Descrizione generale
Il Pizzo Grande rappresenta l'ultima cima della lunga costiera che parte dal Pizzo Cerro, passa dal Castello della Regina, prosegue al Monte Foldone prima e al Sornadello poi, per concludersi su questa sommità dominata da una grande croce in ferro. La lunga cresta divide la
Valle Brembana dalla Val Brembilla prima e dalla Val Taleggio poi. Il versante a nord (verso la Valle Brembana) di queste montagne si presenta abbastanza dolce e ricco di piccoli nuclei abitati, quello a sud (verso la Val Taleggio) è decisamente più aspro, ripido e costellato da pinnacoli rocciosi, torrioni, pareti verticali e vallette strette e ripide, il tutto coperto da fitti boschi. La cima del Pizzo Grande viene per la maggior parte delle volte raggiunta dal versante brembano, in questo caso si parte invece dalla Valle Taleggio e si cammina lungo il suo versante più selvaggio e meno frequentato. La camminata attraversa bellissimi boschi misti, sfiora ripide paretine rocciose, serpeggia tra vallette e valloncelli ripidi, per poi percorrere una crestina ai più sconosciuta, priva di segni di passaggio, tra erba scivolosa e pungente, qualche cespuglio e rari saltini rocciosi aggirabili.
Descrizione percorso
Da Sedrina, si prende la strada che sale lungo la Val Brembilla. Superato il paese di Brembilla, si prosegue verso la Val Taleggio. Oltrepassato l'abitato di Gerosa, si continua ancora per pochi minuti di strada fino alla Forcella di Bura, punto in cui inizia termina la salita. Qui si trova una piccola santella sulla destra e poco oltre si può lasciare l'auto in uno spiazzo sterrato. Si inizia a camminare seguendo le evidenti indicazioni di una palina metallica che segna Monte Sornadello e Foldone. La strada sterrata da percorrere è pianeggiante e comoda. Si ignora una prima deviazione a sinistra ed altre due successive a destra. Quando la strada inizia a scendere, si prende la sterrata che sale a destra, ripida ed ampia. Ci inoltriamo così in un bosco misto recentemente tagliato. Quando la sterrata inizia a restringersi e divenire un bel sentiero, usciamo dal bosco e alla nostra sinistra troviamo un capanno da caccia. Subito ci appare di fronte la bella zona montuosa che va dal Foldone al Sornadello, ricca di rupi e fitti boschi. Subito dopo il capanno lasciamo sulla nostra destra un sentierino che si stacca dal principale. Proseguiamo quindi dritti ed arriviamo poco dopo ad una palina che ci inviata ad andare a sinistra per il Monte Sornadello, lasciando a destra la direzione per il Monte Foldone. Il sentiero diventa ora stretto, sassoso e ripido. Con alcuni stretti tornantini sdrucciolevoli, guadagnamo rapidamente quota tra cespugli, erba e piante. In breve rientriamo definitivamente nel fitto bosco che domina questi versanti della montagna, fatto principalmente di faggi. Saliamo con fatica e pendenze regolari seguendo i numerosi bolli rossi dipinti su rocce tronchi. Arrivati ad una forcella nel bosco, entriamo in una profonda valle ombrosa, caratterizzata da alti faggi. Alla nostra destra si innalzano piccole pareti calcaree, pinnacoli e improvvise rupi verticali. Proseguiamo così fino ad uscire dalla valle e trovarci davanti ad una malconcia palina con malconce indicazioni di legno nei pressi di una piccola pozza d'acqua poco a destra. Qui andiamo a sinistra, usciamo per poco dal bosco per rientrarvi quasi subito. Dopo alcuni minuti di ripida salita eccoci finalmente alla fine della salita nel bosco. Sbuchiamo ora in una selletta erbosa dove una palina girevole (nel senso che non essendo ben fissata, indica in modo poco chiaro la direzione per il Pizzo Grande) è piazzata proprio al centro della sella. Il panorama è bellissimo: dietro di noi si vedono le Grigne, lo Zuccone dei Campelli e il Pizzo dei Tre Signori. La direzione corretta è quella dritta davanti a noi, in leggera discesa in un piccolo prato. Ma anziché percorrere questo sentiero, che scende verso le baite di Sornadello e poi con un lungo traverso verso destra si porta sotto la cima del Pizzo Grande e alla fine ne risale le pendici erbose, io ho preferito seguire la cresta che provenendo dal Monte Sornadello, prosegue fino al Pizzo Grande. Quest'ultima alternativa al sentiero normale è decisamente più appagante da un punto di vista escursionistico, sia per il panorama che si può ammirare che per la soddisfazione del percorso, a tratti aereo, anche se più impegnativo. Si procede quindi dalla palina traballante verso sinistra, salendo un dosso boscoso e seguendone poi la facile linea di cresta. Scesi ad una selletta si incontra un capanno da caccia molto spartano ed una piccola pozza d'acqua. Proseguiamo salendo il dosso successivo fino ad arrivare davanti ad un salto verticale di una decina di metri. Qui, sembrerebbe impossibile proseguire, ma grazie ad uno stretto e ripido canalino alla nostra destra, si riesce a scendere alla base del salto roccioso, facendo attenzione alla ripida pendenza e al terreno scivoloso. Appena possibile si torna sulla linea di cresta in coincidenza di una stretta selletta e da qui su ripido terreno a balze erbose e facili roccette si rimonta la successiva asperità. Un nuovo intaglio verticale di alcuni metri ci costringe a scendere verso destra per rimontare subito dopo ai piedi del salto. Proseguiamo con un bel salto roccioso da affrontare direttamente al termine del quale si continua su terreno più facile erboso fino a scendere alla croce del Pizzo Grande (posta un poco sotto la cima vera e propria della montagna per essere visibile dal sottostante paese di San Giovanni Bianco).
Discesa
Per il ritorno è meglio seguire il sentiero tradizionale che avevamo ignorato all'andata. Si scende quindi lungo l'evidente traccia nel prato fino a rientrare nel bosco misto sotto di noi. Attenzione a non seguire la ripida discesa nei pressi della croce in direzione della
Valle Brembana (Sentiero della Lumaca). Si segue in falsopiano il bel sentiero. Arrivati ad una pozza d'acqua, abbiamo due possibilità: scendere a sinistra, arrivare alle baite di Sornadello e da qui risalire fino alla palina instabile incontrata all'andata, oppure rimanere più alti della pozza ed arrivare a metà della risalita dalle baite di Sornadello verso la stessa palina. In ogni caso, il percorso è semplice e si svolge completamente all'interno del bosco. Nel primo caso si perde un poco di quota per poi risalire, nel secondo si rimane più alti fin da subito. Arrivati alla palina si prosegue verso l'auto lungo il medesimo sentiero della salita. |