Descrizione generale
Le Cinque Torri non hanno bisogno di presentazioni. Sono tra i gruppi dolomitici più conosciuti e fotografati. Tra le varie torri si snodano moltissimi itinerari di varia difficoltà. Sono anche presenti delle falesie.
La "Diretta Dimai" è una delle vie più lunghe, belle ed esposte delle Cinque Torri. Sale sulla solare parete sud della Torre Grande con arrampicata molto estetica e tecnica principalmente su muri verticali con piccole tacche. Aperta nel 1933 da Giuseppe Dimai, C. Degasper, G. Ghedina e A. Verzi. Itinerario molto ripetuto con roccia solida e interamente richiodato con fittoni resinati. Probabilmente le soste erano già state riviste in precedenza in quanto presentano degli spit.
Attacco, descrizione della via
Da Cortina d'Ampezzo salire la strada statale 48 in direzione del Passo Falzarego. Raggiunto il ponte di Ru Bianco si prende, sulla sinistra, una strada asfaltata (indicazioni) che sale al rifugio Cinque Torri dove si parcheggia. La torre che sovrasta il rifugio è la
Torre Grande. La parete sud-est è caratterizzata da un grosso avancorpo che arriva quasi a metà parete. Verso il margine sinistro di questo avancorpo, vicino alla parete gialla strapiombante, una spaccatura forma un diedro.
Questo è l'attacco, in comune con la via Miriam.
1° tiro:
salire in verticale puntando ad uno
strapiombino giallo con roccia molto levigata. Superarlo e spostarsi un po' a sinistra per aggirare un secondo strapiombino. Tornare nel diedro fessurato e seguirlo fino al suo termine dove si sosta (2 fittoni) su un piccolo pulpito sulla destra. 30 Mt., V, IV+, 3 chiodi, 2 anelli cementati (per eventuali soste intermedie).
2° tiro:
salire le facili roccette sopra la sosta sino a raggiungere una spaccatura. Con un passo atletico uscire a destra e poi continuare sul facile spigoletto di destra, riportandosi pian piano verso la parete, fin quasi alla sommità dell'avancorpo. Si sosta (2 spit+1 fittone) all'altezza dell'evidente fessura orizzontale che taglia la parete gialla verso sinistra.
35 Mt., II, IV+, III, 1 anellone cementato (poco più a destra 3 vecchi chiodi), 1 clessidra con cordone, 1 sosta intermedia (2 fittoni).
3° tiro:
traversare a sinistra sfruttando la fessura orizzontale. Subito dopo aver aggirato lo spigolo salire il muro giallo con passi leggermente strapiombanti fino a quando si riesce ad obliquare più facilmente verso sinistra e raggiungere la sosta (2 spit+1 fittone).
25 Mt., IV+, V+, VI, IV+, 1 chiodo, 5 fittoni, 2 soste intermedie (2 chiodi+cordini).
4° tiro:
sopra la sosta c'è un'aggettante fessura con qualche chiodo. Noi traverseremo invece verso sinistra (alzandosi leggermente sui primi metri) fino alla sosta successiva (2 spit+1 fittone). 20 Mt., V-, IV-, 1 chiodo, 3 fittoni
5° tiro:
obliquare un po' verso destra e poi salire in verticale tendendo leggermente a destra puntando alla fessura che caratterizza il tiro successivo. Si sosta (1 spit+1 fittone+1 chiodo) alla sua base. 20 Mt., V+, VI-, V, 3 chiodi, 5 fittoni.
6° tiro:
passo iniziale difficile per prendere la fessura sulla sinistra. La si segue con arrampicata un po' fisica e al suo termine si esce a sinistra su comodo ripiano dove si sosta (2 fittoni). 10 Mt., VI+, IV+, 2 chiodi, 3 fittoni.
7° tiro:
per roccette obliquando un po' verso sinistra fino ad imboccare un canalino che conduce sulla sommità della torre dove si effettua l'ultima sosta (da attrezzare su spuntoni). Appena prima di sbucare in vetta è possibile notare, sulla sinistra, uno stretto e ripido canalino. Questa è l'uscita della via Normale che si seguirà in discesa. 40 Mt., III, 1 clessidra con cordone.
Discesa
La discesa avviene mediante la macchinosa via Normale. Abbassarsi nel canale visto appena prima di raggiungere la vetta. Dove finisce ci si abbassa 3 metri sfruttando una fessura (III molto esposto) raggiungendo così una cengetta. Traversare 7-8 metri verso sinistra (viso a monte) sino a raggiungere un ancoraggio di calata. Con una doppia di 10 Mt. raggiungere una cengetta che si segue verso sinistra (viso a monte). Scendere arrampicando su difficoltà di II, III sino ad un cavo metallico che traversa a destra (viso a valle). Ignorarlo e scendere, superando dei grossi blocchi incastrati, alla terrazza
poco più a sinistra. Da qui salire leggermente ad una
selletta (ometti) dalla quale si scende verso destra (passi di I e II) sino a raggiungere un ancoraggio. Con una calata da 25 Mt., si arriva alla base della parete sul versante nord-ovest. Si segue brevemente la traccia verso sinistra (viso a valle) che costeggia la parete passando accanto all'attacco e successivamente al parcheggio.
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