Descrizione generale
Itinerario aperto da L. Ghedina, A. Zardini e A. Michielli il 6 giugno 1965 dalle difficoltà abbastanza contenute ma sempre in costante esposizione. In via ci sono dei vecchi chiodi e diverse clessidre. Le soste sono attrezzate con anello di
calata.
Attacco, descrizione della via
Da Cortina d'Ampezzo si sale la strada statale 48 che
conduce al Passo Falzarego fino a circa 1 Km. sotto il passo
in località "Pian del Menìs". Sulla
sinistra c'è il rifugio "Col Gallina" e sulla
destra il ristorante "Strobel".
Di fronte al ristorante c'è ampia possibilità
di posteggio.
Dal piazzale si sale in direzione delle Torri seguendo il
sentiero che inizia a fianco del ristorante (non numerato
ma segnalato con bolli rossi e bianchi) per circa 15' fino
ad incrociare una vecchia strada di guerra oggi sentiero C.A.I.
n. 412.
Seguire questo sentiero pianeggiante verso destra per un
centinaio di metri fino a superare uno sperone oltre il quale
è necessario risalire una ripida traccia
che porta alla base della parete Sud/Est della Torre Piccola
(salire sempre dritti e ignorare la prima parete che si
presenta sulla sinistra. Nei pressi c'è anche una grotta). Sull'estrema sinistra
vi è un camino giallastro molto friabile e, al termine
dello stesso, leggermente più a destra vi è
un bollo rosso. La via degli Scoiattoli (o diretta Scoiattoli)
è posta all'estrema destra della parete in corrispondenza
di una clessidra verniciata di rosso.
Per non sbagliare puntare alla base della parete esattamente
nel centro tra le cime delle due Torri.
1° tiro:
salire verticalmente il canalino fino alla sosta (1 anello cementato)
un po' nascosto sulla destra. 45 Mt., III, III+
2° tiro:
proseguire qualche metro lungo il canale e uscire verso sinistra
in direzione di una placca nera. Salire verticalmente fino a raggiungere un terrazzino
aereo dove si può sostare (1 anello cementato). 40 Mt., III, IV
3° tiro:
rimontare direttamente la rampa (molto verticale) fino al
chiodo (circa 7 Mt.). In corrispondenza del chiodo obliquare a destra, dove è facile proteggere la via sfruttando delle clessidre,
per poi tornare a salire in verticale
fino a giungere ad un terrazzino. La sosta è sulla
destra della parete. 50 Mt., IV, IV+, III
4° tiro:
superare il muretto sulla sinistra e portarsi in corrispondenza
della parete. Percorrere alcuni metri su terrazza detritica
fino alla sosta (doppia e segnata da un grosso bollo rosso).
50 Mt. III, I
5° tiro:
salire a sinistra della sosta pochi metri fino a dover rimontare la parete
con un passaggio delicato ed esposto.
Percorrere poi alcuni metri per rocce più semplici fino a giungere ad
un muretto. Oltrepassarlo salendo direttamente in verticale
e uscendo poco a sinistra della pianta (molto esposto!, forse V-) sfruttando i piccoli appigli.
Al termine del muretto procedere fino al centro del canale e
sostare (1 chiodo) in corrispondenza
di un grosso masso sulla destra. 40 Mt., IV, IV+, III,
3 chiodi.
A questo punto siamo stati costretti ad interrompere la salita
per via di una nevicata accompagnata da un forte vento.
Abbiamo quindi raggiunto la selletta che divide le due torri e
dalla quale parte il sentiero di discesa. Per raggiungere la
selletta:
dalla sosta, anche slegati vista la semplicità,
salire verso destra rimontando dapprima una spaccatura giungendo
così ad una zona erbosa. Piegare a sinistra
fino alla selletta
che divide le due torri. 50 Mt., II, I
Se invece si prosegue:
dalla S5 portarsi al cospetto della fascia di rocce
gialle sulla sinistra della torre scendendo pochi metri su ghiaie e traversando poi su
una grossa terrazza detritica. Attenzione se si procede
slegati! Dovrebbe esserci una sosta
sulla destra, quasi sulla verticale della selletta dove
arrivano le calate in corda doppia dalla vetta. Noi non
l'abbiamo trovata e ne abbiamo attrezzata una. Abbiamo
percorso queste ultime due lunghezze il 05/06/05 dopo aver
salito la via Comici (clicca
qui per la scheda di quella salita).
6° tiro:
salire pochi metri per facili rocce fino a raggiungere una
cengia che sale verso sinistra (1 chiodo). Ci si trova sotto
ad un'altra parete gialla strapiombante. Proseguire per cengia
fino ad affrontare una parete verticale e poi ancora per
facili rocce fino in sosta (4 chiodi).
30 Mt., III-, IV-, II,
1 chiodo.
7° tiro:
salire direttamente il diedro stando dapprima alla sua sinistra
per passare poi, all'altezza del primo chiodo, sulla destra.
Dove il diedro muta in camino lo si supera sfruttando begli
appigli sulla sinistra (sembrano scavati) od eventualmente
in spaccata. Uscire sullo spigolo e proseguire pochi metri
per facili rocce fino in vetta. Sostare su uno dei tanti (troppi)
anelli cementati. 40 Mt., IV+, IV, II, 3 chiodi.
Discesa
Il sentiero di discesa parte dalla selletta dove noi abbiamo
terminato la via.
Dalla vetta portarsi sul versante nord-est e scendere qualche metro
arrampicando (II+) oppure facendo una doppia di una
decina di metri fino a giungere ad una cengia. Spostarsi a
destra (viso a monte) alcuni metri giungendo ad un terrazzino attrezzato per la calata in doppia. Da
qui calarsi fino all'intaglio tra le due torri (25 Mt.).
Dalla selletta discendere il canale tra le due torri prestando attenzione a
qualche salto roccioso. Al termine seguire il sentiero fino a riprendere la vecchia strada di guerra percorsa durante l'avvicinamento.
E' anche possibile costeggiare la parete ovest
della Torre Piccola scendendo per ripidi gradoni erbosi tornando in questo modo nei pressi dell'attacco della via. |