Descrizione generale
Il nome bizzarro di questa cima è da attribuire alla prima salita avvenuta il 26 giugno 1911: Leopold Kramer e Giuseppe Zacchini la battezzarono così in quanto fu l'unica cima che riuscirono a salire, causa il perdurare del brutto tempo, durante il loro soggiorno in Val Canali.
L'iItinerario in questione è stato aperto da Renzo Timillero (ai tempi rifugista del Treviso) e da Thomas Von Criager il 26 agosto 1974. La prima lunghezza supera una placca molto tecnica e poi si prosegue con percorso logico alternando fessure e diedri che regalano un'arrampicata di soddisfazione sino in vetta. L'ultimo tratto è in comune con la via Timillero/Secco.
La roccia in questa zona delle Pale è fantastica ed offre moltissime clessidre per assicurarsi e fare soste.
Attacco, descrizione della via
Da Fiera Di Primiero (TN) seguire le indicazioni per la Val Canali
fino a giungere al ristorante Cant del Gal. In corrispondenza
del ristorante svoltare a destra per la Val Canali e percorrere
la strada fino a giungere al suo termine. Parcheggiare sulla destra.
Camminare lungo il sentiero 707 che inizialmente risale lentamente
la Val Canali fino ad un bivio. Qui prendere il sentiero che sale
nel bosco e in poco tempo vi conduce al rifugio Treviso (1631
Mt.). Qualche metro prima del rifugio imboccare il sentiero 720
che conduce alla Forcella delle mughe. Quando il sentiero esce
dal bosco e risale il vallone abbandonarlo per puntare alla cima piramidale che si trova sulla destra (facilmente riconoscibile anche per una grotta formata da un grande sasso addossato alla parete). L'attacco è situato nel punto più basso della parete in corrispondenza di un terrazzino (presente un ometto) dove si trovano anche diverse piantine di rododendri.
1° tiro:
salire inizialmente dritti sino ad una nicchietta. Superarla
sulla destra e poi traversare a sinistra circa 3-4 Mt. Salire ora in
verticale, sempre in leggero strapiombo, sino a raggiungere una placchetta (spit)
dalla quale si obliqua a sinistra raggiungendo la sosta (2 spit +catena+anello di calata - presenti anche 3 vecchi chiodi).
30 Mt., VI, 4 chiodi, 1 spit, 1 clessidra con cordone.
2° tiro:
salire verso destra sfruttando la fessura obliqua sin sotto ad un diedro chiuso
più in alto da un tetto. Si sale il diedro uscendo a destra dove è
sbarrato, poi si continua verso destra lungo una spaccatura passando
in un camino sotto ad un masso incastrato. Sostare sulla comoda cengia (2 spit+catena+anello di calata).
50 Mt.,
V, V+, IV+, 4 chiodi, 1 sosta intermedia (chiodi+cordoni).
3° tiro:
salire il diedro pochi metri a destra della sosta e traversare verso sinistra. Aggirare lo spigolino e portarsi sotto la bella lama. Superarla con decisione e seguire la rampa verso destra in direzione di alcune colate nere. Prima di raggiungerle traversare verso sinistra sino alla sosta (2 clessidre+cordone+1 chiodo). All'inizio del tiro attenzione a non farsi ingannare da alcuni chiodi sulla destra in quanto appartengono alla via dei Francesi. 30 Mt., IV+, VI, IV+, 1 chiodo, 1 spit, 1 sosta intermedia su 2 chiodi da collegare.
4° tiro:
salire sin sotto lo strapiombo. Traversare verso destra e, terminate le colate nere, salire in verticale lungo roccia articolata sino a raggiungere un comodo terrazzo dove si sosta (2 clessidre da cercare). 35 Mt., IV, V, IV, III.
5° tiro:
proseguire in verticale senza percorso obbligato per portarsi poi a sinistra in direzione di uno
strapiombo nerastro (alla base del quale si trovano 2 chiodi di sosta;
qualche segno rosso un po' sbiadito). Affrontare direttamente lo
strapiombo facendo attenzione all'umidità della roccia e sostare poco oltre su di una clessidra. 45 Mt., III+, II, IV+,
2 chiodi, 1 sosta sosta
intermedia (2 chiodi), diverse clessidre.
6° tiro:
raggiungere lo spigolo sinistro della piramide terminale (presente
ancora qualche vecchio segno rosso della Timillero/Secco) e
successivamente la vetta. Spostarsi sul versante sud e sostare
(1 anello cementato). 40 Mt., II, III+,
1 chiodo.
Discesa
Sul versante sud-est dei cavi metallici e catene permettono di raggiungere una forcella dalla quale ci si abbassa nel canalone (in parte ancora attrezzato) fino a sbucare nel Vallon delle
Mughe,
poco sopra l'attacco. Dove terminano le corde fisse è necessario
superare alcuni facili passaggi su roccia od eventualmente
effettuare un paio di calate su dei chiodi cementati.
Nel canalone fare
attenzione a non smuovere sassi.
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