Descrizione generale
La Grigna Meridionale, o Grignetta, è un mondo fantastico di roccia, fatto di canaloni, ghiaioni, torri, cenge, sellette e intagli dai quali godere di panorami ed ambienti affascinanti. I sentieri per percorrerla sono numerosi, alcuni facili e banali, altri difficili e per soli alpinisti, altri infine sono impegnativi ma alla portata di quasi tutti. Quello seguito in questa escursione permette di immergersi in alcuni dei luoghi più suggestivi di questo mondo, senza avere grandi capacità escursionistiche o peggio alpinistiche. Contrariamente al nome, la "Direttissima" è un lungo percorso che, con numerosi saliscendi, permette di arrivare in vetta alla Grigna meridionale
oltrepassando svariati ambienti e diversi lati di questo famosa vetta calcarea, osservando da vicino alcuni delle sue torri e dei suoi gruppi alpinisticamente più famosi. Durante la salita vi accorgerete che esistono alcune varianti e deviazioni, spesso in punti come colli, selle e forcelle. Il percorso seguito da me è il seguente: dai Piani dei Resinelli al colle Valsecchi lungo il sentiero n. 8, da qui sono entrato in
Val Scarlettone (sentiero 11), per poi salire alla Bocchetta del Giardino; ho seguito a destra un tratto di facile dorsale pietrosa dalla quale sono entrato nel Canale Federazione e poi finalmente in vetta. Per la discesa, dopo un breve tratto di
Cresta Cermenati, ho seguito il Sentiero Cecilia (n° 10) fino al Canalone Angelina lungo il quale sono sceso a sinistra fino ad incrociare di nuovo il sentiero
n. 8 e da qui a sinistra per il ritorno ai Piani dei Resinelli.
Descrizione percorso
Da Lecco, seguire per la Valsassina. Giunti a Ballabio, prendere la deviazione per i Piani dei Resinelli. Dopo 7-8 km di salita e ben 14 tornanti numerati, si arriva all'inizio della località dei Piani. Presso un grande parcheggio nei pressi di alcuni portici di un un condominio, si lascia l'auto. Poco sopra il parcheggio si trova un bar, lo si raggiunge e si prosegue lungo la strada asfaltata in salita. Dopo 100
Mt. si devia a sinistra, sempre su asfalto lungo la via Galbussera, chiusa al traffico (in realtà io ho trovato macchine parcheggiate a poche decine di metri dal rifugio, dove una sbarra chiude definitivamente l'accesso). La si segue e dopo circa 15 minuti si arriva ad una sbarra. Si prosegue dritti e si supera una bella baita in legno. La strada sterrata ora tende a ascendere un poco per risalire subito dopo. Altri 2 o 3 minuti e si è al rifugio Porta. Sul retro del rifugio partono i sentieri
n. 7 ed 8. Il primo verso
la Cresta Cermenati, il secondo per la "Direttissima". Saliamo ora nel bel bosco Giuglia. Passiamo una santella e con un paio di tornantini guadagniamo quota. Ad un primo bivio si abbandona il sentiero 7 verso destra e si prende l'8 verso sinistra. Si scende qualche metro per trovare alla nostra destra una paretina rocciosa sulla quale una freccia metallica ci invita a proseguire verso sinistra. Pochi minuti in falsopiano e arriviamo alla base del Canalone Caimi che lasciamo alla nostra destra. Saliamo lungo un sentierino tra prati, su fondo sassoso. Ignoriamo le piccole deviazioni che troviamo lungo il percorso. Giunti ad un certo punto, ci imbattiamo nel primo facile tratto protetto da un cavo metallico. Da qui inizia la parte attrezzata. Dopo questo banale passaggio, dobbiamo superare l'unico vero punto in cui è necessario ricorrere all'uso del cavetto metallico e delle staffe infisse nella roccia per progredire: si tratta di un traverso pianeggiante su una placca verticale, povera di appigli, ma soprattutto di appoggi per i piedi. La placca ci porta all'interno di un profondo canalone che, una volta attraversato, permette di entrare nel caminetto Pagani grazie ad una coppia di scalette, la prima delle quali inizia strapiombante per poi divenire verticale. La seconda scaletta ci porta direttamente nello strettissimo passaggio del caminetto. Usciti dal camino si prosegue su terreno più facile, sfruttando una comoda cengia che in breve ci porta ad un primo intaglio dal quale scendiamo per qualche decina di metri di dislivello. Compiamo poi un lungo tratto sempre in cengia con leggeri saliscendi fino ad una selletta sulla cui sinistra si innalzano alcune torrette e pinnacoli uno dei quali caratterizzato da pareti solcate da profonde incisioni di tipo quasi granitico. Avanti ancora fino all'intaglio successivo dove una palina ci indica verso sinistra i
pinnacoli del Fungo, la Torre, la Lancia, il Campaniletto e Torre Maria. Ovviamente noi continuiamo dritti lungo il nostro sentiero. Arriviamo in seguito alla base del
Canalone Angelina (dal quale scenderemo durante il ritorno) e qui un'altra palina ci invita a proseguire dritti verso il Colle Valsecchi (sentiero 8). L'ambiente è sempre più bello. Splendida la vista verso sinistra della Torre Costanza. Giunti ai piedi di un ampio canale, lo si risale rimanendone sulla sinistra, dove sono presenti delle catene, seguendo una specie di parete appoggiata lateralmente. Al termine di questo tratto, con alcuni tornantini si arriva al Colle Valsecchi (1898
Mt.; meno di 2 ore dalla partenza). Da qui seguiamo a destra, ignorando le frecce per altre direzioni. Dopo pochi metri una seconda palina ci invita a proseguire a sinistra, verso la Val Scarlettone (sentiero n. 11) ed il Canalino Federazione. Verso destra, invece, si trova l'attacco della Cresta Segantini (vedi la mitica salita del 4 maggio 2003, quella del 15 agosto 2006 e quella invernale del 2 marzo 2008). Inizia ora un tratto più cupo del percorso, tra pareti incombenti e stretti intagli, sempre con numerosi punti attrezzati ma mai difficili. Dopo qualche minuto si inizia a percorrere un lungo e comodo sentiero in falsopiano, ghiaioso e in una zona molto aperta. In breve arriviamo nell'ampia Val Scarlettone, dominata al centro da un bel ghiaione. La attraversiamo e dopo una breve serie di ripidi tornanti sassosi, ci portiamo sotto il suo lato opposto dove, con un ripido tratto attrezzato, saliamo verso la Bocchetta del Giardino (2004
Mt.; 45 minuti dal Colle Valsecchi). Dalla bocchetta prendiamo a destra la facile
dorsale mista di erba e pietre, che in pochi minuti ci conduce alla base del Canalino Federazione. Numerosi bolli rossi ci indicano la via migliore per la risalita di questo stretto canale roccioso che presenta un paio di bei passaggi rocciosi (facilitati da catene) a metà della sua lunghezza. Al suo culmine, ignorando le direzioni indicate dalla palina (Canalone Porta, Traversata Alta e Piani dei Resinelli), andiamo verso destra. Saliamo una bella paretina con catene per poi scendere ad un profondo intaglio, dal quale con un ultimo tratto facilitato da catene si arriva alla vetta della Grigna Meridionale. Ampissimo il panorama che si può godere dalla vetta nelle giornate limpide.
Discesa
Dalla vetta si inizia a scendere lungo facile cresta Cermenati. Un paio di gradini rocciosi con catene e ci troviamo a percorrere un ripido valloncello pietroso. Numerosi tornantini piuttosto scivolosi e sdrucciolevoli ci conducono velocemente all'inizio vero e proprio della cresta. Poco prima di questa una palina indica a destra il Sentiero Cecilia n° 10. Abbandoniamo quindi la Cermenati e ritorniamo nel bel mondo di roccia della Grignetta. Subito il sentiero diviene più impervio, con saltelli rocciosi e gradini instabili. Arrivati sul fondo di un vallone, si attraversa un facile canale pietroso e si sale il lato opposto all'interno di uno stretto camino dove alcune catene ci indicano la via (15' dalla Cermenati). Al suo culmine si apre davanti a noi un bellissimo scenario di guglie e torri. Percorriamo con attenzione una cengia e scendiamo nel centro di questo anfiteatro naturale. Una palina ci segnala che siamo sul Sentiero Cecilia (30' dalla Cermenati). Dalla palina, abbandoniamo il Cecilia e scendiamo verso sinistra nel Canale Angelina. Guardando in basso si vede la splendida sagoma del gruppo del Fungo. Man mano si scende, il percorso si fa sempre più severo. Alzando lo sguardo si ammirano le ardite forme dell'Ago Teresita e della Guglia Angelina. In un paio di punti si devono scendere in arrampicata delle facili placche appoggiate (sempre presenti delle catene), soprattutto una placchetta verso al fine vi impegnerà non poco se non utilizzerete la catena posta al suo centro. Dopo di questa, un'ultima grande placca più appoggiata che termina con un paio di staffe in ferro, segna il termine delle difficoltà. Ancora una decina di metri di sentierino e ci troviamo al termine del canale (20-25' dal suo inizio), dove una palina ci dice dove ci troviamo (1730
Mt.) e la direzione per alcuni gruppi con le vie di arrampicata, tra cui il Pilone Centrale. Da qui, andando verso sinistra si torna a calcare il percorso fatto in mattinata durante la salita ed in circa 1 ora abbondante si torna all'auto. |