Rocca Sbarua/Sperore Rivero - Via Rivero

 
Zona Montuosa Alpi Cozie Località di partenza Talucco di Pinerolo (TO)
Quota Partenza 1005 Mt. circa Quota di arrivo 1240 Mt.
Dislivello totale +125 Mt. per l'attacco (compresi i saliscendi)
+110 Mt. la via (155 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 30' per l'attacco
2 h. 10' la via
Ore di discesa

20' fino al rifugio
20' dal rifugio al parcheggio

Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 17/09/2016 Difficoltà IV+, V+
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Bepino, Corrado, Mary, Natascia, Orietta, Stefano C. e Stefano P.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata velata fin dal mattino. Nel primo pomeriggio è scappata qualche goccia d'acqua ma niente di che. I sentieri che si percorrono sia in salita che in discesa sono evidenti e ben segnalati.
La roccia in via è ottima anche se sono presenti due grossi blocchi che "vibrano" un po' troppo.

Eventuali pericoli
Soliti d'arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
Fuori dal rifugio c'è una fontana.
Punti di appoggio
L'ex rifugio Melano (1060 Mt.) ora Casa Canada.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata. Eventualmente portare un assortimento di friends.
Caratteristiche dell'ascensione

Descrizione generale
La Rocca Sbarua è la palestra di roccia piemontese per eccellenza ed è composta da una serie di risalti granitici posti sul versante meridionale del Monte Freidour, sopra Pinerolo. Su queste pareti grandi alpinisti disegnarono numerose vie di salita. Oggi, con l'avvento dello spit, la Sbarua (che in piemontese significa "spavento") non diffonde più la paura di un tempo.
La via Rivero è stata la prima ad essere tracciata su questo sperone, che poi ne ha anche preso il nome, ad opera di Michele Rivero, Guido De Rege e Piero Ghiglione. Purtroppo non siamo riusciti a risalire alla data dell'apertura ma si stima tra il 1939 e 1940, pochissimi anni dopo la Gervasutti. Segue lo spigolo sinistro dello sperone con una linea logica e molto estetica, su roccia granitoide favolosa. Era caratterizzata da una traversata su placca, senza chiodi, protetta solo alla partenza. Venne classificata di V e per molti anni fu un po' uno spauracchio per molti scalatori. La richiodatura a fix ne ha un po' addolcito (o snaturato) alcuni passaggi, tra cui il traverso. Sono presenti ancora alcuni vecchi chiodi che, ormai, risultano essere superflui. Rimane una delle grandi classiche della Sbarua.
Attacco, descrizione della via
Dal centro di Pinerolo seguire le indicazioni per San Pietro in Val Lemina e Talucco. Oltrepassata quest'ultima frazione seguire per la contrada Dairin e parcheggiare in prossimità del termine della strada. Imboccare il sentiero che costeggia la montagna e che in circa 10 minuti di camminata conduce al Colle Ciardonet. Da qui scendere lungo la strada in direzione delle evidenti pareti rocciose sino a raggiungere un bivio dove sulla destra si stacca una piccola traccia di sentiero. Sia seguendo la strada che il sentiero si raggiunge in breve il rifugio Melano. Lo Sperone Rivero è il primo a destra rispetto al grande bastione che sovrasta il rifugio (le Placche Gialle). Da qui lo si raggiunge seguendo il sentiero verso destra fino ad una pietraia. Si risale la pietraia, abbandonando il sentiero, e raggiungendo in breve la base dello sperone dove attaccano le vie Tata bu, L'innominato, Bon ton, Funghi sacri, ecc. Per l'attacco della Rivero spostarsi a sinistra subito oltre lo spigolo e salire pochi metri. Placchetta metallica con il nome della via.

1° tiro:
salire il breve diedrino poi superare una placca e riprendere il diedro. Spostarsi leggermente a destra su cornice e sostare (1 chiodo+1 golfaro). 30 Mt., IV, IV+, 4 fix.

2° tiro:
superare il diedrino e il successivo muretto con l'aiuto di una fessura. Poi più facilmente in placca si raggiunge il comodo terrazzo dove si sosta (2 fix). 15 Mt., IV+, V, III, 1 chiodo, 3 fix.

3° tiro:
alzarsi per facili roccette ed imboccare il diedro. Seguirlo fino a quando è possibile spostarsi a sinistra, seguendo una stretta cornice, raggiungendo la sosta (1 chiodo+1 fix). 35 Mt., IV, 1 chiodo, 4 fix.

4° tiro:
in verticale per belle lame (primi metri un po' muschiosi) e poi traversare a sinistra raggiungendo un diedrino. Superarlo e traversare ancora a sinistra alla base di uno strapiombetto che si supera atleticamente sfruttando una fessura e poi facilmente fino alla sosta (2 fix, 2 fix+catena). Possibile variante all'inizio del tiro, vedi note fine relazione. 35 Mt., III, IV, V, II, 3 fix, 1 clessidra con fettuccia (logora).

5° tiro:
alzarsi sulla placca stando appena a destra del diedrino e poi traversare verso destra fino a raggiungere lo spigoletto. Si continua in verticale alcuni metri per poi spostarsi leggermente a sinistra prendendo delle lame che si seguono fino alla larga cengia dove si sosta (2 fix+catena). 40 Mt., IV, V+, IV, V, IV-, 3 chiodi, 5/6 fix.

6° tiro:
salire verso sinistra e poi seguire la facile rampa fino alla cima allo sperone dove si sosta (2 fix). 20 Mt., III, 1 chiodo, 2 fix.
Discesa
Abbassarsi leggermente sul versante opposto a quello di salita fino a raggiungere il bosco (catena). Scendere verso destra nel bosco (viso a valle, segni rossi) fino a raggiungere il sentiero principale che costeggia tutta la Sbarua. Seguirlo verso destra raggiungendo in breve il rif. Casa Canada e successivamente il parcheggio.

Note
Dalla S4, anziché salire dritti seguendo il percorso originale, è possibile traversare subito a sinistra e poi salire il diedro che porta sotto lo strapiombetto dove ci si ricongiunge all'itinerario originale. Le difficoltà dovrebbero essere analoghe.
Commenti vari
Via che, seppur di breve sviluppo, merita di sicuro una ripetizione.

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Orietta, Natascia e Stefano alla seconda sosta

Stefano, Natascia e Luca alla quarta sosta

   

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Orietta recupera Nati alla quinta sosta

Vecchio chiodo. Probabilmente la S5 originale

   

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Relax a fine giornata

Il settore Sperone Rivero con il tracciato della via Rivero