Sasso Canale

 
Zona montuosa Mesolcina/Spluga Località di partenza Loc. San Bartolomeo - Gera Lario (CO)
Quota partenza 1203 Mt. Quota di arrivo 2411 Mt.
Dislivello totale 1250 Mt. Sentieri utilizzati Alta Via dei Monti Lariani
Ore di salita 3 h. 30' Ore di discesa 2 h. 30'
Data di uscita 27/05/2023 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Un poco di nebbia e le nuvole basse ci hanno precluso quasi completamente i panorami sia dalla vetta, che durante la salita. Fortunatamemte non ha mai piovuto. Sentieri ben tenuti e ben segnalati lungo l'intero percorso.

Eventuali pericoli
Solo un poco di attenzione nel tratto che precede la cima del Sasso Bianco; qui infatti ci muoviamo su terreno instabile che potrebbe far cadere qualche sasso su chi ci segue. Durante il ritorno, abbiamo percorso la breve ma divertente crestina che separa il Sasso Canale dal Sasso Bianco; prestiamo un poco di attenzione lungo tale tratto che risulta esposto e con qualche tratto di I grado.
Presenza di acqua
Giunti nelle vicinanze dell'Alpe Pescedo, possiamo rifornirci di acqua presso una zampillante fontana sulla destra, nei pressi di una evidente bacheca di legno con mappa della zona.
Punti di appoggio
Poco dopo la partenza, all'interno della pineta sopra la chiesetta di San Bartolomeo, troviamo una bella baitella di legno adibita a biblioteca, con tanto di comoda tettoia e panchina. Più avanti, dopo circa 50 minuti dalla partenza, arriviamo all'Alpe di Mezzo e all'Alpe Pescedo, qui troviamo numerose baite dove trovare riparo. Giunti poi alla Bocchetta di Chiaro, appollaiato all'interno della struttura di un enorme traliccio dell'alta tensione, vediamo un cesello di doposito della società elettrica; salendo la verticale scaletta di 4 metri possiamo entrare e trovare riparo nella spartanissima struttura. Da qui in poi non esiste altra possibilità di riparo.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Le cime dell'Alto Lario, specialmente quelle a Nord-Ovest, sono spesso garanzia di bellissimi ed ampi panorami, sia verso le cime circostanti che sulla distesa d'acqua del Lago di Como. Anche il Sasso Canale non si sottrae a questa regola; ma la bella vista che si gode dalla sua sommità non è l'unico motivo che giustifica lo sforzo per raggiungerla. Questa escursione permette di raggiungere una delle cime più salite della zona, ma raramente potrete trovare molti camminatori sul vostro percorso. Queste sono zone relativamente poco frequentate, molto aperte e solive. Il tragitto da seguire non presenta reali difficoltà e le pendenze regalano tratti riposanti, adatti anche a chi non è particolarmente in forma. Tuttavia la camminata non deve essere sottovalutata, soprattutto nella parte finale, tra le cime del Sasso Bianco e del Sasso Canale, dove il terreno diviene più roccioso ed a tratti esposto, anche se mai difficile.
Descrizione percorso
Con l'auto percorriamo la strada che da Lecco, con numerose e lunghe gallerie sale fino a Colico. Prendiamo poi per Chiavenna e subito dopo per Menaggio. Scendiamo verso Sud lungo la statale 340 dir, ridiscendendo il versante opposto del Lago di Como. Pochi km dopo entriamo a Gera Lario. Qui facciamo attenzione al bivio verso destra per San Bartolomeo. Saliamo lungamente con vari tornanti fino al termine della strada. Lasciamo l'auto nei pressi di un piccolo spiazzo accanto alla chiesetta di San Bartolomeo. Iniziamo a camminare attraversando la strada asfaltata e salendo lungo un evidente sentierino segnalato da una palina, sulla quale è riportato anche il Sasso Canale, dato a 3 ore di cammino. Ignoriamo invece la strada agro-silvo pastorale che prosegue oltre la chiesetta, ma alla quale ci ricollegheremo più in alto. Saliamo, quindi, lungo il sentiero segnalato come Alta Via del Lario in una pineta in parte bruciata da un incendio. Sbuchiamo poco dopo in una radura erbosa circondata dal bosco sulla destra e da alcune case sulla sinistra. Più avanti, sulla destra, vediamo anche una piccola e carina baita di legno adibita a biblioteca. Seguendo i bolli bianchi e rossi saliamo nel bosco, fino a sbucare sulla sterrata che sale da destra. La seguiamo verso sinistra e senza pendenze elevate proseguiamo il cammino. Arriviamo così alla località Alpe Preda Piatta a 1440 metri di quota. Qui una baitella isolata nel bosco fa bella mostra di sè. Proseguiamo seguendo le indicazioni di una palina per Alpe di Mezzo e Sasso Canale. Prima di arrivare all'Alpe di mezzo, usciamo dal bosco ed incontriamo una bella fontanella sulla destra della strada sterrata, con una bacheca nei suoi pressi. Osserviamo un poco la mappa della bacheca e poi riprendiamo il cammino, puntando all'evidente intaglio della Bocchetta di Chiaro dove un enorme traliccio fa brutta mostra di sè. Lasciamo le case dell'Alpe di Mezzo alla nostra sinistra e saliamo verso l'Alpe di Pescedo, discosta sulla destra, ma poco prima di arrivarci, deviamo a sinistra e saliamo un valloncello che culmina alla Bocchetta di Chiaro, dove vediamo il traliccio. Arrivati alla bocchetta, ci troviamo a quota 1670. Qui vediamo bene lo sviluppo verso il basso di un lunghissimo muretto a secco fatto di massi: si tratta del Termenone, utilizzato per dividere le proprietà dei pascoli. Poco sotto la sella vediamo anche una enorme altalena nel mezzo dei prati. Qui parte anche la dorsale che sale al Monte Berlinghera (vedi nostra uscita invernale del 28/02/2015) verso destra. Noi invece andiamo a sinistra. In breve arriviamo alla fine del Termenone, dove si erge anche un ometto di pietra, e ne ammiriamo la lunghezza verso il basso. Con cieli limpidi si avrebbe anche una bellissima vista sul sottostante Lago di Como. Un curioso altarino di pietre è indicato come “Bivacco del Cagnolino Rocco”. Proseguiamo sempre verso sinistra, seguendo gli evidenti bolli bianchi e rossi. Bello anche il panorama sul versante opposto, verso la Valchiavenna. Seguiamo la comoda dorsale pietrosa che man mano sale tende a divenire più sottile, ma una bella traccia rende la salita sicura. Ad un certo punto, il percorso abbandona la dorsale, per spostarsi sulla destra e tagliare a mezzacosta dei sassosi pendii. Il terreno è reso faticoso anche dalla tipologia di pietre e sassi a scaglie. Rimontiamo poi un ampio valloncello rossastro, che al termine diviene quasi un breve canale, comunque molto aperto. Un breve e facile saltello roccioso di 4-5 metri ci deposita sulla cresta che, verso destra, prosegue fino al Sasso Bianco. Qui vediamo anche una palina. Seguiamo tale facile cresta, restando spostati sulla sinistra del filo di cresta, dove una traccia ci facilità la salita. Arriviamo su una prima sommità dove troviamo un'antenna del Soccorso Alpino. Proseguiamo lungo la cresta, sempre agevole e quasi pianeggiante fino ad una seconda sommità distante non più di 50 metri; qui sorge un piccolo ometto di sassi, ai 2396 metri di altezza del Sasso Bianco. Per proseguire fino al Sasso Canale, ben visibile da qui, conviene abbassarsi verso sinistra, verso l'ampia conca pietrosa sotto di noi. Ci abbassiamo una ventina di metri o più, fino ad intercettare l'evidente traccia segnalata dell'Alta Via del Lario, che seguiremo verso destra. La traccia attraversa pietraie e pendii fino a giungere ad una sella. A questa sella possiamo anche arrivarci seguendo in discesa l'esposta ma breve cresta che prosegue oltre il Sasso Bianco (cresta che seguiremo al ritorno). In ogni caso, dalla sella non ci resta che seguire la cresta verso il Sasso Canale, restandone sul filo e stando attenti al profondo salto verticale alla nostra destra. In breve, progredendo su scaglie rocciose, eccoci alla base del salto finale sotto alla vetta. Lo rimontiamo lungo un divertente spigoletto appoggiato. Superiamo un piccolo crocefisso in plastica argentata. Ancora pochi metri ben appigliati ed eccoci al cospetto dei due grossi ometti di sassi sulla nostra cima.
Discesa
Scendiamo lungo il medesimo itinerario fino alla sella tra il Sasso Canale e il Sasso Bianco. Ora, invece di tagiare i pendii di quest'ultimo, affrontiamo direttamente la breve ed estetica crestina che sale all'ometto di vetta. Il percorso è ben appigliato ed esposto, senza alcun segno di passaggio, ma comunque logico. Pochi minuti con una discreta esposizione, qualche muretto e qualche traverso su solida roccia ed eccoci all cospetto dell'ometto di vetta del Sasso Bianco, già incontrato all'andata. Proseguiamo fino all'antenna del Soccorso Alpino. Ora ripercorriamo a ritroso il tracciato della salita, ma invece di arrivare fino alla Bocchetta di Chiaro, deviamo verso l'Alpe di Mezzo e da qui, ci ritroviamo sulla sterrata tra quest'ultima e l'Alpe di Pescedo. Seguiamo la sterrata verso destra e rientriamo, come all'andata, a San Bartolomeo.

Note
Fino all'anno 2013, sulla cime del Sasso Bianco, vi erano due enormi ripetitori che rovinavano l'ambiente circostante con il loro impatto visivo. Fortunatamente tali strutture sono state smantellate, restituendo l'aspetto quasi originale a queste vette. Rimane ora solo una piccola antenna del Soccorso Alpino. In alcuni libri e relazioni in rete, il Sasso Canale è indicato come pizzo, in altre come monte. Per chi avesse ancora birra nelle gambe, è possibile, tornati alla Bocchetta di Chiaro, salire anche il vicino Monte Berlinghera (vedi la relazione del 28-02-2015). L'Alta Via del Lario, famoso trekking di 2-4 giorni (a seconda delle ore che si vogliono camminare al giorno...), si sviluppa lungo queste poco frequentate e panoramiche zone, partendo proprio da San Bartolomeo e salendo al Sasso Canale, prosegue poi verso il bivacco Petazzi e poi alla Capanna Como; da qui il percorso scende verso Sud al rifugio del Giovo e infine arriva al rifugio Menaggio al Monte Grona.
Commenti vari
In alcuni testi e relazioni, il muretto sotto alla vetta del Sasso Canale è dato con difficoltà pari al II grado... secondo noi si tratta di una esagerazione: semplicemente occorre appogiare le mani sulla roccia per progredire.
 

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Il Termenone

La cima del Sasso Bianco
   

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Il Sasso canale visto dal Sasso Bianco

La crestina sulla destra, che parte dalla sella tra le due cime
e sale al Sasso Bianco, percorsa al ritorno
   

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Contemplando la nebbia tra il Sasso Banco e il Sasso Canale

Guly arranca verso la vetta del Sasso Canale
   

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Ultimi metri di salita

Guly e Omar sul Sasso Canale
   

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Guli lungo la discesa dalla cresta

Omar sulla via del ritorno,
nel traverso dopo il canale di discesa dalla cresta
   

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Rilievi GPS

   
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