ampi posteggi circostanti (a pagamento) ed imboccare il sentiero n. 709 che conduce, senza possibilità di errore, al rifugio Pradidali (presente un breve tratto attrezzato). Poco prima di giungere al rifugio si resterà colpiti da tre vette: sulla destra l'imponente Cima Canali, sulla sinistra il Campanile Pradidali e, alle spalle del rifugio, la Cima Pradidali.
Superare il rifugio e raggiungere il Passo di Ball 2443 Mt. dal quale si imboccano delle tracce sulla sinistra che si avvicinano alla parete nord-est del Campanile. Restare all'incirca alla quota del passo fino all'attacco posto in prossimità di una grotta grigia e di una lapide in memoria di Franco Gadotti. Grossa clessidra a destra della lapide. Attacco in comune con la via dei Camini.

1° tiro:
salire in verticale poco a sinistra della lapide, obliquando poi a destra fino ad avvicinarsi ad un diedro.
40 Mt., II, III, sosta da attrezzare.

2° tiro:
si sale per il diedro fino a raggiungere la soprastante parete. Ci si sposta leggermente a destra e poi su in verticale fino a raggiungere la sosta formata da un cordone e una fettuccia in 2 clessidre. 45 Mt., III, IV.

3° tiro:
si prosegue obliquando a sinistra fino a raggiungere una cengia sulla quale, in prossimità dello spigolo, ci sono 2 chiodi di sosta.
30 Mt., III, IV.

4° tiro:
spostarsi a destra lungo la cengia alcuni metri e poi salire verticali per una paretina ben appigliata. Si torna leggermente a sinistra per imboccare un corto camino (chiodo in alto) e si prosegue fino ad un pulpito sul filo dello spigolo dove si trovano 2 chiodi di sosta.
40 Mt., IV+,  III+, 1 chiodo.

5° tiro:
ci si alza alcuni metri per prendere la fessura che sale in diagonale verso destra. Molto esposto e un po' strapiombante l'attacco, ma ottima lama da afferrare. Finita la fessura si sale verticali per facile paretina. A destra è più facile, a sinistra più divertente e atletica ma probabilmente meno percorsa (fate attenzione a quello che afferrate... restano in mano i pezzi). Si raggiunge così la sosta successiva formata da due chiodi e situata alla base di un diedro giallo. 45 Mt., IV, IV+, passo di V-.

6° tiro:
si sale per rocce ben appigliate a sinistra del diedro giallo fino ad imboccare un canale detritico. All'inizio del canale si trova un chiodo. Rinforzarlo e sostare qui. 40 Mt., III+.

7° tiro:
percorrere il canale e superare alcuni facili salti rocciosi. Sostare dove opportuno. 55 Mt., II, III.

8° tiro:
per rocce ben articolate e appigliate si prosegue quasi completamente in verticali. Spostarsi ora a destra, ora a sinistra solo per guadagnare i passaggi più semplici. Man mano che si avanza la parete perde verticalità fino a giungere in prossimità di uno spiazzo con una nicchia biancastra. Ottima clessidra alla base della nicchia. 60 Mt., IV-, III.

9° tiro:
obliquare subito a sinistra per rocce gradonate, poi con passaggio atletico verso destra si guadagna un diedro che si segue fino ad un'ottima terrazza pochi metri sotto la vetta. 45 Mt., III, IV+.

10° tiro:
senza via obbligata fino in vetta. 20 Mt., II.
Discesa
Seguire la cresta verso sud. Al primo intaglio scendere verso destra seguendo i bolli rossi. Fare attenzione perché l'arrampicata non è difficile ma molto esposta. Dopo i primi metri su roccia scendere per sassi e ghiaia fino ad un piccolo torrione. Aggirarlo sulla sinistra e scendere nella selletta sottostante con passaggi molto esposti (attenzione).
Dalla selletta scendere nel canalone sottosante (possibile doppia di pochi metri) e seguire le frecce che portano ad un grosso foro naturale nella roccia.
Da qui è possibile scendere per la via normale (arrampicando) o con comodissime doppie che in poco portano nel canale alla base della parete. Noi abbiamo optato per le doppie.
Dal foro naturale scendere pochi metri a destra fino al primo fix di calata.
1°doppia: 35 metri fino ad un grosso sasso incastrato sul un lamone;
2°doppia: 25 metri fino ad un pulpito da dove parte la doppia successiva;
3°doppia: 25 metri in strapiombo fino ad una grossa terrazza;
4°doppia: 25 metri fino al canalone sottostante.
Le doppie sono perfettamente verticali e poste una sopra all'altra. Anche unendole si riesce a recuperare bene le corde senza grossi sforzi e senza che si incastrino.
Noi abbiamo unito le prime due e poi le ultime due.
Note
Roccia ottima, prestare attenzione a non muovere sassi solo nel canale del 7° tiro.
Sul quinto tiro Luca ha fatto un bel volo (per fortuna da secondo) cercando di salire la paretina stando a sinistra. Qui le ripetizioni sono minori e qualche appiglio non è ben saldo... Sul volo si veda il racconto "La prima volta..."
Commenti vari
A fine via abbiamo raggiunto il rif. Rosetta per pernottare poiché il rif. Pradidali resterà chiuso per tutta la stagione 2005.
Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti sud-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Luca alla quarta sosta. Sullo sfondo la Cima Canali

Bertoldo in vetta con il suo consueto gracchio

   

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La Pala di San Martino. Visibile bivacco sulla cima

Dettaglio della parete col tracciato dello Spigolo Del Vecchio

   

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Il rifugio Rosetta

Un'altra immagine della Pala di S. Martino
vista dal rif. Rosetta al tramonto

   
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