Cima Tonale e Monte Toro

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Loc. Ronchi - Foppolo (BG)
Quota partenza 1600 Mt. Quota di arrivo 2542 Mt.
Dislivello totale 1800 Mt. con i saliscendi
Sentieri utilizzati n. 201, 204, GVO
(Gran Via delle Orobie), 204A, 203
Ore di salita 3 h. 30' per la Cima Tonale
2 h. 30' da Cima Tonale al Monte Toro
Ore di discesa 1 h. 30' dal Monte Toro
Data di uscita 28/05/2022 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE la Cima Tonale, I il Toro
Condizioni climatiche e dei sentieri

Giornata bellissima. Sentieri ben segnalati fino al rifugio Montebello. Da qui si segue la poco battuta cresta che dalla cima del Montebello procede verso il Passo di Val Cervia. Poi si scende sul versante valtellinese e si ritrovano i segnali fino al Passo del Tonale. La salita del tratto finale avviene per facile cresta non segnalata e poco battuta. Anche la salita del Monte Toro avviene su labili tracce, sia in salita che in discesa, affrontando alcuni brevi tratti rocciosi esposti, ma non difficili (max I-II grado a seconda di dove scegliamo di passare).

Eventuali pericoli
Attenzione alla discesa dal Monte Toro che, sebbene non presenti difficoltà tecniche, si sviluppa su tratti esposti e non segnalati.
Presenza di acqua
Possiamo trovare acqua poco dopo la partenza, presso uno spiazzo sulla destra, dove si trova una bella fontanella. Più avanti arriveremo al rifugio-ristoro Montebello, poco sotto la cima omonima.
Punti di appoggio
Dopo circa 50 minuti dalla partenza arriviamo al rifugio-ristoro Montebello. Al termine della discesa successiva al Passo di Valcervia, troveremo un paio di baite. Salendo al Passo del Tonale, ci imbattiamo nella Baita Pessoli a circa 2050 metri di quota. Dal Passo del Tonale, con una deviazione di un'ora e mezza scarsa, possiamo arrivare al rifugio Caprari presso il Lago di Publino. Dopo la vetta del Monte Toro, arriveremo alla stazione a monte, ormai abbandonata da anni, delle vecchie piste da sci del monte stesso.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
La Cima Tonale, che nulla ha a che fare con il famoso passo bresciano, si innalza massiccia e verdeggiante lungo la costiera che dal più frequentato Corno Stella sulle Orobie Bergamasche, scende verso Nord, in territorio valtellinese, fino al Pizzo Pidocchio. Tale costiera divide le due bellissime valli Cervia e del Livrio. Normalmente viene salita da Nord (Valtellina), mentre in questa escursione partiamo da Foppolo in Valle Brembana, quindi a Sud; per poter arrivare alle sue pendici è necessario svallare prima in Valtellina, dal bel Passo di Val Cervia, discendere nella valle omonima, per poi risalire lungamente fino al Passo del Tonale, dal quale, senza alcuna difficoltà raggiungeremo la panoramicissima vetta della Cima Tonale lungo la sua dorsale Sud. Al ritorno, risaliti al Passo di Val Cervia, saliamo anche il vicino Monte Toro, lungo la sua divertente e a tratti esposta cresta Sud-Est, per poi discendere verso Foppolo dalla ripida ma meno impegnativa cresta Sud-Ovest, aggiungendo in tal modo la salita ad una bella vetta, con qualche piccola difficoltà tecnica (brevi tratti di I grado esposti), che può regalarci qualche emozione in più alla già bella camminata per la Cima Tonale. Nel complesso, si tratta di una camminata per escursionisti esperti, non tanto per le difficoltà che si devono affrontare (limitate alla salita e alla discesa dal Toro), ma per il dislivello pronunciato e i continui saliscendi che alla lunga stancano.
Descrizione percorso
Giunti a Foppolo in Alta Valle Brembana, seguiamo le indicazioni per il Passo di Dordona ben evidenti presso un tornante sinistrorso. Lasciamo l'auto al termine della strada in località Rochi (o Ronchi secondo alcune cartine), in via Rovera. Qui, nel punto in cui si trova una palina di metallo con le indicazioni per il passo stesso (n. 202) e per il Passo di Porcile e quello del Tartano (n. 201), procediamo in salita fino all'inizio della strada sterrata. Camminiamo ora su questa sterrata, ampia e sassosa. Bellissime le viste sul Monte Pegherolo e le cime che lo circondano alle nostre spalle. Arrivati ad alcuni orrendi paravalanghe in cemento prefabbricato troviamo una palina che crea un poco di confusione. Da qui noi dobbiamo seguire il sentiero n. 204 per il Monte Bello. Per farlo passiamo tra i paravalanghe, il primo dei quali ha tre vie di arrampicata artificiale ricavate sulla sua parete. Lasciamo le vie alla nostra destra e saliamo lungo la strada prima sterrata e poi cementata. Un evidente bollo con il n. 204 è posto proprio sul paravalanghe. In breve la strada piega verso destra e supera una baita alta sulla sinistra del sentiero. Più avanti arriviamo ad una vecchia stazione di un impianto di risalita in disuso alla nostra destra (bollo su un traliccio). Qui pieghiamo verso sinistra e poi nuovamente a destra fino ad un dosso dal quale ci immettiamo in un ampio vallone. Superiamo un traliccio dell'alta tensione e proseguiamo lungo l'evidente stradina sterrata che ora appare più stretta e segue un andamento quasi pianeggiante. Già appare in lontananza la cupolona del Monte Bello, dritta davanti a noi con la sua croce a metà profilo. Bella vista anche sul Monte Valgussera ed il Pizzo del Vescovo alla nostra destra, oltre le piste da sci. Proseguiamo fino ad un bivio con palina e frecce, dove a sinistra si andrebbe verso il Passo di Dordona. Noi andiamo dritti inoltrandoci sempre più nell'ampio vallone. Poco dopo ecco un'altra freccia di legno che indica la Terrazza Montebello, un tempo Terrazza Salomon, dove termina l'impianto di risalita delle piste da sci. Seguiamo la freccia e con un lungo mezzacosta in ambiente piuttosto esposto a slavine e valanghe. Con percorso in senso orario arriviamo al centro del vallone per poi iniziare a salire sul versante opposti, in direzione delle piste da sci sopra di noi. Il tracciato è in mezzacosta abbastanza ripida e spesso dobbiamo attraversare piccoli valloncelli che scendono dalla nostra sinistra. Una volta cominciata la risalita dall'altro lato del vallone, in breve arriviamo davanti alle piste da sci. Senza entrarvi, seguiamo la pista verso sinistra ed in pochi minuti di ripida salita, eccoci alla Terrazza Montebello dove è presente il ristoro omonimo. Alle spalle dell'edificio vediamo una palina con varie indicazioni. Noi saliamo dritti il ripido pendio erboso davanti a noi che in pochi, ma faticosi, minuti, ci porta alla croce di metallo del Montebello (2100 Mt., 1 h. o poco più dalla partenza). Spalle alla croce iniziamo una piacevole cavalcata lungo la dorsale che ci condurrà al Passo di Val Cervia, senza dover percorrere il sottostante sentiero che conduce al Lago Moro (n. 204). La dorsale iniaiz placida ed erbosa, senza alcuna difficoltà, ma verso la parte centrale ci offre alcuni tratti più divertenti, tra balze erbose esposte e sottili cenge pochissimo battute. Una breve discesa, oppure un traverso per prati ed eccoci al Passo di Val Cervia (2319 Mt.), dopo meno di 30' dalla croce del Montebello. Dopo aver ammirato il bel panorama sia sul versante brembano che valtellinese, iniziamo la discesa verso nord per portanci quasi sul fondo del vallone davanti a noi. La Cima Tonale è ben evidente già da qui, piramidale e posta sopra un evidente gradone roccioso leggermente sulla destra. Scendiamo quindi per sentierino non sempre evidente, ma che man mano perde quota diviene più marcato. I bolli non mancano. Giunti nella parte bassa del vallone, puntiamo verso destra, senza arrivare ad una baita evidente davanti a noi. Una palina ci segnala la direzione per il Passo del Tonale (dato ad 1 ora e mezza di cammino). Ci portiamo sotto ad un evidente gradone roccioso sul lato destro orografico della valle. Lo costeggiamo in salita godendo della sua ombra e seguando i radi bolli giallo rossi del Sentiero Bruno Credaro. Ci muoviamo ora su alcune pietraie, per poi prendere un evidente e ripido sentierino sassoso che permette di superare, aggirandolo, il suddetto gradone roccioso. Entriamo ora in un valloncello più alto, preceduto da una baitella (Baita Pessoli, 2058 Mt.). Lasciando la baita alla nostra destra, tagliamo verso sinistra il valloncello e ci spostiamo sul suo lato opposto (sinistra salendo). Da qui seguaimo le inidcazioni di una palina che ci suggerisce di salire lungo il sentiero n. 201 per il Passo del Tonale, ormai a meno di un'ora di strada. Procediamo prima per prati e pascoli, poi su sentiero pietroso fino agli ultimi ripidi e sassosi metri finali. Al passo (2352 Mt.) riprendiamo fiato godendo del panorama attorno a noi, con in bella evidenza la piramide rocciosa del Corno Stella ed il Lago di Publino. Non ci resta che risalire fedelmente la facile crestina alla nostra sinistra (Sud) che tra erba e banali roccette (aggirabilissime...) ci deposita in circa mezz'ora sulla erbosa sommità della Cima Tonale, dove ci attende un ometto di pietre ed una vista a 360 gradi sulle vette circostanti. Tornati al Passo del Tonale e poi al Passo di Val Cervia lungo il medesimo itinerario di salita, andiamo ora verso destra, seguendo fedelmente la crestina che ci condurrà in breve ad un paletto e poi alla deviazione in discesa per attaccare la cresta Sud-Est del Monte Toro. La discesa è breve e senza problemi. Giunti ad una bocchetta, abbiamo una bella vista su alcuni laghetti alla nostra sinistra. Qui inizia la cresta (scritta su un masso e sbiadite frecce bianche). Ignoriamo quindi il sentiero che scende al Lago delle Trote e iniziamo il bel percorso di cresta. Lo sviluppo della prima parte della cresta è ben visibile. Saliamo sul filo di cresta, facile ma piuttosto sottile, senza incontrare nessuna difficoltà. Giunti sulla sommità di una prima cima, scendiamo qualche metro con maggior attenzione fino alla successiva sella (Passo del Monte Toro), con alcuni passaggi un poco esposti. Risaliamo una seconda sommità per ridiscendere nuovamente ad una sella. Qui arrivati proseguiamo verso l'ultima, più bella e più impegnativa parte della salita in cresta. Saliamo tra facili roccette e grossi massi. La roccia è abbastanza solida e sicura. Arrivati davanti ad un salto verticale, possiamo deviare a destra o sinistra. Io sono andato a destra, affrontando direttamente il bel diedro verticale che blocca il percorso. Lo si sale direttamente con una certa esposizione e difficoltà molto prossime ad un II grado. Una volta usciti da questo punto, le difficoltà spariscono e dopo pochi minuti di ripida salita, arriviamo alla strana croce di vetta dove uno splendido ed ampio panorama ci attende.
Discesa
Prendiamo il labile sentierino a ridosso della croce che ci porta a scendere la cresta sud-ovest. Attenzione a non spostarvi dalla croce e scendere la cresta nord-ovest che porterebbe fuori strada. In sostanza, spalle alla croce, scendiamo dritti. Subito il percorso appare molto ripido e un poco sdrucciolevole, con stretti tornantini erbosi, al limite del filo di cresta, leggermente alla nostra sinistra. Dopo i primi minuti ripidi ma facili, ci imbattiamo in un primo salto roccioso che non oppone particolari difficoltà, salvo una certa esposizione. Maggior attenzione richiede invece il secondo risalto roccioso che presenta passi di I grado esposto. Un poco di cura e attenzione ed anche questa decina di delicati metri rocciosi sono superati. Quest'ultimo tratto è aggirabile spostandosi sui ripidi pendii erbosi verso sinsitra per poi rientrare in cresta attraverso un espostissimo traverso verso destra ce taglia un canalino erboso. Tornati in cresta, procediamo ora fedeli al filo di cresta erbosa con un paio di saliscendi. Osservando sotto di noi, alla nostra sinistra, si vede una bella conca al cui centro si trovano dei laghetti. Con percorso non obbligato si scende a questi laghetti abbandonando il filo di cresta. Da questi laghetti, scendiamo ulteriormente fino al Lago delle Trote e da qui, nei pressi di una santella prendiamo il bel sentierino che ci riporta con scarsa pendenza alla Baita di Montebello. Dal poco sopra il ristoro andiamo a destra, seguendo il sentiero n° 203 con direzione Passo di Dordona. Arrivati alla vecchia stazione di monte degli impianti da sci del Monte Toro, prendiamo l'evidente tracciato della pista da sci. Con curve sinuose perdiamo quota, fino ad incrociare la strada sterrata che sale da Foppolo e prosegue al Passo di Dordona. La seguiamo in discesa e senza possibilità di errore rientriamo al parcheggio.

Note
La Cima Tonale viene anche chiamata Dosso Ruinato. Per altre foto del Monte Toro, confronta l'uscita del 28-06-2015. Per chi volesse compiere un ampio giro ad anello, con dislivello superiore ai 2000 metri, è possibile, una volta scesi dalla Cima Tonale e tornati al Passo omonimo, dirigersi verso il rifugio Caprari nei pressi del Lago di Publino e da qui salire al Passo di Publino stesso. Poi scendere lungo la Val Sambuzza e risalire verso il Passo della Croce costeggiando prima il Monte Chierico e poi passando dal Rifugio Mirtillo; dal Passo della Croce, si scende poi comodamente a Foppolo.
Commenti vari
Complimeti ai due escursionisti incontrati in Val Cervia (zio e nipote) e con i quali ho fatto la risalita verso il Passo stesso: i due superman stavano compiendo un giro che li avrebbe portati a sviluppare un dislivello positivo di circa 2700 metri... roba che io ci impiegherei due giorni!
   

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Il primo tratto di dorsale dal Mntebello al Passo di Val Cervia

La salita al Tonale dalla Val Cervia

   

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Dal Passo del Tonale vista sulla Val Cervia

Dorsale dal Passo alla Cima del Tonale

   

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Ultimi metri di salita

Vista dalla vetta

   

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Ometto sulla cima

Cresta Sud Est del Monte Toro

   

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Omar ai piedi di un tratto roccioso verso il Monte Toro

Dalla Cima del Toro vista verso Sud

   

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Tratto di cresta impervia scendendo dal Toro

Cime, laghetti e prati in discesa verso Foppolo