Monte Cornetto - Via degli Ometti

 
Zona montuosa Piccole Dolomiti Vicentine
Sottogruppo del Sengio Alto
Località di partenza Passo di Campogrosso (VI)
Quota partenza 1457 Mt. Quota di arrivo 1899 Mt.
Dislivello totale +247/-85 Mt. dal parcheggio all'attacco
+280 Mt. la via (370 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 175, 149, 176
Ore di salita 1 h. 20' dal parcheggio all'attacco
3 h. 30' la via
Ore di discesa 1 h. 10' fino al parcheggio
Esposizione Sud-ovest Giudizio sull'ascensione Discreta
Data di uscita 07/07/2019 Difficoltà V, V+
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Alessandro.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata soleggiata con temperature gradevoli. I sentieri che si percorrono sono in ottimo stato e ben segnalati. La roccia è buona lungo tutto il percorso.

Eventuali pericoli
Soliti d'arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua

No.

Punti di appoggio
Rifugio Campogrosso (1457 Mt.) situato in corrispondenza dell'omonimo passo, Malga Bovental (1435 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale

Solito materiale d'arrampicata. Portare friend e cordini per integrare.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Dal libro "Piccoli Dolomiti - Pasubio" di Gianni Pieropan edito da CAI/TCI:
"Pur non possedendo la monolitica compattezza del Monte Baffelàn, e non vantando così gran numero d'itinerari d'alto livello, questa vetta s'impone da qualunque versante con l'eleganza della sua classica sagoma triangolare.
Essa è costituita da un complesso di strutture rocciose appoggiantesi e sovrapponentesi a vicenda, che le conferiscono quell'aspetto turrito e man mano più appuntito che ben si rispecchia nel toponimo. A tal proposito si ritiene ch'esso derivi dal cimbrico Hornetzen, per indicare i pascoli del Corno; anche in questo caso, come già per il Baffelàn e innumerevoli altri, alla progressiva corruzione e italianizzazione del nome, si sarebbe perciò accompagnata la trasposizione alla sommità. Sovr'essa sorge una croce in ferro e in guerra vi si trovava il cosiddetto 'osservatorio reale', di cui non rimane traccia".
La via degli Ometti è stata salita da Giorgio Roncolato, Renato Bellotto e Arturo Franco Castagna il 1 ottobre del 1995 e corre lungo una sequenza di camini interrotti da cengie sul fianco sud-ovest del Monte Cornetto.
Successivamente Alberto Peruffo e M. Scarso, il 26 ottobre del 1998, aprirono due varianti all'itinerario. La prima, nota come "variante della Placca" consente di evitare un facile canale erboso che conduce al sentiero di arroccamento e il successivo spostamento verso destra regalando continuità alla salita; la "variante del Pilastro Meraviglioso" invece corre nella parte alta della via, lungo uno spigolo evitando un bellissimo camino. Noi ci siamo limitati a percorrere la prima variante.
Sul sito "Intraisass" l'apertura della via degli Ometti e delle relative varianti viene così presentata:
"Se si potesse aggiungere un nuovo momento evolutivo nella storia dell’alpinismo di una montagna – solitamente divisa cronologicamente in esplorazione della stessa, salita della via normale, esplorazione e salita di tutti i versanti e gli spigoli, individuazione dei grossi problemi alpinistici con risoluzione progressiva di sempre maggiori difficoltà – bisognerebbe creare un adeguato spazio per tutti quelli itinerari che si racchiudono sotto l’ampia definizione di 'scoperta alpinistica'. Una 'scoperta alpinistica' su di una montagna non è ovviamente l’individuazione di un itinerario facilmente visibile e il cui problema di salita – facile o difficile – appare sotto gli occhi di tutti. Si tratta bensì di quegli itinerari nascosti che per un caso o per un altro vengono portati alla luce da veri o improvvisati esploratori che agiscono al di là dei consueti valori storici. Il Monte Cornetto, in questi ultimi anni, forse più di ogni altra montagna tra le Piccole Dolomiti e il Pasubio, si è trovato oggetto di questo particolare momento alpinistico. Esso, infatti, monte tra i più frequentati delle nostre montagne grazie alla non difficile via di salita alla cima, si è visto disegnare sui suoi 'conosciutissimi' fianchi alcuni itinerari che nessun alpinista credeva si potesse ancora tracciare. In un primo caso – la Via degli Ometti – vediamo all’opera dei veri e propri esploratori, ossia la compagnia guidata da Arturo Castagna, meritevole di aver dato nuovo respiro agli alpinisti frequentatori dell’Alpe di Campogrosso stanchi delle solite ascensioni. La Via degli Ometti è una vera e propria scoperta alpinistica, sia nel profondo camino iniziale che lascia stupefatti per la sua strana conformazione, sia per il prezioso camino aereo dopo la quarta lunghezza, un’arrampicata in opposizione lunga 60 metri, unica nelle Dolomiti Vicentine".
Recenti ricerche hanno portato alla luce un itinerario alpinistico da tempo dimenticato, si tratta della via "Luigi Reniero" (alpinista morto sul Monte Pilatus il 14 maggio del 1965) aperta il 19 marzo del 1978 da Giuseppe Lucato, Miro Caile e Dino De Toni.
I tre aprirono l'itinerario in condizioni di abbondante innevamento e in circa 6 ore. La via non venne inserita nella guida di Pieropan perchè le bozze vennero chiuse nel 1976 mentre la stampa fu completata solo nel 1978. La notizia di questa apertura venne a suo tempo diffusa sul Giornale di Vicenza e la relazione pubblicata su Le Alpi Venete e su Lo Scarpone. All'attento e curioso lettore viene lasciato il compito dell'analisi e del confronto tra i due itinerari.
In via sono presenti numerose protezioni e tutte le soste sono attrezzate ma può risultare utile integrare con dadi e friend.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere il passo di Campogrosso (da Recoaro, superato il centro cittadino, si prende a destra la strada che, attraversando il paese di Merendaore, sale al passo) e parcheggiare nello spiazzo di fronte al rifugio. Alle spalle del parcheggio parte il sentiero n. 170 che, in breve, conduce ai vasti prati che sovrastano la malga Bovental. Da qui sono facilmente riconoscibili la Torre Bovental, il Monte Cornetto e, alla sua base, la Torre Luca Franceschini.
Attraversare i prati e continuare lungo il sentiero entrando nel bosco e superando le deviazioni per la via Stefani/Bertolotti alla Torre Luca Franceschini e quella per lo Spigolo Bellavista alla Torre Bovental. Raggiunto un bivio con una palina CAI prendere a destra seguendo le indicazioni per il Passo degli Onàri. Superare sei gallerie di guerra e raggiungere l'intaglio tra il monte Cornetto e la Torre Luca Franceschini; poco dopo abbandonare il sentiero per seguire una traccia verso destra (scritta rossa via degli Ometti e successivi bolli rossi) che dopo aver traversato sale, mediante un canale ghiaioso, alla base di un profondo camino. L'attacco si trova alla sua destra.

1° tiro:
traversare facilmente verso sinistra ed entrare nel camino; risalirlo fino a raggiungere la sosta (2 chiodi+cordone+anello) posta nel fondo dello stesso. 35 Mt., III, II, 2 chiodi, 1 sosta intermedia (clessidra+cordone+maglia rapida+chiodo).

2° tiro:
salire il bellissimo camino in spaccata e spostarsi a destra. Proseguire sul fianco destro per poi uscire da un piccolo foro. Sostare comodamente (1 clessidra con cordone). 15 Mt., IV, V, IV, 2 chiodi con cordino, 3 chiodi, 3 clessidre con cordone.

3° tiro:
spostarsi per pochi metri alla base della placca. Qui si trova la sosta (2 chiodi). 5 Mt., I.

4° tiro - VARIANTE DELLA PLACCA:
salire il bel muretto e, poco prima del suo termine, traversare a destra. Proseguire per terreno via più abbattuto sino a raggiungere la sosta (mugo+cordoni) che si trova sulla destra del canale che conduce alla base dell'evidente camino della successiva lunghezza.
60 Mt., V+, IV+, IV, III, 9 chiodi, 2 clessidre con cordino.

5° tiro:
salire il bellissimo camino sino a quando è possibile uscire verso destra. Qui sostare (3 chiodi). 30 Mt., IV+, IV, III, 6 chiodi.

6° tiro:
alzarsi sopra la sosta e, dopo pochi metri, traversare a sinistra rientrando nel camino. Proseguire fino al suo termine e continuare in obliquo verso destra sino a raggiungere una spalla dove si sosta (3 chiodi+cordini).
40 Mt., IV, IV+, III, 3 chiodi con cordino, 1 clessidra con cordino.

7° tiro:
percorrere la spalla e abbassarsi sul versante opposto entrando nell'ampio canale. Risalirlo camminando fino alla sosta (3 chiodi+cordino) situata sulla sinistra della base dell'evidente camino. 50 Mt., I, IV, II, I, 2 chiodi.

8° tiro:
salire il bellissimo camino sino al suo termine. Proseguire lungo la terrazza fino alla parete successiva. Qui si sosta (3 chiodi+cordone).
40 Mt., IV, III, 4 chiodi.

9° tiro:
salire la fessura-camino a sinistra della sosta e continuare per rocce più semplici. Sostare nei pressi di una paretina (3 chiodi+cordino+libro di via). 35 Mt., IV, IV+, III, II, 3 chiodi.

10° tiro:
salire il camino a sinistra della sosta e proseguire, per rocce via via più semplici, sino a raggiungere una zona con grossi blocchi. Qui attrezzare la sosta. 30 Mt., IV, III, II, 2 chiodi.

11° tiro:
proseguire facilmente sino in vetta. Sosta da attrezzare. 30 Mt., I.
Discesa
Dalla vetta imboccare il comodo sentiero n. 175 che si abbassa lungo il versante nord-ovest sino a un bivio dal quale si può prendere la traccia che scende verso il Passo di Campogrosso o il Pian delle Fugazze.

Note

L'attacco della via può essere agevolmente raggiunto dopo aver percorso lo Spigolo Bellavista alla Torre Bovental o la via Stefani/Bertolotti alla Torre Luca Franceschini.

   

Ingrandisci

Ingrandisci

L'inizio della seconda lunghezza

Alessandro a pochi metri dalla S2

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Alessandro impegnato sulla variante della placca

   
Ingrandisci Ingrandisci
Cordata impegnata nel superamento del camino centrale Will sul sesto tiro
   
Ingrandisci Ingrandisci

Matteo su L8

Alessandro
   
Ingrandisci Ingrandisci
Il Monte Cornetto con i tracciati delle vie:
degli Ometti e Spigolo Soldà.
Foto di M. Stefani, tracciati Sassbaloss
La parete sud-ovest del Monte Cornetto
con il tracciato della via degli Ometti