Zona montuosa |
Prealpi
Trentine - Valle del Sarca |
Località di partenza |
Dro (TN) |
Quota partenza |
200 Mt. circa |
Quota di arrivo |
480
Mt. |
Dislivello totale |
+280
Mt. |
Sentieri utilizzati |
Non numerati |
Ore di salita |
15' per l'attacco
3 h. la via |
Ore di discesa |
20' |
Esposizione |
Est |
Giudizio sull'ascensione |
Bella |
Data di uscita |
11/10/2003 |
Difficoltà |
5c (1 passo) |
Sass Balòss
presenti |
Omar, Gölem, Luca,
Bertoldo. |
Condizioni climatiche, dei sentieri
e della roccia |
Bellissima
giornata, freschina ma gradevole, il sentiero per l’avvicinamento
è brevissimo (15 minuti) e ben tracciato.
Roccia ottima. |
Eventuali
pericoli |
Pericolo
concreto di caduta sassi dalla cengia sopra la parete, usare sempre
il caschetto!
Finita la via non abbandonare il sentiero, facendo
ben attenzione a non smuovere le numerose pietre del ghiaione. |
Presenza
di acqua |
C'è
una pompetta d'acqua al posteggio,
è necessario però sollevare il tombino (non si
sa se sia potabile). |
Punti
di appoggio |
Nessuno. |
Materiale
necessario oltre al tradizionale |
Normale
materiale per arrampicata su roccia, basta una corda singola da
50 metri, e almeno 7 rinvii. |
Caratteristiche
dell'arrampicata |
Descrizione generale
Le Placche Zebrate sono una
grande placconata
di roccia calcarea bianca che si trova a Dro, paese a pochi
chilometri da Arco di Trento. Propongono una vasta gamma di vie facili e difficili
con arrampicata prevalentemente
su placche lisce o un po' più lavorate.
Vale la pena di fare una visita, per il piacevole ambiente di
bassa quota (esposizione ad Est, clima mitigato dal lago, si
arrampica tutto l'anno) e per il bel bosco di pini alla base delle
placche.
Cane Trippa e Man-ilia sono due facili itinerari con difficoltà medie sul III°-IV°, ben protetti con fittoni resinati abbastanza ravvicinati e
soste comode e ricavabili sempre da 2 o
3 fittoni. Un paio di soste sono doppie per poter superare
eventuali cordate lente.
Descrizione della via “Cane Trippa”
Oltrepassare l'abitato di
Dro sulla strada che
da Riva del Garda va a Trento. Oltre la centrale di Fies
(visibile sulla destra) e poco dopo
il bar "Parete Zebrata" (posti auto e cartello riportante la maggior parte delle vie
delle "Placche Zebrate"), sul lato sinistro della
strada si trova un ampio posteggio.
La larga placca di roccia è già visibile dalla strada.
Sopra la placconata si può notare una larga cengia che scende
perdendo quota da destra a sinistra; sarà la via di discesa.
E' osservabile quasi al termine sinistro della parete una rampa
di rocce più facili e rotte tra le placche lisce, che risale
in diagonale da destra a sinistra, dove corre
la via "46° parallelo". La nostra invece attacca
almeno una trentina di metri più a destra
in corrispondenza di un altro canale con andamento più rettilineo.
Si attraversa il bosco di pini marittimi in direzione delle placche,
quando si è vicini alla placconata si
prende la deviazione a sinistra verso l'attacco della via. Scritta scolorita "cane trippa"
alla base della parete.
1° tiro:
si sale la placca seguendo i fittoni, piegando dopo pochi metri
a sinistra ad evitare un alberello, poi ancora su roccia facile
fino a trovare i due fittoni per la sosta, su una comoda cengia.
50 Mt., III°
2° tiro:
attacco in verticale, il punto più delicato della via (VI°-/5c):
si sale rinviando facilmente al primo fittone, poi in allungo si
alzano i piedi in due buchetti e in aderenza si risale la placca
(altro fittone) fino a trovare degli appigli migliori per le mani,
poi si prosegue lungo la placca, qui più facile (III°+), fino
alla sosta, ancora su un comodo terrazzino. 45 Mt.
3° tiro:
risale la placca (IV°-), piegando poi un po' a destra, lungo i
chiodi fino alla sosta, ancora comoda, a sinistra di un alberello.
40 Mt.
4° tiro:
risale la placca, andando lievemente verso destra, diedro (IV°),
poi ancora sosta su un terrazzino. 40 Mt.
5° tiro:
si parte risalendo verso sinistra, passando in parte ad un alberello
(III°+), poi ancora si risale in traverso fino alla sosta
successiva, all'ombra di un alberello. 35 Mt.
6° tiro:
si sale avendo ancora come direzione la sinistra, lungo i chiodi,
si passa su una placca (III°) e poi nei pressi di una pianta (a
sinistra), poi diedrino (IV°-) fino alla sosta. 40 Mt.
7° tiro:
ultimo tiro, molto breve, lungo il soprastante diedro (III°), più
marcato dei precedenti, fino a due chiodi di sosta dove è preferibile
rinviare tirando dritto fino alla sosta 8 metri più in alto dopo
delle roccette facilissime. 25 Mt.
Si è giunti alla cengia sommitale della parete, alla fine della
via.
Descrizione
della via “Man-ilia”
Bella via che attacca qualche
decina di metri più a sinistra di “Cane Trippa” rispetto alla
quale è un
po’ più facile. Arrampicata sempre su placca con l’ultimo
tiro impegnativo (passi di 5c).
Si tratta di 6 tiri, valutabili così: 1° 4a, 2° 4a, 3° 4c, 4°
5a, 5° 5a, 6° 5c.
La via risale le rocce rotte del canalone nel primo tiro,
poi prende ad attraversare in obliquo verso destra la grande placconata,
dirigendosi verso il canale dove passa “Cane Trippa”,
raggiungendolo in altri 4 tiri. L'ultimo tiro è evitabile
percorrendo quello più semplice della via "Cane Trippa" con la
quale si ha in comune la sosta.
Discesa
Scendere a sinistra lungo
la cengia, poi giù a tornanti sul ghiaione fino alla
base della parete ed in breve al parcheggio.
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Note |
Omar
e Luca hanno salito “Cane Trippa”, Gölem e Bertoldo
“Man-ilia”. Le due vie partono distanziate, ma si
congiungono all’ultimo tiro, ci siamo quindi ritrovati poco
sotto l’uscita.
Luca,
che aveva il delicato incarico di tirare la seconda lunghezza,
ha vergognosamente azzerato l’attacco del tiro. Una nota
di biasimo per lui, e assieme una di apprezzamento come meritevole
membro del C.AZZ.O.
Prima
di tornarcene a casa abbiamo voluto strafare, e ci siamo cimentati
nella temutissima (per noi) “Via delle Mimose”, una
via breve di 3 tiri, di cui il primo, valutato dalle guide V+
(5a, ma quale 5a?) richiede una
discreta tecnica di aderenza, e ci ha fatto penare parecchio.
I tentativi di passare il punto chiave si sono susseguiti
con dei fallimenti, poi siamo finalmente riusciti a passare e,
appagati di avere vinto il tiro più difficile (nonché affamati ed
assetati), abbiamo rinunciato ai due facili tiri successivi.
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Commenti vari |
Evitare se possibile i sabati
e le domeniche per l’elevata
frequentazione delle Placche Zebrate.
Si arrampica tutto l’anno,
inverno compreso, ma d'estate può fare veramente molto caldo. |
Altre ripetizioni |
Le vie sono state ripetute da
Omar, Gölem, Christian e
Marcello l' 8 febbraio 2004. |
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Bertoldo al primo tiro di Man-ilia |
Bertoldo
in sosta al terzo tiro |
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Luca
su Cane Trippa |
Omar
su Cane Trippa |
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Gölem
sull'ultimo tiro di Man-ilia |
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