Corna Spigorel

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Loc. Tezzi Alti - Gandellino (BG)
Quota partenza 969 Mt. Quota di arrivo 2035 Mt.
Dislivello totale 1150 Mt. con i saliscendi
Sentieri utilizzati n. 309
Ore di salita 2 h. 15' Ore di discesa 3 h.
Data di uscita 10/06/2023 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE/EEA
Condizioni climatiche e dei sentieri

Nuvole e nebbie hanno rovinato in parte la camminata in un ambiente sicuramente meritevole di altre condizioni climatiche, per poter godere dei bei panorami che questo può offrire. Sentieri ben segnalati fino al Laghetto di Spigorel. Da qui alla vetta della Corna di Spigorel non esistono indicazioni e tracce. L'attacco della salita finale è poco visibile e non indicato. Quest'ultima è comunque attrezzata da un unico e continuo cavetto metallico che rende sicuro il procedere su pendenze elevate ed esposizioni da non sottovalutare, specialmemte in discesa. Il resto della camminata fino al rifugio Mirtillo e la seguente discesa sono discretamente indicate, anche se ci imbatteremo in alcuni punti dove la traccia tende a perdersi.

Eventuali pericoli
La salita alla Corna Spigorel è pochissimo battuta. Il cavetto metallico che aiuta la progressione è nuovo e con ancoraggi in ottimo stato; tuttavia non dobbiamo sottovalutare i rischi del tratto attrezzato sia su roccia che, forse ancor di più, su balze erbose molto ripide.
Presenza di acqua
Bella fontana presso la Fonte di San Carlo a 30’ di cammino dal parcheggio; altra acqua la troviamo alla Baita di mezzo di Vigna Vaga (2 h. 30’ dalla partenza). Nel caso il rifugio Mirtillo fosse aperto, potrete rifornirvi di acqua anche lì.
Punti di appoggio
La cappelletta di San Carlo dopo circa 30 minuti di cammino da Tezzi Alti; l’area da pic-nic con tanto di tettoia in località Spiazzi dell’Acqua dopo 1 ora dal parcheggio; alcune baite nei minuti successivi della camminata. Dopo circa 2 ore dall’inizio della camminata arriverete a Baita bassa di Vigna Vaga e dopo altri 30’ alla Baita di mezzo di Vigna Vaga. Anche il rifugio Mirtillo offre un ottimo punto di riparo.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Il set da ferrata completo, per la salita alla Corna di Spigorel, potrebbe apparire fin troppo esagerato, ma è meglio usare maggior prudenza che pentirsene, magari durante la ripida discesa. Se non si ha gente sopra le nostre teste, il caschetto, invece, potrebbe essere superfluo.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Anche nei luoghi più frequentati ed agevoli, spesso si riescono a trovare mete nuove e quasi sconosciute. È il caso della salita alla Corna Spigorel (della quale troverete, a fatica, un paio di relazioni in rete ed altrettante descrizioni su libri di escursionismo): questa piccola ma esteticamente piacevole montagna si innalza ripida e rocciosa dalla sponde settentrionali del piccolo Laghetto Spigorel (su alcune mappe chiamato anche Lago di Vigna Vaga). Sicuramente chiunque passi dal laghetto varà notato questa vetta all'apparenza inaccessibile, almeno per il comune escursionista. Eppure, grazie al lavoro e alla passione di alcuni volontari dell'Associazione del Turismo di Gandellino è possibile raggiungerne la cima lungo un facile, anche se esposto, percorso di circa 200 metri, attrezzato con un cavo metallico, tra roccette e balze erbose, fino alla panoramicissima croce. La salita alla corna non è l'unico aspetto interessante di questa camminata, anche il raggiungimento del Laghetto di Spigorel può dare piacevoli sensazioni, così come la prosecuzione fino al bel rifugio Mirtillo. Per la scelta di questa escursione, consideriamo che la salita alla corna, sebbene priva di difficoltà tecniche e molto agevolata dalla presenza del cavo metallico, sia adatta solamente ad escursionisti esperti.
Descrizione percorso
Lungo la strada della Val Seriana, giunti a Ponte Nossa, si prende la destra verso Valbondione. Una volta giunti a Gandellino, si scende verso destra per entrare nel piccolo paese; alla prima curva si segue a sinistra e si inizia una lunga serie di tornanti verso il borgo di Tezzi Alti. Arrivati alla chiesetta sulla sinistra, si parcheggia nel piccolo spazio per auto davanti alla chiesa e si inizia a camminare su asfalto proseguendo in salita. Al primo tornante sinistrorso si abbandona l’asfalto prendendo il sentierino davanti a noi che subito si impenna tra prati e piante. Sbucati su un’ampia strada sterrata, la si segue verso destra ed al primo tornante si procede dritti in un prato. Si cammina ora su sentierino sassoso che in breve si immerge in un boschetto per sbucare poco dopo una baita, proprio davanti a d una palina che indica un sentiero “agrituristico” denominato Flavio Tasca verso sinistra. Noi invece andiamo a destra inoltrandoci sempre più in una bellissima abetaia inizialmente in salita. Lasciamo alla nostra sinistra un grosso masso muschioso e poco oltre un bacino idrico dietro il quale si trova piccola area pic-nic. Qui facciamo visita ad un curioso masso sulla cui superficie sono scolpite dei curiosi e misteriosi fori (pare fosse un masso sul quale in antichità si facessero riti religiosi in favore del dio Saturno). Poche decine di metri e ci imbattiamo nella fresca fonte di San Carlo (1165 Mt.). Giunti ad un secondo bacino idrico sulle cui pareti sono presenti delle scritte un poco confuse e delle indicazioni poco chiare, procediamo dritti e poi al primo bivio subito a destra direzione Vigna Vaga e Fontanamora. Ad un secondo bivio, andiamo dritti, ignorando il sentiero che sale a sinistra per la Vigna Soliva. Perdiamo ora un poco di quota fino ad una zona pic-nic in località Spiazzi dell’Acqua. Qui attraversiamo il torrente Sedornia dinanzi a noi (in caso di torrente in piena è possibile usare un malandato ponticello poco più a valle) e seguiamo l’ampio e pianeggiante sentiero sulla sponda opposta verso sinistra (verso destra si scende a Spiazzi di Boario, sopra Gromo, lungo il sentiero 313). Al termine del tratto pianeggiante, rimontiamo una zona prativa nella quale sono presenti alcune baite (Stalle Prato di Vigna). Attraversiamo il torrentello in un punto a metà salita e puntiamo verso la baita più alta. Qui giunti, la pendenza diminuisce e dopo aver costeggiato l’ultima baita incontriamo un bivio. Prendiamo il sentiero in salita verso destra (indicazioni per il lago Spigorel) e, ammirando il bel panorama tra gli alberi, proseguiamo fino ad un successivo bivio al quale deviamo decisamente verso sinistra, abbandonando l’ampio sentiero che prosegue verso il passo Omini e il Sentiero dell’Orso. Risaliamo il ripido bosco di abeti su sentiero cosparso di radici. Al termine del bosco attraversiamo una piccola zona prativa al cui centro incontriamo la Baita Bassa di Vigna Vaga (1507 Mt.). Poco più avanti si rientra nell’abetaia e torniamo a salire ripidamente. Terminato il bosco più folto, ci troviamo ora a camminare tra abeti più rari e piccoli e numerosi cespugli. Giungiamo così alla Baita di Mezzo di Vigna Vaga (1660 Mt.) posta in felice posizione soleggiata e nelle cui vicinanze si innalzano tre croci di legno ben visibili già prima di arrivarci. Qui seguiamo a destra entrando in un valloncello al cui margine sinistro si trova una piccola pietraia dominata da una formazione rocciosa. Saliamo il valloncello erboso al centro. Arrivati sulla soglia del boschetto di larici, ci spostiamo verso sinistra e camminando su sentierino sbuchiamo al termine degli alberi proprio dove termina la formazione rocciosa alla nostra sinistra. Proseguiamo in falsopiano, incontriamo una piccola croce sotto ad un abete e continuiamo dritti, ignorando una traccia che si dirige, pianeggiante, verso sinistra. Ci portiamo sotto ad un evidente costone roccioso che teniamo alla nostra sinistra (palina in legno) senza mai raggiungerlo. Saliamo in modo regolare tra cespugli e un bellissimo ambiente roccioso attorno (a destra è evidente il massiccio della Vigna Vaga) rimanendo sulla sinistra del vallone che più saliamo e più tende ad aprirsi fino ad un breve tratto pianeggiante che precede una brevissima salitella al termine della quale ci troviamo dinanzi il piccolo Laghetto Spigorel. Proseguiamo oltre, percorrendo le sponde del lago, che resta alla nostra sinistra. In breve arriviamo alla fine del piccolo specchio d'acqua. Saliamo ora tra arbusti e piccole conche erbose. Alla nostra sinistra è ben evidente la Corna di Spigorel che si innalza repulsiva dai ghiaioni sopra il lago. Continuiamo fino portarci sulla linea che scende dallo spigolo Nord-Est della Corna. Ora pieghiamo decisi verso sinistra per portarci con percorso libero su balze cespugliose ed erbose fino alla base del suddetto spigolo. Questo si alza deciso e roccioso verso l'alto ed apparentemente difficile. Cerchiamo l'attacco del cavo metallico alla sua base (piuttosto difficile da individuare) che si trova leggermente spostato verso destra dello spigolo. Indossato imbrago e set da ferrata saliamo la prima parte rocciosa e divertente, con piacevoli passaggi attorno al II grado, eventualmente aiutati dal cavo. Il tracciato sale dritto, per poi spostarsi leggermente everso sinistra e poi riprende dritto. Al termine della parte rocciosa (una trentina di metri), saliamo per balze erbose molto ripide, a tratti con qualche mugo. Più in lato lo spigolo si assottiglia fino a divenire una sottile cresta erbosa con qualche roccia affiorante. Guardando verso il basso si ha la netta sensazione della forte esposizione e della pendenza elevata del percorso. Ora la crestina è parzialmente rocciosa, su scagliette affioranti, ma senza difficoltà. Un breve tratto molto affilato, precede la parte in falsopiano erbosa che ci porta fino alla croce di metallo della vetta.
Discesa
Torniamo alla base della Corna Spigorel, sempre lungo il medesimo itinerario di salita, aiutati dal cavetto metallico. Spalle alla Corna appena discesa, scendiamo dritti e poi ci spostiamo verso sinistra lungo una poco evidente traccia erbosa segnalata da bolli gialli, ignorando un'altra traccia che si sposta ulteriormente verso sinistra, nella conca verdeggiante sotto di noi. Una evidente scritta gialla su un masso in terra ci indica le seggiovie di Lizzola. Procediamo su comoda traccia che rimane alta sulla bella conca alla nostra sinistra. Arriviamo così ad incrociare l'ampia pista da sci che scende dall'alto. La seguiamo in salita fino ad imbatterci in una freccia di legno che ci segnala il rifugio Mirtillo verso sinistra. Compiamo così un semicerchio in senso antiorario lungo una rilassante traccia bell'erba pianeggiante. Poco dopo ecco una seconda freccia in legno. Procediamo fino a transitare sotto ai cavi della seggiovia. Superiamo un banale saltello roccioso appoggiato. Continuiamo poi su traccia comoda ed erbosa. Aggiriamo un costone erboso dal quale possiamo vedere in lontananza il rifugio Mirtillo, al quale arriviamo sena sforzo, dopo aver intercettato un'ampia sterrata che seguiamo verso destra in leggera e costante salita (freccia di legno all'incrocio, indicante il lago Spigorel dal quale proveniamo, tramite il sentiero alto). Dopo una meritata sosta al rifugio, torniamo sui nostri passi lungo l'ampia sterrata in discesa. Superiamo il bivio dal quale provenivamo in precedenza ed andiamo dritti in discesa (freccia per il Laghetto Spigorel, sentiero basso). Con tranquillità procediamo lungo quella che si rivela essere una pista di discesa. Arriviamo ad una baita semidistrutta (Baita Alta di Vigna Vaga) posta sotto ad un traliccio della seggiovia di Lizzola. Qui deviamo a destra e scendiamo seguendo gli altri tralicci. Scendendo possiamo notare alla nostra sinistra i ripidi pendii settentrionali della Corna di Spigorel, quelli dalla parte opposta al laghetto. Scendiamo lungo le piste fino alla stazioncina dell'impianto di risalita. Qui il percorso si perde ed occorre fare un minimo di attenzione per trovare la traccia corretta: dobbiamo lasciare la stazioncina alla nostra sinistra e scendere nella bella conca sotto di essa, restandone sul lato destro. Non dobbiamo traversare verso sinistra (labile traccia presente). Poco dopo ci spostiamo al centro della conca superando un muretto a secco poco identificabile. Ora ci spostiamo verso sinistra e scendiamo fino ad un torrentello che taglia la conca. Attraversiamo il corso d'acqua e pieghiamo leggermente verso sinistra. In alto sulla sinistra si vedono le tre croci di legno nei pressi della Baita di Mezzo di Vigna Vaga, con alle spalle la Corna Spigorel. Da qui, in breve andiamo a riprendere il sentiero che sale da Tezzi Alti, fatto all'andata e lo seguiamo a ritroso fino all'auto.

Note
Per altre indicazioni, curiosità, notizie e foto della zona, si vedano le uscite al Laghetto Spigorel e al Pizzo di Petto. Possiamo allungare un poco la camminata salendo al dosso erboso del Monte Cavandola e alla Sponda Vaga dal rifugio Mirtillo (vedi relazione del 16-06-2018)
Commenti vari
Un caro saluto al simpatico Domenico, incontrato a Tezzi Alti e poi ritrovato alla base della Corna Spigorel. Con lui sono salito fino alla vetta della corna, lungo un itinerario inedito per entrambi. Grazie per la piacevole compagnia e le chiacchiere scambiate. Durante la discesa ho avuto la fortuna di osservare il maestoso volo di un'aquila, la cui presenza mi era stata anticipata poco prima proprio da Domenico; il fiero animale poi si è tranquillamente appollaiato su un lontano larice secco sulle pendici della Corna Spigorel, lasciandosi ammirare in tutta la sua bellezza: peccato non aver avuto una macchina fotografica dotata di un più potente zoom! Dobbiamo accontentarci delle sgranate fotografie della mia fedele macchinetta compatta.
 
   

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Il Laghetto di Spigorel

Attacco dello spigolo
   

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Omar durante la salita alla Corna Spigorel

Domenico poco sopra l'inizio
dello spigolo dell'anticima della Corna Orientale
   

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La cresta si assottiglia

Ultimi facili metri
   

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Omar sulla cima

Lo spigolo di salita sulla sinistra
   

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L'aquila appollaiata

La conca sotto la stazione dell'impianto di risalita