Descrizione generale
I
sentieri della Direttissima e Cecilia sono due famosi percorsi che si
svolgono sulle pendici della frequentatissima Grigna Meridionale. Nel
periodo estivo, intere orde di camminatori si avventurano lungo questi
due piacevolissimi e divertenti itinerari che, concatenati, conducono
alla vetta della montagna lecchese. Il primo dei due, che inizia poco
sopra l'abitato dei Piani dei Resinelli e prosegue fino al Colle
Valsecchi, si inerpica tra affascinanti caminetti, valloncelli,
bocchette e facili placche rocciose, sfruttando facili passaggi
attrezzati che si alternano a punti più rilassanti. Il secondo
sentiero, che parte dal Colle Valsecchi e termina incrociando la cresta
Cermenati, si svolge su continui saliscendi tra cengie, ripidi canalini,
balze rocciose e traversi; anche qui troveremo alcuni tratti
attrezzati, ma le difficoltà sono sempre molto limitate. Una volta
giunti alla cresta Cermenati, sempre affollata, non ci resta che
seguirla in salita affrontando una serie di tornantini pietrosi e
ripidi fino alla vetta. La discesa avviene poi lungo l'intera cresta
Cermenati che senza problemi ci riconduce all'auto. Tutto questo
avviene nella stagione estiva. In quella invernale, invece, l'intero
percorso diviene decisamente più impegnativo, senza comunque mai
raggiungere livelli elevati; gli incontri con altri escursionisti
divengono più rari, la traccia più diffcile da trovare (specie lungo il
sentiero Cecilia), le rocce coperte di neve rendono i passaggi più
impegnativi e delicati, i traversi vanno effettuati con cura ed
in condizioni sicure, l'uso dei ramponi e della picca diviene
indispensabile. Nel complesso si tratta di un'escursione per esperti,
con un vago sentore alpinistico, senza mai eccedere nelle difficoltà,
il tutto condito da ambienti e panorami sempre affascinanti.
Descrizione percorso
Da
Lecco, seguire per la Valsassina. Giunti a Ballabio, prendere la
deviazione per i Piani dei Resinelli. Dopo 7-8 km di salita e ben 14
tornanti numerati, si arriva all'inizio della località dei Piani.
Presso un grande parcheggio nei pressi di alcuni portici di un condominio, si lascia l'auto. Poco sopra il parcheggio si trova un bar,
lo si raggiunge e si prosegue lungo la strada asfaltata in salita. Dopo
100 Mt. si devia a sinistra, sempre su asfalto lungo la via Galbussera,
chiusa al traffico (in realtà io ho trovato macchine parcheggiate a
poche decine di metri dal rifugio, dove una sbarra chiude
definitivamente l'accesso). La si segue e dopo circa 15 minuti si
arriva ad una sbarra. Si prosegue dritti e si supera una bella baita in
legno. La strada sterrata ora tende a ascendere un poco per risalire
subito dopo. Altri 2 o 3 minuti e si è al rifugio Porta (chiuso per lavori). Sul retro del
rifugio partono i sentieri n. 7 ed 8. Il primo verso la Cresta Cermenati,
il secondo per la "Direttissima". Saliamo ora nel bel bosco Giuglia.
Passiamo una santella e con un paio di tornantini guadagniamo quota. Ad
un primo bivio si abbandona il sentiero 7 verso destra e si prende l'8
verso sinistra. Si scende qualche metro per trovare alla nostra destra
una paretina rocciosa sulla quale una freccia metallica ci invita a
proseguire verso sinistra. Pochi minuti in falsopiano e arriviamo alla
base del Canalone Caimi che lasciamo alla nostra destra. Saliamo lungo
un sentierino tra prati, su fondo sassoso. Ignoriamo
le piccole deviazioni che troviamo lungo il percorso. Giunti ad un
certo punto, ci imbattiamo nel primo facile tratto attrezzato,
caratterizzato da un cavo
metallico che risale alcune facili balze rocciose ben appoggiate. Da
qui inizia la parte attrezzata. Dopo questo passaggio, dobbiamo
superare l'unico vero punto in cui è necessario
ricorrere all'uso del cavetto metallico e delle staffe infisse nella
roccia per progredire: si tratta di un traverso pianeggiante su una
placca verticale, povera di appigli, ma soprattutto di appoggi per i
piedi. La placca ci porta all'interno di un profondo canalone (Canale
Pagani) che, una
volta attraversato, permette di entrare nel Caminetto Pagani grazie ad
una coppia di scalette, la prima delle quali inizia strapiombante per
poi divenire verticale. La seconda scaletta ci porta direttamente nello
strettissimo passaggio del caminetto. Usciti dal camino si prosegue su
terreno più facile, sfruttando una comoda cengia che in breve ci porta
ad un primo intaglio dal quale scendiamo per qualche decina di metri di
dislivello. Compiamo poi un lungo tratto sempre in cengia con leggeri
saliscendi fino ad una selletta sulla cui sinistra si innalzano alcune
torrette e pinnacoli uno dei quali caratterizzato da pareti solcate da
profonde incisioni di tipo quasi granitico. Avanti ancora fino
all'intaglio successivo dove una palina ci indica verso sinistra i
pinnacoli del Fungo, la Torre, la Lancia, il Campaniletto e Torre
Maria. Ovviamente noi continuiamo dritti lungo il nostro sentiero.
Arriviamo in seguito alla base del Canalone Angelina e qui un'altra
palina ci invita a
proseguire dritti verso il Colle Valsecchi (sentiero 8). L'ambiente è
sempre più bello. Splendida la vista verso sinistra sulla Torre
Costanza. Giunti ai piedi di un ampio canale, lo si risale rimanendone
sulla sinistra, dove sono presenti delle catene, seguendo una specie di
parete appoggiata lateralmente. Al termine di questo tratto, con alcuni
tornantini si arriva al Colle Valsecchi (1898 Mt.; meno di 2 ore dalla
partenza). Qui pieghiamo verso destra, lasciando in alto la traccia
verso la Cresta Segantini. Procediamo su cengia semi
pianeggiante fino ad una palina che ci segnala di essere sul sentiero
Cecilia (n° 10) per la vetta della Grignetta. Ad un certo punto alle
nostre spalle appare in tutta la sua bellezza il gruppo della Lancia e
del Campaniletto. L'ambiente è molto suggestivo. Siamo circondati da
pareti e torri, da canali e valloni detritici. Affrontiamo un breve
traverso verso destra e scendiamo in un valloncello. Risaliamo ora il
valloncello piuttosto ripido, con un minuscolo saltino roccioso a metà
(in caso di neve in discrete quantità il tratto è completamente
innevato), per poi proseguire senza altri problemi. All'uscita del
vallone, arrampichiamo tra belle e facili rocce verso sinistra. Poi
compiano un altro traverso verso destra (cavo metallico). Arriviamo
sopra un profondo e stretto canalino. Scendiamo poi il
ripido canalino attrezzato angusto e tetro. Al suo termine risaliamo un
più luminoso ma ripido vallone, che a metà deve essere attraversato
verso destra. Poi saliamo dritti fino ad incontrare un bella crestina
estetica ed aerea, ma molto facile. Questa muore in un pendio erboso
con sassi affioranti. Saliamo il pendio senza un vero itinerario fino
ad
incrociare il comodo e battuto sentiero n° 7 (Cresta Cermenati) che
seguiamo in salita verso sinistra. Pochi minuti di fatica e in pieno
sole, ed eccoci ad una bella selletta. Da qui andiamo a destra per
facili gradoni rocciosi attrezzati fino alla facile e breve dorsale
finale, in vista della croce di vetta della Grigna
Meridionale e del suo bivacco.
Discesa
Spalle
al bivacco, iniziamo la discesa percorrendo la breve crestina
pianeggiante, poi scendiamo le facili balze rocciose fino alla selletta
dove termina la cresta Segantini. Qui andiamo decisamente a sinistra,
ripercorrendo in discesa lo scomodo sentiero della prima parte della
cresta Cermenati. Siamo su terreno pietroso, ripido e con vari
tornantini. Superiamo il punto di uscita del sentiero Cecilia che
abbiamo percorso all'andata. Continuiamo la discesa. Oltrepassiamo
l'uscita del canale Pagani e più in basso quella del canale Caimi,
ogettivamente poco evidente. Proseguiamo ancora lungo la cresta
Cermenati, tra tornantini, sassi smossi, e zone erbose. Cerchiamo di
tenere sempre la destra dell'ampio e ripido crinale. Dove il sentiero
diviene più ampio e la cresta diviene ulteriormente più larga. Qui
scendiamo tra balze erbose e sentierino pietroso. Arrivati al termine
della ripida discesa, attraversiamo un breve fascia boscosa, per poi
immetterci nel ben più fitto bosco Giulia, ormai in vista del rifugio
Porta. Da qui non ci resta che seguire il comodo sterrato fino ai Piani
dei Resinelli e all'ampio parcheggio.
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