Monte Demignone e Monte Venerocolino

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Schilpario (BG)
Quota partenza 1075 Mt. Quota di arrivo 2587 Mt. Monte Demignone
2568 Mt. Monte Venerocolino
Dislivello totale 1700 Mt. Sentieri utilizzati n. 413, 416, 414
Ore di salita 4 h. 20' per il Demignone
1 h. 30' in più per il Venerocolino
Ore di discesa 3 h.
Data di uscita 25/07/2020 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Temperature elevate anche in quota. Cieli limpidi che ci hanno regalato ampi panorami dalle vette e lungo il percorso. Sentieri ben segnalati per tutto l'itinerario, salvo le salite e relative discese al Demignone ed al Venerocolino che si sviluppano su terreno non battuto e nemmeno indicato da paline, bolli, ometti o tracce, ma risultano comunque logiche ed evidenti.

Eventuali pericoli
Un minimo di attenzione nel percorrere la discesa della cresta Sud-Est del Demignone e la salita della cresta Sud-Ovest del Venerocolino. Da evitare le salite ai due monti in caso di scarsa visibilità.
Presenza di acqua
Potrete rifornirvi di acqua presso il rifugio Tagliaferri dove c'è una fontanella. Anche lungo la salita al medesimo rifugio per la Valle del Vò, non mancano i corsi d'acqua dove dissetarsi. Dal rifugio in poi non si trova acqua fino ai Laghi del Venerocolo. Altre possibilità di trovare acqua l'abbiamo lungo la discesa della Valle Venerocolino. Insomma, l'ultimo dei vostri problemi sarà quello che possiate restare a secco...
Punti di appoggio
Incontreremo le due baite di Venano: di Mezzo e di Sopra dopo circa 1 ora e mezza e due ore di cammino. Poi più nulla fino al solitario rifugio Nani Tagliaferri abbarbicato a 2322 metri di quota e conosciuto come il più alto delle Orobie bergamasche; il bel rifugio (tel. 0346-55355) è raggiungibile in poco meno di 4 ore dalla partenza ed è collocato poco oltre il Passo di Venano. Da qui in poi non si trova nulla che possa offrire riparo.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Niente.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
L'affascinante Val di Scalve ci regala una bella escursione, lunga e fisicamente impegnativa, ricca di ambienti diversi e panorami molto ampi sulle sue principali vette e su quelle di valli vicine e lontane. Il Monte Demignone, si trova tra i Passi del Vò e di Venano a Ovest e i Passi del Demignone e del Venerocolo a Est e nonostante la sua mole non presenta difficoltà di salita, se si esclude la mancanza di traccia e indicazioni, nonché l'elevata pendenza delle sue pendici. Nonostante la vetta del Monte Demignone, salito dalla sua cresta Ovest, si trovi a poche decine di minuti dal bel sentiero che collega il rifugio Tagliaferri con il Passo del Venerocolo, viene raramente salito dai numerosi escursionisti di passaggio. Ancor meno conosciuto e spesso non nominato sulle carte è il Monte Venerocolino, leggermente più impegnativo, ma non di  difficile salita lungo la sua cresta Sud-Ovest. Bellissime le due valli che si percorrono durante l'escursione: la Valle del Vò in salita e quella del Venerocolino in discesa, tanto da poter essere considerata tra le più affascinanti delle Orobie bergamasche.
Descrizione percorso
Provenendo dal Passo della Presolana, poco prima del paese di Schilpario, in località Ronco, nel mezzo di una secca curva verso destra, si stacca una stradina pianeggiante alla nostra sinistra, La imbocchiamo fino al Ristorante Vò, superando varie possibilità di parcheggio. Poco oltre il ristorante c'è ancora spazio per parcheggiare anche se in zone poco ampie e scomode. Lasciamo l'auto e procediamo a piedi lungo l'evidente sentiero davanti a noi. Ad un primo bivio, teniamo la sinistra per la Valle del Vò e le sue belle cascate. Sulla destra si innalza il percorso per la Valle del Venerocolino che percorreremo al ritorno. Seguiamo quindi il sentiero n. 413 per il rifugio Tagliaferri. Dopo un breve tratto semi pianeggiante tra radure ed abeti, eccoci entrare in una bellissima abetaia umida e muschiosa, pulita e fresca. Procediamo su ampio e comodo sentiero sassoso. Ad un bivio segnato da una palina, andiamo a sinistra lungo il sentiero n. 413/A, abbandonando quello per le cascate del Vò, che possono essere raggiunte in una decina di minuti per poi tornare al suddetto bivio. Attraversato un bel ponticello di legno, prendiamo a salire piuttosto ripidamente su un sentierino a tornantini stretti. Passiamo accanto ad una curiosa costruzione in pietra coperta di muschio. Saliamo nel fitto bosco ignorando deviazioni più o meno marcate. Usciamo dal bosco più avanti ed eccoci la bellissima vista sulla valle da percorrere con lontano ed altissimo il rifugio Tagliaferri del quale è possibile scorgere la bandiera. Camminiamo sul lato destro orografico della valle su un bel sentiero che costeggia il rumoroso torrente più in basso fino a giungere alle sue rive dopo aver guadagnato quota. Attraversiamo un ampio pascolo di fitte erbe ed eccoci alla baita Venano di Mezzo a 1650 metri di altezza, dopo circa 1 ora e 15’ di cammino. Proseguiamo con un ampio giro in senso antiorario guadagnando rapidamente quota fino ad una ampia cengia che transita sotto ad una fascia rocciosa con Madonnina dalla quale appare ben visibile sotto di noi il pianoro della baita appena superata. Dopo aver attraversato il torrente eccoci in un secondo pianoro che ospita la Baita Venano di Sopra a 1864 Mt. di altezza. Passiamo accanto alla baita ed addentriamoci in una bellissima conca prativa, prima sul suo lato destro per che sale, per poi aggirarla verso sinistra. La testata della valle ci appare in tutta la sua altezza e bellezza davanti a noi, ricordandoci che manca ancora parecchia strada per arrivare al rifugio. Ai piedi della testata, sul suo lato sinistra per chi sale, iniziamo a riguadagnare quota spostandoci ulteriormente verso sinistra. Saliamo su sentiero pietroso che alterna tratti su ampie placche a massi di grosse dimensioni, sempre senza alcuna difficoltà. Speriamo un piccolo laghetto alla nostra sinistra, con bellissimo panorama a fare da sfondo. Attraversiamo una specie di cascatella-torrentello con l’aiuto di alcune catene, utili in caso di ghiaccio. Segue un tratto agevole e poco faticoso con alcuni saliscendi fino al Passo di Venano (numerose indicazioni su palina) e da qui in breve si scende al rifugio Tagliaferri a 2322 metri di quota e 3 ore e mezzo scarse di cammino. Bella la vista dell’appuntito Pizzo Tornello sulla sinistra. Dal rifugio, dopo una meritata sosta, proseguiamo verso Est su comoda mezzacosta prima in leggera salita e poi semi pianeggiante fino a giungere al Passo del Vò, passando sotto ad alcune anonime elevazioni sulla nostra sinistra. Dal Passo del Vò (2368 Mt., 20 minuti dal rifugio) ci godiamo lo splendido panorama verso la Valtellina ed il Lago di Belviso. Saliamo ora la ripida e pietrosa costa Ovest del Monte Demignone seguendo l’itinerario che più ci appare comodo o più sicuro, tra erba e sassi. Il cammino non è segnalato da tracce, indicazioni o segni di passaggio. Senza alcuna difficoltà, ma con una elevata fatica, lungo il ripido terreno in circa 30 minuti ci portiamo sulla vetta del Monte Demignone dove una piccola Madonnina si trova in una nicchia di metallo (libro di vetta). Negli ultimi metri di salita la cresta si assottiglia ma senza mai alcuna difficoltà. Accanto alla Madonnina, sulla sua sinistra si nota una pietra piatta sulla quale è incisa una curiosa e apparentemente antica croce con ii bracci capovolti. Scendiamo ora verso Sud-Est seguendo la cresta in questa direzione. Passiamo subito un cartello di divieto di caccia che ci indica la via corretta. Facciamo attenzione a non scendere sotto la linea di cresta per evitare gli invitanti pendii erbosi sottostanti che più in basso diventano però pericolosi gradoni verticali. La discesa è ripida, presenta qualche saltello non difficile e con una certa attenzione ci conduce ad una evidente ed ampia sella ben visibile già dall’alto. Da qui, il sentiero che corre a mezzacosta sul versante Sud, sotto le cime e cimette della cresta, è a pochi metri di distanza. Lo raggiungiamo e lo seguiamo verso sinistra (verso destra si tornerebbe al Tagliaferri) con direzione Passo del Venerocolo. Affrontiamo poco dopo una breve salita tra pascoli per poi piegare decisamente verso destra ed iniziare un lungo traverso con vari facili tratti attrezzati da catene ed un paio di passerelle. Questo tratto del sentiero è molto suggestivo e piacevole e ci porta al Passo del Demignone Occidentale dove è presente una palina con varie indicazioni, tra cui il Passo del Venerocolo dato a 40’ (possibile errore di scrittura…). Proseguiamo lungo il comodo sentiero, che presenta ancora qualche semplice tratto con catena, fino ad arrivare al Passo di Demignone Orientale, ormai in vista dei bellissimi Laghi del Venerocolo, e del Monte Venerocolo stesso, dalla bella forma a piramide (vedi relazione del 15.07.2017). Dallo stretto intaglio roccioso si innalza la cresta Sud-Ovest del Monte Venerocolino, ultima meta di giornata. Il primo tratto di cresta, aggirabile sulla destra per ripide balze rocciose, è piuttosto impegnativo e prosegue con una sottilissima cresta rocciosa su placche. Al termine di queste terminano le difficoltà e si prosegue tra il filo di cresta o poco sotto di essa sul versante Sud, con facili saltelli rocciosi e tratti erba e roccette. Aggirando il primo tratto suddetto si giunge direttamente al termine delle placchette di cresta sottile e si continua come detto. In circa 15 minuti si arriva presso l’ometto di vetta, con splendida vista sulla valle del Venerocolo, i laghetti e le cime della zona.
Discesa
Scendiamo ora verso Est verso il Passo del Venerocolo, lungo la crestina orientale, piuttosto lunga ma mai difficile. Questa alterna tratti erbosi a facili balze pietrose. Giunti al passo (2314 Mt., palina con varie indicazioni tra cui il nostro sentiero n. 414), scendiamo verso il primo lago, quello più ampio, e ne costeggiamo le rive di sinistra restando poco sopra di esso. Seguiamo il sentiero n. 414, comodo e pietroso. Ad un certo punto dobbiamo piegare verso sinistra, facendo ben attenzione a non proseguire lungo l’ampio sentiero davanti a noi e che ci condurrebbe verso il Monte Bognaviso. Noi teniamo la sinistra (bolli poco visibili in questo punto) seguendo il sentiero n. 414 che dopo aver piegato a sinistra, scende verso una evidente zona acquitrinosa con un laghetto ben visibile in basso. Come riferimento, dobbiamo considerare che ad un certo punto il sentiero taglierà i fianchi del Bognaviso. Scendiamo perdendo lentamente quota lungo al bella Valle di Venerocolino. Il percorso è privo di bolli ed indicazioni, ma la direzione è inequivocabile e non potete sbagliarvi. Dopo pascoli e prati, eccoci entrare in una bela abetaia dalla quale usciamo nei pressi di un bel ponte di legno massiccio. Lo attraversiamo e riprendiamo la discesa su ampio sentiero semi pianeggiante fuori dal bosco. Più avanti rientriamo nel bosco e perdiamo velocemente quota. Ad un bivio teniamo la sinistra e più in basso incontriamo finalmente una palina che ci indica di proseguire in discesa verso sinistra. Sempre su comodo sentiero passiamo una costruzione dell’acquedotto e su tracciato pietroso nel fitto di abeti sbuchiamo sul pianoro poco prima del ristorante Vò.

Note
L'itinerario può essere percorso sia nel senso descritto che nel senso opposto, senza particolari cambiamenti di impegno e difficoltà.
Commenti vari

Per altre info sulla zona date una lettura anche alle relazioni del 15.07.2017 e del 18.11.2006. Qualche bollo o segnale lungo la discesa della lunga Valle del Venerocolo non guasterebbe, giusto per rassicurare l'escursionista che non conosce la zona.
Ai Laghi del Venerocolo abbiamo assistito allo spettacolo inatteso di due ermellini che giocavano saltellando tra le rocce.

La lunghezza totale del percorso è di 24,2 Km. La nostra velocità media (comprese le soste) è stata di 2,6 Km/h.

SCARICA IL FILE PER IL GPS

   

Ingrandisci

Ingrandisci

La conca poco oltre la Baita Venano di Sopra

Il laghetto prima del rifugio Tagliaferri

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Il rifugio Tagliaferri con sullo sfondo il Pizzo Tornello

Il Monte Demignone con il Passo del Vò
e al centro la costa Ovest da risalire

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Omar accanto Madonnina sul Demignone

Guly in discesa dal Demignone dalla costa Sud-Est

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Passerella di metallo lungo il tratto attrezzato
verso il Passo del Venerocolo

Panorama verso i Laghi del Venerocolo

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Il Monte Venerocolino sulla sinistra

Guly affronta il primo tratto della salita al Venerocolino

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Cima del Venerocolino

Scendendo verso i Laghi del Venerocolo con il Monte Bognaviso

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Rilievi GPS