Monte Vetro e Monte Vindiolo

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Loc. Zorzone - Oltre il Colle  (BG)
Quota partenza 1100 Mt. Quota di arrivo 2057 Mt. Monte Vetro
2056 Mt. Monte Vindiolo
Dislivello totale 1000 Mt. Sentieri utilizzati n. 231
Ore di salita

2h. 45' per il Monte Vetro
altri 15' per il Vindiolo

Ore di discesa 1 h. 30' senza deviazione al Passo di Branchino; aggiungere 45' nel caso si vada anche al passo.
Data di uscita 13/11/2021 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar
Difficoltà E
Condizioni climatiche e dei sentieri

Brutta giornata di nebbie, pioggerrella e nubi basse. Sentieri segnalati, anche se con la nebbia si possono avere alcune difficoltà a rintracciare i bolli nella parte alta della valle che sale al Passo di Val Vedra. Dal passo in poi, lungo la dorsale che sale al Monte Vetro e poi prosegue al Vindiolo, non ci sono bolli o indicazioni, ma una evidente traccia tra erba e qualche banale roccetta. Qualche centimetro di neve recente nella zona del Passo di Val Vedra e del Barchino.

Eventuali pericoli
Nulla da segnalare, se non un minimo di attenzione lungo la salita della facile cresta in caso di terreno bagnato, sul lato destro (Nord) infatti la montagna precipita verticale per un paio di centinaia di metri sulla Val Secca di Roncobello.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nella parte alta della valle che sale al Passo di Val Vedra, incontriamo un gruppetto di baite sparse in poche decine di metri in una bella radura erbosa. Anche all'inizio della valle stessa, pochi minuti dopo aver abbandonato la sterrata che proviene da Zorzone, è possibile ripararsi presso una originale tettoia adibita a zona picnic, dove si trovano anche piccole attrezzature e condimenti per preparare una succosa grigliata.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Sono questi due monti poco noti alla maggior parte degli escursionisti, di facile accesso e  limitato impegno fisico. Particolarmente interesante sarebbe la salita nel periodo invernale, con neve ben assestata. Le due cime, di cui quella del Vindiolo priva di un nome ufficiale, si trovano tra il gruppo dell'Arera-Cima di Val Vedra e il gruppo dei del Mencucca-Tre Pizzi. Le due cime sono unite da una breve e piacevole dorsale erbosa che ne consente la salita ad entrambe in poco tempo. Un poco più impegnativa è invece la cresta Nord-Est che sale alla prima delle due, dal Passo di Val Vedra al Monte Vetro, ma comunque priva di difficoltà. Molto bello il panorama da entrambe le vette, specialmente sull'Arera, sulla Corna Piana e sulla Cima di Val Vedra, nonchè, verso Nord, sulla zona del Pietra Quarda, con i vicini Tre Pizzi e il poco comosciuto Mencucca.
Descrizione percorso
Saliamo alla piccola frazione di Zorzone, presso il paese di Oltre il Colle, tra la Val Brembana e la Val Seriana. Giunti a Oltre il Colle seguiamo le indicazioni per Zorzone. Scendiamo verso il ponte che permette di superare il torrente Parina e risaliamo con alcuni tornanti verso il centro della frazione. Superiamo u ampio parcheggio sulla destra, presso una fontanella ed alcuni evidenti carrelli delle miniere, posti a monumento e che qui una volta davano lavoro alla gente. Proseguiamo lungo la strada che compie un tornante verso destra e poi verso sinistra. Su di un muro a secco vediamo un cartello giallo che indica la Cima di Menna. Noi andiamo ancora dritti lungo la ripida stradina asfaltata. Più avanti questa diviene sterrata ma appena giunti presso un piccolo edificio dell'acquadotto, parcheggiamo sulla sinistra. Possedendo un'auto adatta è possibile proseguire lungamante fino ad arrivare all'inizio del sentiero n. 231, ma noi preferiamo partire da qui. La strada sterrata da percorrere è ampia e pianeggiante. Poco dopo il luogo del parcheggio tra le piante possiamo ammirare un bel panorama alla nostra destra sull'Alben. Più avanti la strada perde leggermente quota fino ad arrivare ad un evidente spiazzo sulla sinistra dove termina la discesa. Bellissima vista sul gruppo del Menna alla nostra destra. Superiamo una baita e proseguiamo fino ad arrivare nei pressi di un caseggiato che vediamo in lontananza più ato della strada. Qui una palina ci segnala di scendere verso destra per il sentiero n. 231 in direzione del Passo Branchino. Attraversiamo un torrente e risaliamo dalla parte opposta dove una seconda palina ci invita a proseguire verso sinistra (zona Pian di Bracca, 1100 metri di quota). Eccoci ora ad un'area picnic con alcuni giochi per bambini ed una tettoia in legno. Ci troviamo ai confini di una bellissima radura erbosa con un paio di cascine. Camminiamo verso monte all'interno di una bella valletta boscosa tra due ali di noccioli. Più avanti attraversiamo il greto asciutto di un torrente. Arrivati ad una staccionata con riportate alcune indicazioni per alcune località della zona, noi andiamo dritti verso una fascia di evidenti rocce nerastre davanti a noi (direzione Val Vedra su una freccia di legno). Arrivati in vicinanza di queste rocce, il sentiero piega a sinistra e risale verso la sommità della parete rocciosa, aggirandola con un senso orario. Lasciamo alla nostra destra un bel muretto a secco per poi compiere un tornante verso destra e salire lungo un bel sentiero sassoso. Attraversiamo un piccola pietraia scura. Poi arriviamo sopra la parete che abbiamo visto dal basso. Qui il sentierino è protetto da una poco rassicurante barriera in ferro e cavo d'acciaio. Alla nostra destra abbiamo un bel baratro roccioso, alla nostra sinistra una serie di curiose placche rocciose molto lisce ed alte sopra le nostre teste. Lasciamo alla nostra sinistra una piccola grotta (pare l'ingresso di una galleria artificiale) da cui esce dell'acqua. Poco avanti attraversiamo un rigagnolo d'acqua che scende da sinistra formando una cascatella che attraversa il sentiero e prosegue nel salto alla nostra destra. Ecoci ora davanti ad una piccola croce in ferro a ricordo di un defunto. Qui iniziamo a perdere leggermente quota fino ad arrivare ad un torrentello pietroso che attraversiamo e risaliamo il bosco tenedo il torrente nelle vicinanze. Usciamo poi in una bella radura con alcuni abeti, per rientrare tra i faggi pochi minuti dopo. Ora rimontiamo la valletta in cui ci troviamo lungo un pietroso sentiero che si sposta verso sinistra, sfiora alcune pareti rocciose alla nostra sinistra e piega poi verso un poggio erboso verso destra. Proseguiamo ancora nella valletta dopo aver risalito l'evidente gradone roccioso che si vedeva dal basso, fino a sbucare nella parte alta della Val Vedra, tra aperti pascoli e prati con bella vista sulla Cima di Val Vedra, l'Arera e la Corna Piana. Avanziamo al centro della valle, puntando ad un'evidente baita posta sopra un dosso erboso. Qui arrivati, vediamo altre due o tre casere ed un piccolo edifico in pietra con tetto d'erba e forma particolare. Siamo presso la Casera di Vedro a circa 1600 metri di quota. Superiamo poi una pozza d'abbeverata, restando alla sua destra salendo. Poi ecco una seconda pozza più ampia. Ora non ci resta che salire puntando alla sella del Passo di Val Vedra che raggiungiamo sempre per ampi pascoli. Dal passo, 1850 metri di altezza, andiamo decisamente verso sinistra, iniziando a rimontare quella che è una semplice dorsale erbosa che ci porta ad una prima altura. Da qui, sempre restando sul filo di quella che ora diviene una facile cresta , proseguiamo senza possibilità di errore verso al vetta del Monte Vetro. In alcuni tratti, la traccia di salita abbandona il filo di cresta (a destra abbiamo un bel salto verticale...), per restare un poco più bassa, ma noi possiamo divertirci a seguire sempre la parte più sottile. Arrivati ad una spalla affrontiamo l'ultimo tratto di salita più ripido e faticoso, ma sempre facile e su terreno erboso, con alcune balze, fino ad arrivare sulla sommità del Monte Vetro dove troviamo dei curiosi tubi di ferro ed una specia di altarino metallico. Proseguiamo ora verso la vicinissima croce posta sulla vetta della Cima di Vindiolo. Perdiamo inizialmente quota, fino ad una ampia sella erbosa, per poi risalire sempre su terreno prativo. L'ultimo tratto in falsopiano ci conduce senza sforzo alla grande croce del Vindiolo.
Discesa
Ripercorriamo i nostri passi fino al Passo di Val Vedra. Da qui, per allungare un poco la camminata, risulta interessante andare al vicino Passo del Branchino, ben visibile verso Nord. Per raggiungerlo ci dirigiamo verso un piccolo casello di pietra alto e stretto che vediamo già dal Passo di Val Vedra. Raggiuntolo, scendiamo verso una lunga casera sotto di questo, sul cui muro è presente la numerazione del sentiero n. 231. Superiamo la casera e perdiamo ulteriore quota fin sul fondo di una valletta. Da qui risaliamo il pendio sul versante opposto fino ad incrociare una traccia proveniente da destra che seguiamo verso sinistra ed in pochi minuti eccoci al valico tra la Valle Brembana a sinistra e la Valle Seriana a destra. Potremmo anche velocemente scendere al sottostante laghetto del Branchino, ma già da qui possiamo tornare sui nosrti passi, accontendandoci della deviazione e tornare al Passo di Val Vedra e da qui all'auto per il medesimo itinerario della salita.

Note
Una volta tornati al Passo di Val Vedra, possiamo tranquillamente evitare di dirigerci al Passo di Branchino e decidere, invece, di scendere direttamente a valle per il percorso già fatto. E' anche possibile, dalla cima del Vindiolo, scendere al sottostante Passo di Vindiolo, ben evidente dalla cima, e da qui, senza percorso segnalato, continuare la discesa verso sinistra (Sud-Est) ed arrivare per prati e ripidi pascoli alla Baita Zuccone, dalla quale, aggirando un dosso erboso, si perviene alla spianata dove è presente la Casera Vedro e da qui riprendere il percorso dell'andata. Questa variante è da farsi solo in caso di buona visibilità, in quanto si sviluppa in una zona non segnalata da sentieri ben evidenti.
Commenti vari
Le due medesime cime sono state raggiunte durante una precedente camminata in data 28 maggio 2016, salendo però dalle Baite di Mezzeno.
   

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Curioso baitello presso la Baita di Vedro

Pozza ghiacciata nelle vicinanze del Passo di Val vedra

   

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Cresta verso il Monte Vetro

Ultimo tratto di salita per il monte Vetro

   

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Omar sul Vetro, con alle spalle la Cima di Vindiolo verso sinistra

Omar alla croce della Cima di Vindiolo

   

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Il Lago di Branchino visto dall'omonimo passo

La val Vedra durante la discesa