Descrizione
generale
La Cima Wilma sorge a sinistra della Cima Canali e sono pochi gli alpinisti che le dedicano attenzione. Venne conquistata il 6 luglio del 1893 da Ludwig e May Normann-Neruda con Antonio Tavernaro i quali dedicarono la vetta alla loro figlia Wilma.
Ettore Castiglioni e Bruno Detassis aprirono l'itinerario qui descritto il 22 luglio del 1934 durante una campagna arrampicatoria volta a realizzare la Guida Monti d'Italia delle Pale di San Martino. Impressionanti sono le prime salite che la cordata fece nell'arco di una decina di giorni.
Questo itinerario è per certi versi uno dei più innovativi della cordata. Non vennero, infatti, superati solo camini e diedri ma anche placche.
Da quanto ci è stato riportato dal rifugista del Pradidali, la via riceve mediamente non più di 2-3 visite nell'arco dell'estate. In anni fortunati si contano una decina di cordate. Di certo si tratta di un piccolo gioiellino che non può mancare agli amanti di questo piccolo angolo di paradiso.
Attacco, descrizione della via
Da Fiera Di Primiero seguire le indicazioni per la Val Canali fino a giungere al ristorante Cant del Gal. Parcheggiare poco oltre negli ampi posteggi circostanti (a pagamento) ed imboccare il sentiero n. 709 che conduce, senza possibilità di errore, al rifugio Pradidali (presente un breve tratto attrezzato). Poco prima di giungere al rifugio si resterà colpiti da tre vette:
sulla destra l'imponente Cima Canali, sulla sinistra il Campanile
Pradidali e, alle spalle del rifugio, la Cima Pradidali. La Cima Wilma sorge appena a sinistra della Cima Canali.
Dal rifugio scendere al laghetto e costeggiarlo sulla destra. Risalire il ghiaione puntando al canale che divide la Cima Wilma dalla Canali.
Superare un breve salto roccioso; ignorare una fessura-diedro verticale (eventuale variante d'attacco) e continuare per una decina di metri sino ad incontrare sulla sinistra un breve diedro fessurato (ometto).
1° tiro:
salire il breve diedro e, al suo termine, traversare a sinistra per qualche metro sino a una rampa che sale in obliquo verso destra. Sostare (2 chiodi+cordone+maglia rapida) sul terrazzino a sinistra al termine della rampa. 40 Mt., IV, IV+.
2° tiro:
salire il diedro obliquo verso destra. Sostare (2 chiodi di cui 1 con cordino) in corrispondenza di un piccolo intaglio formato da un pinnacolo. 25 Mt., III, III+, 1 clessidra con cordone.
3° tiro:
salire sul pilastrino e rimontare la successiva placca
sfruttando i punti più deboli puntando alla base di un diedro giallo. Sostare poco prima sulla sinistra (2 chiodi+clessidra+cordone+maglia rapida). 25 Mt., IV+, V-.
4° tiro:
raggiungere il diedro e scalarlo fino q quando è possibile uscire a destra su un pulpito
dove si sosta (2 chiodi+cordone+anello).
20 Mt., IV, IV+, 2 clessidre (di cui 1 con cordino).
5° tiro:
lunghezza chiave della salita. Salire in obliquo verso destra sino a raggiungere un diedro poco marcato. Salirlo per una decina di metri e poi uscire a destra. Ignorare una sosta intermedia sulla sinistra (chiodi+cordoni) posta sotto il tetto ma continuare a salire in obliquo a destra superando una paretina verticale. Sostare (2 clessidre+1 chiodo+cordoni+maglia rapida) poco dopo.
35 Mt., V, passi di V+, 7 chiodi, 4 clessidre, 1 sosta intermedia (chiodi+cordoni).
6° tiro:
salire la parete nerastra seguendo la fessura di destra. Sostare (2 clessidre+chiodo+cordone+maglia rapida) in corrispondenza di un terrazzino detritico sopra il quale si trova un grande camino. 50 Mt., IV, 1 chiodo, 4 clessidre (di cui 2 con cordone).
7° tiro:
la via originale saliva lungo il camino. In seguito ad una frana (visibili delle lame di dubbia tenuta) si è soliti seguire questa variante: salire la placca sopra la sosta e spostarsi a destra in direzione dello spigolo. Rimontarlo alcuni metri (lame instabili) per poi passare sul suo lato destro. Continuare ora per placca lavorata sino a raggiungere una cengia all'inizio della quale si sosta (2 clessidre+cordone).
55 Mt., IV+, V+, V, IV, 5 clessidre con cordoni, 3 chiodi.
8° tiro:
traversare a sinistra e, raggiunta la forcella di Punta Gretl (gli apritori raggiunsero anche la sommità della punta), rimontare la facile placca sulla destra. Salire un vago diedro aperto e sostare in corrispondenza di un terrazzino (1 chiodo). 60 Mt., I, III.
9° tiro:
salire in verticale e poi spostarsi leggermente a sinistra
in direzione di un terrazzo dove si sosta (1 chiodo+1 clessidra+cordone). 30 Mt., III.
10° tiro:
senza percorso obbligato salire in obliquo a sinistra in direzione della vetta. Stando pochi metri sotto di essa traversare a sinistra fino al termine della cengia dove si attrezza una sosta (spuntone o masso incastrato, presente un vecchio libro di vetta ormai inutilizzabile per via dell'umidità). Da qui è possibile identificare la traccia della discesa. 45 Mt., III, II.
Discesa
La discesa presenta un primo tratto ove è necessario prestare molta attenzione (presente qualche ometto - nessun bollo rosso).
Seguire brevemente la crestina verso nord sino a raggiungere un canalino che si percorre in discesa (II) fino alla grande terrazza ghiaiosa. Spostarsi alla sua estremità destra (viso a valle) e scendere una placchetta (II, III, possibile doppia di 20 Mt. su 1 chiodo+moschettone) fino alla sottostante cengia detritica.
Da qui è già evidente il canale di discesa della via Normale, ignorare gli ometti che si vedono in alto. Seguire la cengia verso destra (viso a valle) che si restringe e diventa molto esposta per aggirare un grosso torrione sulla sinistra. Seguire ancora pochi metri la cengetta fino a raggiungere lo spuntone dal quale si effettua la prima corda doppia (cordone+fettuccia+moschetttone).
Sono presenti delle soste sia nel fondo del canale sia sul lato destro (viso a valle). Sfruttare quelle sul fianco destro onde evitare scariche di sassi durante il recupero delle corde.
1a. calata: 50 Mt. - presente una sosta intermedia dopo circa 20 Mt.;
2a. calata (2 chiodi+cordoni+maglia rapida):
50 Mt. - presente una sosta intermedia dopo circa 25 Mt.;
3a. calata (2 chiodi+cordoni+anello): 50 Mt., portarsi all'interno del canale - presente una sosta intermedia dopo circa 35 Mt.;
4a. calata (2 chiodi+cordoni+maglia rapida): 55 Mt., scendere nel camino (sosta sulla sinistra - viso a monte) - presente una sosta intermedia dopo circa 25 Mt.;
5a. calata (3 chiodi+cordino+maglia rapida): 35 Mt., scendere nel camino/canale (sosta sulla destra - viso a monte);
6a. calata (1 chiodo+2 clessidre+cordone+maglia rapida): 45 Mt., fino alla base della parete.
Scendere lungo il ghiaione fino a riprendere la traccia seguita durante l'avvicinamento mediante la quale si ritorna al rifugio Pradidali e, successivamente, al parcheggio.
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