Zona montuosa |
Alpi Orobie |
Località
di partenza |
Località Ronco - Schilpario (BG) |
Quota
partenza |
1080 Mt. |
Quota di
arrivo |
2413 Mt. |
Dislivello
totale |
1350 Mt. |
Data di
uscita |
18/11/2006 |
Ore di
salita |
3 h. 30' |
Ore di
discesa |
2 h. 15' |
Sentieri utilizzati |
n. 414, 416 |
Giudizio sull'escursione |
Bella |
Sass Balòss presenti |
Omar, Gölem |
Difficoltà |
EE |
Condizioni
climatiche e dei sentieri |
Giornata con forte nebbia, pioggia
nella parte bassa della camminata e neve oltre i 2000 metri. Al
passo abbiamo trovato circa 15 Cm. di neve fresca che, unitamente
alla nebbia, ha creato non pochi problemi nel rintracciare il
percorso corretto. Segnaletica essenziale e mai invadente. Sentieri
comunque comodi e sicuri. |
Eventuali pericoli |
Nessuno. |
Presenza di acqua |
Durante tutta la camminata incontrerete
ruscelletti e torrenti a cui attingere acqua. Al parcheggio potrete
eventualmente rifornirvi di acqua presso il ristorante Vo. |
Punti di appoggio |
Il ristorante Vo alla partenza. Noi non
abbiamo incontrato null'altro che potesse offrire riparo, salvo una
baita semidistrutta dopo circa un'ora di cammino. |
Materiale necessario oltre al tradizionale |
Nulla. |
Caratteristiche dell'escursione |
Descrizione generale
Lunga ma non eccessivamente faticosa camminata nella valle di
Scalve, una delle zone meno contaminate delle Orobie. Sebbene priva
di difficoltà, la classificazione EE è data dalla lunghezza del
percorso, dal dislivello, ma soprattutto dalle condizioni che noi abbiamo
incontrato, cioè scarsa visibilità e neve nella parte alta, il tutto
condito da una segnaletica, come detto, a tratti poco evidente. In
periodi estivo-autunnali, non dovrebbe presentare il minimo
problema. La zona che si percorre risulta ricca di fauna, come hanno
dimostrato le numerose impronte e alcuni avvistamenti di camosci.
Descrizione percorso
Lungo la strada che da Bergamo porta a Schlipario, giunti in
località Ronco, poco prima del paese, si prende la strada asfaltata verso sinistra con
indicazione ristorante Vò. Dopo circa 800 Mt. la strada diviene
sterrata. Una volta c'era la possibilità di parcheggiare al
ristorante, ora il parcheggio è riservato ai clienti. Pochi metri
dopo il ristorante un pannello in legno riporta una bella cartina
che ci aiuta a farci un'idea delle belle escursioni nella zona.
Superato il cartello, al primo bivio, si prende a destra, seguendo le
indicazioni per il passo del Venerocolo. Il sentiero si addentra
ripido in un bel bosco di abeti. In breve il fondo morbido coperto
di aghi, lascia spazio ad un noioso strato di cemento. Terminata la
copertura in cemento, siamo ormai al limitare del bosco. Il sentiero
si porta decisamente sul lato destro del vallone che stiamo
risalendo (Valle del Venerocolino) e con alcuni tornanti mai ripidi,
guadagna quota fino a portarsi a livello di una bella conca erbosa.
Con un ampio giro da destra verso sinistra, si attraversa quest'ultima,
superando prima un torrentello e poi un secondo coso d'acqua di maggiori
dimensioni, il tutto al cospetto di un verticale salto roccioso con
tanto di cascatella. Superato il secondo torrente con qualche salto
tra grossi sassi, ci troviamo sul versante opposto della valle.
Rientrati nel bosco di larici si torna a salire con una serie di
tornati che in breve fanno guadagnare quota, fin oltre il limite
della vegetazione. Sempre su tornanti, adesso ci troviamo in un
ambiente aperto fatto da ripidi prati che scendono verso valle.
Giunti su un evidente costone, il sentiero gira verso sinistra e poco
dopo compie un ampia curva verso destra iniziando un lungo tratto in
mezza costa attraversando alcuni ripidi valloncelli pratosi e tratti
che tagliano brevi salti rocciosi. Giunti ad una specie di muretto a
secco su cui passa il sentiero, termina il tratto in mezza costa e
ci troviamo a camminare tra piccole conche e zone pianeggianti. Dopo
pochi minuti, verso destra, molto lontani si dovrebbero vedere i
primi due laghetti del Venerocolo (noi eravamo immersi nella nebbia
e non abbiamo visto nulla, se non al ritorno). Si prosegue oltre
superando alcuni tornati ricavati con muretti a secco fino a una
specie di passo dal quale, verso il basso, si vede il terzo dei laghi,
decisamente più grande. Qui si incontra un bivio. Noi prendiamo a
destra e con percorso in leggera salita arriviamo ad un quarto
piccolissimo lago nei pressi del quale un grosso ometto piramidale
ci indica la via. Il bel sentiero prosegue tra saliscendi fino ad
una palina. Ormai vediamo l'ultimo lago. Qui incontriamo il sentiero
n. 416. Lo seguiamo verso sinistra e camminando in mezza costa sotto un
costone roccioso, pochi metri più alti dell'ultimo lago alla nostra
sinistra, giungiamo in breve all'evidente intaglio del passo del Venerocolo, dove una palina ci indica l'arrivo.
Da questo punto è possibile
seguire la dorsale per raggiungere la cima del Monte Venerocolo.
Discesa
Percorrendo a ritroso il percorso seguito in salita. |
Note |
Sarebbe un ottima idea quella di
abbinare la salita al rifugio Tagliaferri, al quale si pernotta, con
la discesa lungo il passo del Venerocolo, percorrendo l'escursione
appena descritta al contrario, compiendo così un anello
lungo un bellissimo percorso, a cavallo tra la valle di Scalve e la
valle di Belviso, ricco di panorami ed ambienti solitari. Molto
bello risulterà il tratto che collega il rif. Tagliaferri al passo
del Venerocolo. |
Commenti vari |
Attenzione a dove parcheggiate l'auto:
la zona è costellata da divieti di sosta ed anche il parcheggio del
ristorante è privato. Immaginiamo che in primavera ed estate qualche
vigile ligio al dovere possa risalire la strada asfaltata che
conduce alla partenza e... |
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Omar fa lo scemo in versione Batman |
Losio nella conca pianeggiante |
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Losio fa il duro |
La valle del Venerocolino |
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Inizia la neve... |
Fa freddo e si vede |
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Nei pressi del terzo lago |
Al passo Venerocolo |
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