Monte Cimo/Scoglio dei Ciclopi - Via Viaggio nel Passato

 
Zona montuosa Prealpi Trentine - Valle dell'Adige Località di partenza Località Preabocco - Brentino (VR)
Quota partenza 120 Mt. circa Quota di arrivo 560 Mt. circa (termine via)
Dislivello totale +270 Mt. circa per l'attacco
+170 Mt. la via (210 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 40' per l'attacco
8 h. la via
Ore di discesa 40' il "sentiero" fino all'attacco
30' dall'attacco al parcheggio
Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 31/03/2019 Difficoltà A2, VI+
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata soleggiata ma con un venticello che ci ha accompagnato lungo tutta la salita. Il sentiero che si percorre durante l'avvicinamento è abbastanza segnalato ed evidente. In vari tratti vi è la presenza di corde fisse anche se non indispensabili. La discesa avviene in un canale (con delle calate in corda doppia). La roccia in via è ottima.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente. Occorre tenere presente che, dopo aver superato la quinta lunghezza, è da escludersi un possibile dietro-front in corda doppia.

Presenza di acqua
Nei pressi del parcheggio ci sono un paio di fontane. Vicino all'area pic-nic, con tavolo e panchine, un cartello indica una fonte (noi però non l'abbiamo cercata).
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia. Necessari 20 rinvii, staffe e fifi per la progressione artificiale. Portare alcuni cordini in kevlar aperti per le clessidre (alcune presentano cordini sfilacciati) e una serie di friend per proteggere l'ultima lunghezza. Praticamente indispensabile una prolunga per i numerosissimi tratti con chiodatura decisamente distanziata.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Lo Scoglio dei Ciclopi è caratterizzato da un grande tetto orizzontale di circa 15 metri. Al suo centro passa la via "Viaggio nel passato" mentre alla sua sinistra si snoda "Spettro del passato".
Sergio Coltri iniziò l'apertura della via con Paolo Calzà ed Enrico De Palma ma la portò a termine l'8 ottobre 1988 con Matteo Vianini.
Coltri ripeté in solitaria la via il 7 aprile del 1991 compiendo così anche la seconda ripetizione (a lui i nostri complimenti). A trentun'anni dall'apertura, la nostra è stata la diciassettesima ripetizione.
La via è completamente attrezzata con fix 8 e 10 mm; dopo il grande tetto si trovano alcuni fix 6 mm. Alcune protezioni sono decisamente vetuste e necessitano di essere verificate prima dell'utilizzo mentre le soste, anche se scomode, sono in buone condizioni (prestare attenzione ad un fix della S5 che gira su se stesso).
Le protezioni sono spesso molto lontane e per raggiungerle a volte si è obbligati ad alcuni passi in libera. Le piastrine dei fix sono tutte artigianali ed accettano un solo moschettone complicando l'eventuale utilizzo di una prolunga.
Attacco, descrizione della via
Da Affi seguire le indicazioni per Brentino e, giunti alla frazione Preabocco, svoltare a sinistra in direzione del centro. Pochi metri dopo, sulla sinistra, si trova un parcheggio. Incamminarsi, su strada asfaltata, in direzione delle pareti e prendere la prima stradina a sinistra. Si giunge in breve ad un tratto di pista ciclabile/pedonale e poi ad una spiazzo con tavolo e panchine. Da qui seguire la stradina sterrata verso destra e, dopo circa 50 metri, abbandonarla per seguire un sentiero sulla sinistra con dei bolli (a volte rossi e a volte rosa). Si raggiunge una cengia che permette di spostarsi agevolmente lungo tutta la base della parete. Seguirla verso destra fin sotto la verticale del grande tetto. L'attacco è segnalato da una scritta con il nome della via e una targhetta metallica con il numero 4.


1° tiro:
rimontare l'avancorpo stando a destra della canna. Con una sequenza di facili passi in libera raggiungere il muro dapprima verticale e poi strapiombante. Spostarsi leggermente a sinistra e vincere un tettino. Poco oltre si trova la sosta (2 fix 10 mm+1 fix 8 mm+cordoni+maglia rapida). 25 Mt., VI+, A1, IV, A1, A2, 15 fix, 2 clessidre con cordone.

2° tiro:
salire lungo placche verticali effettuando alcuni passi in libera. Raggiunta una fascia strapiombante aggirarla verso sinistra riportandosi poi a desta sino alla sosta (2 fix 10 mm+ 1 fix 8 mm+cordoni+moschettone). 20 Mt., V, A1, V, A1, 15 fix, 2 clessidre con cordone.

3° tiro:
rimontare il muretto strapiombante e, dopo i primi metri, tendere leggermente a destra. Quando la placca si appoggia, leggermente sulla sinistra, si trova la sosta (2 fix 10 mm+1 fix 8 mm
+cordone+maglia rapida+moschettone). 20 Mt., A2, 9 fix, 2 clessidre con cordone.

4° tiro:
spostarsi a sinistra e salire la placca in arrampicata libera. Guadagnato il primo fix proseguire in verticale con arrampicata artificiale ma chiodatura decisamente lontana (prolunga necessaria quasi ad ogni fix oppure passi in libera). La parte finale del tiro corre lungo una placca nerastra liscia e spesso umida dove i fix sono stati "inglobati" nella roccia. Raggiunto il tetto traversare verso destra sino alla sosta (3 fix 10 mm+cordone+moschettone+libro di via). Lunghezza molto bella e impegnativa; forse la più difficile della via.
45 Mt., V, A2 con passi di VI, A1, 20 fix.

5° tiro:
percorrere il grande tetto di 12 metri e al suo termine rimontare la parete sino alla sosta (2 fix+moschettone+sgabello in legno).
20 Mt., A2, 12 golfari, 2 fix.

6° tiro:
superare la placca verticale con piccoli spostamenti a destra e a sinistra. Verso la fine obliquare un poco a sinistra raggiungendo una comoda cengetta dove si sosta (2 fix+1 chiodo). 30 Mt., A2, A1, passi di VI, 13 fix.

7° tiro:
alzarsi in verticale sfruttando ottimi appigli. Vincere uno strapiombino (fix poco visibile per via dell'erba) e spostarsi a sinistra. Rimontare una fessura e poi continuare per facili rocce che consentono di raggiungere il bosco sommitale dove si sosta (pianta).
50 Mt., IV+, passo di VI, V, 2 chiodi, 3 fix, 2 clessidre con cordone.
Discesa
Salire lungo vaghe tracce sino a raggiungere un sentiero evidente (bolli CAI); imboccarlo verso destra e, dopo qualche decina di metri, abbandonarlo in corrispondenza di un ripido canale (poco prima presente su una pianta una piccola placchetta metallica con inciso S5
). La prima parte del canale è ripida (presente un bollo giallo e, al nostro passaggio, diversi da rami tagliati ad intasare il passaggio). Abbassarsi sino a raggiungere un albero con una corda fissa (eventuale corda doppia).
Abbassarsi nel canale per facili rocce (possibile attrezzare una doppia su alberi per superare le roccette finali). Quando possibile seguire la traccia verso destra (viso a valle, bolli rossi) che riporta nei pressi dell'attacco.
Da qui rientrare alla macchina percorrendo a ritroso il sentiero d'avvicinamento.

Note
Avevamo già tentato questa salita il 24 febbraio. Raggiunta la S4 (alle ore 14.00) abbiamo preferito calarci ed evitare di terminare la via con il buio.
Lungo le prime due lunghezze di corda è presente una corda statica. Evitare di utilizzarla perché lesionata in alcuni punti.
Commenti vari
La chiodatura sulla via è spesso molto distanziata. Per essere più veloci è indispensabile una prolunga per cercare di raggiungere più facilmente il fix successivo. Tuttavia alcuni passaggi restano comunque obbligati.
Consiglio basato sulla nostra esperienza personale: le piastrine presenti sono tutte artigianali ed il foro è piccolo non consentendo il passaggio di due moschettoni. Quando si utilizza il "furbo" non si riesce in questo modo a toglierlo per utilizzarlo nel passaggio successivo salvo "numeri da circo" come abbiamo fatto noi durante il primo tentatico perdendo molto tempo prezioso. Consigliamo quindi di portare 2 "furbi": messo quello più alto si recupera quello più basso sostituendolo con una coppia.
Buon divertimento!
   

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La prima lunghezza

   

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Will a pochi metri dalla S1

Inizio della terza lunghezza
   

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La parete strapiomba e l'esposizione non manca

Luca affronta l'impegnativa placca del quarto tiro
   

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Seguito da Matteo

Il libro di via con annotata la solitaria di Sergio Coltri
   

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Durante il superamento del tetto di 12 metri

Sesto tiro
   

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L'ultimo tiro è in arrampicata libera

Dettaglio della parete con i tracciati delle vie:
Padre Pio, Saluti da Preabocco,
Spettro del passato e Viaggio nel passato