Monte San Martino, Corna del Medale e Corno Regismondo (o Beck)

 
Zona montuosa Gruppo delle Grigne Località di partenza Loc. Rancio - Lecco (LC)
Quota partenza 370 Mt. Quota di arrivo 1042 Mt. Monte San Martino
1029 Mt. Corna di Medale
1253 Mt. Corno Regismondo
Dislivello totale 1000 Mt. circa con i saliscendi Sentieri utilizzati n. 52, 57, 53
Ore di salita 4 h. Ore di discesa 3 h. 30'
Data di uscita 18/09/2021 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE - tratti EEA
Condizioni climatiche e dei sentieri

Ho letto di magnifici panorami dalla vetta del Regismondo e di altrettanto magnifici scorci paesaggistici lungo la sua salita; io non ho visto nulla... solo tanta nebbia e nuvole basse; solo a tratti potevo vedere qualche angolino di paesaggio circostante, ma poco dopo tutto tornava grigio ed opaco. Fortunatamente la pioggia annunciata non si è vista. I sentieri nel complesso sono ben tenuti e segnalati.

Eventuali pericoli
Lungo i sentieri Vergella e Silvia praticamente non esistono pericoli, nemmeno a cercarseli... Attenzione solo al primissimo tratto verticale del sentiero della Vergella, spesso umido. Più attenzione invece per la discesa dalla ferrata dei Pizzetti che presenta alcuni punti esposti; tratto più infido è sicuramente la variante del canalino lungo la ferrata poiché poco frequentato, con attrezzature vecchie e in stato non perfetto, sassi mobili e vegetazione invadente. Attenzione anche lungo la breve ferratina che sale all'anticima del Regismondo: qui, verso la fine, è facile smuovere pietre e sassi su chi ci segue.
Presenza di acqua
Ovviamente al paese di Rancio. Presso la Baita del Falco, poco sotto la vetta del San Martino e poi al rifugio Piazza a circa 20 minuti da quest'ultima, sia al rifugio che alla sottostante fontanella dedicata al grande alpinista Carlo Mauri, compagno di Riccardo Cassin in innumerevoli salite.
Punti di appoggio
I suddetti locali. Nonché la Cappella della Madonna del Carmine (1 h. e 30' dalla partenza) e la chiesa di San Martino (meno di 1 ora dalla cima del Monte San Martino).
Materiale necessario oltre al tradizionale
In caso di presenza di compagni poco esperti di ferrate, consiglio il set da ferrata con caschetto per affrontare in sicurezza il primo tratto del sentiero della Vergella e per la ferrata dei Pizzetti durante la discesa. Il set è indispensabile se si decide di percorrere la breve e verticale ferrata che sale all'antecima del Corno Regismondo.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Trittico di cime di bassa montagna, poste alle spalle della città di Lecco, con bei panorami sulla zona circostante la cittadina e sul vicino monte Coltignone. Tra queste tre cime, la più banale è sicuramente il Monte San Martino, prevalentemente boscoso; non ha bisogno di presentazioni la Corna del Medale, famosa per la sua imponente parete calcarea, sulla quale si svluppano numerose vie di arrampicata; un discorso a parte merita il Corno Regismondo, chiamato localmente Beck, protagonista primo di questa escursione. Il Regismondo è un bellissimo torrione roccioso che si erge con eleganza alle spalle del più famoso Medale, ed è caratterizzato da due slanciate pareti calcaree su cui si trovano anche un paio di vie di roccia degli anni '70, ormai abbandonate e forse mai ripetute. Purtroppo il Regismondo è poco frequentato, a fronte di un piacevole itinerario di salita, privo di difficoltà, ma dal sapore selvaggio. L'itinerario qui descritto prevede di salire al Monte San Martino tramite un paio di facili sentieri attrezzati e da qui proseguire più o meno fedelmente per tracce lungo una impervia e panoramica cresta Sud, fino al Corno Regismondo, per poi tornare sui nostri passi e dirigerci su comodo sentiero fino alla croce del Medale. Da qui scendiamo poi al rifugio Piazza e tramite un affascinante sentiero attrezzato (dei Pizzetti), facciamo ritorno a Rancio. Escursione piuttosto lunga, da non sottovalutare come impegno fisico, ma priva di reali difficoltà. Necessità comunque di un buon allenamento ed un minimo di capacità di muoversi su sentieri attrezzati.
Descrizione percorso
Giunti a Lecco, proseguite verso la Valsassina lungo la vecchia strada e non per il nuovo percorso in galleria. Arrivati a Rancio, nei pressi di una curva verso destra, a sinistra si stacca la via Quarto (cartello poco visibile!). Seguite questa fino ad un ampio spiazzo con fermata dei pullman. Andando oltre si arriva al cimitero del paesello. Lasciata l'auto in zona, davanti allo spiazzo una evidente palina ci indica la direzione per il sentiero 52 e per la ferrata del Medale. Saliamo lungo questa ripida viuzza asfaltata. Ignoriamo, ad un falsopiano, la strada che scende. Proseguiamo verso destra sempre con una certa pendenza. Arrivati ad una sbarra (qualcuno parcheggia anche qui), la superiamo. Alla nostra sinistra si supera una azienda agricola che alleva bovini. In breve si arriva ad un incrocio. Una freccia sul muro davanti a noi ed una palina ci invitano a proseguire verso sinistra costeggiando una rete para massi alla nostra sinistra. Dopo pochi minuti una palina piazzata (credo provvisoriamente) in mezzo al sentiero indica a destra per la ferrata degli Alpini del Medale. Andiamo invece dritti. Poco oltre altre indicazioni per le medesima ferrata (sentiero n. 58) e San Martino (sentiero n. 52). Noi proseguiamo lungo la rete para massi fino ad un'immagine della Madonna. Qui pieghiamo decisamente a destra e saliamo lungo il bosco. Il sentiero inizialmente è protetto a destra da un cavo metallico e più avanti si incontrano anche delle inutili catene. Saliamo tranquilli fino ad una evidente freccia metallica su un tronco con la direzione a sinistra per il Sentiero attrezzato della Vergella. Ora seguiamo i bolli gialli lungo il sentiero, passiamo nei pressi di alcune paretine rocciose alla nostra destra (falesia delle Placchette di San Martino) ed in 5 minuti siamo all'attacco del sentiero (qui si trova l'attacco della via d'arrampicata "Attraverso il Passato"). Bella la partenza, forse il tratto più impegnativo e piacevole dell'intera escursione. Si tratta di una specie di diedro-canale quasi verticale che potrebbe causare ai meno esperti qualche problema, ma che in realtà presenta numerosi e ben disposi appigli ed appoggi. Fuori dal tratto verticale, ci spostiamo verso sinistra, superiamo una pianta nel bel mezzo della percorso e arriviamo ad un bel pulpito panoramico. Segue una seconda paretina verticale ed un secondo pulpito. Qui terminano le possibili limitate difficoltà. Il resto è una piacevole camminata ripida, tra grossi blocchi calcarei, gradoni rocciosi taglienti e tornantini. Giunti sotto la Cappella della Madonna del Carmine, possiamo divertirci a risalite con attenzione alcune placche appoggiate. Sono passati circa 45 minuti dall'attacco. Dalla chiesetta si può avere un panorama fantastico sul lago sottostante. Dietro la cappella si trova una palina con l'indicazione per il successivo sentiero attrezzato: il sentiero Silvia. Saliamo su terreno ripido e a tratti ghiaioso. Incontriamo una prima catena che va verso sinistra, assolutamente inutile anche in caso di neve. Seguiamo i bolli rossi, sempre camminando tranquillamente. Ad una freccia di metallo andiamo a destra per il Crocione di San Martino, mentre a sinistra si andrebbe alla Baita del Falco. Poco più in alto un'altra inutile catena è posta per facilitare la salita di un masso alto forse 2 metri. Camminiamo sempre su terreno facile e bei panorami. Ignoriamo la deviazione a destra per il Medale. Eccoci poco dopo ad una bella panchina a destra e due sinistra. Qui la vista merita una sosta di alcuni minuti: si può ammirare il ramo del lago che sale verso Varenna ed oltre. Saliamo ancora piuttosto faticosamente fino ad una selletta tra betulle e arbusti. Deviamo verso destra ed in 5 minuti di cammino eccoci al cospetto della grossa croce metallica sulla cima del Monte San Martino, nella cui struttura è inserito un pezzo di legno del vecchio crocione precedente. Torniamo ora sui nostri passi sino alla selletta lungo la dorsale, anzichè scendere da dove siamo saliti verso sinistra, proseguiamo dritti lungo il facile crinale, tra erba, cespugli e arbusti. Poco più aventi, ignoriamo la freccia a sinistra per il rifugio Piazza, proseguendo invece dritti in salita su traccia più labile, ma ben presente. Qualche metro dopo ecco una freccia verso destra che ci indica il Medale, che seguiremo al ritorno. Ora, invece, proseguiamo verso il Corno Regismondo, come indicato da una palina di legno con scritta verso sinistra. La salita prosegue con numerosi paletti bianchi e rossi ad indicarci la via, sempre su facile crinale cespuglioso. Arrivati ad una tratto roccioso gradinato, lo saliamo senza difficoltà, per poi discenderne il versante opposto, su ripido sentierino. Poi ecco un secondo tratto roccioso a facili gradini al cui culmine troviamo delle scritte sulla roccia per il Regismondo. Eccoci in breve ai piedi di una parete verticale rocciosa molto bella. Qui sale la breve ma erta ferrata che ci conduce ad una cimetta senza nome che possiamo indicare come antecima del Regismondo. Possiamo salire la ferrata, che parte subito verticale con alcune staffe e gradini di metallo. Una catena piuttosto lasca ci accompagna nella salita. Dopo una quindicina di metri la roccia diviene meno verticale. Entriamo in un piccolo canale, a tratti sporco di terra ed erba, e da qui sbuchiamo sulle facile roccette terminali, tra sassi smossi e pietrisco poco stabile. Più avanti eccoci tra cespugli ed erba, ad affrontare una facile crestina semi-pianeggiate che ci conduce in pochi minuti ad una evidente sella nel pieno di un boschetto umido. A questa sella arriva anche il sentiero normale che evita la ferrata e costeggia la parete da cui parte la ferrata, perde leggermente quota per poi risalire su un ripido sentierino gradinato e con stretti tornanti. In un modo o nell'altro eccoci alla sella boscosa. Da qui proseguiamo lungo il segnalato sentiero che ci condurrà alla base dell'ultimo salto sotto alla vetta del Regismondo. Qui affrontiamo una serie di facili salti e gradini rocciosi, in parte attrezzati da una catena. Un bel diedrino finale ci deposita al termine della salita nei pressi di un tavolino con panchine e da qui in breve alla Madonnina di vetta. Torniamo ora, evitando la ferrata dell'antecima, alla freccia che ci indicava il Medale e qui, la seguiamo verso sinistra. Percorriamo una bellissimo sentiero nel bosco in mezzacosta, con tratti all'aperto che ci consentono sguardi e viste sul Monte San Martino salito in precedenza. Seguiamo fedelmente il sentiero. Dopo una ripida discesa piuttosto scivolosa, eccoci ad una palina gialla che ci segnala a sinistra il Sentiero GER per il Monte Coltignone (n. 59), ma noi lo ignoriamo e procediamo verso il Medale. Saliamo un colletto con tracci un poco intricata. Il sentiero in seguito scende nuovamente, con qualche saltino, ad una sella, dove una seconda palina ci segnala ancora il GER ed il Monte San Martino, dalla cui direzione proveniamo. Saliamo ora su un mezzacosta sul lato destro della montagna ed in breve eccoci al cospetto della grossa croce in ferro in vetta al Medale (molto simile a quella del San Martino). Poco sopra questa si trova la piazzola d'atterraggio degli elicotteri. Molto bello, con tempo favorevole, il panorama sia verso il lago che verso il Corno Regismondo appena salito.
Discesa
Dal Medale, torniamo lungo il percorso appena fatto fino al bivio per il rifugio Piazza, poco prima della sella da cui si risalirebbe al Monte San Martino. Da qui, seguendo il sentiero n° 57 rientriamo nel bosco e su facile sentiero arriviamo al rifugio con la vicina chiesa di San Martino, recentemente ristrutturata e contenente interessanti immagini della Via Crucis. Spalle al rifugio scendiamo alcuni gradini, arriviamo ad una fonte d'acqua (Fontanino Carlo Mauri) e proseguiamo dritti verso una palina che ci segnala il sentiero n. 53 Piero Pensa ai Pizzetti. Continuiamo la discesa nel bel bosco pulito fino alla prima catena, posta su un facile traverso in leggera salita. Segue un tratto di discesa su blocchi calcarei. Passiamo sotto ad una parete rocciosa verticale e proseguiamo con un altro traverso in falsopiano munito di catene. Usciamo ora dal bosco per trovarci su un pulpito roccioso dove alcune bandierine colorate sventolano all'aria che sale dal lago. Qui si deve prestare un poco di attenzione: è questo il punto più impegnativo (sebbene mai difficoltoso) ed esposto. Alcuni salti verticali richiedono l'uso di catene e pioli metallici, con una certa esposizione. Seguono tratti più agevoli, sempre provvisti di catene e pioli, meno ripidi. Un breve tratto di salita tra massi calcarei è preceduto da un tronco di legno posto in terra. Entriamo poi in una spaccatura tra due rocce. Ancora una facile discesa con la catena a mò di corrimano ed eccoci davanti ad una piccola grotta. Ci troviamo ora ai piedi di un ripido canalone pietroso sopra le nostre teste. Scendiamo tranquilli fino ad un caratteristico passaggio in trincea tra una alta parete di roccia a sinistra ed una paretina a destra: qui occorre attenzione per via del terreno spesso bagnato. Usciti dallo stretto passaggio in discesa eccoci alla base dei due torrioni rocciosi nominati i Pizzetti. Una palina indica a sinistra il sentiero attrezzato appena percorso e a destra il Pizzetto (450 Mt. di quota). Proprio alle spalle della palina scende un ripido e buio canalino attrezzato poco frequentato. Noi, invece saliamo in vetta al Pizzetto di destra, lungo una rampa appoggiata che sale in diagonale; alcune catene aiutano in caso di pioggia. Dal Pizzetto la vista è piacevole ed una piccola croce domina l'abitato sottostante. Tornati alla palina precedente, proseguiamo dritti in discesa (direzione non segnalata) su comodo e facile sentiero. Percorriamo una tranquilla cengia erbosa pianeggiante per poi tornare a discendere ripidamente. Pochi minuti di cammino ed un'ultima catena segna il termine del sentiero, nelle vicinanze di una sella boscosa ed una bacheca con la fotografia della zona. Scendiamo nel bosco su sentiero serpeggiante. In un tratto pianeggiante si nota un masso con la sbiadita scritta rossa e blu che segnala a sinistra per la variante del canalino evitato. Per curiosità personale, prendo la deviazione e dopo 15 minuti di orrendo e ripido sentiero sassoso arrivo alla base del canale. Lo risalgo tra roccia, terra e cespugli. In 5 minuti di salita rieccomi alla palina alla base dei Pizzetti. Scendo nuovamente lungo il sentiero normale e ritorno al punto della deviazione: tutto evitabilissimo! Lungo il sentiero ignoriamo la deviazione verso destra per Lecco. Giunti a ridosso della rete para massi, senza oltrepassarla, la seguiamo tenendola alla nostra destra. La costeggiamo, sempre nel bosco, fino a sbucare su una strada cementata. La seguiamo in salita, piuttosto ripida. Prendiamo una delle tante deviazioni che conducono al cimitero verso destra e da qui torniamo all'auto.

Note
E' possibile salire direttamente al Medale attraverso l'impegnativa Ferrata degli Alpini (temporaneamente chiusa alla data della relazione), come da relazione del 3 gennaio 2017 e da qui andare al Regismondo. Per chi volesse allungare l'escursione potrebbe, dopo il San Martino, il Regismondo ed il Medale, proseguire verso il Monte Coltignone lungo il sentiero GER, in parte attrezzato.
Commenti vari
La pochissimo frequentata ferratina che sale all'antecima del Regismondo, in questa escursione non è stata affrontata (l'abbiamo invece salita nella camminata del successivo 6 novembre 2021) poiché sprovvisti di set da ferrata e caschetto. Confronta le fotografie di questa camminata con quelle del 6 novembre 2021 per vedere i panorami che la nebbia e le nuvole hanno precluso.
   

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Fotografia della zona su una bacheca alla partenza
con evidenziati i percorsi presenti

Omar alla partenza del sentiero della Vergella

   

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Il Crocione del Monte San Martino

Ultimi saltelli rocciosi per il Regismondo

   

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La Madonnina del Regismondo

La croce della Corna del Medale

   

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Il Monte San Martino visto dal Medale

Lo slanciato Corno di Regismondo,
con l'anticima alla sua sinistra