Descrizione
generale
Lo Scoglio dei Ciclopi è caratterizzato da un grande tetto
orizzontale di circa 15 metri. Al suo centro passa la via "Viaggio nel
passato" mentre alla sua sinistra si snoda "Spettro del
passato".
Sergio Coltri iniziò l'apertura della via con Paolo Calzà ed Enrico De Palma ma la portò a termine l'8 ottobre 1988 con Matteo Vianini.
Coltri ripeté in solitaria la via il 7 aprile del 1991 compiendo così anche la seconda ripetizione (a lui i nostri complimenti). A trentun'anni dall'apertura, la nostra è stata la diciassettesima ripetizione.
La via è completamente attrezzata con fix 8 e 10 mm; dopo il grande tetto si trovano alcuni fix 6 mm. Alcune protezioni sono decisamente vetuste e necessitano di essere verificate prima dell'utilizzo mentre le soste, anche se scomode, sono in buone condizioni (prestare attenzione ad un fix della S5 che gira su se stesso).
Le protezioni sono spesso molto lontane e per raggiungerle a volte si è obbligati ad alcuni passi in libera. Le piastrine dei fix sono tutte artigianali ed accettano un solo moschettone complicando l'eventuale utilizzo di una prolunga.
Attacco, descrizione della via
Da Affi seguire le indicazioni per Brentino e, giunti alla frazione Preabocco, svoltare a sinistra in direzione del centro. Pochi metri dopo, sulla sinistra, si trova un parcheggio. Incamminarsi, su strada asfaltata, in direzione delle pareti e prendere la prima stradina a sinistra. Si giunge in breve ad un tratto di pista ciclabile/pedonale e poi ad una spiazzo con tavolo e panchine.
Da qui seguire la stradina sterrata verso destra e, dopo circa 50 metri, abbandonarla per seguire un sentiero sulla sinistra con dei bolli (a volte rossi e a volte rosa). Si raggiunge una cengia che permette di spostarsi agevolmente lungo tutta la base della parete. Seguirla verso destra fin sotto la verticale del grande tetto. L'attacco è segnalato da una scritta con il nome della via e una targhetta metallica con il numero 4.
1° tiro:
rimontare l'avancorpo stando a destra della canna. Con una sequenza di facili passi in libera raggiungere il muro dapprima verticale e poi strapiombante. Spostarsi leggermente a sinistra e vincere un
tettino. Poco oltre si trova la sosta (2 fix 10 mm+1 fix 8 mm+cordoni+maglia rapida). 25 Mt., VI+, A1, IV, A1, A2, 15 fix, 2 clessidre con cordone.
2° tiro:
salire lungo placche verticali effettuando alcuni passi in libera. Raggiunta una fascia strapiombante aggirarla
verso sinistra riportandosi poi a desta sino alla sosta (2 fix 10 mm+
1 fix 8 mm+cordoni+moschettone). 20 Mt., V, A1, V, A1, 15 fix, 2 clessidre con cordone.
3° tiro:
rimontare il muretto strapiombante e, dopo i primi metri, tendere
leggermente a destra. Quando la placca si appoggia, leggermente
sulla sinistra, si trova la sosta (2 fix 10 mm+1 fix 8 mm+cordone+maglia rapida+moschettone). 20 Mt., A2, 9 fix, 2 clessidre con cordone.
4° tiro:
spostarsi a sinistra e salire la placca in arrampicata libera. Guadagnato il primo fix proseguire in verticale
con arrampicata artificiale ma chiodatura decisamente lontana
(prolunga necessaria quasi ad ogni fix oppure passi in libera). La parte finale del tiro corre lungo una placca nerastra liscia e
spesso umida dove i fix sono stati "inglobati" nella roccia. Raggiunto il tetto
traversare verso destra sino alla sosta (3 fix 10 mm+cordone+moschettone+libro di via). Lunghezza molto bella e impegnativa; forse la più difficile della via.
45 Mt., V, A2 con passi di VI, A1, 20 fix.
5° tiro:
percorrere il grande tetto di 12 metri e al suo termine rimontare la parete sino alla sosta (2 fix+moschettone+sgabello in legno).
20 Mt., A2, 12 golfari, 2 fix.
6° tiro:
superare la placca verticale con piccoli spostamenti a destra e
a sinistra. Verso la fine obliquare un poco a sinistra raggiungendo una comoda cengetta
dove si sosta (2 fix+1 chiodo). 30 Mt., A2, A1, passi di VI, 13 fix.
7° tiro:
alzarsi in verticale sfruttando ottimi appigli. Vincere uno strapiombino (fix poco visibile per via dell'erba) e spostarsi a sinistra. Rimontare una fessura
e poi continuare per facili rocce che consentono di raggiungere il bosco sommitale
dove si sosta (pianta).
50 Mt., IV+, passo di VI, V, 2 chiodi, 3 fix, 2 clessidre con cordone.
Discesa
Salire lungo vaghe tracce sino a raggiungere un sentiero evidente (bolli CAI); imboccarlo verso destra e, dopo
qualche decina di metri, abbandonarlo in corrispondenza di un ripido
canale (poco prima presente su una pianta una piccola placchetta
metallica con inciso S5↓). La prima parte del canale è ripida (presente
un bollo giallo e, al nostro passaggio, diversi da rami tagliati ad
intasare il passaggio). Abbassarsi sino a raggiungere un albero con una corda fissa
(eventuale corda doppia).
Abbassarsi nel canale per facili rocce (possibile attrezzare una
doppia su alberi per superare le roccette finali). Quando possibile
seguire la traccia verso destra (viso a valle, bolli rossi) che riporta nei pressi dell'attacco.
Da qui rientrare alla macchina percorrendo a ritroso il sentiero d'avvicinamento. |