Zona montuosa |
Gruppo delle
Grigne |
Località
di partenza |
Ballabio (LC) |
Quota
partenza |
750 Mt. |
Quota di
arrivo |
1179 Mt. |
Dislivello
totale |
+350 Mt.
circa per l'attacco
+79 Mt. circa la via
(115 lo sviluppo) |
Sentieri utilizzati |
n. 62, 64 |
Ore di
salita |
1h per
l'attacco
3 h. 30' la via |
Ore di
discesa |
10' le doppie
45' il sentiero fino al parcheggio |
Esposizione |
Sud-ovest |
Giudizio sull'ascensione |
Bella |
Data di
uscita |
29/10/2011 |
Difficoltà |
6a+/6a, A0 |
Sass Balòss presenti |
Luca. |
Amici presenti |
Ale, Claudia. |
Condizioni
dei sentieri e della roccia |
Il sentiero d'avvicinamento è evidente e ben segnalato. La roccia è ottima. |
Eventuali pericoli |
Soliti da arrampicata in ambiente. |
Presenza di acqua |
No. |
Punti di appoggio |
Nessuno. |
Materiale necessario oltre al tradizionale |
Solito da arrampicata. Portare un minimo assortimento di friend (da 0.5 a 1 o 2 camalot). |
Caratteristiche dell'arrampicata |
Descrizione generale
Itinerario aperto da Casimiro Ferrari e compagni nel 1977. Attualmente è stato riattrezzato con fittoni resinati ma resta comunque da non sottovalutare per via chiodatura non molto ravvicinata che rende quasi tutti i passaggi obbligati e difficilmente integrabili.
Attacco, descrizione della via
Dopo aver imboccato la Val Sassina raggiungere Ballabio e seguire le indicazioni per i Piani Resinelli. Oltrepassata la scuola (resta sulla destra - dossi stradali davanti all'ingresso) proseguire per altri 300 metri fino ad incontrare sulla sinistra un piccolo parcheggio. Qui la strada principale svolta decisamente a sinistra superando un torrente. Di fronte al parcheggio c'è un piccolo bar (scritte sbiadite sulla facciata della casa) e il "Viottolo ai Lavaggioli".
Imboccare a piedi questa piccola stradina che dopo pochi metri diviene sentiero. Il sentiero è il n. 62. Ad un primo bivio svoltare a destra (bolli rossi e gialli) e proseguire fino a giungere ad una radura con delle baite. Ancora a destra imboccando il sentiero n. 64 che traversa al di sopra della radura sino a raggiungere un ometto che indica gli attacchi della via Lunga e del Diedro Obliquo. Proseguendo sul sentiero si giunge ad una selletta dalla quale si sale per ripida traccia sino forcella tra Dito Dones e Zucco di Teral. Poco prima della forcella seguire il cavo metallico a destra che supera un salto di roccia e poi permette di traversare verso sinistra fino alla cengia alla base della parete sud-ovet dello Zucco di Teral dove si trovano gli attacchi delle varie vie presenti. La via del Miro è la prima che si incontra (2 fittoni all'attacco). Lungo il traverso vi è un caratteristico passaggio su una passerella sospesa formata con vecchi tronchi dall'aspetto non molto rassicurante!
1° tiro:
spostarsi leggermente a destra e poi salire la placca obliquando verso sinistra per una quindicina di metri fino una cornice. Da qui salire dritti su placca molto verticale (in comune con altra via) per spostarsi infine a destra raggiungendo la sosta (2 spit+cordone).
25 Mt., 6a, 1 chiodo, 3/4 fittoni, 3 spit.
2° tiro:
spostarsi a destra su cengetta fin oltre la grossa scaglia e continuare in obliquo a destra superando fastidiosi ciuffi d'erba fino un diedrino che si segue sino alla sosta (2 fittoni+cordone ed anello di calata). 25 Mt., 5a, 5c, 1 chiodo, 6 fittoni.
3° tiro:
dritti per fessurina, poi traversare a sinistra sotto al tetto ed infine salire il diedrino molto esposto sino alla sosta (2 spit+cordone ed anello di calata).
25 Mt., 6a, 6 spit/fittoni, 2 chiodi.
4° tiro:
salire andando leggermente a sinistra fino uno strapiombetto infastidito da erba e terra. Superarlo e proseguire per pacchetta resa pericolosa dall'erba presente fino a raggiungere la terrazza erbosa dove si sosta (2 spit+cordone). 25 Mt., 6a+, 6 fittoni.
5° tiro:
salire il breve diedrino e poi obliquare a sinistra tra piante e roccette fino alla comoda cengetta di sosta (2 spit+catena+anello di calata).
15 Mt., 5c, 1 fittone.
Discesa
E' possibile scendere dal sentiero.
Noi siamo scesi in doppia fino all'attacco per poi rientrare alla macchina mediante il sentiero d'avvicinamento. Non conviene sfruttare le soste della via del Miro ma scendere dritti cercando quelle della via Strateral.
1a. calata: 45 Mt. in verticale
2a. calata:
45 Mt. in verticale giungendo a pochi metri dall'attacco. |
Note |
Per raggiungere la forcella tra Dito Dones e Zucco di Teral per andare all'attacco della via del Miro è possibile (e consigliabile) percorrere una delle vie sul Dito Dones come la via Lunga o del Diedro Obliquo. |
Commenti vari |
La cordata doveva vantare anche la presenza di Alfio, ma,
come recita un vecchio detto,
"Alla sera leoni, al mattino..." |
|
|
 |
 |
La passerella esposta per raggiungere l'attacco |
Prima lunghezza |
|
|
 |
 |
La scaglia all'inizio della seconda lunghezza |
Il diedrino che porta alla terza sosta |
|
|
 |
 |
Traverso sotto al tetto del terzo tiro |
Diedrino molto esposto al termine del terzo tiro |
|
|

|

|
Passaggio atletico per il superamento del diedrino finale |
Zucco di Teral e Dito Dones con i tracciati delle vie.
In rosso via del Diedro Obliquo ed in viola la via del Miro. |
|
|
Il contenuto di questo sito (testo, elementi grafici, immagini, ecc.) così come il modo in cui i contenuti sono presentati e formati è di esclusiva proprietà del gruppo SassBalòss ed è protetto dalle leggi italiane ed internazionali in particolare da quelle in materie di copyright. E' consentita la consultazione. Sarà concessa la duplicazione, anche parziale, solo dopo esplicita richiesta; in tal caso dovrà essere espressamente indicata, sulle copie realizzate, la provenienza della fonte ossia il sito internet www.sassbaloss.com. Ogni utilizzazione diversa da quelle sopra previste quindi (indicativamente: la distribuzione a terzi e/o la pubblicazione a scopo di lucro, la modificazione, l'elaborazione in qualunque forma e modo) deve considerarsi abusiva e sarà perseguita a norma delle vigenti leggi. |
|