Descrizione generale
Lo Spallone Irene è una struttura rocciosa situata accanto al sentiero che da Vallesinella sale al rifugio Brentei. Purtroppo, a causa della sua posizione in una rosa di cime decisamente più note e importanti, non è preso molto in considerazione (altrove sarebbe di sicuro maggiormente valutato). Offre però degli itinerari interessanti, seppur brevi, su roccia da buona a ottima e con chiodatura alpinistica. Da tenere in considerazione per giornate con tempo incerto (come è successo a noi) o come approccio sul tipo di arrampicata alle vie del gruppo.
In realtà noi abbiamo percorso solo la via Natura viva. I 3 itinerari che qui riportiamo sono stati saliti da altre cordate del corso.
Non è nostra abitudine farlo ma ci è sembrata una cosa utile considerando che questa parete può essere sfruttata con dei corsi e gli itinerari in questione sono molto logici e seppur poco chiodati, con un minimo di preparazione alpinistica, non si hanno difficoltà nell'individuarne il percorso. Sulla parete esistono altri itinerari che non abbiamo riportato dal momento che nessuno del nostro gruppo li ha percorsi e quindi non potevamo dare informazioni certe.
Ringraziamo chi ci ha fornito i dettagli delle salite: Ambrogio (Giaguaro) per Didattica, Francesco (Cavallo Goloso, www.fraclimb.com) per Solomente e Thomas per Piccola Edelweiss. |
Dal parcheggio di Vallesinella (1513 Mt.)
salire in breve con il sentiero 317 al rifugio Casinei
(1825 Mt.). Da qui si seguono le indicazioni per il rifugio Brentei (sentiero n. 318) fino a poco prima della galleria Bogani che dà accesso all'ultimo tratto di sentiero per il rifugio.
Lo Spallone Irene è ben visibile sulla sinistra (salendo) che domina questo tratto di sentiero. Guardando la parete si nota subito l'evidente camino che la solca dalla base fino alla sommità. Alla sua destra si individuano facilmente la fessura/camino della via Natura viva e, ancora più a destra, il marcato diedro giallo della via Solomente. Sullo spigolo ancora più a destra, sotto un evidente tetto giallo posto circa a metà parete e prima di un canale, sale la via Piccola Edelweiss.
Didattica sale invece a sinistra del camino centrale, seguendo una successione di caminetti meno evidenti sotto la verticale di un caratteristico pilastrino finale. Siamo quasi al limite sinistro della parete sud.
Per prati e ghiaie portarsi alla base della parete nei presso dell'itinerario scelto.
DIDATTICA
6L, 170 Mt., max V. Primi salitori: R. Dall'Ara e A. Franchini.
SOLOMENTE
4L, 145 Mt., max V. Primi salitori: Riccardo Re da solo.
Consigliata una serie di friends (dal n. 0.4 al n. 2 Camalot).
1° tiro:
salire diritti in corrispondenza della parte destra dello zoccolo dove la roccia è più sana e più facile. Al termine del breve zoccolo, traversare a sinistra alla base del diedro e risalirlo fino alla sosta (1 chiodo+1 fix). 40 Mt., IV+, V-.
2° tiro:
seguire il diedro fin dove questo diviene più verticale. Spostarsi a sinistra e risalire la fessura verticale. Al termine salire brevemente diritti e poi a sinistra (prestare attenzione alla roccia) fino alla vicina sosta. 30 Mt., V.
3° tiro:
proseguire diritti per parete verticale fessurata fino al termine del diedro. Rimontare la nicchia sulla destra e raggiungere lo spigolo grigio arrotondato subito a sinistra (canalino a destra). Risalire lo spigolo fino ad un mugo (sosta subito sopra su ripiano). 45 Mt., IV+.
4° tiro:
risalire diritti lungo lo spigolo fino al termine dove si attrezza una sosta (spuntone). 30 Mt., IV-.
Risalire il canale a sinistra fino al suo termine in corrispondenza di una zona prativa.
PICCOLA EDELWEISS
4L, 125 Mt., max V+, A0. Primi salitori: R. Dall'Ara, A. Franchini e M. Ghedi.
In via sono presenti poche protezioni. Consigliata una serie di friends (fino al n. 2 o 3 Camalot); eventualmente martello e chiodi.
1° tiro:
seguire lo spigolo fino ad una cengetta. Spostarsi a destra, oltre lo spigolo, si trova la sosta (2 chiodi+cordone). 15 Mt., IV.
2° tiro:
vi sono due possibilità per la partenza: la prima prevede di rimontare la parete sovrastante la sosta (V+), la seconda di tornare un po' indietro lungo la cengia fino allo spigolo e risalire la paretina più facile (V-). In entrambi i casi si giunge su una placca lavorata che si segue fino a che non diventa più verticale e si deve rimontare un muretto di qualche metro. Oltre il muretto si perviene a rocce più facili ma rotte (attenzione!) al termine delle quali si sosta (chiodo e clessidra in basso a sinistra, un po scomoda) su una cengia posta alla base di una placca gialla qualche metro sotto un tetto. 45 Mt., V+, V sostenuto, 1 clessidra con cordone.
I primi due tiri possono essere concatenati con corde da 60 Mt. (un po' tirati ma si arriva). Bisogna però avere l'accortezza di allungare molto le protezioni (in particolare se si rinvia la prima sosta).
3° tiro:
salire in diagonale verso sinistra la placca gialla, puntando allo spigolo sinistro del tetto, che si rimonta (passaggio azzerabile grazie ad un chiodo con corrono posto proprio sullo spigolo) uscendo su roccette facili e rotte fino ad una paretina alla base della quale si sosta su albero. 30 Mt., V+ e A0, V, 1 chiodo con cordone.
4° tiro:
proseguire a sinistra della sosta fino ad incontrare un'altra parete abbastanza verticale. Superarla stando nel diedro o leggermente a sinistra seguendo una fessura. Dopo il primo risalto la parete si abbatte e diventa una placca appoggiata ben lavorata e un po' erbosa. Salire dritti stando leggermente a sinistra del diedro fino ad uscire sul pratone sommitale dello Spallone, dove si sosta su spuntone.
35 Mt., IV+, V, IV-, 2 clessidre con cordone.
Seguire la traccia verso destra (eventualmente ancora legati, presente una sosta su 2 chiodi).
Discesa
Seguire il pendio erboso decisamente verso nord (traversando a destra viso a valle, attenzione a non abbassarsi troppo) fino uno stretto canale detritico (ometto). Scendere il canale che pian piano si allarga fin quasi al suo termine dove si prende un sentierino verso sinistra. Si ripassa sotto la parete sud e si torna sul sentiero principale che scende a Vallesinella. |