Descrizione
generale
La Cima Wilma sorge a sinistra della Cima Canali e sono pochi gli alpinisti che le dedicano attenzione. Venne conquistata il 6 luglio del 1893 da Ludwig e May Normann-Neruda con Antonio Tavernaro i quali dedicarono la vetta alla loro figlia Wilma.
L'itinerario qui descritto venne salito il 5 settembre 1926
dalla cordata composta da Emil Solleder e Franz Kummer, in quali
raggiunsero anche la sommità dell’evidente pilastro addossato alla
parete e che battezzarono, in seguito, Punta Gretl.
Tre giorni prima, la stessa cordata aveva espugnato la Parete Est
del Sass Maor.
Il camino che si forma con la Punta Gretl, che seguirono gli apritori, generalmente non è più percorso e sostituito da una bella spaccatura poco più a sinistra
(variante Franceschini: Gabriele Franceschini e Dino Buzzati il 26
luglio 1938).
E' possibile evitare la facile rampa iniziale della via Normale,
rendendo un po' più costanti le difficoltà, seguendo la "variante Montagna" (Vittorio Montagna e Sergio Biasioni il 12 agosto 1962, solo in
condizioni asciutte) che sale in verticale per 50 Mt. per un bel
colatoio nero.
Nel complesso è un itinerario con alcuni bei passaggi su roccia ottima ma, a nostro parere, poco interessante. Chiodatura sui tiri quasi assente con le ultime soste, ormai sul facile, da attrezzare.
L'arrampicata è certamente più appagante sulla vicina Castiglioni/Detassis.
Attacco, descrizione della via
Da Fiera Di Primiero seguire le indicazioni per la Val Canali fino a giungere al ristorante Cant del Gal. Parcheggiare poco oltre negli ampi posteggi circostanti (a pagamento) ed imboccare il sentiero n. 709 che conduce, senza possibilità di errore, al rifugio Pradidali (presente un breve tratto attrezzato). Poco prima di giungere al rifugio si resterà colpiti da tre vette:
sulla destra l'imponente Cima Canali, sulla sinistra il Campanile
Pradidali e, alle spalle del rifugio, la Cima Pradidali. La Cima Wilma sorge appena a sinistra della Cima Canali.
Dal rifugio scendere al laghetto e costeggiarlo sulla destra. Risalire il ghiaione puntando alla base della rampa inclinata che sale in obliquo verso sinistra dove attacca la via Normale. Per attaccare invece la "variante Montagna" spostarsi a sinistra fin sotto l'evidente colatio nerastro, posto poco più a sinistra del punto più basso della parete.
1° tiro:
seguire verticalmente il colatoio nero fermandosi poco sotto la rampa della via Normale dove si sosta (1 chiodo+2 clessidre+cordoni+maglia rapida, ultimo ancoraggio di calata che si sfrutterà in discesa).
50 Mt., IV+, IV, 1 sosta intermedia (2 chiodi+cordini+maglia rapida).
2° tiro:
superare il muretto soprastante e seguie la rampa della via Normale verso sinistra entrando nel camino/canale. Seguirlo fino alla sosta (2 chiodi+1 clessidra+cordone+maglia rapida) posta sulla parete destra.
50 Mt., III+, 1 chiodo, 2 soste intermedie (ciascuna con 2 chiodi+cordini+maglia rapida).
3° tiro:
continuare nel fondo del camino/canale fino a dove si restringe e verticalizza. Qui salire per placchette e muretti sulla sua destra fin sotto una fascia leggermente strapiombante dove si attrezza una sosta (grosso spuntone/clessidra un po' precario).
50 Mt., II, IV+, IV, 1 chiodo.
4° tiro:
traversare verso destra sotto la fascia strapiombante fino a raggiungere uno spigoletto. Aggirarlo e continuare sulle placche appoggiate soprastanti tendendo leggermente verso destra. Si sosta (2 chiodi) su una stretta cengetta sotto la verticale di una colata nera. Si è circa 15-20 metri a sinistra del camino che si forma con la Punta Gretl. 40 Mt., IV, III, 1 chiodo.
5° tiro:
traversare a destra verso il camino. L'originale lo saliva interamente ma ora si è soliti seguire la spaccatura che si trova pochi metri più a sinistra
(variante Franceschini). Risalirla con bella spaccata, a tratti aerea, fino ad incontrare la sosta (2 chiodi). 50 Mt., II, IV+.
6° tiro:
seguire la spaccatura che poi piega a sinistra. Sosta da attrezzare (clessidra o spuntone). 50 Mt., IV, III.
7° tiro:
seguire ancora la direttiva della spaccatura, con un paio di passi facili ma più verticali, fino al suo termine. Continuare per facili rocce fino a pochissimi metri sotto la vetta e attrezzare una sosta (clessidra o spuntone).
55 Mt., III, III+, II, 1 chiodo.
8° tiro:
stando pochi metri sotto la cima traversare a sinistra fino al termine della cengia dove si attrezza una sosta (spuntone o masso incastrato). Da qui è possibile identificare la traccia della discesa. 30 Mt., II.
Discesa
La discesa presenta un primo tratto ove è necessario prestare molta attenzione (presente qualche ometto - nessun bollo rosso).
Seguire brevemente la crestina verso nord sino a raggiungere un canalino che si percorre in discesa (II) fino alla grande terrazza ghiaiosa. Spostarsi alla sua estremità destra (viso a valle) e scendere una placchetta (II, III, possibile doppia di 20 Mt. su 1 chiodo+moschettone) fino alla sottostante cengia detritica.
Da qui è già evidente il canale di discesa della via Normale, ignorare gli ometti che si vedono in alto. Seguire la cengia verso destra (viso a valle) che si restringe e diventa molto esposta per aggirare un grosso torrione sulla sinistra. Seguire ancora pochi metri la cengetta fino a raggiungere lo spuntone dal quale si effettua la prima corda doppia (cordone+fettuccia+moschetttone).
Sono presenti delle soste sia nel fondo del canale sia sul lato destro (viso a valle). Sfruttare quelle sul fianco destro onde evitare scariche di sassi durante il recupero delle corde.
1a. calata: 50 Mt. - presente una sosta intermedia dopo circa 20 Mt.;
2a. calata (2 chiodi+cordoni+maglia rapida):
50 Mt. - presente una sosta intermedia dopo circa 25 Mt.;
3a. calata (2 chiodi+cordoni+anello): 50 Mt., portarsi all'interno del canale - presente una sosta intermedia dopo circa 35 Mt.;
4a. calata (2 chiodi+cordoni+maglia rapida): 55 Mt., scendere nel camino (sosta sulla sinistra - viso a monte) - presente una sosta intermedia dopo circa 25 Mt.;
5a. calata (3 chiodi+cordino+maglia rapida): 35 Mt., scendere nel camino/canale fino alla S1 della var. della Montagna (sosta sulla destra - viso a monte);
6a. calata (1 chiodo+2 clessidre+cordone+maglia rapida): 45 Mt., fino alla base della parete.
Scendere lungo il ghiaione fino a riprendere la traccia seguita durante l'avvicinamento mediante la quale si ritorna al rifugio Pradidali e, successivamente, al parcheggio.
|