Monte Pellegrino/Parete Ovest di Valdesi - Via Ubi Maior

 
Zona montuosa Appennino Siculo - Monti della Conca d'Oro Località di partenza Mondello (PA)
Quota partenza 15 Mt. Quota di arrivo 90 Mt.
Dislivello totale +5 Mt. dal parcheggio all'attacco
+70 Mt. la via (75 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 2' dal parcheggio all'attacco
1 h. la via
Ore di discesa 10'
Esposizione Ovest Giudizio sull'ascensione Discreta
Data di uscita 24/06/2015 Difficoltà V
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Luigi C.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata serena e calda. La roccia in via varia da buona a ottima.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente. Prestare attenzione alla gente che arrampica sui monotiri sottostanti.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale dotazione alpinistica. Alcuni cordini nel caso che quelli presenti nelle clessidre fossero usurati (attualmente in ottimo stato). Eventualmente un paio di friends (circa n. 0.5, 0.75 Camalot) che comunque non sono indispensabili.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti di Valdesi costituiscono l'estremità settentrionale di Monte Pellegrino. Si presentano come una lunga fascia rocciosa alta 70 Mt. circa che separa l'abitato di Mondello da quello dell'Addaura.
Questo itinerario si svolge sulla Parete Ovest dove è presente la falesia principale di Palermo ed è stato aperto da Luigi Cutietta e Giuseppe Severino il 6 giugno 2013 nel settore denominato "Le Reti". Le difficoltà sono contenute.
Attacco, descrizione della via

Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via alberata del viale Diana che poi diventa viale Margherita di Savoia. Prima di raggiungere l'abitato, arrivati allo svincolo con semaforo che incrocia viale dell'Olimpo, prendere la strada a destra che va verso l'Addaura (via Monte Ercta, indicazione per il Santuario di Santa Rosalia). Da qui è ben visibile a destra lo Spigolo Valdesi (con alla base la struttura in cemento denominata bunker); a sinistra dello spigolo la parete prosegue e poi piega a sinistra verso il mare, formando la Parete Ovest. Parcheggiare al bordo della strada e salire verso sinistra in quella zona di parete di fronte alle evidenti reti paramassi. Spostarsi verso sinistra superando i primi evidenti monotiri. Alla base di una placca con spigoletto sulla destra si trova l'attacco della via Roof garden. Pochi metri più a destra, ed alzandosi leggermente per portarsi alla base di una fessura, si trova l'attacco di Ubi Maior (scritta).

1° tiro:
seguire la fessura fin dove si allarga e poco sopra è chiusa da un tettino. Uscire verso destra in leggero strapiombo ma su grosse prese e poi obliquare più facilmente verso sinistra puntando alla piazzola con ulivo dove si attrezza la sosta (pianta).
30 Mt., IV+, V, IV, 6 clessidre con cordone, 1 chiodo.

2° tiro:
salire per placchette con cespugli puntando all'evidente diedro inclinato. Si supera la placca alla sua destra portandosi verso il termine del diedro dal quale si esce superando un piccolo strapiombo verso sinistra. Continuare dritti e poi leggermente verso sinistra fino alla larga cengia sommitale dove si sosta (clessidra da attrezzare). 45 Mt., IV-, V, IV+, 6 clessidre con cordone, 1 chiodo.
Discesa
E' possibile scendere verso sinistra (viso a monte) seguendo la "Scaletta di valdesi" esposta e con passi di II oppure traversare lungamente verso destra sulla cengia erbosa fino al suo termine dove si imbocca un canalone.
Tuttavia la discesa più veloce è in corda doppia: traversare sulla cengia verso destra per circa 100 Mt. fino ad individuare sul bordo della parete una clessidra con
con cavo d'acciaio e maglia rapida (difficile da vedere):
1a. calata: 40 Mt. andando leggermente a sinistra sino in cima al pilastro dove termina il Diedro bianco (sosta 2 fix+catena+anello);
2a. calata: 35 Mt. fino a terra.

Note

"La via nasce dal desiderio covato e rimandato per anni di “andare a trovare” il grande diedro inclinato che domina in alto questa fascia di pareti. In realtà circa 15 anni fa durante un corso di roccia mi ero avventurato zigzagando da quelle parti ma non avevo lasciato traccia ai posteri. Due anni fa, all'improvviso e come spesso accade, vagamente minacciato da un tentativo di espugnazione da parte di novelli maschi alfa, son partito con Giuseppe Severino ben deciso a venirne a capo e così fu ma solo dopo aver superato come sempre una selva di vegetazione. Ubi maior…".
Luigi Cutietta

Commenti vari

Nel periodo estivo attenzione alle zecche.

   

Ingrandisci

Dettaglio della parete con i tracciati delle vie: Roof garden e Ubi Maior
Foto di Luigi Cutietta, tracciato Sassbaloss

   

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