Monte Moregallo - Canalone Belasa

 
Zona montuosa Prealpi Comasche - Triangolo Lariano Località di partenza Località Belvedere - Valmadrera (LC)
Quota partenza 290 Mt. Quota di arrivo 1276 Mt.
Dislivello totale 1000 Mt. circa, con i saliscendi
Sentieri utilizzati n. 7, 6, 5 (Sentiero Elvezio), 3
Ore di salita 2 h. 30' Ore di discesa 3 h. 45'
Data di uscita 12/03/2022 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Nel complesso è stata una giornata nuvolosa, ma che non ha mai minacciato pioggia. Sentieri ben segnalati, con paline chiare ed esaustive ai numerosi bivi che si incontrano. Qualche incertezza nella segnaletica la si trova dopo la cima del Moregallo, scendendo verso il Sasso di Preguda. Sentiero attrezzato nel Canale Belasa in buone condizioni.

Eventuali pericoli
Nessuno. Qualche attenzione nel percorrere il canale Belasa in caso di escursionisti sopra o sotto di noi.
Presenza di acqua
Acqua nei pressi di santella tiangolare con palina per varie indicazioni, dopo una decina di minuti di cammino. Presso il Fontanino di Sambrosera (716 Mt.), dopo circa 30' dalla santella. Al ritorno nei pressi di San Tomaso (580 Mt.), dove un paio di fontanelle ci assicurano acqua.
Punti di appoggio
All'inizio del percorso, nei pressi del Fontanino di Sambrosera, troveremo alcune piccolissime strutture ristrutturate che in passato erano adibite alla conservazione del latte: qui è possibile, rannicchiandosi, ripararsi in caso di pioggia. Presso il Sasso di Preguda si trova la chiesetta dedicata a sant'Isidoro, dove abbiamo la possibilità di un minimo di riparo. A San Tomaso si trova un bellissimo complesso con varie strutture per pic-nic e possibilità di riparo.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla. Superflua l'attrezzatura da ferrata.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Il Monte Moregallo, frequantata cima nella zona di Lecco, presenta numerosi sentieri che ci permettono di arrivare alla sua ampia e tondeggiante sommità. Tra i vari, vi è il sentiero che sale lungo uno stretto, ripido e caratteristico vallone: il Canalone Belasa, in parte attrezzato con catene e staffe metalliche. Si tratta di una salita facile, adatta a chiunque abbia un minimo di esperienza di tali tracciati, priva di difficoltà tecniche, ma ricca di angoli affascinanti e panorami interessanti. Una volta arrivati sulla sommità del Moregallo, possiamo scendere verso il famoso Sasso di Preguda: un enorme masso erratico trasportato e poi abbandonato ai piedi della montagna dai ghiacciai una volta qui presenti; a ridosso del masso è stata costruita una piccola cappelletta. Da qui, poi, si prosegue verso la chiesetta di San Tomaso, sopra Valmadrera, lungo il bellissimo Sentiero Elvezio, che taglia in mezzacosta i tormentati fianchi meridionali del Moregallo, attraversando valli e vallette. Da San Tomaso non ci resta che tornare a Valmadrera, concludendo così un piacevolissimo e non faticoso anello.
Descrizione percorso
Da Valmadrera, saliamo alla panoramica località Belvedere, parcheggiamo l'auto in uno dei pochissimi posti a disposizione e saliamo lungo una strada asfaltata che ben presto diviene acciotolata. Giunti ad una santella dalla forma triangolare nei pressi di un evidente incrocio di sentieri ed una fontanella, saliamo lungo il sentiero n. 7, lasciando alla nostra sinistra il n. 3 che si dirige verso San Tomaso e dal quale faremo ritorno. Diamo anche una controllatina ai percorsi della zona su una cartina qui presente presso una bacheca. Seguiamo il sentierino che sale dolce tra muretti a secco ed un paio di cascine. Entriamo poi nel bosco misto di latifoglie, sempre accompagnati da muretti a secco, più o meno evidenti. Al bivio successivo, seguiamo le indicazioni per Sambrosera verso sinistra. Poi ancora a sinistra, alla successiva palina. Qui è ben visibile il Monte Moregallo, con la sua caratteristica cresta rocciosa G.G. OSA, percorsa da una facile via di roccia (vedi relazione del 2004). La zona è cosparsa di massi più o meno piccoli, sempre nel fitto del bosco. Un'altra palina ci rassicura sul corretto percorso lungo il sentiero n. 7. Superiamo ora un grosso masso erratico (Sass di Culon), in località Bua. Poco dopo ecco una piccola costruzione di cemento alla nostra sinistra. Scendiamo in un valloncello e risaliamo sul lato opposto della valletta, attraversando un grato asciutto. Poco dopo ecco alcuni ruderi di alpeggi e piccole strutture per il riparo dei pastori o la conservazione del latte, tutte ben restaurate e segnalate. Questa zona, infatti, un tempo era dedicata alla pastorizia e alla fienagione. Arriviamo al vicino Fontanino di Sambrosera dove ci riforniamo di acqua. Prendiamo poi il sentiero segnalato da una palina di metallo per il Canalone Belasa. Saliamo ora ripidamente nel fitto bosco, passando accanto ad alcuni grandi massi e ad una curiosa struttura rocciosa che incombe minacciosa sul nostro percorso. Il tracciato è piuttosto ripido, Alcuni bolli rossi ci guidano lungo la valletta. Superiamo una bella grottarella con una madonnina sulla destra. Siamo così arrivati all'attacco del nostro canale. La salita, mai difficile o impegnativa, alterna tratti camminabili a salti rocciosi appoggiati, sempre facilitati da catene. È possibile salire i vari balzi rocciosi evitando l'uso di catene e gradini metallici, rendendo più interessante il percorso. Man mano saliamo il panorama verso valle, si amplia e ben presto riusciamo a scorgere i laghi della zona. Belli anche alcuni tratti tra pinnacoli ed alte pareti rocciose che fiancheggiano il canale. Nella seconda parte della salita, il bosco lasci il posto a cespugli ed erba, mentre noi procediamo su balze e placche rocciose appoggiate. Qualche passaggio richiede un poco più di impegno, ma senza mai essere difficile. Usciti dal canale, ci troviamo ora su ripidissimi ed aperti prati che proseguono verso il crinale del Monte Moregallo. Il panorama ora è ampio e molto bello. Saliamo dritti verso l'alto, con una certa fatica, ma in breve eccoci incrociare un bel sentierino che seguiamo verso destra. Questo ci porta verso un primo tratto attrezzato con gradini di metallo e catene, poi ad uno successivo ed in fine ad un bel salto roccioso articolato che ci deposita sulla sommità erbosa del Moregallo. Non ci resta che percorrere gli ultimi metri erbosi fino alla madonnina di vetta e alla vicina croce di metallo. Attorno abbiamo prati ed un bel boschetto di faggi, nonchè l'ampio e piacevole panorama sulle cime e i laghi della zona.
Discesa
Scendiamo ora verso il Sasso di Preguda. Per farlo dobbiamo seguire l'evidente direzione data dalla cresta oltre la croce di vetta. Il sentiero prosegue tra i prati alla nostra sinistra e il baratro roccioso alla nostra destra. Il sentiero, non sempre evidente, è segnalato da bolli giallo-rosso-bianchi. Attraversiamo una piccola macchia di faggi. Troviamo poi una palina con indicazioni che a noi non servono, Proseguiamo invece dritti lungo il sentiero n. 6. Puntiamo ad una evidente sommità che dovrebbe essere un'antecima del Moregallo con un bel salto roccioso verso destra. Scediamo ora su terreno friabile fino ad una sella (Bocchetta Sambrosera, 1192 Mt.) con bella vistra sul Lago di Como, il Monte Coltignone, il Monte San Martino e il Corno Regismondo. Una palina ci indica il Sasso di Preguda. La seguiamo lungo il sentiero n. 6. Dalla bocchetta risaliamo verso l'antecima seguendo una labile traccia fino all'ometto di vetta. Bella la vista sul Moregallo ed il percorso fatto dalla sua cima alla antecima. Poco prima della sommità dell'antecima, a destra scende un sentierino poco evidente. Qui è scritto su un masso "Selletta degli Orfani, 1170 metri". Scendiamo quindi dal sentierino che inizia da questa selletta passando tra du eali di pietra. Il percorso è su ripidi tornantini boscosi. Alcuni bolli riportano il n. 6 del sentiero. Più in basso il bosco lascia il posto ad erbusti e cespugli ed il panorama si apre, con il Monte Barro davanti a noi. Ad un bivio, ignoriamo il Sentiero Paolo-Eliana e proseguiamo lungo il n. 6 per Preguda. Arriviamo ad una placca sulla sinistra sui cui è riportato il nome della Bocchetta del Brenna a 970 Mt. Da qui il paesaggio cambia, e, sempre con un bel panorama sul lago sottostante, entraimo in una zona caratterizzata da betulle e prati. Scendiamo sull'ampio crinale costeggiato da betulle. Arrivati in località Zucon a 876 metri, una palina ci segnala il Forcellino di Sambrosera a destra, ma noi scendiamo dritti verso Preguda. Finalmente eccoci in vista della croce nei pressi del grande masso erratico di Preguda che raggiungiamo in breve (676 Mt.). Dopo una bella e breve visita della zona attorno al masso, seguiamo il sentierino che lascia la chiesa e il sasso alla nostra destra e prosegua pianeggiante. Superiamo un ricovero in lamiera. Più avanti affrontiamo una salita gradinata per poi iniziare un bellissimo percorso a mezzacosta (Sentiero Elvezio), caratterizzato da saliscendi, brevi tratti con catene. Superiamo una croce di ferro poco sopra il sentiero che raggiungiamo facilmente tra roccette e catene. La croce è posta a ricordo di Elvezio dell'Oro morto alla Torre Trieste nel 1956. Al termine del tratto più bello del sentiero Elvezio (n. 5), ecco una palina che ci segnala la Forcellina Sambrosera e San Tomaso. Lasciamo alla nostra destra una Madonnina di bronzo in una nicchia rocciosa. Arrivati ad una zona pic-nic (Forcellina di Sambrosera, 720 Mt.), tra prati e alberi, troviamo l'ennesima palina. Proseguiamo sul sentiero n. 5. Superiamo un riparo di pastori (la tipica casota della zona). Riprendiamo nuovamente il mezzacosta tra vellette e canali, sempre sotto le rocciose creste del Moregallo sopra le nostre teste. Il luogo è molto bello e particolare. Dopo essere entrati nel bosco, in breve arriviamo al Fontanino di Sambrosera, da dove avevamo iniziato la salita del Canalone Belasa. Invece di rientrare lungo il percorso che scende direttamente a Valmadrera, proseguiamo dritti per San Tomaso seguendo il sentiero n. 5. Questo si snoda tra i boschi su comodo sentiero. Ad un certo punto ignoriamo la deviazione verso destra per la Ferrata del Corno Rat. Superimo una piccola recinzione verde. Attraversiamo il greto asciutto di una velletta con grossi massi sparsi e poco oltre, eccoci in una bellissima radura erbosa poco prima di San Tomaso. Alle spalle abbiamo una bella vista sul Corno Rat e più lontano sul Moregallo. Dopo un breve riposo nei pressi del prato della chiesetta di San Tomaso, con bella vista, scendiamo lungo il sentiero n. 3 per Valmadrera. Arrivati alla santella triangolare, non ci resta che seguire la strada per Belvedere, dove abbiano l'auto.

Note
Nel lontano 2004 Luca ed Omar hanno salito la divertente crestina OSA al Moregallo, ripetuta poi altre volte anche dal Bertoldo. Per un altro itinerario al Moregallo guarda la relazione del 19-09-2020. Una volta arrivati al Sasso di Preguda (monumento naturale regionale), dedicate 5 minuti alla chiesetta costruita a ridosso dell'enorme masso erratico proveniente dalla (lontana) Val Masino: si tratta di una cappelletta dedicata a Sant'Isidoro e costruita per volere del parroco di Valmadrera nel 1895 ed inaugurata 4 anni dopo.
Commenti vari
Durante la discesa, ormai nei pressi del Fontanino di Sambrosera, ho avuto la fortuna di vedere, per pochi istanti, un muflone che si aggirava tra la fitta vegetazione ai piedi di un salto roccioso. Questa zona, infatti, soprattutto più in alto, è frequantata da questi bellissimi e rari animali, molto difficili da osservare.
   

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L'attacco del Canalone Belasa

Tratto camminabile

   

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Si sale tra alte pareti

Vista sui laghi del Lecchese

   

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Madonnina e Croce del Moregallo

In discesa verso l'antecima del Moregallo

   

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Ometto di vetta sull'antecima con bel panorama verso Nord

Monte Barro visto scendendo verso Preguda

   

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Omar al Sasso di Preguda La bella Cresta OSA
   

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Il sentiero Elvezio attraversa i fianchi del Moregallo Il Moregallo visto da San Tomaso