Cinque Torri/Torre Grande (Cima Sud) - Via Miriam

 
Zona Montuosa Dolomiti - Gruppo del Nuvolau
Sottogruppo delle Cinque Torri
Località di partenza Rifugio Cinque Torri -
Località Alpe Potor (BL)
Quota Partenza 2137 Mt. Quota di arrivo 2361 Mt.
Dislivello totale

+74 Mt. per l'attacco
+150 Mt. la via (190 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita

15' per l'attacco
2 h. la via

Ore di discesa 40'
Esposizione Sud-est Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 12/07/2008 Difficoltà IV+, V
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Alberto, Luigi, Marco.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Durante tutta la mattinata il tempo è stato incerto. Nuvole basse si alternavano a brevissime schiarite. Terminata la discesa lungo la via Normale ha iniziato a piovere. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente. La roccia è ottima anche se in alcuni punti è molto levigata dalle innumerevoli ripetizioni.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
Nessuna.
Punti di appoggio
Rifugio Cinque Torri (2137 Mt.) e rifugio Scoiattoli (2250 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale

Tradizionale da arrampicata. Portare qualche cordino e friend per integrare.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Le Cinque Torri non hanno bisogno di presentazioni. Sono tra i gruppi dolomitici più conosciuti e fotografati. Tra le varie torri si snodano moltissimi itinerari di varia difficoltà. Sono anche presenti delle falesie. Dal sito web guidedolomiti.com:
"Il 29 giugno 1927, le guide ampezzane Angelo e Giuseppe Dimai “Déo” tracciarono una nuova via di quinto grado sulla soleggiata parete meridionale della Torre Grande d'Averau (Cima Sud). In cordata con le due giovani guide erano legati un amico, Arturo Gaspari “Becheréto”, e una signorina ventinovenne, Miriam E. O'Brien, americana d'origine irlandese e spericolata scalatrice, alla quale poi fu dedicata la via. La “Miriam”, banco di prova per generazioni di alpinisti, ancora oggi è molto amata dagli scalatori in virtù della solidità della roccia, dell'esposizione favorevole e dei passaggi variati e divertenti. Il 3 agosto 2001 il figlio di Miriam O' Brien, Brian Underhill, è giunto di proposito da Boulder (Colorado) nelle Dolomiti, con l'intenzione di ripetere la salita aperta dalla madre nel periodo eroico dell'alpinismo ampezzano. Underhill, pensionato sessantaduenne, è un ottimo scalatore. Ha superato con grande soddisfazione i 160 metri della classica parete in compagnia della figlia dodicenne Vivian e della guida Enrico Maioni “Coleto”, ripromettendosi di ritornare ancora a Cortina per far conoscere alle altre due giovani figlie il magico mondo roccioso che, negli anni ‘20, fece innamorare l'intrepida madre, il cui nome rimane scolpito su una delle più amate ascensioni della valle d'Ampezzo.
Pare che la prima ascensione invernale della nota via Miriam sulla Torre Grande d'Averau risalga al 3 gennaio 1954, per opera di M. Bianchi e F. Faccin di Monza."

Itinerario molto ripetuto; nulla si staccherà dalle vostre mani durante la ripetizione. In via sono presenti pochi chiodi.
Attacco, descrizione della via
Da Cortina d'Ampezzo salire la strada statale 48 in direzione del Passo Falzarego. Raggiunto il ponte di Ru Bianco si prende, sulla sinistra, una strada asfaltata (indicazioni) che sale al rifugio Cinque Torri dove si parcheggia. La torre che sovrasta il rifugio è la Torre Grande. La parete sud-est è caratterizzata da un grosso avancorpo che arriva quasi a metà parete. Verso il margine sinistro di questo avancorpo, vicino alla parete gialla strapiombante, una spaccatura forma un diedro. Questo è l'attacco, in comune con la via
Diretta Dimai.

1° tiro:

salire in verticale puntando ad uno strapiombino giallo con roccia molto levigata. Superarlo e spostarsi un po' a sinistra per aggirare un secondo strapiombino. Tornare nel diedro fessurato e seguirlo fino al suo termine dove si sosta (2 fittoni) su un piccolo pulpito sulla destra. 30 Mt., V, IV+, 3 chiodi, 2 anelli cementati (per eventuali soste intermedie).

2° tiro:
salire le facili roccette sopra la sosta sino a raggiungere una spaccatura. Con un passo atletico uscire a destra e, pochi metri dopo, iniziare a traversare a sinistra passando sotto un tetto orizzontale fino alla sosta (1 anellone cementato).
50 Mt., IV+, II, III, 1 anellone cementato (poco più a destra 3 vecchi chiodi), 1 clessidra con cordone, 1 sosta intermedia (2 fittoni).

3° tiro:
dalla sosta spostarsi a sinistra e salire in obliquo sfruttando la lama. Tiro breve ma atletico, esposto e molto bello.
10 Mt., IV+, 1 sosta intermedia (chiodi).

4° tiro:
traversare a sinistra con un'esposizione da brivido sino a raggiungere una fessura verticale. Salirla e raggiungere la soprastante terrazza dove si sosta (1 anellone cementato). 15 Mt., IV, 1 chiodo.

5° tiro:
proseguire lungo il diedro aperto che caratterizza le prossime lunghezze stando inizialmente a sinistra e successivamente a destra fino a raggiungere la sosta (1 chiodo cementato). 30 Mt., IV, V, 2 chiodi, 2 chiodi cementati.

6° tiro:
proseguire ancora lungo il diedro che, dopo pochi metri, diviene camino sino ad uscire su di una cengia. Rimontare un muretto e poi spostarsi a destra entrando in un altro camino al termine del quale si trova la sosta (1 anellone cementato).
30 Mt., V, IV, 2 chiodi cementati.

7° tiro:
proseguire lungo il canalino a destra della sosta sino alla vetta dove si attrezza la sosta (clessidra). 25 Mt., III+, II.
Discesa
La discesa avviene mediante la macchinosa via Normale. Dalla vetta scendere arrampicando l'ultima lunghezza di corda percorsa. Raggiunta la sosta traversare per 7 metri verso sinistra (viso a monte) sino a raggiungere un ancoraggio di calata. Con una doppia di 10 Mt. raggiungere una cengetta che si segue verso sinistra (viso a monte). Scendere arrampicando su difficoltà di II, III sino ad un cavo metallico che traversa a destra (viso a valle). Ignorarlo e scendere, superando dei grossi blocchi incastrati, alla terrazza poco più a sinistra. Da qui salire leggermente ad una selletta (ometti) dalla quale si scende verso destra (passi di I e II) sino a raggiungere un ancoraggio. Con una calata da 25 Mt., si arriva alla base della parete sul versante nord-ovest. Si segue brevemente la traccia verso sinistra (viso a valle) che costeggia la parete passando accanto all'attacco e successivamente al parcheggio.

Note

Per la comodità d'accesso e il breve sviluppo la salita è adatta a giornate di tempo incerto.

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-orientali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Luca sulla lama della terza lunghezza

Bertoldo alla terza sosta sotto la grande tetto

   

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A sinistra Bertoldo sulla quinta lunghezza e a destra alla quinta sosta

   

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La grossa spaccatura che divide in due la Torre Grande

I due Sassi in vetta

   

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La parete sud della Torre Grande con i tracciati delle vie:
Miriam, Diretta Dimai
e Fessura Dimai

Bertoldo, Luigi e Marco durante la pulizia del loro "bottino"...