Monte Pietra Quadra - Cresta Ovest

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Loc. Baite di Mezzeno - Roncobello (BG)
Quota partenza 1590 Mt. Quota di arrivo 2356 Mt.
Dislivello totale 900 Mt. con i saliscendi
Sentieri utilizzati n. 215, 217, Sentiero dei Roccoli
Ore di salita 3 h.
Ore di discesa 1 h. 45'
Data di uscita 15/07/2022 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE, F
Condizioni climatiche e dei sentieri

Nemmeno una nuvola in cielo. Sentieri numerati, comodi ed evidenti per l'intero percorso, tranne che nella parte centrale, ossia quella che dalla Baita Tre Pizzi sale lungo il canale erboso che porta sulla cresta Ovest del Pietra Quadra e lungo la cresta stessa fino alla cima del Pietra Quadra: in questa parte non esitono bolli, tracce, ometti né altro segno di passaggio; nei tratti rocciosi della cresta, la roccia è comunque buona.

Eventuali pericoli
Particolare attenzione al tratto di cresta che dalla Croce di Branzi (antecima Est del Pietra Quadra) porta al Pietra Quadra: la cresta non ha passaggi difficili, ma l'esposizione è spesso elevata. Molta cura anche nel salire il ripidissimo canale erboso che ci conduce in cresta.
Presenza di acqua
Presso il parcheggio si trova una zampillante fontana. Sempre qui abbiamo trovato un camper che effettua servizio bar (Bar Otzi) nei giorni di fine settimana.
Punti di appoggio
Dopo una ventina di minuti di salita arriverete al Roccolo del Tino (uno dei numerosi roccoli posti lungo il “Sentiero dei Roccoli” che seguiremo al ritorno e di cui questo è l’ultimo in senso opposto) con la possibilità di un minimo di riparo. Una decina di minuti dopo eccoci presso la Baita di Campo (1879 Mt.) con stanza aperta e adibita a ricovero per pastori e alla vicina stalla in pietra e muratura. Salendo arriveremo dopo un’altra mezz’oretta alla rustica e spartana Baita Tre Pizzi nelle vicinanze del piccolo laghetto di Pietra Quadra, sempre aperta. Da qui ripasseremo al ritorno dalla cima del Pietra Quadra. Proseguendo in direzione del Bivacco dei Tre Pizzi, vi arriveremo dopo meno di 20 minuti di cammino. Qui, a 2071 metri di quota, verremo accolti da un confortevole bivacco sempre aperto dotato di due o tre letti e un tavolo; il locale con cucina è chiuso a chiave. Il bivacco è di proprietà dei comuni di Roncobello ed Isola di Fondra (info allo 0345.71588 e al 0345.84047).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Il monte Pietra Quadra è un'estesa montagna che si sviluppa in lunghezza più che in altezza. Ad unire la sua antecima occidentale, detta anche Croce di Branzi per via della massiccia croce lì posta, con la vetta principale, vi è una divertente e mai tecnicamente difficile cresta in parte rocciosa ed in parte erbosa. Comunque il tracciato non è da sottovalutare e presenta vari punti molto esposti e lungo i quali occorre passo sicuro, uso abbondante delle mani ed una certa esperienza di percorsi su creste prive di segnali e tracce. La cresta può essere percorsa in entrambe le direzioni, ma quella più logica e dalla Croce di Branzi alla vetta principale. I punti più delicati, se seguiamo questa direzione sono da frontare in discesa, disarrampicando, per cui con qualche difficoltà in più, ma in tal modo potremo salire dal ripido canale erboso fino alla cresta e poi scendere dal comodo sentiero una volta raggiunta la cima principale.
Descrizione percorso
Dalla strada statale della Valle Brembana, passata Lenna, deviamo verso Roncobello e dopo alcuni chilometri di salita superiamo questa ridente località turistica ormai decadente. Proseguiamo verso la località Capovalle dove acquistiamo il biglietto giornaliero al costo di 2 euro per poter percorrere il restante tratto di bellissima strada asfaltata fino alla località Baite di Mezzeno a circa 1600 metri di quota. Lasciamo l’auto nel comodo spiazzo sterrato con tanto di fontanella. Iniziamo a camminare seguendo le indicazioni di una palina che riporta la direzione Pietra Quadra e Tre Pizzi (n. 217; in comune con il primo tratto del sentiero n. 215 per il Passo di Mezzeno e il successivo rifugio Laghi Gemelli). Saliamo lungo il sentierino terroso lungo pascoli. Superiamo un torrentello con un paio di facili guadi e affrontiamo alcuni gradini fatti con travi di legno. Oltrepassato un acquedotto proseguiamo ripidamente fino a un grosso masso su cui è riportata la direzione per i Tre Pizzi verso sinistra (verso destra si prosegue per il Passo di Mezzeno). La pendenza tende ora a diminuire ed il sentiero n. 217 in breve diviene un bel mezzacosta semi pianeggiante tra larici, mughi ed abeti. Bella la vista verso destra sulla zona del Corno Branchino e la Corna Piana, fino al Monte Vetro e Vindiolo. Al termine del tratto in mezzacosta incontriamo un cartello che ci segnala il Roccolo del Tino, facente parte dei roccoli presenti lungo il "Sentiero dei Roccoli" che percorreremo al ritorno. L’ambiente si apre improvvisamente su una dolcissima zona erbosa punteggiata da massi e cespugli. Camminiamo lungo un pianeggiante sentierino tra la morbida erba. In lontananza ecco spuntare il profilo dei Tre Pizzi, mentre alla nostra sinistra vediamo la Baita di Campo, panoramicissima baita utile in caso di maltempo, posta su un balcone naturale dal quale godersi la vista sulla zona del Menna e della Corna Piana, mentre dietro di noi si può osservare il Passo di Mezzeno con le cime circostanti. Tornati sul sentiero n. 217 dopo la breve deviazione per la baita di Campo, lasciamo alla nostra sinistra una lunga stalla in muratura e massi rossastri per salire verso l’evidente direzione dei Tre Pizzi (palina accanto alal stalla). Saliamo senza troppa fatica per prati e sentieri sassosi fino a portarci nelle vicinanze dei Tre Pizzi. Superiamo un grosso masso nei cui pressi vi è una palina ed una scritta che ci invita ad andare verso sinistra.Eccoci poco dopo nel lungo vallone che scende dal Pietra Quadra. Davanti a noi vediamo l'intera cresta che andremo a percorrere, con a sinistra la Croce di Branzi (da qui non visibile) e a destra la vetta vera e propria. Proseguiamo dritti fino ad una palina con frecce di legno indicanti il bivacco Tre Pizzi ed il laghetto. Noi, senza sentiero obbligato, scendiamo nel profondo avvallamento che sta alla base delle erbose pendici  che scendono dalla cresta Ovest del Pietra Quadra, portandoci alla base del ripido canale erboso da risalire. A dire il vero, si intuiscono tre canali: noi dobbiamo salire quello più a sinistra (vedi foto).  Scendiamo così tra prati e pietre per poi risalire decisi verso l'imbocco del nostro ripido canale. Lo rimontiamo con una certa attenzione, cercando ila via più agevole, tra balze erbose e scivoli più adatti a picozze che bastoncini... La pendenza è costante e con una certa fatica eccoci sbucare in cresta ad una selletta con qualche roccetta. Da qui pieghiamo verso sinistra per raggiungere la vicina Croce di Branzi. Ci arriviamo stando sul filo della crestina, affrontando un paio di facili ma esposti tratti sassosi, per poi superare gli ultimi tranquilli metri di erba. Bello il panorama dalla massiccia croce in metallo con libretto di vetta. Torniamo ora alla selletta da cui siamo sbucati e proseguiamo lungo il crinale davanti a noi. La cresta è un continuo susseguirsi di tratti camminabili e tratti in cui dobbiamo ricorrere alle mani per salire e scendere i divertenti saltelli rocciosi che incontriamo. Senza troppe difficoltà e restando sempre fedeli al filo di cresta, ci spostiamo così verso Est. In un paio di occasioni, occorre per forza abbandonare il filo di cresta e spostarci un paio di metri a destra o sinistra, per evitare lame o salti verticali, ma anche in questo caso, l'esposizione evita di rendere banali questi momenti. In un paio di occasioni i brevi passaggi su roccette sfiorano il II grado, ma la roccia è sempre buona ed appoggi e appigli non mancano mai. Ad un certo punto superiamo una elevazione con un ometto sulla cima. Poco dopo affrontiamo un bel salto in discesa da farsi con la dovuta cautela. Eccoci poi ad un tratto molto affilato della cresta che richiede di abbandonare la cresta e scendere verso destra un ripido canalino erboso profondo 4-5 metri, per poi tornare subito a sinistra su filo. Subito dopo abbiamo di fronte un piccolo pinnacolo roccioso apparentemente difficile, ma la soluzione è a portata di mano, all'interno di una spaccatura sulla sinistra. Il percorso ci riserva ancora un paio di tratti esposti ed impegnativi, su piccole guglie e placche. Ora abbiamo la possibilità di abbandonare la cresta per prendere una evidente traccia in mezzacosta che conduce verso la Madonnina sotto la vetta, ma noi preferiamo rimontare alcune placche ben appigliate e restare sul crinale fino alla cima vera e propria con ometto di sassi ed ampissimo panorama.
Discesa
Dalla Madonnina sotto l avetta del Pietra quadra, continuiamo a scendere lungo il ripido ed evidente sentierino che si dirige verso la conca che ospita il laghetto di Pietra Quadra e la vicina baita. Qui giunti
, seguiamo i bolli del sentiero n. 217 che ci porterà alle pendici della cima Nord (2153 Mt.) dei Tre Pizzi, l’unico facilmente salibile lungo una esile traccia tra erba e roccette. Per arrivarci seguiamo alcuni bolli e un paio di paline che ci indicano la direzione per il Bivacco Tre Pizzi. Attraversiamo un piccolo corso d’acqua e saliamo a un grosso gradone roccioso ben visibile anche lungo la discesa dal Pietra Quadra e da qui leggermente a destra (come indica una palina) fino a un caratteristico masso triangolare, altrettanto ben visibile. Da qui ignoriamo la traccia verso sinistra che conduce alla sua base del suddetto pizzo (a meno che vogliate salirvi). Un’ultima palina di legno ci indica il bivacco. Perdiamo ora quota leggermente, allontanandoci dalla base dei Tre Pizzi alla nostra sinistra, dei quali possiamo ben osservare l’appuntita forma di quello centrale e di quello meridionale. Alla nostra destra si innalza un pendio in parte roccioso che poi diviene questi una bassa parete da costeggiare. In basso a sinistra si vedono anche due piccoli laghetti che raggiungeremo più tardi. Camminiamo lungo un comodo sentierino che scende dolcemente, supera una banale fascia rocciosa sul percorso, aggira un costone e ci conduce subito dopo al bel balcone erboso dov'è collocato il nostro bivacco, alle cui spalle si vede il severo e scuro versante roccioso del Mencucca con i suoi antiestetici paravalanghe sulla sinistra. Spalle al bivacco proseguiamo verso la vicina casetta degli attrezzi di legno e di un larice e da qui scendiamo nel bel vallone sottostante tra erba e cespugli di rododendro. Raggiungiamo un laghetto e risaliamo brevemente un gradino erboso. Segue un tratto semi pianeggiante. Puntiamo ad un grosso masso con ometto sulla sua sommità. Facciamo attenzione a bolli e frecce sbiadite su alcuni sassi nell’erba. Poco dopo riprendiamo a scendere più ripidamente tra mughi e prato fin sul fondo di un valloncello ricco di abeti. Da qui pieghiamo decisamente a sinistra lungo una specie di pozza d’acqua allungata, quasi affondata in una trincea naturale. Risaliamo ora lungo un sentierino tra radici e mughi, alternando tratti pianeggianti a brevi salite. Inizia poi un lungo tratto di sentiero panoramico con bella vista sulla zona Corna Piana e Menna alla nostra destra. Il sentiero si sviluppa con saliscendi tra mughi e cespugli. Arrivati in vista della Baita di Campo, scendiamo fino ad una zona prativa. Ignoriamo il bivio per il Roccolo di Veroppio verso destra. Superiamo una pozza d’acqua con un fontanino e saliamo dolcemente nell’erba fino alla stalla poco discosta dalla Baita Campo. Da qui in poi riprendiamo il percorso fatto all’andata che ci conduce fino al Roccolo del Tino e da qui al parcheggio.

Note
Come detto, la cresta può essere percorsa anche nel senso opposto, con salita alla vetta principale del Pietra Quadra lungo il sentiero "Normale" ben segnalato e discesa dal canale erboso; in questo caso occorre considerare l'elevata pendenza di quest'ultimo, decisamente scomodo. Per altre foto ed info sul Pietra Quadra, vedi le relazioni del 12-12-2015 e del 19-06-2020.
Commenti vari
A testimonianza della scarsa frequentazione di questa cresta, basta dare un'occhiata al libretto di vetta che conta mediamente meno di una decina di salite all'anno. Durante la salita del canale che porta in cresta, sono stato vittima di un violentissimo attacco allergico al polline delle graminacee che crescono nel canale stesso e che ad ogni mio passo rilasciavano nell'aria nuvole di finissimo polline, con continui starnuti, occhi lacrimosi e naso colante... Solo dopo due giorni i sintomi di questo raffreddore da fieno si sono esauriti.
   

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Il canale erboso che porta in cresta

La croce sull'anticima Ovest

   

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La prima parte della cresta verso Est

La parte mediana

   

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Si prosegue sul filo

Un bel saltello verticale

   

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Placche nella parte finale

Lame al termine della cresta

   

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Buona parte della cresta vista scendendo dalla cima

Vista dalla Madonnina sotto la vetta