Descrizione generale
Piacevolissima camminata, rovinata purtroppo dal meteo avverso, che porta sulla cima di due montagne non molto frequentate ma molto panoramiche e di accesso relativamente facile. La bella Val Sedornia all'inizio, il discreto fascino del Laghetto di Spigorel, il selvaggio vallone sotto il Pizzo di Petto, la pietrosa Val Conchetta e l'intricata discesa tra aperti prati e labirintiche conche erbose, sono solo alcuni degli aspetti salienti di questa escursione che richiede anche un certo impegno fisico.
Descrizione percorso
Lungo la strada della Val Seriana, giunti a Ponte Nossa,
si prende la destra verso Valbondione. Una volta
giunti a Gandellino, si scende verso destra per entrare nel piccolo paese;
alla prima curva si segue a sinistra e si inizia una lunga serie di
tornanti verso il borgo di Tezzi Alti. Arrivati
alla chiesetta sulla sinistra, si parcheggia nel piccolo spazio per auto
davanti alla chiesa e si inizia a camminare su asfalto proseguendo in
salita. Al primo tornante sinistrorso si abbandona l’asfalto prendendo il
sentierino davanti a noi che subito si impenna tra prati e piante. Sbucati
su un’ampia strada sterrata, la si segue
verso destra ed al primo tornante si procede dritti in un prato. Si cammina
ora su sentierino sassoso che in breve si immerge in un boschetto per
sbucare poco dopo una baita, proprio davanti a d una palina che indica un
sentiero “agrituristico” denominato Flavio Tasca verso sinistra. Noi invece
andiamo a destra inoltrandoci sempre più in una bellissima abetaia
inizialmente in salita. Lasciamo alla nostra sinistra un grosso masso muschioso e poco oltre un bacino idrico dietro il quale
si trova piccola area pic- nic.
Qui facciamo visita ad un curioso masso sulla cui superficie sono scolpite
dei curiosi e misteriosi fori (pare fosse un masso sul quale in antichità
si facessero riti religiosi in favore del dio Saturno). Poche decine di
metri e ci imbattiamo nella fresca fonte di San Carlo (1165 Mt.). Giunti ad
un secondo bacino idrico sulle cui pareti sono presenti delle scritte un
poco confuse e delle indicazioni poco chiare, procediamo dritti e poi al
primo bivio subito a destra direzione
Vigna Vaga e Fontanamora. Ad un secondo
bivio, andiamo dritti, ignorando il sentiero a sinistra per
la Vigna Soliva.
Perdiamo
ora un poco di quota fino ad una zona pic-nic in
località Spiazzi dell’Acqua. Qui attraversiamo il torrente Sedornia dinanzi a noi (in caso di torrente in piena è possibile usare un malandato ponticello poco più a valle) e seguiamo l’ampio e
pianeggiante sentiero sulla sponda opposta verso sinistra (verso destra si
scende a Spiazzi di Boario, sopra Gromo, lungo il sentiero 313). Al
termine del tratto pianeggiante, rimontiamo una zona prativa nella quale
sono presenti alcune baite (Stalle Prato di Vigna). Attraversiamo il
torrentello in un punto a metà salita e puntiamo verso la baita più alta.
Qui giunti, la pendenza diminuisce e dopo aver costeggiato l’ultima baita
incontriamo un bivio. Prendiamo il sentiero in salita verso destra
(indicazioni per il lago Spigorel) e, ammirando
il bel panorama tra gli alberi, proseguiamo fino ad un successivo bivio al
quale deviamo decisamente verso sinistra, abbandonando
l’ampio sentiero che prosegue verso il passo Omini e il Sentiero dell’orso.
Risaliamo il ripido bosco di abeti su sentiero cosparso di radici. Al
termine del bosco attraversiamo una piccola zona prativa al cui centro
incontriamo
la Baita
Bassa
di Vigna Vaga (1507 Mt.).
Poco più avanti si rientra nell’abetaia e torniamo a salire ripidamente.
Terminato il bosco più folto, ci troviamo ora a camminare tra abeti più
rari e piccoli e numerosi cespugli. Giungiamo così alla Baita di Mezzo di
Vigna Vaga (1660 Mt.) posta in felice posizione
soleggiata. Qui seguiamo a destra entrando in un valloncello al cui margine
sinistro si trova una piccola pietraia dominata da una formazione rocciosa.
Saliamo il valloncello erboso al centro. Arrivati sulla soglia del boschetto
di larici, ci spostiamo verso sinistra e camminando su sentierino sbuchiamo al termine degli alberi proprio dove termina la formazione
rocciosa alla nostra sinistra. Proseguiamo in falsopiano, incontriamo una
piccola croce sotto ad un abete e continuiamo dritti, ignorando una traccia
che si dirige, pianeggiante, verso sinistra. Ci portiamo sotto ad un
evidente costone roccioso che teniamo alla nostra sinistra (palina in
legno) senza mai raggiungerlo. Saliamo in modo regolare tra cespugli e un
bellissimo ambiente roccioso attorno (a destra è evidente il massiccio della Vigna Vaga) rimanendo sulla sinistra del vallone
che più saliamo e più tende ad aprirsi fino ad un breve tratto pianeggiante
che precede una brevissima salitella al termine
della quale ci troviamo dinanzi il Laghetto Spigorel.
Una palina in legno ci indica la direzione da seguire per incrociare il Sentiero delle Orobie. Andiamo oltre il laghetto, camminando sulla sua sponda destra (per chi sale). In breve si torna a salire ma mai troppo ripidamente. Alla nostra destra si trova la Corna Spigorel che man mano si sale, assume una bellissima forma slanciata simile ad una prua di nave. Ignoriamo la deviazione verso sinistra che conduce a Lizzola. Proseguiamo su prati punteggiati da rocce fino ad incrociare l'ampio Sentiero delle Orobie (n. 401) che seguiamo verso destra (20' dalle sponde del lago). Il paesaggio attorno, tra una breve schiarita e l'altra appare molto bello, severo e aspro. Il sentiero è in falsopiano e ci porta, con un ampio giro in senso orario sotto il vallone dominato dal Pizzo di Petto. Giunti nel vallone, rimaniamo sul suo lato sinistro ed iniziamo a risalirlo piuttosto faticosamente tramite stretti tornantini sassosi. Arrivati poco sotto la quota del Passo di Petto, effettuiamo un lungo traverso pianeggiante che ci permette di tagliare il vallone ormai sotto i nostri piedi per portarci sotto la verticale del passo. Da qui (attenzione alla neve residua) si risale verso il passo dove alcune catene (inutili...) sono ancorate alle rocce. Dall'erbosa selletta del passo (1 ora dl laghetto), andiamo a destra e per una facile, ma ripida dorsale erbosa, in meno di 5 minuti, siamo sulla vetta del Pizzo di Petto (2270 Mt.). Nulla si trova ad indicare la sommità della montagna. Scendiamo quindi a ritroso fin quasi al passo precedente per poi tagliare verso l'evidente sentiero 401 che dal passo di Petto conduce al Passo di Fontanamora. Il tratto è bellissimo, si tratta di un lungo mezzacosta che taglia un vallone detritico che dalla Val Conchetta. Alla nostra destra si alzano alcune pareti rocciose, mentre davanti a noi, verso sinistra si vede la mole rocciosa del Monte Ferrante, alla cui sinistra si trova il Passo di Fontanamora. Qui arriviamo, terminato il traverso pianeggiante ed una breve ma ripida salita, dopo circa 30 minuti dal Pizzo di Petto. Una palina riporta varie destinazioni tra cui Tezzi Alti: la seguiremo dopo il ritorno dalla Vigna Vaga. Saliamo ora verso destra con percorso libero, senza segni o indicazioni alcune. La Vigna Vaga è a breve distanza e basterà seguirne la dorsale erbosa per 15' fino alla sua piccola croce (2332 Mt.).
Discesa
Tornati al Passo di Fontanamora, palina di fronte a noi, procediamo dritti verso Tezzi Alti (scritta anche su un masso) lungo un sentiero segnalato da bolli bianchi e rossi, ma privo di numerazione. Il sentiero scende lungo prati, tra conche erbose, piccoli dossi, vallette e valloncelli. Il procedere necessita di una certa attenzione per non smarrire i segnali a tratti nascosti o poco visibili. La direzione è quella verso il lontano Passo degli Omini, ma molto prima di arrivarci, in località Foppana (1 h. dalla cima della Vigna Vaga), nei pressi di una casera, si piega decisamente a destra per scendere verso la Baita Alta di Fontanamora (rudere). Poco prima della Baita, si incontrano un paio di altre paline in legno che ignoriamo restando sempre sul sentiero principale. Da qui, entriamo in un ampio vallone che percorriamo tramite un ripido sentierino sassoso ricco di tornantini. Giunti ormai in vista della Baita Bassa di Fontanamora, continuiamo la discesa restando ai margini del bosco alla nostra destra e tenendo alla nostra sinistra un ampio canalone posto ai piedi dell'imponente Sasso di Fontanamora, che scende fino alla baita suddetta. Qui arrivati seguiamo verso destra il sentiero che in circa 5 minuti ci porta al bivio per il Lago Spigorel incontrato durante la salita. Al bivio questa volta proseguiamo dritti in discesa lungo la strada già percorsa fino all'auto. |