Descrizione generale I
Pizzi Tornone e Tornello si trovano nella bellissma Val di Scalve.
Dirimpettai uno dell'altro, sono divisi da una sella posta sopra il
luminoso e limpido Lago di Varro. La salita al maggiore dei due pizzi,
il Tornello, non richiede alcuna capacità, se non un discreto
allenamento viste le pendenza costanti ed elevate dell'intera
escursione; mentre la salita lungo al cresta Nord del Tornone,
necessita di un minimo di capacita ed esperienza su roccia e terreno
esposto e privo di segni di passaggio, sebbene non raggiunga mai vere
difficoltà tecniche. la salita di entrambe le cime regala soddisfazione
all'escursionista che può anche godere di ampi panorami e ambienti vari
ed affascinanti (pietraie, laghi cristallini, ampi pascoli ariosi,
abetaie fitte e fresche).
Descrizione percorso Per
chi proviene da Bergamo, una volta raggiunto il Passo della Presolana,
si deve scendere lungo la ripida discesa che porta verso la Valle di
Scalve. Ignoriamo la deviazione per Colere e seguiamo per Schilpario.
Superata la deviazione per il paesino di Vilminore di Scalve,
proseguiamo ancora un paio di chilometri sulla provinciale per
Schilpario. Al bivio indicante Vilmaggiore (amena frazione di
Vilminore), saliamo a sinistra, entriamo tra le poche case del nucleo
montano e oltrepassata la chiesa, scendiamo lungo la strada fino al
primo curvone verso sinistra. Qui, in corrispondenza di uno spiazzo
alla nostra sinistra lasciamo l'auto. Sul lato opposto della strada un
palina di metallo segnala la partenza del sentiero 412 per il Pizzo
Tornello. Dopo poche decine di metri lungo un sentiero rettilineo che
fiancheggia il bosco, si entra in quest'ultimo. Subito le pendenze sono
significative, ma la frescura degli abeti ci aiuta a non sentiero la
fatica. Arrivati ad un incrocio si sale verso destra, ignorando un
ponticello in basso alla nostra sinistra. Pochi metri e incrociamo un
altro sentierone che seguiamo verso sinistra. In breve si giunge ad una
statuetta di una madonnina con alcuni segni votivi. La superiamo e
proseguiamo dritti nel bosco. Subito dopo eccoci davanti ad una palina
con le indicazioni per il Pizzo Tornello in 4 ore e 15 minuti. Il
sentiero diviene molto ripido e sconnesso. Al termine del ripido tratto
rettilineo un paio di curve ci conducono su una specie di passerella di
legno. Proseguiamo con pendenze costanti nella bella abetaia. Un'altra
palina ci indica il percorso per la nostra meta in tre ore e mezza.
Dopo altri 20 minuti ecco che nel bosco si apre uno spiraglio e alla
nostra sinistra si può ammirare la grande mole calcarea della Presolana
con la sua parete nord ed il suo splendido spigolo. Poco oltre
superiamo un rudere di pietra costruito sopra ad una piccolissima
pietraia. Ora la fitta abetaia diviene più rada e sempre più ampio
appare il panorama sulla Presolana ed il Monte Ferrante. Più in alto i
larici prendono il posto degli abeti. Sopra le nostre teste si apre un
grande vallone verdeggiante al cui centro scorre uno spumeggiante
torrente ricco di salti e cascatelle. In circa 30' dall'uscita dal
bosco si arriva ad una palina. Qui abbiamo due possibilità per
proseguire, a sinistra si passa dalla Baita di Varro, per poi
riprendere il sentiero di destra, oppure direttamente a destra per il
Pizzo Tornello. Si sale tra prati ed ampi panorami verso valle,
all'interno di questo grande anfiteatro verdeggiante dominato dalla
cima del Monte Tornone a destra, mentre il Tornello ancora si nasconde
alla nostra vista. Dopo circa 20 minuti di cammino, si attraversa il
torrente che ci ha accompagnato nel vallone, per poi riattraversarlo
verso sinistra pochi minuti più in alto. Alzando lo sguardo è possibile
ora vedere un enorme ometto di pietra che raggiungiamo in meno di 15
minuti di cammino, preceduto da una palina in metallo indicante la
Baita Varro verso sinistra (ossia il sentiero che abbiamo ignorato più
in basso e che seguiremo invece al ritorno). Attraversiamo l'ennesima
volta il torrente per poi salire ai piedi dell'ometto di pietra alto
almeno 3 metri. Camminiamo ora tranquillamente in un ampio pianoro
erboso con la vetta del Tornello, appena visibile in lontananza. Un
quarto d'ora di comodo cammino ed eccoci sulle rive del luminoso
laghetto di Varro dalla vaga forma quadrata. Qui una palina ci invita
ad andare verso sinistra per il Tornello e a destra per il Tornone.
Andiamo quindi a sinistra e dopo aver attraversato il corso del
torrente appena nato dal lago, percorriamo la sponda sinistra (per chi
sale) del lago, restandone più alti. Pochi minuti ed il sentiero
diviene decisamente più ripido. In breve l'erba lascia il posto alle
rocce affiornati e più sopra ad una grande e ripida pietraia da
risalire faticosamente. Giunti alla sella tra il Tornello ed il Tornone
pieghiamo decisamente a destra e risaliamo l'erta costa rocciosa
davanti a noi. Si tratta di una cresta che inizialmente appare
verticale, ma essendo ben gradonata e ben appigliata non offre grosse
difficoltà: siamo nell'ordine del I grado o poco più, anche se la forte
esposizione e la verticalità stessa rendono tutto più impegnativo. Dopo
i primissimi metri appoggiati sul filo di cresta, possiamo aggirare
sulla sinistra un verticale salto roccioso, per poi tornare sul filo di
cresta poco più avanti. Da qui in poi conviene restare fedeli alla
roccia senza cercare deviazioni a sinistra (a destra sarebbero
impossibili vista la verticalità del versante. Tra salti, gradoni (uno
dei quali leggermente più impegnativo ma mai difficile) e qualche bella
placchetta arriviamo al termine del tratto più ripido della cresta. Ora
si procede su cresta piuttosto sottile ma appoggiata e con il conforto
del cippo di vetta ben visibile davanti a noi. Senza farci tentare dal
pendio alla nostra sinistra, procediamo sul filo roccioso, a tratti
molto esile ed esposto, ma che presenta passaggi rilevanti. In un punto
occorre cavalcare letteralmente una roccia triangolare tenengo una
camba lungo un versanete e l'altre lungo l'altro. Qaulche saliscendi
con facili salti rocciosi alternati a passaggi su erba ed eccoci agli
ultimi metri erbosi che precedono un altarino roccioso cilindrico su
cui è posta una Madonnina di bronzo. Per scendere, viso alla Madonnina,
si procede verso destra sul versante Nord-Est, aguzzando al vista per
inidividuare una labilissima traccia che tagliando tale versante con
andamento verso la sella tra Tornone e Tornello, ci consente di evitare
la cresta percorsa in salita (scelta comunqua poco raccomandabile).
Abbassiamoci pochi metri sotto la Madonnina, su terreno erboso
piuttosto ripido fino ad individuare la traccia e la seguiamo verso
sinistra. Qualche raro ometto (molto raro...) ci aiuta ad individuare
il percorso, altrimenti poco evidente. Il tracciato alterna trati in
orizzontale a improvvise discese di qualche metro per poi tornare a
mezzacosta. Con calma ed attenzione, cercando sempre il passaggio più
ovvio, perdiamo lentamente quota e ci dirigiamo verso la sella di cui
sopra. Il percorso non è difficile non presenta alcun punto tecnico, ma
la forte endenza del pendio e la natura friabile del terreno richiedono
la massima attenzione. Tornati su terreno più sicuro, 20' dopo la
vetta, risaliamo alla sella e da qui proseguiamo verso il Pizzo
Tornello. Saliamo tra balze erbose e rocce affioranti cercando di
tenere il lato sinistro della facile costa del Tornello. Arrivati ad
una conca semipianeggiante, sulla destra si stacca il sentiero per il
rifugio Tagliaferri. Lo ignoriamo e proseguiamo verso la vetta della
nostra montagna. La salita si fa ripida, ma senza alcun problema. In
circa altri 20-25' siamo al cospetto della croce di metallo sulla cima
del Pizzo Tornello. Possiamo ora rilassarci e godre del magnifico
panorama attorno a noi.
Discesa
Ridiscendiamo
alla sella tra le due come di oggi e poi prendiamo il ripido sentiero
sassoso che ci riporterà al Lago di Varro. Quasi arrivati al punto in
cui fuoriesce il torrente dal lago, in terra si nota una pietra su cui
è riportata la direzione per la Baita di Varro ed il Lago di Cornalta.
Quindo andiamo a destra seguendo la freccia. Procediamo tra prati su
sentiero in mezzacosta avendo davanti a noi la Cima di Cornalta, lunga
e con una aricolata cresta. Attraversiamo tratti pietrosi e tratti
erbosi fino ad arrivare alti sul lago. Da qui il sentiero inizia a
scendere in un valloncello, transita sotto ad alcune fasce rocciose
alla nostra sinistra, per poi giungere sulle sponde del bel Lago di
Cornalta (2180 Mt., 20 minuti dal Lago di Varro) stretto ed
allungato. Procediamo verso sinistra ed al termine del lago riprendiamo
i prati cosparsi di massi e pietre. Scendiamo seguendo i numerosi bolli
bianchi e rossi. Attraversiamo un paio di pietraie composte da grossi
massi instabili e poi perdiamo velocemente quota verso la Baita di
Varro. Questa è ben visibile da lontano, ma man mano ci avviciniamo
verrà nascosta da un grosso masso sotto il quale è stata costruita. Qui
un senntiero risale al Lago di Varro. Dopo una sosta presso la bella
baita, riprendiamo la discesa pre ripidi prati. Attraversiamo uno
scrosciante torrente ed in breve arriviamo alla palina che durante la
salita segnava la deviazione per la Baita di Varro. Da qui riprendiamo
il sentiero fatto durante la salita in senso opposto fino all'auto.
|