Dito Dones - Via Lunga

 
Zona montuosa Gruppo delle Grigne Località di partenza Ballabio (LC)
Quota partenza 750 Mt. Quota di arrivo 1106 Mt.
Dislivello totale +215 Mt. circa per l'attacco
+140 Mt. circa la via (175 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 62
Ore di salita 30' per l'attacco
3 h. la via
Ore di discesa 45'
Esposizione Nord-est Giudizio sull'ascensione Discreta
Data di uscita 29/10/2011 Difficoltà 6a/5a, A0
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Ale, Claudia.
Condizioni dei sentieri e della roccia
Il sentiero d'avvicinamento è molto evidente e ben segnalato. La roccia è ottima.
Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata. Necessarie solo una decina di coppie.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Arrampicata piacevole lungo il Dito di Dones con difficoltà piuttosto costanti.
L'itinerario è stato aperto da Fabio Lenti, Luciano Tenderini e Marco Morganti nel 1995 e risulta ottimamente attrezzato con fittoni resinati e spit. L'arrampicata è divertente e abbastanza varia lungo placche, diedri e piccoli strapiombi.
Attacco, descrizione della via
Dopo aver imboccato la Val Sassina raggiungere Ballabio e seguire le indicazioni per i Piani Resinelli. Oltrepassata la scuola (resta sulla destra - dossi stradali davanti all'ingresso) proseguire per altri 300 metri fino ad incontrare sulla sinistra un piccolo parcheggio. Qui la strada principale svolta decisamente a sinistra superando un torrente. Di fronte al parcheggio c'è un piccolo bar (scritte sbiadite sulla facciata della casa) e il "Viottolo ai Lavaggioli".
Imboccare a piedi questa piccola stradina che dopo pochi metri diviene sentiero. Il sentiero è il n. 62. Ad un primo bivio svoltare a destra (bolli rossi e gialli) e proseguire fino a giungere ad una radura con delle baite. Ancora a destra imboccando il sentiero n. 64 che traversa al di sopra della radura. L'attacco è posto in corrispondenza di un ometto che si incontra sul sentiero.
A sinistra dell'ometto, sulla placca, sono visibili i primi spit ed un fittone basso di sosta.

1° tiro:
salire la placca per qualche metro aggirando il tetto verso destra. Proseguire poi per semplice rampa fino ad incontrare uno strapiombo che questa volta si supera verso sinistra (ottimi appigli di rovescio). Raggiungere lo spigolo e salire fino alla sosta (2 spit+catena).
25 Mt., 4c, 6 spit/fittoni.

2° tiro:
superare un breve muretto raggiungendo una traccia di sentiero che si segue fino alla base della parete dove è posto un fittone resinato di sosta. 30 Mt., 2c, 1 fittone.

3° tiro:
rimontare la parete salendo il diedro e obliquando leggermente a destra. Superare un muretto verticale e delicato traversando poi a sinistra sotto un leggero strapiombo. Proseguire ora nuovamente in verticale per grosse lame fino a raggiungere il bordo di un'ampia terrazza dove si sosta (2 spit+catena). 45 Mt., 5a, 6 spit/fittoni, 1 clessidra.

4° tiro:
attraversare la terrazza e rimontare un muretto che conduce al terrazzino posto alla base di un diedro giallo fessurato dove si sosta (1 spit). Sulla grande terrazza si noteranno dei cavi metallici. Seguendoli verso sinistra si raggiunge l'attacco della via del Diedro Obliquo.
25 Mt., I°, III°.

5° tiro:
salire il diedro fin sotto il tettino che lo chiude e traversare a sinistra sino alla sosta (2 spit+catena). 20 Mt., 5a, 5 spit.

6° tiro:
muretti verticali con passi strapiombanti. Si parte inizialmente dritti, poi ci si sposta un po' a destra e si risale in verticale fino alla sosta (2spit+catena). 25 Mt., 5a, 6a oppure A0, 5a, 1 chiodo, 9 spit/fittoni.

7° tiro:
per erba e poi sentierino verso destra si perviene alla base dell'ultimo salto di roccia. Fermarsi davanti un diedro/camino con scritta blu "via lunga". Non c'è nessun ancoraggio di sosta. 30 Mt., I°.

8° tiro:
si parte a destra dello spigolo per poi spostarsi verso sinistra fino alla sommità del Dito Dones dove si sosta su uno dei numersi ancoraggi presenti. 35 Mt., 8 spit/fittoni.
Discesa
Dalla vetta è possibile scendere sfruttando la ferrata oppure, come abbiamo fatto noi, attrezzando una doppia (c'è un ancoraggio alla base della croce di vetta ed un altro sul limite delle rocce verso lo Zucco di Teral che deposita direttamente alla forcella).
Seguire ora il sentiero verso destra (viso a monte) aggirando la parete del Dito Dones fino alla forcella con lo Zucco di Teral. Da qui traversare verso destra e poi scendere nel bosco ritornando all'attacco e poi alla macchina mediante il sentiero d'avvicinamento.

Note
Dopo aver effettuato la calata è possibile concatenare un'altra via al Dito Dones o all'adiacente Zucco di Teral (via del Miro).
Vista l'altitudine modesta e l'esposizione a sud ed est la via risulta percorribile lungo tutto l'anno ma è sconsigliata nel periodo estivo per il troppo caldo.
   
Claudia sui primi metri in placca
Terza lunghezza
   

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A sinistra Ale e a destra Luca impegnati nel diedro della quinta lunghezza

   

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Claudia supera i muretti strapiombanti del sesto tiro

Luca e Claudia sulla cima del Dito Dones

   
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