Placche Zebrate - Via dell'Amicizia

Zona montuosa Prealpi Trentine - Valle del Sarca Località di partenza Dro (TN)
Quota partenza 200 Mt. circa Quota di arrivo 550 Mt.
Dislivello totale +350 Mt. (375 lo sviluppo) Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 15' per l'attacco
4
h. la via
Ore di discesa 20'
Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 21/03/2004 Difficoltà 6b+/5c, A1
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia
Giornata nuvolosa e in alcuni momenti un po' freschina, il sentiero per l’avvicinamento è brevissimo (15 minuti) e ben tracciato.
Roccia ottima.
Eventuali pericoli
Pericolo concreto di caduta sassi dalla cengia sopra la parete, usare sempre il caschetto! Finita la via non abbandonare il sentiero, facendo ben attenzione a non smuovere le numerose pietre del ghiaione.
Presenza di acqua
C'è una pompetta d'acqua al posteggio, è necessario però sollevare il tombino (non si sa se sia potabile).
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale materiale per arrampicata su roccia, basta una corda singola da 50 metri, e 8/9 rinvii.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione Generale
Le Placche Zebrate sono una grande placconata di roccia calcarea bianca che si trova a Dro, paese a pochi chilometri da Arco di Trento. Propongono una vasta gamma di vie facili e difficili con arrampicata prevalentemente su placche lisce o un po' più lavorate.
Vale la pena di fare una visita, per il piacevole ambiente di bassa quota (esposizione ad Est, clima mitigato dal lago, si arrampica tutto l'anno) e per il bel bosco di pini alla base delle placche.
La via dell'Amicizia è stata aperta da M. Furlani e T. Weiss nel 1978. E' un bell'itinerario divertente, nella parte alta supera delle placche molto compatte e per superarle è necessario un pendolo ed alcuni passi in A0. E' ben protetta con fittoni resinati abbastanza ravvicinati (mai a più di 4-5 metri l'uno dall'altro, e comunque messi giusti, dove occorrono), soste comode e ricavabili sempre da 2 o 3 fittoni.
Attacco, Descrizione della via
Oltrepassare l'abitato di Dro sulla strada che da Riva del Garda va a Trento. Oltre la centrale di Fies (visibile sulla destra) e poco dopo il bar "Parete Zebrata" (posti auto e cartello riportante la maggior parte delle vie delle "Placche Zebrate"), sul lato sinistro della strada si trova un ampio posteggio.
La larga placca di roccia è già visibile dalla strada. Sopra la placconata si può notare una larga cengia che scende perdendo quota da destra a sinistra; sarà la via di discesa.
La nostra via attacca più o meno a metà parete, praticamente dove il sentiero raggiunge la parete rocciosa, prima che lo stesso inizi a piegare a sinistra per raggiungere le vie più corte.
All'attacco è presente una scritta bianca sbiaditissima "Amicizia" poco visibile. Il primo tiro si svolge sotto la verticale di un tetto sporgente poco sopra una cengia già visibile.

1° tiro (in comune con la via "Mon Cheri"):
in verticale lungo la placca a buchi (III° e IV°), si transita a destra di una sporgenza rocciosa giungendo ad una cengetta dove si trovano i chiodi di sosta. 45 Mt., III°, IV°.

2° tiro:
dalla sosta ancora in verticale sul muretto, poi dopo essere saliti per una decina di metri non proseguire più in verticale nel diedro (è la linea di salita di "Mon Cheri") ma prendere invece a destra lungo una piccola cengia poco marcata (III°), e, superando qua e la dei saltini di roccia ed una placca (IV°) si perviene ad un'altra comoda sosta. 40 Mt., III°, IV°.

3° tiro:
si prosegue con il traverso molto esposto (II° e III°), si segue la cengia salendo un po', si transita da una sosta che è preferibile evitare (è la sosta della via "I Giochi di Silvia" che sale dal basso e poi prosegue in su), dopo la sosta ancora nella stessa direzione (IV°) si giunge ad una placca liscia che bisogna attraversare con attenzione (IV°+) per poi risalire il muretto successivo, lungo i chiodi fino alla sosta sovrastante. 45 Mt., III°, IV°, IV°+.

4° tiro:
sopra la sosta si risale la rampa di rocce rotte, poi si passa da una placca (IV°+), e poi piegando lievemente a sinistra si raggiunge la sosta. 45 Mt., III°, IV°+.

5° tiro:
si risale il canale (qua e là erboso) sovrastante la sosta, salendo la placca (III°+), poi si piega verso sinistra andando verso il margine del canale e risalendolo superando un piccolo muretto verticale (IV°+), comunque ben appigliato. Una volta usciti dal canale risalire la placca piegando un po' a sinistra, raggiungendo così la sosta. 40 Mt.
, III°, IV°+.

6° tiro:
su in verticale sulle placche (IV°) e poi su rocce facili (III°) fino alla sosta. 35 Mt., IV°, III°
.

7° tiro:
dalla sosta risalire la placca, da cui sporgono numerosi ciuffi d'erba (IV°, IV°+), fino alla sosta, posta in alto rispetto al terrazzino e un po' meno comoda delle precedenti. Fare attenzione ad alcuni appigli rocciosi che apparentemente sembrano belli ma che non sono affidabili perché staccati dalla parete. 30 Mt., IV°, IV°+
.

8° tiro:
si risale la placca sopra la sosta (V°+), poi dopo un po' di metri si fa più impegnativa (6a+/A1), risalendo in aderenza per circa 8 metri, in questo tratto sono presenti 5 chiodi. Dopo i cinque chiodi sulla placca si trova un ulteriore chiodo con anellone per effettuare il pendolo.
Dall'anellone ci si fa calare lievemente dal compagno mentre si cammina sulla parete spostandosi il più possibile verso sinistra. Dall'anello occorre spostarsi almeno 8 metri, poi si giunge ad una larga fessura nella placca con rocce più rotte, la si risale lievemente traversando sempre a sinistra, dove si trova una placca liscia (6a+) che occorre attraversare per 2/3 metri per arrivare alle rocce facili dove è posizionata la sosta. 30 Mt., V°+, 6a+ o A1
.

9° tiro:
altro tiro impegnativo, più del precedente. Subito sopra la sosta si attacca la placca liscissima (6b+/A1), si prosegue così per 8 metri, poi ancora su placca un po' più facile (6a+/A1) per altri 8 metri fino alla sosta. 25 Mt., 6b+ o A1
.

10° tiro:
si risalgono le rocce facili (III°) sopra la sosta, senza problemi lungo i chiodi fino alla sosta successiva. 30 Mt., III°
.

11° tiro:
come il precedente tiro, in verticale per rocce facili (III°+) fino a raggiungere la sosta, alla fine della via, sotto un roccione. 30 Mt., III°+
.

TRAVERSO DOPO L'ULTIMO TIRO
Dalla sosta, bisogna traversare a sinistra lungo la cengia, ma dato che il percorso è molto esposto, si consiglia un ulteriore tiro di corda in traverso. Evitare di rinviare nei chiodi posizionati in basso a livello del sentierino, perché la corda potrebbe smuovere dei sassi e farli cadere sulla placca; utilizzare invece i numerosi spuntoni ed i rami degli alberi fino al punto in cui il sentiero si fa più facile e percorribile ed è possibile sostare su un albero.
Discesa
Scendere a sinistra lungo la cengia, poi giù a tornanti sul ghiaione fino alla base della parete ed in breve al parcheggio.

Commenti

Gli ultimi due tiri sono stati accorpati perché stavamo arrampicando con una corda intera da 70 Mt.

Note
Durante la salita Bertoldo e Luca hanno incontrato tre loro ex-istruttori (Fabio, Claudio, Franca) del corso di roccia frequentato nell'autunno 2003.
   

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Bertoldo al traverso del secondo tiro

Bertoldo dopo il pendolo sull'ottavo tiro

   
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I nostri ex istruttori di roccia sul nono tiro
Luca sugli ultimi due tiri
 

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Le Placche Zebrate con i tracciati delle vie:
Man-ilia, Cane Trippa, Amicizia, Rita, Teresa e Claudia
 
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