Descrizione generale
Itinerario aperto da Emilio Comici, Sandro Del Torso e Mary Varale il 10 agosto 1934 seguendo lo spigolo sud della Torre Piccola di Falzarego. Le difficoltà sono piuttosto contenute ma sempre in costante esposizione. In via sono presenti diversi chiodi e clessidre. Le soste sono tutte comode e attrezzate. La via
è percorribile quasi tutto l'anno. Per il breve
accesso e le difficoltà contenute viene spesso presa
d'assalto da numerose cordate.
Attacco, descrizione della via
Da Cortina d'Ampezzo si sale la strada statale 48 che
conduce al Passo Falzarego fino a circa 1 Km. sotto il passo
in località "Pian del Menìs". Sulla
sinistra c'è il rifugio "Col Gallina" e sulla
destra il ristorante "Strobel".
Di fronte al ristorante c'è ampia possibilità
di posteggio.
Dal piazzale si sale in direzione delle Torri seguendo il
sentiero che inizia a fianco del ristorante (non numerato
ma segnalato con bolli rossi e bianchi) per circa 15' fino
ad incrociare una vecchia strada di guerra oggi sentiero C.A.I.
n. 412.
Seguire questo sentiero pianeggiante verso destra per un centinaio
di metri fino a superare uno sperone oltre il quale è
necessario risalire una ripida traccia che porta
alla base della parete sud-est della Torre Piccola (salire
sempre dritti e ignorare la prima parete, in realtà un
avancorpo, che si presenta sulla sinistra. Nei pressi c'è
anche una grotta).
Circa 7-8 metri a destra dell'evidente canale/camino di sinistra, in corrispondenza di una fessura-diedro gialla (bollo rosso a circa 10 Mt. di altezza) si trova l'attacco della via Comici (rettangolo verde ed anello cementato); poco più a destra, in corrispondenza di un chiodo a espansione si trova l'attacco della via Brandolin.
1° tiro:
salire 2 metri e poi spostarsi leggermente a destra con un
piccolo passo in discesa. Salire poi verticalmente mirando alla fessura/diedro
col bollo rosso. Affrontare la
fessura/diedro (chiodi in loco e possibilità di proteggere
ulteriormente con friend) per poi uscire sulla destra poco
prima del suo termine. Rimontare per rocce più semplici
la spaccatura che sale in obliquo verso sinistra. Al termine
della stessa traversare leggermente a sinistra per poi piegare
verso destra (gradoni) in direzione di un terrazzino dove
si sosta (2 chiodi a pressione).
40 Mt., IV,
IV+, IV, II, 4 chiodi.
2° tiro:
rimontare la parete e salire obliquando a sinistra
in direzione di un caminone (1 chiodo). Salire il camino stando
all'esterno e sulla sinistra (altro chiodo). Dopo essere usciti
dal caminone ci si trova sotto lo spigolo (1 chiodo con cordino
e anello di calata, possibile sosta). Rimontare la
parete alcuni metri fino a raggiungere lo spigolo e proseguire
fino ad una grotta gialla dove è possibile sostare (1 chiodo a pressione eventualmente
da integrare). 40 Mt., III+, IV, III+, 3 chiodi.
3° tiro:
tiro chiave della via. Dalla grotta uscire a destra per placca.
Salire qualche metro e spostarsi a sinistra (unto) in direzione
di una profonda fessura camino dove un bollo rosso indica
una clessidra. Da qui traversare verso destra (molto esposto)
per poi risalire in verticale una grossa fessura fino ad arrivare
nuovamente sullo spigolo. Si sosta (1 anello cementato) al
termine della fessura.
40 Mt., IV+, IV, 2 chiodi, 1 clessidra.
4° tiro:
salire la placca un po' unta per rimontare il filo dello
spigolo e seguirlo fino alla sosta. 35 Mt., III, nessun chiodo
ma numerose clessidre.
5° tiro:
proseguire ancora per spigolo fino a giungere alla base di
una parete verticale dove trovare gli anelli per la sosta.
Nessun chiodo, cercare la clessidre. 30 Mt., III.
Volendo si può stare un po' a destra dello spigolo con
difficoltà più elevate e 2/3 chiodi.
6° tiro:
salire direttamente la placca sfruttando una piccola spaccatura
(salendo si incontrano 2 chiodi) fino a raggiungere lo spigolo
dove è situata una piccola clessidra. Qui la via prosegue
dietro lo spigolo per rocce più semplici fino a raggiungere
la sosta (1 anello cementato).
45 Mt., III+, IV-,
III+, III, II, 5 chiodi, 2 clessidre.
7° tiro:
salire per rocce semplici lo spigolo fino a raggiungere la
vetta della torre. Numerosi (troppi!!!) anelli in loco per
il recupero. 10 Mt., II.
Discesa
Portarsi sul versante nord-est e scendere qualche metro
arrampicando (II+) oppure facendo una doppia di una
decina di metri fino a giungere ad una cengia. Spostarsi a
destra (viso a monte) alcuni metri giungendo ad un terrazzino attrezzato per la calata in doppia. Da
qui calarsi fino all'intaglio tra le due torri (25 Mt.).
Dalla selletta discendere il canale tra le due torri prestando attenzione a
qualche salto roccioso. Al termine seguire il sentiero fino a riprendere la vecchia strada di guerra percorsa durante l'avvicinamento.
E' anche possibile costeggiare la parete ovest
della Torre Piccola scendendo per ripidi gradoni erbosi tornando in questo modo nei pressi dell'attacco della via. |