Monte Pietra Quadra

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Loc. Baite di Mezzeno - Roncobello (BG)
Quota partenza 1590 Mt. Quota di arrivo 2356 Mt.
Dislivello totale 800 Mt. compresi i saliscendi Sentieri utilizzati n. 215, 217, Sentiero dei Roccoli
Ore di salita 2 h. 15' Ore di discesa 1 h. 45'
Data di uscita 19/06/2020 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar, Bertoldo Difficoltà E
Condizioni climatiche e dei sentieri

La giornata prometteva bene, con cieli limpidi e sole splendente, ma poi, nebbie e nuvole basse hanno impedito la vista sui monti e le vallate circostanti; infine pioggia e grandine hanno accompagnato la nostra discesa. Percorso comodo e ben segnalato con paline nei punti giusti e bolli evidenti, ma mai invadenti.

Eventuali pericoli
Nessuno.
Presenza di acqua

Presso il parcheggio si trova una zampillante fontana. Sempre qui abbiamo trovato un camper che effettua servizio bar (Bar Otzi) nei giorni di fine settimana.

Punti di appoggio

Dopo una ventina di minuti di salita arriverete al Roccolo del Tino (uno dei numerosi roccoli posti lungo il “Sentiero dei Roccoli” che seguiremo al ritorno e di cui questo è l’ultimo in senso opposto) con la possibilità di un minimo di riparo. Una decina di minuti dopo eccoci presso la Baita di Campo (1879 Mt.) con stanza aperta e adibita a ricovero per pastori e alla vicina stalla in pietra e muratura. Salendo arriveremo dopo un’altra mezz’oretta alla rustica e spartana Baita Tre Pizzi nelle vicinanze del piccolo laghetto di Pietra Quadra, sempre aperta. Da qui ripasseremo al ritorno dalla cima del Pietra Quadra. Proseguendo in direzione del Bivacco dei Tre Pizzi, vi arriveremo dopo meno di 20 minuti di cammino. Qui, a 2071 metri di quota, verremo accolti da un confortevole bivacco sempre aperto dotato di due o tre letti e un tavolo; il locale con cucina è chiuso a chiave. Il bivacco è di proprietà dei comuni di Roncobello ed Isola di Fondra (info allo 0345.71588 e al 0345.84047).

Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Il Monte Pietra Quadra rappresenta la massima elevazione di una lunga bastionata rocciosa che dal Monte Spondone scende verso Ovest fino alla Croce di Branzi, poco conosciuta e frequentata vetta a Sud dell’omonimo paese della Valle Brembana. Le due cime sono unite da una bella ed impegnativa cresta caratterizzata da vari saliscendi e divertenti passaggi rocciosi piuttosto esposti. La salita al Pietra Quadra non presenta alcuna difficoltà e consente, con poco tempo e sforzo, di apprezzare gli ampi panorami dalla sua vetta e i piacevoli scenari alla sua base, rappresentati da bucoliche conche prative in basso e da severe vallate pietrose più in alto, con tanto di laghetto incastonato tra le rocce. Per rendere più interessante la camminata è possibile aggiungere la visita del vicino bivacco Tre Pizzi, poco distante dalle omonime piramidi. Sono queste tre piccole cime, aguzze e concatenate a formare un piccolo ma pittoresco gruppetto di cime il cui concatenamento richiede buone capacità alpinistiche (II-III grado). Molto bello e rilassante è il successivo percorso che dal bivacco ci riconduce alle Baite di Mezzeno da cui siamo partiti; percorso conosciuto come “Sentiero dei Roccoli”. Questo si snoda con varie ondulazioni, prima su prati e pascoli, poi in conche caratterizzate dalla presenza di piccoli laghetti e poi con un ampio mezzacosta tra mughi e larici e ci consente di visitare alcune belle e ben tenute postazioni di caccia e cattura di uccelli ancora in funzione.
Descrizione percorso
Dalla strada statale della Valle Brembana, passata Lenna, deviamo verso Roncobello e dopo alcuni chilometri di salita superiamo questa ridente località turistica ormai decadente. Proseguiamo verso la località Capovalle dove acquistiamo il biglietto giornaliero al costo di 2 euro per poter percorrere il restante tratto di bellissima strada asfaltata fino alla località Baite di Mezzeno a circa 1600 metri di quota. Lasciamo l’auto nel comodo spiazzo sterrato con tanto di fontanella. Iniziamo a camminare seguendo le indicazioni di una palina che riporta la direzione Pietra Quadra e Tre Pizzi (n. 217; in comune con il primo tratto del sentiero n. 215 per il Passo di Mezzeno e il successivo rifugio Laghi Gemelli). Saliamo lungo il sentierino terroso lungo pascoli. Superiamo un torrentello con un paio di facili guadi e affrontiamo alcuni gradini fatti con travi di legno. Oltrepassato un acquedotto proseguiamo ripidamente fino a un grosso masso su cui è riportata la direzione per i Tre Pizzi verso sinistra (verso destra si prosegue per il Passo di Mezzeno). La pendenza tende ora a diminuire ed il sentiero n. 217 in breve diviene un bel mezzacosta semi pianeggiante tra larici, mughi ed abeti. Bella la vista verso destra sulla zona del Corno Branchino e la Corna Piana, fino al Monte Vetro e Vindiolo. Al termine del tratto in mezzacosta incontriamo un cartello che ci segnala il Roccolo del Tino, facente parte dei roccoli presenti lungo il "Sentiero dei Roccoli" che percorreremo al ritorno. L’ambiente si apre improvvisamente su una dolcissima zona erbosa punteggiata da massi e cespugli. Camminiamo lungo un pianeggiante sentierino tra la morbida erba. In lontananza ecco spuntare il profilo dei Tre Pizzi, mentre alla nostra sinistra vediamo la Baita di Campo, panoramicissima baita utile in caso di maltempo, posta su un balcone naturale dal quale godersi la vista sulla zona del Menna e della Corna Piana, mentre dietro di noi si può osservare il Passo di Mezzeno con le cime circostanti. Tornati sul sentiero n. 217 dopo la breve deviazione per la baita di Campo, lasciamo alla nostra sinistra una lunga stalla in muratura e massi rossastri per salire verso l’evidente direzione dei Tre Pizzi. Con facile traccia eccoci nelle loro vicinanze e senza fatica pieghiamo verso destra a compiere un semicerchio in senso anti orario. Passiamo sotto a un dosso che ci introduce nell’ampia vallata che scende pietrosa dalla Pietra Quadra. Arriviamo così alla rustica costruzione in precarie condizioni della Baita Tre Pizzi e da qui verso Nord in breve eccoci a un laghetto incastonato tra pietre e roccioni. Andiamo ora verso destra ed iniziamo la costante salita della vallata che ci porterà alla sella del Pietra Quadra. Alla nostra sinistra fa bella mostra di sé la lunga cresta che scende dalla Pietra Quadra e termina alla Croce di Branzi con i suoi ripidi fianchi rocciosi e i suoi canaloni erbosi. Seguiamo l’evidente traccia pietrosa che sale sul lato sinistra della vallata (per chi sale). Man mano saliamo la pendenza tende ad aumentare e la traccia a farsi meno evidente e più scivolosa, senza mai creare il minimo problema. Eccoci così con un ultimo strappo alla sella. Da qui si ha una bella vista sulla sottostante zona dei Laghi Gemelli. Pieghiamo decisamente verso sinistra e saliamo alla vicina Madonnina con piccolo altarino e da qui poche decine di metri tra balze erbose fino all’omino di vetta. Tempo fa qui era presente un piccolo ripetitore del soccorso alpino, ora rimosso.
Discesa
R
ipercorriamo i nostri passi fino al laghetto e da qui seguiamo i bolli del sentiero n. 217 che ci porterà alle pendici della cima Nord (2153 Mt.) dei Tre Pizzi, l’unico facilmente salibile lungo una esile traccia tra erba e roccette. Per arrivarci seguiamo alcuni bolli e un paio di paline che ci indicano la direzione per il Bivacco Tre Pizzi. Attraversiamo un piccolo corso d’acqua e saliamo a un grosso gradone roccioso ben visibile anche lungo la discesa dal Pietra Quadra e da qui leggermente a destra (come indica una palina) fino a un caratteristico masso triangolare, altrettanto ben visibile. Da qui ignoriamo la traccia verso sinistra che conduce alla sua base del suddetto pizzo (a meno che vogliate salirvi). Un’ultima palina di legno ci indica il bivacco. Perdiamo ora quota leggermente, allontanandoci dalla base dei Tre Pizzi alla nostra sinistra, dei quali possiamo ben osservare l’appuntita forma di quello centrale e di quello meridionale. Alla nostra destra si innalza un pendio in parte roccioso che poi diviene questi una bassa parete da costeggiare. In basso a sinistra si vedono anche due piccoli laghetti che raggiungeremo più tardi. Camminiamo lungo un comodo sentierino che scende dolcemente, supera una banale fascia rocciosa sul percorso, aggira un costone e ci conduce subito dopo al bel balcone erboso dov'è collocato il nostro bivacco, alle cui spalle si vede il severo e scuro versante roccioso del Mencucca con i suoi antiestetici paravalanghe sulla sinistra. Spalle al bivacco proseguiamo verso la vicina casetta degli attrezzi di legno e di un larice e da qui scendiamo nel bel vallone sottostante tra erba e cespugli di rododendro. Raggiungiamo un laghetto e risaliamo brevemente un gradino erboso. Segue un tratto semi pianeggiante. Puntiamo ad un grosso masso con ometto sulla sua sommità. Facciamo attenzione a bolli e frecce sbiadite su alcuni sassi nell’erba. Poco dopo riprendiamo a scendere più ripidamente tra mughi e prato fin sul fondo di un valloncello ricco di abeti. Da qui pieghiamo decisamente a sinistra lungo una specie di pozza d’acqua allungata, quasi affondata in una trincea naturale. Risaliamo ora lungo un sentierino tra radici e mughi, alternando tratti pianeggianti a brevi salite. Inizia poi un lungo tratto di sentiero panoramico con bella vista sulla zona Corna Piana e Menna alla nostra destra. Il sentiero si sviluppa con saliscendi tra mughi e cespugli. Arrivati in vista della Baita di Campo, scendiamo fino ad una zona prativa. Ignoriamo il bivio per il Roccolo di Veroppio verso destra. Superiamo una pozza d’acqua con un fontanino e saliamo dolcemente nell’erba fino alla stalla poco discosta dalla Baita Campo. Da qui in poi riprendiamo il percorso fatto all’andata che ci conduce fino al Roccolo del Tino e da qui al parcheggio.

Note

Una volta giunti alla selletta prima della Madonnina del Pietra Quadra, è possibile volgere verso destra e dirigersi verso “Lo Spondone” (da non confondersi con il Monte Spondone posto dalla parte opposta) tramite una dorsale inizialmente più erbosa che poi diviene cresta un poco più rocciosa ma mai difficile ed in pochi minuti conduce sulla cima di questo dosso a 2351 metri di altezza e dal quale con percorso a vista (da evitare assolutamente in caso di scarsa visibilità) si può scendere verso la Baita di Campo lungo ripidi pendii erbosi interrotti da fasce e balze rocciose. Per altre foto ed info sulla zona potete dare un’occhiata anche alla relazione del 12 dicembre 2015.

Commenti vari

Con grande gioia, i due sassi Bertoldo e Omar sono si sono incontrati per una tranquilla e rilassante passeggiata insieme dopo anni di percorsi separati. Per potersi avverare questa coincidenza astrale favorevole, sono dovuti intervenire due nefasti eventi: una frattura alla mano di Omar con conseguente infortunio e forzate vacanze dal lavoro ed una temporanea crisi nel settore d’impiego di Bertoldo con altrettanto forzate ferie. Speriamo che i due possano fare altre uscite assieme senza tali condizioni...

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Omar

Sui primi metri del sentiero

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Omar nel pianoro di Baita di Campo

Bertoldo con i Tre Pizzi

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Omar presso il laghetto di Pietra Quadra con la Croce di Branzi

Lungo la salita nel vallone per il Pietra Quadra

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Il laghetto di Pietra Quadra con i Tre Pizzi
(sulla sinistra - visti dall'alto)

Vetta!

 

Ingrandisci

Ingrandisci

Scendendo verso il Bivacco Tre Pizzi
con la Mencucca sulla sinistra

Il bel vallone dove corre la discesa