Pizzo Torretta

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Carona (BG)
Quota partenza 1100 Mt. Quota di arrivo 2543 Mt.
Dislivello totale 1800 Mt. con i saliscendi
Sentieri utilizzati n. 211, 250, 214, 236, 213
Ore di salita 4 h. 15' Ore di discesa 4 h. 30'
Data di uscita 02/07/2022 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE
F il tratto finale dello spigolo Ovest sotto la cima (II grado esposto)
Condizioni climatiche e dei sentieri

Ennesima giornata di sole, calda e luminosa, di questa torrida e siccitosa estate. Sentieri ben segnalati ed evidenti fino al Lago Colombo e da qui verso il Passo di Aviasco. La salita al Passo di Sardegnana, tra il Becco ed il Torretta, avviene su traccia visibile e con bolli. Da qui alla vetta del Pizzo Torretta, non esistono tracce o indicazioni: occorre solo seguire la cresta la quale, con alcuni tratti molto ripidi, qualche saliscendi, divertenti e facili passaggi rocciosi, ci conduce alla nostra meta. La discesa verso il Passo di Aviasco Occidentale si svolge per labile traccia e qualche utile ometto. Da qui in poi torniamo in ambienti frequentati con sentieri segnalati e numerati privi di difficoltà.

Eventuali pericoli
Una certa attenzione nell'ultimo tratto di salita al Torretta, dove le pendenze su terreno roccioso si fanno decise e l'esposizione aumenta notevolmente.
Presenza di acqua
Curioso come in un ambiente così ricco di laghi e torrenti, manchi completamente una fonte di acqua potabile. Il giro è lungo e necessita di una buona scorta di liquidi. Toverete acqua ad una fontanella presso il bar del Lago di Carona nei cui pressi parte il sentiero per i Laghi Gemelli.
Punti di appoggio
In caso di maltempo potremo trovare riparo negli edifici delle dighe presso cui transiteremo: Lago del Becco, Lago Colombo, Lago dei Frati e Lago di Sardegnana, nonché nelle due gallerie presenti lungo sentiero tra il Lago di Sardegnana e il Lago Marcio.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Il Pizzo Torretta è una bella montagna a torto pochissimo frequentata. Gli sono quasi sempre preferiti il vicino Pizzo del Becco, oppure la Cima dei Frati, che lo affiancano ad Est e ad Ovest. Eppure, per chi decide di avventurarsi alla sua vetta e affrontare la sua bella cresta Ovest, non risparmia certo intense emozioni e ampissimi panorami. La salita da detta cresta richiede comunque una discreta esperienza nel muoversi su terreni esposti e non segnalati, con semplici ma non banali passaggi. Solamente gli ultimi 50 metri di dislivello richiedono una certa capacità di arrampicarsi (II grado molto esposto), se si decide di riamanere fedelmente sul fino dello spicolo Ovest. È possibile comunque traversare sotto la cima e rimontare alcuni gradini rocciosi che si alternano a balze erbose, sempre molto ripide, ma prive di difficoltà tecniche. Una volta scesi al Passo di Aviasco Occidentale, seguendo alcuni tranquillizzanti ometti, potremmo tornarcene a valle passando dal rifugio Laghi Gemelli, oppure, come fatto dal sottoscritto, scendere dalla bella Val dei Frati e da qui risalire lungamente al Lago di Sardegnana, per poi tornare nei pressi del Lago Marcio lungo il divertente sentiero e da qui scendere a Carona. Nel complesso si tratta di una camminata impegnativa dai due volti: quello più adatto ad esperti per la parte legata alla salita al Pizzo Torretta e quella per tutti (purchè ben allenati) per il resto del lungo percorso (circa 9 ore).
Descrizione percorso
Giunti a Carona, in alta Valle Brembana, si scende al laghetto artificiale del paese e, costeggiato il lato sinistro orografico del lago, si parcheggia in prossimità di un bar, proprio al termine della strada asfaltata. Da qui si prende il sentiero n. 211 con indicazioni per i Laghi Gemelli e l'omonimo rifugio. Tagliata una pista da sci di fondo per un paio di volte, il sentiero sale ripido in un fitto bosco di abeti rossi (molti dei quali danneggiati da parassiti) e con numerosi tornantini guadagna subito quota, lasciandoci intravvedere, nei momenti in cui le piante si diradano, bei panorami del centro abitato e delle montagne che lo circondano (dal Monte Chierico, al Corno Stella, il Monte Masoni, la cima del Valgussera, il Monte Toro, ecc.). Il percorso, salendo, tende ad andare anche verso destra (verso Branzi e il fondovalle), ma senza mai perdere quota. Giunti ad un ponticello in legno lo si attraversa e si prosegue nella salita che ormai rimane sotto la linea della teleferica che sale al Lago Marcio.
Poco prima di arrivare nei pressi della diga di quest'ultimo lago, il sentiero perde quota e diviene pianeggiate. Arrivati ad un piccolo edificio in cemento, andiamo verso sinistra e poi subito a destra, seguando le indicazioni di una palina per i rifugio Laghi Gemelli. Ignoriamo anche la deviazione verso sinistra per il Lago di Sardegnana ed il rifugio Calvi e dalla quale arriveremo al ritorno. Saliamo brevemente per poi, in vista del muro della diga, deviare verso sinistra con indicazioni Lago Colombo e Lago del Becco scritte su un sasso. Pochi minuti di salita tra alberi  e cespugli, passando anche sotto ad alcune scure pareti, ed eccoci al Lago artificiale del Becco, incastonato in un bellissimo pianoro umido, circondato da larici, pini mughi, rododendri e prati. Percorriamo la sponda sinistra orografica del lago. Subito troviamo una palina che ci indica il Lago Colombo a 50 minuti. Giunti ad un ampissimo prato umido, ricco di eriofori, abbiamo una bella vista verso destra sul Pizzo delle Orobie ed il Pizzo dell'Orto. Il sentierino prosegue serpeggiante e supera alcuni dossi. Più avanti la vista si amplia verso il Passo di Mezzeno, con il Monte Spondone, il Pizzo Camilla, la Cima Giovanni Paolo II davanti a noi. Terminato il lago, il percorso procede a mezzacosta tra prati e larici. Passiamo nei pressi di alcune baite alla nostra sinistra, poco sopra il sentiero. Entriamo poi nel vallone dominato dalla diga del Lago Colombo. Superiamo un grosso masso dalla forma di prua di nave a sinistra del sentiero. Raggiungiamo una baita poco discosta alla nostra destra. Sopra le nostre teste verso sinistra vediamo distintamente la bastionata verticale e rocciosa del Pizzo del Becco, con i suoi torrioni squadrati, i suoi diedri netti e i suoi canali verticali. Ignoriamo il bivio segnalato per il Rifugio Laghi Gemelli ed eccoci alla diga del lago Colombo. Proseguiamo lungo il sentiero n. 214 per il Passo di Aviasco, lasciando la traccia che sale al Pizzo Becco alla nostra sinistra. Il bel sentierino corre alto sopra il Lago Colombo, fino al suo termine, dove guadagna quota con alcuni saltelli e balze, tra erba e placchette sassose. Entriamo ora nell'ampio vallone che prosegue fino al Passo di Aviasco Occidentale. Alzando lo sguardo verso sinistra, possiamo ben vedere la cresta Ovest del Pizzo Torretta che andremo a percorrere. Giunti ad un pianoro erboso, occorre aguzzare un poco la vista e prendere la traccetta alla nostra sinistra che sale verso il Passo di Sardegnana. Alcuni evidenti bolli rossi ci indicano dove deviare e come seguire il sentierino. Subito guadiamo un torrentello ed iniziamo la salita tra prati. Arrivati ad un lungo roccione che corre parallelo al sentiero, siamo ormai arrivati al passo. Qui troviamo un enorme ometto di sassi e poco oltre un piccolo laghetto semi nascosto tra i sassi. Alla sinistra del passo, scende il sentiero che proviene dalla cima del Pizzo del Becco, usato da chi ha percorso la ferratina in salita e desidera una discesa diversa. Alla destra del passo, si innalza ripida e priva di alcuna traccia la lunga e faticosa cresta Ovest che ci condurrà al Torretta. La percorriamo il più fedelmente possibile, senza farci tentare da alcuni ometti che tendono a farci proseguire a mezza costa e poi ci fanno perdere quota. Noi invece stiamo il più possibile a ridosso della facile dorsale erbosa iniziale. È comunque possibile anche stare più bassi e risalire verso la cresta più avanti, rimontando divertenti e a tratti molto ripide placchette ben appigliate, alternando balze erbose e saltelli rocciosi. In un modo o nell'altro (io sono rimasto basso per poi risalire le divertenti palcchette e trovararmi in cresta oltre i Corni di Sardegnana) si supera il punto in cui la cresta si divide in due: un ramo prosegue verso i Corni di Sardegnana, mentre l'altro, il nostro, si dirige a Est verso il Pizzo Torretta. Ora non dobbiamo più abbandonare la cresta e seguirla tra facili passaggi in cui usare la mani e tratti camminabili. Ci attende una lunga serie di saliscendi con splendide viste sul precipite lato Nord (alla nostra sinistra). Ad un certo punto vediamo a sinistra un piccolo e turchese laghetto. La nostra meta, guardando avanti lungo il filo di cresta sembra a portata di mano, ma non sarà così, poiche la cima che vediamo non è la nostra meta, ma solo un'antecima, per raggiungere la quale, se restiamo sempre sul filo della cresta, dobbiamo superare alcuni passaggi esposti su balze rocciose. Superiamo l'ometto di questa antecima e arriviamo sopra ad un salto roccioso che pare bloccare la via, ma è sufficiente scendere brevemente un canalino erboso verso destra, tagliare un breve pendio ed eccoci tornare sulla cresta che in breve porta ai piedi della vera cima. Purtroppo io non ho visto la facile deviazione e sono sceso molto di più lungo un canale erboso per poi risalire all'intaglio tra antecima e cima (bollo rosso che segna la via di discesa verso il Passo di Aviasco Occidentale). Inizia ora il tratto più bello della salita: si tratta dell'aereo ed esposto spigolo Ovest, della lunghezza di circa 50/60 metri. Parte dalla sella e si innalza quasi verticale lungo alcuni blocchi, per poi proseguire su ottima roccia ruvida (verrucano lombardo) e ben appigliata, sottile e ripidissimo, ma non più verticale. A metà incontriamo un passo più impegnativo (II grado esposto) da superare con cura e attenzione. Oltre questo, la pendenza tende a scendere e lo spigolo va a morire in una più tranquilla cresta, sottile ma camminabile fino all'ometto di vetta. È possibile evitare lo spigolo, traversando verso destra dalla sella e poi risalire le decisamente più facili, anche se ripide, balze erbose alternate a tratti pietrosi, poste sotto la verticale della vetta.
Discesa
Evitiamo la discesa dalla spigolo Ovest. Scendiamo così per balze erbose e facili fasce rocciose molto ripide, quasi verticali. Traversiamo poi verso la sella posta alla base del suddetto spigolo. Qui troviamo un bollo rosso che ci segnala la via di discesa lungo i pendii Sud del Pizzo Torretta. La discesa prosegue spostandosi verso il Passo di Aviasco e taglia i pendii meridionali della montagna, senza alcuna difficoltà. Verso il termine della discesa, incrociamo la cresta Est del Torretta, ormai verso la sua fine e la seguiamo fino al passo sottostante. Da qui, scendiamo nella bella e severa Val dei Frati (sentiero n. 236). Nella prima parte della valle, le pendenze sono modeste. Attraversiamo verso sinistra un bel valloncello erboso fino ad arrivare in vista di un enorme masso ben visibile anche dal lago sottostante. Dal roccione le pendenze diventano importanti ed il fondo molto sdruciolevole. Scendiamo quindi per evidente sentierino molto ripido e con fondo pietroso. Più in basso, al termine della parte ripida, il sentiero (a tratti poco visibile) costeggia una alta paretina rocciosa alla nostra destra. Da qui compie un semicerchio in senso anti orario su multicolori pietre piatte ed instabili e ci porta sopra al bel lago della Val dei Frati, dai colori intensi e scuri. Percorriamo il lato destro del lago, restandone alti fino ad arrivare alla diga di sbarramento. Qui imbocchiamo un sentierino ricco di tornanti, tra arbusti e qualche masso affiorante. Dopo una ripida discesa, eccoci arrivare ad incrociare il sentiero estivo per il rifugio Calvi (n. 213). Per il rifugio si andrebbe a destra, mentre noi andiamo a sinistra su bel percorso semi pianeggiante. Arrivati ad un valloncello erboso, incontriamo un bivio. Noi andiamo a sinistra, con direzione rifugio Laghi Gemelli e Lago di Sardegnana. Il sentiero prosegue dolce e erboso, tra due ali di piante e felci. Più avanti alterniamo tratti nel bosco ad altri in belle e panoramiche radure dalle quali abbiamo ampie viste sul Pizzo del Diavolo e sulla zona del Monte Aga. Giunti al culmine di una poco faticosa salita nel bosco, (poco a destra si trova la boscosa sommità del Monte Sardegnana), ci troviamo su una dorsale ricca di vegetazione. Un cartello rosso poco oltre, sul versante opposto, ci indica il rifugio Laghi Gemelli. Scendiamo così lungo un rilassante ed ombroso sentiero che perde velocemente quota tra larici e felci, terminando sulle sponde del Lago di Sardegnana, a 1738 metri di quota. Questo si trova ai piedi di un vallone molto severo, dominato dai Corni di Sardegnana e dalla parete Nord del Pizzo del Becco. Traversiamo la diga del lago, alta 36 metri. Oltre la diga, proseguiamo su bel sentierino che supera una zona di larici, posti ai piedi di una alta e scura parete rocciosa. Andiamo a destra, lasciando la pareta a sinistra. Il percorso si sviluppa con numerosi saliscendi fino ad arrivare ad un tratto protetto da una staccionata di metallo e filo di ferro. Poco oltre attraversiamo una piccola pietraia. Poi è la volta di un paio di ruderi di pietra posti in una bella radura. Troviamo ora un bel tratto di sentiero molto originale: cominciamo con una prima breve galleria nella roccia. Usciti dalla galleria troviamo altri punti protetti da filo di ferro e staccionate. Poi camminiamo sopra ad una passerella di legno a cui seguono alcuni gradini scavati nella roccia; passiamo poi in una seconda galleria e poi su una passerella sospesa di cemento. Poco dopo il sentiero termina ed incrocia la discesa verso Carona, nel punto in cui, andando verso sinistra si salirebbe al vicino lago Marcio. Noi invece andiamo a destra (sentiero per Carona, n. 211) e ripercorriamo il tragitto fatto in mattinata verso l'auto in circa 1 ora di ripida discesa nel bosco.

Note
Per rendere ancora più interessante questa escursione, si potrebbe salire il Pizzo del Becco lungo il facile sentiero attrezzato che si sviluppa sulla sua bastionata Sud e dalla cima di questo, scendere senza difficoltà al Passo di Sardegnana, per poi proseguire il percorso in cresta verso il Pizzo Torretta, come descritto sopra.
Commenti vari
Chiedo scusa a Marco che durante la salita al Torretta, vedendomi avanti a lui, mi seguiva fedelmente: non avendo io capito come superare un salto roccioso in discesa (in realtà, a fianco delle rocce, esisteva un breve canalino erboso molto facile, visto dal lato opposto...), ho pensato di abbandonare brevemente la cresta per aggirarlo; purtroppo non sono riuscito a trovare la via corretta e sono stato costretto a scendere almeno un centinaio di metri per poi risalire nuovamente verso la cresta e ritrovarmi a pochi metri dal semplice saltino...; il povero Marco ha così seguito i miei passi emulando il mio errore! La cosa ci ha permesso però di conoscerci e farci due risate in discesa verso il Passo di Aviasco, dove le nostre strade si sono nuovamente divise.
   

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Il pianoro erboso umido poco oltre il Lago del Becco

Parte della cresta Ovest verso il Torretta

   

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Omar alla base di una delle tante placchette verso la cresta

Lungo la cresta, verso l'antecima

   

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Ormai sull'antecima del Pizzo Torretta

Il salto da aggirare lungo la cresta prima dello spigolo W

   

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Dalla cima sguardo verso Ovest con i Corni di Sardegnana

Panorama verso il Lago Colombo

   

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Il bellissimo spigolo Ovest finale

Il Pizzo Torretta visto dal Passo di Aviasco Occidentale

   

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Il Lago di Sardegnana

Un tratto del sentiero 213 verso il rifugio Laghi Gemelli