Descrizione
generale
Da Trento una funivia permette di raggiungere velocemente l'abitato di Sardagna (oggi frazione, ma un tempo comune). Sotto la vecchia stazione alta della funivia (l'attuale stazione a monte si trova circa 50 Mt. più a lato) un tetto di 12 metri, nell'autunno del 1980, ha catturato l'attenzione di Cesare Paris e Marco Pegoretti che, in 12 ore, tracciarono questo estetico itinerario in grado di mescolare adeguatamente l'arrampicata libera con quella artificiale. I due apritori dedicarono la via a Luigi Degasperi, un amico di Paris morto sotto una valanga.
L'itinerario fu riscoperto qualche anno fa da Diego Filippi e Davide Pinamonti che sistemarono il sentiero d'accesso (nel frattempo le nuove abitazioni avevano cancellato l'accesso identificato da Paris), rinforzarono le soste e posizionarono all'inizio del tetto il libro di via.
Le ascensioni registrate sul libretto, alla data del nostro passaggio, erano solo due. Entrambe recano la firma di Davide Pinamonti.
Si tratta di un itinerario che merita di essere riscoperto perché può essere una valida alternativa a giornate di tempo incerto e l'ideale per impratichirsi con l'uso delle staffe.
La chiodatura lungo i tiri, come detto sopra, è ancora quella originale e alcune protezioni richiedono molta attenzione.
Al termine del secondo tiro, con corde da 60 Mt. è possibile scendere in doppia, tuttavia conviene completare la salita raggiungendo il parcheggio anche se ciò significa lottare con la folta vegetazione.
Nel maggio del 2005, più a sinistra, nel settore Concerto di Sardagna è stata aperta la
via Results and Conclusion.
Attacco, descrizione della via
Da Trento imboccare la strada che sale in direzione di Sardagna. Parcheggiare di fronte all'ex stazione alta della funivia (oggi centro congressi - termine della strada).
Percorrere a ritroso la strada sino ad incrociare sulla destra la via "alle Valène". Imboccarla e seguirla sino a quando sulla sinistra si stacca una stradina erbosa in piano. Qui iniziano i bolli rossi (alcuni leggermente sbiaditi) che conducono direttamente all'attacco.
Seguire la strada, abbassarsi costeggiando delle case e dopo aver perso quota piegare a destra. Qui la vegetazione tende ad intralciare il passaggio (cercare sempre i bolli, ci sono!).
Raggiunta una fascia di roccia abbassarsi con qualche piccolo passo d'arrampicata e proseguire nuovamente in piano. Abbassarsi in un canalino (presente una corda fissa) e mediante la comoda traccia raggiungere l'attacco, proprio sotto la verticale del grande tetto (chiodo a pressione con cordone).
1° tiro:
salire un primo tratto in artificiale e obliquare a destra. Superare una pancia e proseguire in verticale (e in arrampicata libera) lungo la placchetta. Traversare a sinistra in direzione della cengia dove si trova la sosta (2 spit, 3 chiodi). 40 Mt., A1, V+.
2° tiro:
spostarsi a sinistra e salire in verticale la placca. Raggiunto il libro di via superare in artificiale tutto il tetto. La sosta è situata poco oltre (2 fix con catena ed anello di calata, 2 chiodi). 30 Mt., V+, A2.
3° tiro:
spostarsi a sinistra e salire in verticale lungo rocce ed erba. Sostare su una pianta nei pressi di una recinzione.
30 Mt., IV, III, II, I, 1 chiodo.
Discesa
Scavalcare la rete e proseguire in verticale nel bosco sino a raggiungere la ex-stazione alta della funivia. Qui spostarsi a destra e raggiungere il piazzale del parcheggio (necessario scavalcare una barriera). |