Descrizione generale
La via Delenda Carthago è stata attrezzata nel 2002 da Roly Galvagni e Massimo Maceri e riprende nelle prime tre lunghezze la via Bruno Bertoldi aperta da Renato Callegarin, Luciano Lucchetta, Luciano Filippi e Sergio Prandini il 18 luglio 1977 (vedi "Lo Scarpone" 1979 n. 8 e la Guida Monti d'Italia "Dolomiti di Sella" - CAI/TCI 1991). La parte alta mantiene probabilmente una linea autonoma.
I primi 25 metri di L1 sono in comune con la via Schober-Rossi.
Si tratta di un itinerario molto bello, con roccia ottima (salvo alcuni brevissimi tratti dove occorre verificare le prese), che corre con arrampicata elegante e molto esposta quasi in parallelo alla vicina via Trenker.
La chiodatura è ottima nei tratti più impegnativi ma è necessario integrare
in quelli più facili.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere in macchina il passo Sella e parcheggiare nei pressi dell'hotel Maria Flora.
Poco prima dell'hotel (salendo da Canazei) in prossimità della fermata dell'autobus (palina) parte il sentiero che dolcemente sale in direzione delle Torri e del Piz Ciavazes. Oltrepassata la "Locomotiva" costeggiare la parete sud-ovest della Prima Torre sino a giungere ad una rientranza delimitata a destra e a sinistra da due pilastri. La via Delenda Carthago corre lungo il muro verticale appena a sinistra dell'evidente diedro leggermente inclinato verso destra della via Trenker.
L'attacco si trova alla base di un'evidente rampa che sale verso destra, tra la via Tissi e la via Trenker.
1° tiro:
salire le rocce, senza percorso obbligato in direzione del diedro obliquo a destra che conduce al piccolo terrazzino di sosta (2 fix+fettuccia+maglia rapida). A circa metà lunghezza si trova una sosta intermedia (via Schober-Rossi).
50 Mt., 3c, 4a, 4b, 2 chiodi (di cui 1 con cordone), 1 fittone, 1 sosta intermedia (fittone+2 chiodi).
2° tiro:
traversare a destra per pochi metri e salire un muretto molto tecnico per poi riportarsi verso sinistra. Proseguire in verticale fino alla sosta (2 fix+cordone+maglia rapida). 20 Mt., 6b oppure A0, 6a, 6b oppure A0, 9 fix, 2 chiodi, 1 vecchio spit.
3° tiro:
spostarsi a destra e salire a una fessura puntando a un fix. Qui spostarsi a destra e guadagnare una cengia. Ancora a destra per salire un vago diedro e una lama sino alla sosta (2 fix+maglia rapida) situata su un terrazzo.
30 Mt., 6a, 5c, 4a, 5 fix, 3 chiodi (un paio sono posizionati a fianco dei fix).
4° tiro:
proseguire in verticale superando uno strapiombo a buchi. Spostarsi a sinistra e proseguire in verticale sino alla sosta (2 fix+cordino+maglia rapida). 25 Mt., 6a, 5c, 7 fix.
5° tiro:
alzarsi sopra la sosta e obliquare a destra fino a una cengetta. Continuare verso destra e poi obliquare nettamente a sinistra sino alla sosta (2 fix). 25 Mt., 6a, 8 fix.
6° tiro:
spostarsi a destra e doppiare uno spigolino. Continuare in verticale, via via con difficoltà minori, sino al termine della via. Si sosta (2 fix) sulla cengia sommitale. 30 Mt., 6a, 5c, 4 fix.
Da qui, mediante facile traccia di sentiero verso sinistra (viso a monte), si raggiunge la vetta oppure si inizia direttamente la discesa.
Discesa
La discesa avviene seguendo la via Normale. Dalla vetta percorrere l'evidente sentiero che conduce alla sella che divide la Prima Torre dalla Seconda (praticamente si torna da dove si è saliti); costeggiare quest'ultima ed in corrispondenza di un bivio prendere il sentiero che scende verso valle. Ci sono punti in cui è richiesta un'arrampicata in discesa, mai superiore al II. Poco prima di giungere alla base della parete è possibile attrezzare una calata in doppia (anello in loco) oppure scendere arrampicando (II). Ora, seguendo il sentiero verso destra (viso a valle), si torna al parcheggio.
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