Zona montuosa |
Appennino Siculo
- Monti della Conca d'Oro |
Località
di partenza |
Mondello
(PA) |
Quota
partenza |
15 Mt. |
Quota di
arrivo |
90 Mt. |
Dislivello
totale |
+5 Mt. dal parcheggio all'attacco
+70 Mt. la via
(70 lo sviluppo) |
Sentieri utilizzati |
Non
numerati |
Ore di
salita |
2' dal parcheggio all'attacco
1 h. la via |
Ore di
discesa |
10' |
Esposizione |
Ovest |
Giudizio
sull'ascensione |
Discreta |
Data di
uscita |
05/01/2014 |
Difficoltà |
IV+, V+ |
Sass Balòss
presenti |
Luca. |
Amici presenti |
Luigi C. |
Condizioni
climatiche, dei sentieri e della roccia |
Giornata
nuvolosa con sporadici scrosci d'acqua... non appena giunti in cima ha iniziato a piovere seriamente con forti raffiche di vento.
La roccia in via è ottima.
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Eventuali pericoli |
Soliti da arrampicata in ambiente.
Prestare attenzione alla gente che arrampica
sui monotiri sottostanti. |
Presenza di acqua |
No. |
Punti di appoggio |
Nessuno. |
Materiale necessario oltre al tradizionale |
Normale dotazione alpinistica. Alcuni cordini nel caso che quelli presenti nelle clessidre fossero usurati (attualmente in ottimo stato). Eventualmente un paio di friends (circa n. 0.5, 0.75 Camalot) che comunque non sono indispensabili. |
Caratteristiche dell'arrampicata |
Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti di Valdesi costituiscono l'estremità settentrionale di
Monte Pellegrino. Si presentano come una lunga fascia rocciosa alta
70 Mt. circa che separa l'abitato di Mondello da quello dell'Addaura.
Questo itinerario si svolge sulla Parete Ovest dove è presente
la falesia principale di Palermo.
La via è stata aperta da Luigi Cutietta e Giuseppe Severino il 15 luglio 2013 nel settore denominato "Le Reti" sfruttando un corridoio abbastanza sgombro dalla vegetazione. Le difficoltà sono contenute. La seconda lunghezza, superando due strapiombini, è quella che risulta più entusiasmante.
Attacco, descrizione della via
Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via
alberata del viale Diana che poi diventa viale Margherita di Savoia. Prima di raggiungere l'abitato, arrivati allo svincolo con semaforo che incrocia viale dell'Olimpo,
prendere la strada a destra che va verso l'Addaura (via Monte Ercta, indicazione per
il Santuario di Santa Rosalia). Da qui è ben
visibile a destra lo Spigolo Valdesi (con alla base la struttura in
cemento denominata bunker); a sinistra dello spigolo la parete
prosegue e poi piega a sinistra verso il mare, formando la Parete
Ovest. Parcheggiare al bordo della strada e salire verso sinistra in quella zona di parete di fronte alle evidenti reti paramassi. Spostarsi verso sinistra superando i primi evidenti monotiri. Alla base di una placca con spigoletto sulla destra si trova l'attacco evidenziato dalla scitta "roof garden" ed una clessidra con cordone a circa 4 metri d'altezza. Alcuni metri più a destra attacca la via Ubi Maior.
1° tiro:
seguire lo spigoletto e poi per muretti arancioni passando a destra di un tettino bianco/grigio. Obliquare a sinistra andando a sostare sopra il tettino (2 clessidre+2 cordoni). 45 Mt., III, IV, IV+, 10 clessidre con cordone.
2° tiro:
obliquare leggermente a destra e poi in verticale superando un primo strapiombino e poi il secondo più marcato. Proseguire in verticale fino alla larga cengia sommitale dove si sosta (clessidra da attrezzare). 25 Mt., IV-, V+, IV-, 5 clessidre con cordone.
Discesa
E' possibile scendere verso sinistra (viso a monte) seguendo la "Scaletta di valdesi" esposta e con passi di II oppure traversare lungamente verso destra sulla cengia erbosa fino al suo termine dove si imbocca un canalone.
Tuttavia la discesa più veloce è in corda doppia: traversare sulla cengia verso destra per circa 100 Mt. fino ad individuare sul bordo della parete una clessidra con con cavo d'acciaio e maglia rapida (difficile da vedere):
1a. calata: 40 Mt. andando leggermente a sinistra sino in cima al pilastro dove termina il Diedro bianco (sosta 2 fix+catena+anello);
2a. calata: 35 Mt. fino a terra.
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Note |
Dalla S1 è possibile prendere la variante di sinistra che, anch'essa, supera uno strapiombino con difficoltà analoghe al tiro originale di Roof Garden. Le protezioni sono anche in questo caso su clessidre con cordoni. Questa variante è stata aperta il 27 giugno con l'intento di creare un'uscita alternativa ed altrettanto accattivante sulla fascia del tetto. |
Commenti vari |
Nel periodo estivo attenzione alle
zecche. |
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Luigi sulla prima lunghezza |
Luca supera lo strapiombino del secondo tiro |
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Seconda lunghezza |
Dettaglio della parete con i tracciati delle vie:
Roof garden e Ubi Maior
Foto di Luigi Cutietta,
tracciato Sassbaloss |
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