Descrizione
generale
Dalla guida "Vie di roccia e grotte dell'Alto Garda":
"Il Monte Stivo col suo versante ovest dolcemente inclinato verso il pittoresco paese di Bolognano, offre per l'escursionista interessantissimi itinerari che si snodano fra boschi e prati ricchi di una flora montana di prim'ordine. Meta principale di tutti questi sentieri è il Rifugio Prospero Marchetti della SAT di Arco, situato una cinquantina di metri sotto la cima dello Stivo che a ragione è considerata la cima più bella del Basso Sarca per il suo vastissimo panorama che spazia su un'area vastissima che va dalla pianura alle cime dell'Austria. Ma non solo il tranquillo escursionista trova qui il suo paradiso, anche il rocciatore in cerca di novità sull'isolata e assolata parete del 'Pezol' può trovare una buona palestra per salite su una grigia roccia calcarea. La parete, ben visibile dalla valle, è un po' svilita dalla abbondante presenza di arbusti che a questa modesta altezza crescono numerosi".
Il primo ad aprire itinerari d'arrampicata sulla parete sud del Pezol fu Enrico Leonardi che nel 1974 tracciò tre diversi itinerari: La via del Diedro, la Dante Dassati (con Marco Vecchi) e la via della Parete Sud (con Mario Morandini).
La via Sulle Pance del Pezzol è stata salita da Florian Kluckner, Sandra Schieder e Heinz Grill il 31 ottobre del 2017 (dopo un primo lavoro di pulizia della parete dall'alto) e si snoda lungo la parete sud con andamento obliquo verso destra, superando una sequenza di
tre grosse fasce strapiombanti (le pance). Arrampicata atletica con
alcuni passaggi veramente belli
Attacco, descrizione della via
Da Arco imboccare la strada statale n. 240dir che sale verso Nago; raggiunta la frazione di Bolognano svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per il monte Velo. Imboccare la strada provinciale n. 48, superare la frazione di Gazzi e i successivi tornanti. Ignorare un tornante verso destra dove, nei pressi della curva, è presente una sbarra e continuare, superando altri tornati, fino ad arrivare ad un altro tornante, sempre verso destra, con una sbarra. Qui è presente una palina CAI con la scritta "Ir". Parcheggiare a fianco della strada (pochi posti disponibili).
Oltrepassare la sbarra e continuare lungo la sterrata fino ad incontrare sulla sinistra un grosso masso con un bollo rosso (e un bollo molto piccolo azzurro). Qui prendere la traccia verso sinistra che scende e che in breve conduce alle pareti.
Ignorare gli attacchi delle vie e percorrere il sentiero in salita (imboccando la piccola traccia in discesa si raggiunge la parete dell'Ir, dove corre la via del Gufetto). Raggiunto un nuovo bivio nei pressi di una falesia (visibili diverse corde fisse sulla destra) imboccare il sentiero di sinistra (piccolo bollo azzurro) ignorando quello destra, in salita (è la nostra discesa).
Continuare lungo il bosco sino a raggiungere un piccolo slargo. Qui piegare a destra e continuare seguendo i piccoli bolli blu che ad un certo punto abbandonano il sentiero principale (fare molta attenzione alle deviazioni).
Scritta azzurra al'attacco. Sul fianco destro della parete corre la via della Trincea.
1° tiro:
salire in obliquo verso destra sino alla base di un diedrino oltre il quale si sosta (1 fix con anello+1 clessidra con cordone).
25 Mt., III, V, 1 clessidra con cordone, 1 pianta con cordone, 1 fix.
2° tiro:
traversare a destra e salire il bel diedro con alcuni passi impegnativi.
Al suo termine traversare a destra sino alla sosta (2 clessidre con cordone). 30 Mt., VI, V, 6 clessidre con cordone, 3 fix.
3° tiro:
spostarsi facilmente a destra e rimontare il muretto sino alla sua sommità. Continuare lungo la cengia fino alla sosta (1 fix con anello+1 clessidra con cordone). 35 Mt., IV, V, 1 fix, 2 piante con cordone, 3 clessidre con cordone.
4° tiro:
salire la placca in obliquo verso destra fino a raggiungere l'arrotondato spigolo strapiombante. Doppiarlo verso destra (passo di difficile intuizione) e
traversare ancora alcuni metri a destra. Risalire ora la bella
placca a gocce fino alla sosta (1 fix con anello+1 clessidra con cordone) sotto al tetto. 20 Mt., V+, IV+, 2 fix, 1 clessidra con cordone, 1 pianta con il cordone.
5° tiro:
traversare verso destra in leggera discesa. Sostare (2 clessidre con cordoni) in corrispondenza del punto di maggior debolezza del tetto. 30 Mt., IV, 8 clessidre con cordone.
6° tiro:
superare i primi metri aggettanti e poi obliquare verso sinistra, sfruttando delle fessure, sino alla sosta (1 fix con anello).
20 Mt., VII- oppure A0, V, 2 fix con cordone, 1 chiodo con cordone, 4 clessidre con cordone.
7° tiro:
salire verso sinistra e superare un facile strapiombo. Seguire
ora la rampa inclinata verso destra con roccia compatta che termina nei pressi di uno strapiombo. Qui traversare verso destra, abbassandosi leggermente, doppiare lo spigoletto e sostare (1 fix con anello+1 clessidra con cordone). 30 Mt., IV, III, 1 fix, 4/5 clessidre con cordone.
8° tiro:
alzarsi in verticale e poi obliquare verso sinistra in direzione di un piccolo sperone. Risalirlo
alla sua sinistra e sostare appena sopra (1 fix con anello+1 clessidra con cordone). 30 Mt., VI-, V, VI, 4 fix, 1 clessidra con cordone.
9° tiro:
salire la placca e sostare (1 fix con anello+1 clessidra con cordone) sotto al tetto. Lunghezza breve ma che non conviene concatenare alla precedente per via degli attriti delle corde. 15 Mt., VI, 1 fix, 2 clessidre con cordone.
10° tiro:
traversare verso destra sotto al tetto e dopo circa 10 metri
iniziare a salire. Continuare in verticale tendendo leggermente a sinistra sino alla sosta (2 fix di cui 1 con anelllo+cordone).
25 Mt., VI-, VI, VII oppure A0, V, 4 fix, 5 clessidre con cordone.
11° tiro:
salire in verticale, su buone prese, seguendo una lama. Al suo
termine traversare a destra in direzione del diedro. Proseguire in verticale e poi spostarsi, con traverso delicato, verso sinistra. Portarsi sotto la pancia strapiombante e vincerla sul suo lato destro. La sosta (2 fix di cui 1 con anello) si trova
appena sopra.
35 Mt., V, V-, VI-, 6 fix, 5 clessidre con cordone.
12° tiro:
salire a sinistra della sosta e riportarsi poi a destra. Proseguire in verticale lungo un corridoio di roccia ripulita fino a raggiungere una trincea. Si sosta al
suo interno (1 fix+fettuccia+libro di via). 30 Mt., V, IV, II, 3 fix, 6 clessidre con cordone.
Discesa
Uscire dalla trincea sul suo fianco sinistro (viso a monte) e seguire una ripida traccia (bolli rossi) che conduce sulla sommità di un dosso (grande traliccio). Imboccare il sentiero che scende verso destra (presente qualche breve tratto attrezzato)
fino ad una deviazione (palina "Garda Trek"). Prendere a sinistra (ometto) ricongiungendosi col tracciato dell'avvicinamento
e, mediante questo, tornare all'auto. |