Descrizione Generale
Il Monte Ubiale, da non confondere con il Monte Ubione, del quale rappresenta l'estremità opposta del semicircolare gruppetto collinare-montuoso a cavallo tra l'inizio delle valli Brembana ed Imagna, è una piccola e semi-sconosciuta montagna poco frequentata. Era comunque doveroso salirci per completare la camminata fatta in data 02/06/2012 che si era limitata a raggiungere il
Monte Ubione e la Corna Marcia. La naturale continuazione del costone montuoso che lega queste ultime due cime, porta fino al monte Ubiale . Non esisitono difficoltà e nemmeno problemi a compiere l'intera camminata anche con forti innevamenti in quanto l'intero tracciato si svolge all'interno di un bel bosco e buona parte di questo sulla linea di cresta che unisce le tre montagne per cui non ci sono nemmeno problemi di orientamento. Il discreto dislivello e la durata della camminata consiglia comunque un minimo allenamento, specialmente in caso di neve.
Descrizione Percorso
Arrivati a Clanezzo, piccola frazione di Ubiale, all'inizio della Valle Imagna, dirigetevi verso il cimitero e qui parcheggiate in un ampio spiazzo sterrato. L'evidente sentiero sterrato inizia proprio dal parcheggio e con una certa pendenza, grazie ad ampi e numerosi tornanti vi farà guadagnare rapidamente quota all'interno di un rado bosco misto. Seguite fedelmente la stradina sterrata fin quando questa diviene un sentiero più stretto e sdrucciolevole. Ignorate qualunque deviazione che non riporti il numero 571 o Sentiero dei Partigiani. Giunti nei pressi di un capanno di caccia, il percorso devia a destra per evitare la zona privata (freccia su un tronco tagliato) poco dopo una curva a gomito vi condurrà decisamente a sinistra ignorando una traccia che si stacca verso destra. Pochi minuti ed incontrerete una palina in legno con la scritta “Sentiero Partigiano Angelo Gotti” ed una freccia con indicazione “Monte Ubione”, quest'ultima vi invita a proseguire a destra iniziando così un ripido tratto che terminerà in circa 10 minuti portandovi nei pressi di alcuni ruderi di case e ad un enorme bacino idrico abbandonato che veniva usato in caso di emergenza quando la centrale elettrica di Zogno doveva essere spenta per manutenzione. Superata questa zona affronterete un tratto pianeggiante e subito dopo entrerete in un affascinante bosco fatto di agrifogli fittissimi. Camminate poi lungo l'ampia cresta del monte. Usciti per un attimo dal bosco fitto, superate un prato con rari alberi e qui seguite verso destra cercando i numerosi bolli arancioni sui tronche delle piante. Il sentiero continua pianeggiante e a tratti perdendo anche quota. Incontrerete un piccolo salto fangoso da superare in discesa (possibile presenza di acqua) e continuando a camminare su terreno pianeggiante cambierete il versante della montagna, avrete così ai vostri piedi ora la
Valle Brembana. In corrispondenza di un'ennesima curva secca verso sinistra, un cartello vi invita a deviare verso sinistra ed iniziare l'ultimo tratto di sentiero ripido che vi condurrà in circa 10-15 minuti alla cima dell'Ubione con la sua grande croce e ad ammirare l'ampio panorama verso la pianura. Spalle alla croce, dalla parte opposta a quella del vostro arrivo, vedrete un sentierino ripido indicato con una freccia in legno, percorretelo e in meno di 10 minuti arriverete ad un'ampia selletta erbosa dove troverete anche un capanno da caccia ed un bel crocefisso in legno. Da qui, proseguite dritti in leggera salita lungo il sentiero 571-Angelo Gotti ignorando il sentieri che dalla sella seguono altre direzioni. Il sentiero in breve rientra nel bosco ed acquista via via pendenza. Passate accanto ad un primo e ad un secondo traliccio dell'alta tensione. Passato un altro capanno di caccia in breve arriverete ad un bivio, tenete la destra e poi ad un secondo bivio dove un palina vi invita a proseguire verso destra. Entrerete ora in un tratto del bosco caratterizzato da altissimi aceri. Un'altra freccia nei pressi dell'ennesimo capanno vi conduce ad evitare la zona di caccia attraverso un piccolo giro per poi riportarvi nei pressi della cresta che dal
Monte Ubione prosegue fino alla Corna Marcia. Superate un tratto caratterizzato da grossi massi calcarei affioranti sempre su facile e poco faticoso terreno in saliscendi. Giunti ad un altro capanno, seguitene la staccionata di confine fino al suo termine. Proseguite ed arriverete ad una grossa pozza fangosa. Poco dopo, il sentiero Gotti andrà a sinistra, mentre noi proseguiamo verso destra su un sentiero senza frecce ma con alcuni bolli verdi e grigi. In breve troverete le indicazioni per la Corna Marcia su un palina di legno adiacente ad un piccolo capanno: seguitela. Il sentiero è poco faticoso ma continua ad alternare brevi salite e brevi discese in un susseguirsi di varie tipologie di bosco. Giunti ad un grosso tavolo in legno, uscite dal bosco e vi troverete su un ampia strada sterrata proveniente dal vicino paese di Berbenno (possibilità di arrivarci tramite auto) e qui, una palina metallica ci indica varie direzioni ma non quella che interessa a noi. Proseguite dritti lungo l'evidente strada ed ai due vicini bivi, tenete sempre il sentiero in salita. Una freccia in legno riporta la direzione da seguire. Pochi minuti e, rientrati nel bosco, arriverete alla piccola croce in vetta. Dalla croce proseguite in leggera discesa attraverso uno stretto passaggio tra due rocce (bollo 592 H disegnato sulla pietra), seguite la crestina fino ad una zona attrezzata con numerosi tavoli in legno. Qui il sentiero non è ben chiaro, voi ignorate i bollini che tendono a portarvi verso sinistra e continuate verso i tavolini. Oltre questi vi imbatterete in un capanno da caccia. D'ora in poi seguite sempre fedelmente il filo del costone che verso sinistra cade ripido verso la Vall'Imagna e a destra più dolcemente degrada verso la Val Brembana. Superato il primo capanno, ne incontrerete un secondo, arriverete ad una bella baita incorniciata tra le piante (bolli bianchi e rossi su un angolo del muro), perdete leggermente quota, arrivate ad un lungo tavolino in legno e risalite verso un terzo capanno da caccia. Dopo pochi minuti giungerete ad un grosso cumulo di pietre sistemate a mò di altare o ometto gigante (la cima del Monte Ubiale?), scendete di qualche metro di dislivello per poi risalire nuovamente verso un balcone naturale molto panoramico (in assenza di nebbia…) dal quale non è più possibile proseguire seguendo la costa del monte. A detta degli abitanti della zona questa è la vera cima del Monte Ubiale .
Discesa
Lungo l'itinerario di salita fino alla selletta erbosa con il crocefisso sotto il monte Ubione. Da qui seguite il sentiero alla vostra destra. Su un masso è riportata una freccia e l'indicazione “Clanezzo”. Il sentiero prosegue in mezzacosta in un bosco fitto e dai versanti ripidi ed un poco sassosi. Seguite il comodo sentiero che alterna alcuni saliscendi. Giunti ad un bivio proseguite dritti ignorando la freccia a destra per “Strozza, Capizzone”. Il sentiero diviene più ampio e con scarsa pendenza permettendovi di rilassarvi durante la discesa. Arrivati alla palina alla quale durante la salita abbiamo abbandonato il sentiero Angelo Gotti per salire al vecchio bacino idrico, proseguite in discesa lungo l'itinerario fin lì percorso. In circa altri 30 minuti di comoda discesa tornerete al cimitero di Clanezzo. |