Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti di Valdesi costituiscono l'estremità settentrionale di
Monte Pellegrino. Si presentano come una lunga fascia rocciosa alta
70 Mt. circa che separa l'abitato di Mondello da quello dell'Addaura.
Il confine tra la parete Ovest e la Nord è segnato dallo Spigolo di Valdesi conosciuto anche come il "Bunker" ed è una delle zone arrampicatorie tra le più rinomate di Palermo. Il
facile accesso, la brevità delle vie e la rapida discesa ne fanno
una parete sfruttata anche per i corsi di roccia.
La via è stata aperta da Roby Manfrè Scuderi, probabilmente in solitaria, nel 1989 o 1990. Attrezzata in origine con vecchi spit, è stata richiodata a fix inox da Luigi
Filocamo nel 2014.
Attacco, descrizione della via
Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via
alberata del viale Diana che poi diventa viale Margherita di Savoia. Prima di raggiungere l'abitato, arrivati allo svincolo con semaforo che incrocia viale dell'Olimpo,
prendere la strada a destra che va verso l'Addaura (via Monte Ercta, indicazione per
il Santuario di Santa Rosalia). Parcheggiare al
bordo della strada. Da qui è ben
visibile sulla destra lo Spigolo Valdesi (con alla base la struttura in
cemento, utilizzata nella seconda guerra mondiale, denominata Bunker). L'attacco è posto su una piccola piazzola sopra al Bunker; ben visibile il primo fix. Nel diedro vegetato sulla destra si vede una freccia rossa e un chiodo più in alto. Non ci sono riferimenti a riguardo, potrebbe essere che in origine la via stesse un po' in placca ed un po' in diedro come cita la guida CAI-TCI.
1° tiro:
dritti per placchette e fessure, stando tra il diedro e lo spigolo, fino alla sosta (2 fix con cordone).
25 Mt., 5c (6a partendo dritti sotto al fix), 4-5 fix, 1 clessidra con cordone.
2° tiro:
alzarsi pochi metri e spostarsi leggermente a destra. Continuare in verticale seguendo i fix in placca e, muovendosi leggermente a destra e sinistra, cercando i passaggi meno duri. Nella seconda parte del tiro seguire i fix di destra, quelli sulla sinistra sono dello Spigolo nord-ovest. Raggiunta una cengetta con sosta continuare per facili rocce fino al termine della parete; spostarsi pochi metri a destra e sostare in corrispondenza del primo ancoraggio per le doppie (fix con anello calata+cavo metallico).
Questi ultimi semplici metri sono in comune con lo Spigolo nord-ovest e la via dei Fratelli.
50 Mt., 5c, 6a, 5c, IV-, 9 fix, 3 spit, 1 clessidra con cordone, 1 sosta intermedia (2 fix+catena+anello calata).
Discesa
In corda doppia:
1a. calata: 30 Mt.;
2a. calata: 45 Mt. fino a terra. Possibile dividere la calata in
due.
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