Grigna Meridionale e Zucco del Pertusio

 
Zona montuosa Gruppo delle Grigne
Località di partenza Piani dei Resinelli (LC)
Quota partenza 1278 Mt. Quota di arrivo 2184 Mt. la Grignetta
1674 Mt. lo Zucco del Pertusio
Dislivello totale 1300 Mt. circa con i saliscendi
Sentieri utilizzati n. 8 (Direttissima), 10, 7 (Cresta Cermenati), 10 (Sentiero Cecilia), 11, Sentiero dei Morti, 9 (Sentiero delle Foppe)
Ore di salita 2 h. 45' per la Grignetta
altre 2 h. 30' per lo Zucco del Pertusio
Ore di discesa 2 h. 30'
Data di uscita 29/10/2022 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE, EEA
Condizioni climatiche e dei sentieri

Luminosa giornata di inizio autunno. Sentieri ben segnalati ed evidenti, tranne che nell'ultimo tratto di salita allo Zucco Pertusio: qui si segue una labile traccia con qualche sbiadito bollo giallo.

Eventuali pericoli
Oggettivo pericolo di caduta sassi in alcuni passaggi del sentiero "Direttissima" che sale in Grignetta fino al Colle Valsecchi e lungo la discesa dal Canalino Federazione. Attenzione alla discesa dallo Zucco Pertusio lungo le ripidissime balze erbose miste a roccette affioranti sotto la vetta.
Presenza di acqua
Il bellissimo mondo delle Grigne ha un enorme difetto: manca di acqua, come la maggior parte delle zona calcaree. Durante questa camminata troverete acqua solamente presso il rifugio Rosalba (se aperto). Lungo il tratto asfaltato tra il termine della discesa dal rifugio Rosalba al parcheggio presso i Piani dei Resinelli, troverete una fontana con tanto di "preghiera" per sorella acqua.
Punti di appoggio
Poco dopo la partenza arriveremo al rifugio Porta. Giunti al Colle Valsecchi, si può deviare subito verso il rifugio Rosalba, anzichè proseguire verso la cima della Grignetta. Su quest'ultima è posto lo scarno bivacco Ferrario dalla curiosa forma ad igloo. Discesi poi in Val Scarettone, e tornati al Colle Valsecchi, ci dirigiamo verso il rifugio Rosalba, al quale torneremo dopo la salita dello Zucco Pertusio.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Caschetto. Per i meno esperti è consiglibile portarsi un set da ferrata per affrontare in completa sicurezza alcuni tratti della "Direttissima" e del Canalino Federazione.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Se la vetta della Grigna Meridionale (Grignetta) è salita da una infinità di persone durante tutto l'anno, lo Zucco Pertusio, poco distante e raggiungibile con limitato sforzo, risulta, a torto, scarsamente frequentato. Eppure le migliaia di escursionisti che transitano dal rifugio Rosalba lo possono ben vedere lungo quella che è la dorsale che ad Ovest si dirige verso Mandello Lario, mentre a Est si trasforma nella battutissima Cresta Segantini. Per rimediare a questa mancanza, durante l'odierna camminata, saliremo la vetta della Grignetta lungo il classico itinerario della Direttissima, scenderemo poi nella severa Val Scarettone, transiteremo dall'affollato rifugio Rosalba per dirigersci lungo la suddetta dorsale in direzione Ovest fino al panoramicissimo Zucco Pertusio. Una volta tornati al rifugio Rosalba, possiamo chiudere un bel anello escursionistico scendendo il Sentiero dei morti (oppure quello delle Foppe) fino all'ex rifugio Alippi e da lì tornare ai Resinelli con una mezz'oretta di asfalto. Escursione adatta a tutti i camminatori allenati e con un minimo di esperienza su sentieri attrezzati mai difficili. Nulla da aggiungere sugli ambienti da favola ed i mitici gruppi rocciosi (Lancia, Fungo, Ago Teresita, Torre Cecilia, e chi più ne conosce più ne riconoscerà...) sotto cui transiteremo.
Descrizione percorso
Da Lecco, seguire per la Valsassina. Giunti a Ballabio, prendere la deviazione per i Piani dei Resinelli. Dopo 7-8 km di salita e ben 14 tornanti numerati, si arriva all'inizio della località dei Piani. Presso un grande parcheggio nei pressi di alcuni portici di un un condominio, si lascia l'auto. Poco sopra il parcheggio si trova un bar, lo si raggiunge e si prosegue lungo la strada asfaltata in salita. Dopo 100 Mt. si devia a sinistra, sempre su asfalto lungo la via Galbussera, chiusa al traffico (in realtà io ho trovato macchine parcheggiate a poche decine di metri dal rifugio, dove una sbarra chiude definitivamente l'accesso). La si segue e dopo circa 15 minuti si arriva ad una sbarra. Si prosegue dritti e si supera una bella baita in legno. La strada sterrata ora tende a ascendere un poco per risalire subito dopo. Altri 2 o 3 minuti e si è al rifugio Porta. Sul retro del rifugio partono i sentieri n. 7 ed 8. Il primo verso la Cresta Cermenati, il secondo per la "Direttissima". Saliamo ora nel bel bosco Giuglia. Passiamo una santella e con un paio di tornantini guadagniamo quota. Ad un primo bivio si abbandona il sentiero 7 verso destra e si prende l'8 verso sinistra. Si scende qualche metro per trovare alla nostra destra una paretina rocciosa sulla quale una freccia metallica ci invita a proseguire verso sinistra. Pochi minuti in falsopiano e arriviamo alla base del Canalone Caimi che lasciamo alla nostra destra. Saliamo lungo un sentierino tra prati, su fondo sassoso. Ignoriamo le piccole deviazioni che troviamo lungo il percorso. Giunti ad un certo punto, ci imbattiamo nel primo facile tratto protetto da un cavo metallico. Da qui inizia la parte attrezzata. Dopo questo banale passaggio, dobbiamo superare l'unico vero punto in cui è necessario ricorrere all'uso del cavetto metallico e delle staffe infisse nella roccia per progredire: si tratta di un traverso pianeggiante su una placca verticale, povera di appigli, ma soprattutto di appoggi per i piedi. La placca ci porta all'interno di un profondo canalone che, una volta attraversato, permette di entrare nel Caminetto Pagani grazie ad una coppia di scalette, la prima delle quali inizia strapiombante per poi divenire verticale. La seconda scaletta ci porta direttamente nello strettissimo passaggio del caminetto. Usciti dal camino si prosegue su terreno più facile, sfruttando una comoda cengia che in breve ci porta ad un primo intaglio dal quale scendiamo per qualche decina di metri di dislivello. Compiamo poi un lungo tratto sempre in cengia con leggeri saliscendi fino ad una selletta sulla cui sinistra si innalzano alcune torrette e pinnacoli uno dei quali caratterizzato da pareti solcate da profonde incisioni di tipo quasi granitico. Avanti ancora fino all'intaglio successivo dove una palina ci indica verso sinistra i pinnacoli del Fungo, la Torre, la Lancia, il Campaniletto e Torre Maria. Ovviamente noi continuiamo dritti lungo il nostro sentiero. Arriviamo in seguito alla base del Canalone Angelina e qui un'altra palina ci invita a proseguire dritti verso il Colle Valsecchi (sentiero 8). L'ambiente è sempre più bello. Splendida la vista verso sinistra della Torre Costanza. Giunti ai piedi di un ampio canale, lo si risale rimanendone sulla sinistra, dove sono presenti delle catene, seguendo una specie di parete appoggiata lateralmente. Al termine di questo tratto, con alcuni tornantini si arriva al Colle Valsecchi (1898 Mt.; meno di 2 ore dalla partenza). Qui pieghiamo verso destra, lasciando in alto la traccia verso la Cresta Segantini. Procediamo su comoda cengia semi pianeggiante fino ad una palina che ci segnala di essere sul sentiero Cecilia (n. 10) per la vetta della Grignetta. Ad un certo punto alle nostre spalle appare in tutta la sua bellezza il gruppo della Lancia e del Campaniletto. L'ambiente è molto suggestivo. siamo circondati da pareti e torri, da canali e valloni detritici. Scendiamo poi in un ripido canalino attrezzato angusto e tetro. Al suo termine risaliamo un più luminoso vallone con alcuni ripidi tornantini sassosi, fino ad incrociare il comodo e battuto sentiero n. 7 (Cresta Cermenati) che seguiamo in salita verso sinistra. Pochi minuti di fatica e in pieno sole, ed eccoci  in vista della croce di vetta della Grigna Meridionale e del suo bivacco. Alle spalle di quest'ultimo scende il verticale ma gradonato sentiero che dobbiamo seguire. Con l'aiuto di alcune catene ci caliamo fino alla base del salto verticale. Da qui entriamo in un facile canalino che ci permette di risalire fino all'imbocco del Canalino Federazione (palina). Scendiamo quindi in questo canale roccioso (attenzione alla possibile caduta massi) piuttosto ripido e umido. La presenza di alcune catene ci aiuta nei tratti più verticali. Seguiamo attentamente i bolli presenti, per evitare di finire su qualche saltino esposto. Usciti dal canale, proseguiamo la discesa lungo una evidente dorsale detritica. Arriviamo in breve alla Bocchetta del Giardino (2004 metri di altezza). Verso destra si scenderebbe in un vallone per proseguire la Traversata Alta delle Grigne, verso quella Settentrionale. Noi invece scendiamo nella ombrosa Val Scarettone verso sinistra. Facciamo molta attenzione al sentierino molto ripido e scivoloso, con fondo instabile e pietroso (una catena ci rassicura). Una palina ci indica il rifugio Rosalba (nostra prossima meta) a circa 1 ora di cammino. L'ambiente è severo e solitario, con alcuni camosci che solitamente si muovono su questi rioidi ghiaioni. Scendiamo senza sosta fin sul fondo del vallone, per poi riprendere un breve salita ed immetterci su una bella traccia attrezzata che entra ed esce da vallette e canalini (attenzone alla caduta sassi), passando sotto alte pareti scure. Saliamo quindi una stretta fenditura di roccia alla cui estremita superiore dobbiamo ridiscendere altrettanto ripidamente dal lato opposto. Ancora un paio di saliscendi tra pinnacoli e paretine attrezzate ed eccoci per la seconda volta al Colle Valsecchi. Da qui questa volta proseguiamo verso destra verso il rifugio Rosalba (30 minuti). Dopo una breve discesa ci attende una bella traversata su comoda cengia pietrosa che transita ai piedi della Cresta Segantini e ci conduce poi sul versante opposto della montagna. Qui, oltre al sole, troveremo una palina che riporta il rifugio Rosalba a 10 minuti. Affrontiamo una breve salita  su bel sentierino ed eccoci ad una sella erbosa (Colle Garibaldi). Da qui non ci resta che scendere agevolmente al rifugio ormai ben visibile sotto di noi. Qui giunti ci meritiamo una pausa, prima di proseguire dritti verso lo Zucco Pertusio. Seguiamo il sentiero poco oltre il rifugio, ignorando i tracciati di discesa verso i Resinelli verso sinistra e che seguiremo una volta tornati qui dallo zucco. Per la nostra ultima metà di oggi, non ci resta che seguire l'evidente traccia che percorre la crestina erbosa dinanzi a noi con lo Zucco Pertusio ben visibile in lontananza. La traccia rimane sul filo della dorsale fino ad alcuni torrioncini che vengono aggirati sulla destra. Poi si torna subito sullo spartiacque tra ripidi prati. Un grosso pinnacolo roccioso blocca l'avanzare davanti a noi: lo aggiriamo comodamente sulla destra, evitando di salire l'invitante dosso alle sue spalle, restando invece bassi tra faggi sulla destra. In breve torneremo sulla cresta, oltre il dosso. Da qui camminiamo comodamente e rilassati tra faggi alla nostra destra e scoscesi prati a sinistra. Proseguiamo ancora con tratti in resta ed altri a mezzacosta fino oltrepassare nettamente la cima dello Zucco del Pertusio in alto sopra di noi alla nostra destra. Un lungo traverso tra ripidi prati ci conduce ad una comoda ed ampia sella erbosa ben oltre la verticale dello zucco. Dalla sella pieghiamo decisamente a destra e ritorniamo in direzione della nostra vetta fino ad arrivare alla sua base. Da qui saliamo l'evidente pendio erboso estremamente ripido. Lungo la sua faticosa ma breve salita, notiamo alcuni bolli gialli che ci conducono in prossimita delle cresta, tra balze erbose e gradini di facili roccette affioranti. Pochi minuti ed eccoci davanti all'ometto di vetta dello Zucco Pertusio.
Discesa
Per il medesimo itinerario torniamo al rifugio Rosalba. Da qui abbiamo due possibilità di discesa verso destra: il sentiero n. 9 (delle Foppe) leggermente più lungo ma più comodo, oppure il Sentiero dei Morti, più impegnativo e diretto, ma decisamente scomodo. Io ho deciso per quest'ultimo (scelta poco azzeccata...). Con ripida discesa su pietre e sassi si perde velocemente quota grazie a scivolosi e scomodi tornantini. Bella vista sull'imponente Torre Cecilia e il vicino Torrione del Cinquantenario. Giunti sul fondo di un valloncello pietroso si risale una ripida rampa (catena), per poi discendere in un vallone più ampio verso destra (palina) con arbusti e piante, sempre su fondo ripido e scomodo (attenzione in caso di caduta). Più in basso la vegetazione aumenta ed in breve ci troviamo a percorrere un ripido bosco misto piuttosto stancante. Al termine della ripida discesa, incrociamo il sentiero n. 9 e lo seguiamo verso sinistra. Subito il tracciato diviene più comodo e rilassante. Dopo un breve tratto con fune metallica, il panorama si apre sul Torrione Pertusio (non Zucco Pertusio) e su buona parte della valle appena discesa. Superiamo la deviazione per la Torre Costanza e la Mongolfiera e attraversiamo il fondo di un canalone sassoso. Saliamo ripidamente nel bosco e procediamo in un bellissimo bosco di faggi. Poco dopo una palina ci indica l'ex rifugio Alippi. In breve arriviamo ad alcune baite e case sparse nel bosco, sempre più antropizzato fino al termine del sentiero che sbuca sull'asfalto. Seguiamo la strada verso sinistra. Ci toccano ora un paio di chilometri di asfalto (e 150 metri di dislivello in salita...) per tornare al grande parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto.

Note
I numerosi sentieri ed itinerari presenti in zona, consentono variazioni di percorso sempre molto affascinanti: nel sito troverete molte di queste possibilità (10-09-2005; 30-08-2014; 19-09-2015).
Commenti vari
Personalmente ho trovato il "Sentiero dei morti" che scende dal rifugio Rosalba piuttosto monotono e anche poco piacevole, con fondo irregolare e scivoloso; molto meglio optare per il "Sentiero delle Foppe", di pochissimo più lungo, ma più dolce e comodo da percorrere.
   

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Guglia Angelina e Ago Teresita visti
dopo il Colle Valsecchi verso la Cermenati

Il gradino roccioso oltre la vetta della Grignetta
verso il Canalino Federazione

   

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Il rifugio Rosalba

La dorsale verso lo Zucco Pertusio

   

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Pinnacoli e torrioncini verso lo Zucco Pertusio

Lo Zucco Pertusio e la dorsale verso il Rosalba

   

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Dallo Zucco Pertusio sguardo verso la Cresta Segantini

Torre Cecilia e Torrione del Cinquantenario
visti scendendo il Sentiero dei Morti